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Caso De Tomaso-Rossignolo: troppe cose non tornano... (UPDATE: infatti è fallita)


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Questo si che è un industriale serio, rispettoso dei lavoratori.....altro che Marchionne, eh? :roll:

Preferisco non esprimermi per risparmiare guai giudiziari ad AP e anche al sottoscritto. Dico solo :vomit:

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Rossignolo non può pensare di fare l'industriale (anche se dubito che abbia mai pensato di farlo) solo con i soldi statali. Quanto ha investito fino ad ora di suo? Praticamente niente. Il prototipo e lo studio della Deauville è stato finanziato con soldi pubblici (oltre 8 milioni di euro, anche se secondo me il ricarrozzamento di una Cadillac SRX è costato meno), lo stabilimento di Livorno è stato dato in comodato d'uso dalla regione Toscana insieme ad un congruo finanziamento a fondo perduto, lo stabilimento ex Pininfarina è stato acquistato dalla Regione Piemonte al solo scopo di affittarlo a prezzo risibile a De Tomaso (ma De Tomaso non vuole pagare nemmeno questo minimo affitto). Rossignolo tenta di ripetere un copione, quello del rastrellamento di soldi pubblici già riuscito al suo socio Malvino con la Isotta Fraschini.

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Rossignolo non può pensare di fare l'industriale (anche se dubito che abbia mai pensato di farlo) solo con i soldi statali. Quanto ha investito fino ad ora di suo? Praticamente niente. Il prototipo e lo studio della Deauville è stato finanziato con soldi pubblici (oltre 8 milioni di euro, anche se secondo me il ricarrozzamento di una Cadillac SRX è costato meno), lo stabilimento di Livorno è stato dato in comodato d'uso dalla regione Toscana insieme ad un congruo finanziamento a fondo perduto, lo stabilimento ex Pininfarina è stato acquistato dalla Regione Piemonte al solo scopo di affittarlo a prezzo risibile a De Tomaso (ma De Tomaso non vuole pagare nemmeno questo minimo affitto). Rossignolo tenta di ripetere un copione, quello del rastrellamento di soldi pubblici già riuscito al suo socio Malvino con la Isotta Fraschini.

ma in uno stato serio sta messa in scena non sarebbe neanche arrivata a questo punto! :( tanto alla fine paghiamo noi questi signori :(r

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Giustamente, un'azienda grande come la Fiat va via da Termini perchè non gli conviene produrre lì, e questo tizio ci va a produrre, almeno nelle sue intenzioni... magari in attivo! Ma cammina anche sull'acqua e moltiplica pani e pesci questo ex Lancia? :roll:

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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  • 3 mesi fa...

De Tomaso, lavoratori senza stipendio

Pubblicato Sabato 17 Dicembre 2011, ore 8,21

Non c'è pace per l'ex Pininfarina di Grugliasco. La famiglia Rossignolo batte cassa, ottiene (tanto) denaro pubblico ma lascia i dipendenti a bocca asciutta. E scarica le colpe sulla Regione

«Dopo averci rovinato le ferie estive ora ci fanno passare un brutto Natale». C’è rabbia, esasperazione e tanto sconforto nella lettera inviata allo Spiffero da un gruppo di dipendenti della De Tomaso per denunciare l’ennesima inadempienza dell’azienda guidata dalla famiglia Rossignolo. «Siamo nuovamente senza stipendio», scrivono a nome dei 1.100 lavoratori, sparsi tra gli stabilimenti di Grugliasco (Torino) e Livorno. I vertici della società scaricano, ancora una volta, la responsabilità sulla Regione che avrebbe erroneamente eseguito un bonifico su un conto “non fruibile”, rendendo inutilizzabili i fondi stanziati dal bando per l’innovazione tecnologica. Risultato: casse vuote e buste paga bloccate. Ma le cose, a quanto pare, stanno diversamente. La De Tomaso, in attesa dell’erogazione da parte di Finpiemonte, nelle settimane scorse si era fatta anticipare da Intesa San Paolo il contributo pubblico e l’istituto, peraltro eletto dall’azienda a proprio domicilio per l’accredito (come risulta dalla documentazione del bando), aveva in tal senso ottenuto garanzie direttamente dal presidente della finanziaria regionale, Massimo Feira. Nella stessa giornata in cui il bonifico raggiungeva il conto corrente della società, i vertici si sarebbero però attivati presso Regione e Finpiemonte per dirottare i soldi su un’altra banca, provocando l’immediata reazione di Intesa che, a quel punto, si è trovata costretta a intimare a tutti i soggetti il rispetto delle procedure.

È mistero sulla fine che ha fatto quel denaro di cui la famiglia Rossignolo ha sollecitato lo stanziamento modificando, di volta in volta, la destinazione: prima al pagamento delle rate di locazione scadute dell’impianto di Grugliasco (di proprietà pubblica, la Sit, verso la quale è inadempiente per oltre 500 mila euro e sotto sfratto), poi a salari e stipendi. A ciò va aggiunto che la De Tomaso ha incamerato gli accantonamenti dei Tfr dell’ex Pininfarina e ha già incassato il 30 per cento dei 19 milioni di fondi europei concessi per la formazione del personale ed erogati direttamente dal ministero.

Nell’attesa di conoscere l’identità del partner, tramontato l’indiano ora va di moda il cinese, che dovrebbe affiancare la famiglia Rossignolo nella realizzazione «nel 2012 di cinque nuovi modelli», occorrerebbe fare chiarezza sull’impiego di quest’ingente capitale pubblico. Prima che sia troppo tardi.

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De Tomaso, prosegue la solita manfrina

Pochi minuti, nella sede di Finpiemonte, per ribadire l'imminenza dell'accordo con il partner straniero e l'inizio nel 2012 della produzione. Ma ora anche Palazzo Lascaris vuole vederci chiaro

Poco più di 15 minuti, una toccata e fuga. Per ribadire sempre il medesimo concetto. I vertici aziendali hanno incontrato poche ore fa, a Torino presso la sede di Finpiemonte, l’assessore al Lavoro della Regione Claudia Porchietto e il presidente della finanziaria di piazza Castello Massimo Feira per fare il punto della situazione: “Entro la fine dell’anno chiuderemo l’accordo con il partner straniero e dalla seconda metà del 2012 potremo iniziare la produzione” ha assicurato il figlio del patron dell'azienda Gianluca Rossignolo, ribadendo un concetto che sindacati ed enti locali sentono ormai da mesi.

L’azienda ha anche chiesto di rivedere il contratto di affitto dei capannoni, di cui è proprietaria la Fit, società che fa capo direttamente a Finpiemonte Partecipazioni e che ancora attende che vengano saldati i 600 mila euro di arretrati accumulati. Nessun accenno ai dipendenti rimasti senza stipendio e la promessa di aggiornarsi appena l’accordo con il nuovo partner aziendale verrà sottoscritto. Domani, alle 10, presso l’Unione Industriale, verrà affrontato, invece, il tema del rinnovo, probabilmente per altri due anni, della cassa integrazione dei dipendenti, mentre il 23 dovrebbe esserci la firma del Ministero del Lavoro.

Intanto anche a Palazzo Lascaris qualcosa si muove: il consigliere del Pdl Daniele Cantore ha presentato, infatti, un question time “Per comprendere quale fine abbia fatto quel denaro di cui la famiglia Rossignolo ha sollecitato lo stanziamento, modificando di volta in volta la destinazione: prima a pagamento delle rate di locazione scadute dell’impianto di Grugliasco, poi a salari e stipendi”.

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Anche se in proporzione siamo su scala molto molto più ridotta, ma il can can che si è fatto prima su Termini, poi su Pomigliano - comunque alla fine con esiti formalmente positivi - fa da contrasto stridente con il "tutto tace o quasi" su questa vicenda. Sindacati?

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"Vigila sui tuoi pensieri: la tua vita dipende da come pensi".

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