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Autopareri - Finanza e Economia


TonyH

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....ma anche aggiornare i vecchi pc con sopra xp o vista con sistemi operativi più nuovi e semplici ed EFFICIENTI :lol:

il problema non è quali posti siano visto che qui a torino nemmeno Ikea è riuscita ad aprire il secondo store (visto che il primo è sempre preso d'assedio)

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7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Ringraziamo Saitta :muto:

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Guest EC2277

il problema non è quali posti siano visto che qui a torino nemmeno Ikea è riuscita ad aprire il secondo store (visto che il primo è sempre preso d'assedio)

E con questo si torna all'affermazione che prima di parlare della perdita dei posti di lavoro, bisognerebbe avere ben chiari i motivi per i quali si perdono tali posti.

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altro esempio. In fabbrica, con i robot, sono spariti da alcuni reparti gli operai.

ma in compenso, è nata la figura del meccatronico (operaio specializzato, oppure ingegnere).

Certo, di meno. Ma più specializzato.

perché in questa parte di mondo, se vogliamo vivere bene, dobbiamo dare valore aggiunto....

è vero, il numero di operai "in catena" è diminuito considerevolmente, ma l'automazione industriale ha generato un indotto che impiega molti addetti.

per rispondere alle perplessità di v13 mi viene in mente un esempio stupido con numeri completamente a caso: se alla FORD nel 1960 lavoravano 1000 operai in catena di montaggio, ora magari ce ne lavorano 10, non più montatori generici ma "meccatronici" qualificati (e quindi meglio pagati) però altri 100 lavorano nell'azienda che produce robot, altri 200 nell'indotto che produce componenti per robot, altri 100 per la software house che ha generato il software e il PLC, altri 50 fanno manutenzione programmata ai robot (se non c'è un umano che fa questo lavoro ogni tot i robot si fermano) altri 10 fanno i rappresentanti e vendono i robot in giro per il mondo, e cosi via..... sicuramente non si arriva ai 1000 addetti di partenza ma si arriverà lo stesso ad un 500-600 con la differenza che non sono più manovali in catena di montaggio (a tal proposito, faccio presente che molte delle voci che si levano contro l'automazione industriale anni fa tuonavano contro il fordismo alienante :) ) ma tecnici qualificati

i restanti 500-400 troveranno impiego in un settore diverso dall'automotive.. cosa che nella storia non è mai stato un problema irrisolvibile... come scritto in precedenza, la società si evolve e il lavoro con essa

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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Imho e' solo che i posti di lavoro qualificati non sono "una variabile indipendente".

Cioe' sopratutto su larga scala, non ha senso cercare di creare posti qualificati dal nulla e/o sul nulla.

I posti qualificati si creano "spontaneamente" sulla base del giro economico creato da quelli meno qualificati.

Se l'ikea di turno apre, crea posti ed indotto, quindi altri consumi e quindi anche qualche posto piu qualificato.

Se si mantiene un "circolo virtuoso" i posti si trasformano,

Altrimenti si perdono.

P.s. Non mi risulta che i posti in catena di montaggio fossero meglio di quelli "ikea"

Modificato da owluca
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7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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sicuramente non si arriva ai 1000 addetti di partenza ma si arriverà lo stesso ad un 500-600 con la differenza che non sono più manovali in catena di montaggio

E facilmente quei 5-600 possono permettersi sfizi per cui i 1000 operai avrebbero dovuto rinunciare al pane...

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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è vero, il numero di operai "in catena" è diminuito considerevolmente, ma l'automazione industriale ha generato un indotto che impiega molti addetti.

per rispondere alle perplessità di v13 mi viene in mente un esempio stupido con numeri completamente a caso: se alla FORD nel 1960 lavoravano 1000 operai in catena di montaggio, ora magari ce ne lavorano 10, non più montatori generici ma "meccatronici" qualificati (e quindi meglio pagati) però altri 100 lavorano nell'azienda che produce robot, altri 200 nell'indotto che produce componenti per robot, altri 100 per la software house che ha generato il software e il PLC, altri 50 fanno manutenzione programmata ai robot (se non c'è un umano che fa questo lavoro ogni tot i robot si fermano) altri 10 fanno i rappresentanti e vendono i robot in giro per il mondo, e cosi via..... sicuramente non si arriva ai 1000 addetti di partenza ma si arriverà lo stesso ad un 500-600 con la differenza che non sono più manovali in catena di montaggio (a tal proposito, faccio presente che molte delle voci che si levano contro l'automazione industriale anni fa tuonavano contro il fordismo alienante :) ) ma tecnici qualificati

i restanti 500-400 troveranno impiego in un settore diverso dall'automotive.. cosa che nella storia non è mai stato un problema irrisolvibile... come scritto in precedenza, la società si evolve e il lavoro con essa

una risposta con numeri messi a caso non è una gran risposta ;-)

i restanti 500-400 troveranno impiego in un settore diverso dall'automotive.. cosa che nella storia non è mai stato un problema irrisolvibile... come scritto in precedenza, la società si evolve e il lavoro con essa

questa è pura fiducia cieca, la storia purtroppo dimostra il contrario.

voglio dire: sul lunghissimo periodo forse non sarà un problema irrisolvibile, del resto il genere umano abita ancora il pianeta Terra. Ma nel breve e medio periodo (5-20 anni) i cambiamenti nella distribuzione del lavoro e della richezza hanno sempre provocato gravi contrasti sociali con amplie ricadute psicologiche, ambientali, politiche, economiche, ecc. Pensare come facevano i sociologi funzionalisti di cent'anni fa (la società è come un corpo che ritrova il suo equilibrio) o come gli economisti neoclassici (in assenza di restrizioni il mercato sarà sempre naturalmente in equilibrio) semplicemente non corrisponde alla realtà.

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