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Michael Mann’s ‘Ferrari’


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19 ore fa, only-alfa scrive:

Visto ieri sera, spoiler: film incentrato sul rapporto con la moglie, sul figlio "nascosto" ovvero Piero, e sulla battaglia contro Maserati nella Mille Miglia del 58.

Le scene più belle quelle con le auto (ovviamente) ma per me non più di un 6,5. Un po' noiosetto...

 

Mi rendo conto che dedicare solo 2 ore di film su Ferrari é un po' poco, personaggio con mille sfaccettature. 

Se dovessero fare un film su Enzo Ferrari e sulla Ferrari stessa non basterebbero neanche 5 film per quante cose ci sarebbe da dire

 

19 ore fa, AlessioAlfa scrive:

Visto anche io ieri sera e trovato veramente terribile: lento, a tratti una soap opera sul rapporto tra lui e le compagne. Tante scene totalmente scollegate al resto del film (come quella in cui si vedono i cadaveri stile the walking dead o quella di sesso sul tavolo) trame non portate a termine (Agnelli doveva chiamarlo il giorno dopo ma il film finisce prima) e, appunto, un finale sbrigativo che lascia buona parte del film aperto. Ah, e in tutto questo Ferrari, che doveva avere una sessantina d'anni ai tempi, sembra ben più giovane.

 

Nettamente insufficiente

azz peggio di quanto ho letto...amgari noi appassionati siamo anche più critici.

Boh...così a impatto mi avete tolto la voglia di vederlo (non è colpa vostra eh)

Il ferrari con castellitto a me era piaciuto ...avrei preferito una formula di questo genere

 

Modificato da abracat
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Io l'ho visto la sera di Natale, che dirvi...strano!

È sicuramente un film interessante nonostante nella prima parte sia lento nel suo sviluppo.

È strano perché pur trattandosi di Ferrari, le Rosse (ma proprio le auto in generale) hanno un ruolo marginale al racconto eppure senza di esse non si svilupperebbe l'intera storia...o comunque sarebbe meno interessante. Secondo me, a differenza di altri prodotti industriali e non parlo solo di auto, il fascino della Ferrari è strettamente legato a quello del suo fondatore, uomo e azienda che pur essendo due entità separate non possono fare a meno l'uno dell'altra e viceversa .Tornando a noi, come già scritto il film è incentrato sulla crisi di Enzo Ferrari nell'annata 1956-1957, crisi sia economica che personale-familiare. Periodo e argomentazioni sempre trattate mai in maniera netta e chiare nella varie documentazioni perché, aldilà del mito e della leggenda del suo fondatore, tanti personaggi, tra cui Laura, hanno avuto ruoli importanti nella storia della Ferrari. Tutto sommato ho gradito anche le scene di azione con le auto protagoniste, nei limiti della ricostruzione cinematografica non ho segnalato sviste clamorose ho americanate inutili che di solito coincidono con salti illogici e incendi vari. L'unico clamoroso volo pindarico è l'incidente di Guidizzolo che, stando alle ricostruzioni dell'epoca, è stato ricostruito in maniera abbastanza fedele. 

 

Se proprio il film ha un difetto cronico è la mancanza  di emozione, passione per le auto; aspetto in cui il docu-film con Castellitto rimane ineguagliabile.

 

In sostanza ritengo che sia un film che un appassionato debba vedere anche come semplice spunto iniziale per approfondire ricerche su quel periodo storico della Ferrari e di Ferrari, per vedere la storia raccontata anche da un'altra prospettiva e non sempre incentrata sulla passione, la volontà, il sogno e la meccanica, sull'Enzo padre-padrone della creatura (anche se lo è sempre stato) ma dando rilievo anche al contesto ambientale dove Ferrari è nata e cresciuta.

 

Aspetti negativi, alcuni veniali altri meno: tra le americanate che non sopporto la scena di sesso buttata li tanto per, anche se a ripensarci semmai dovessi recitare con la Cruz farei anche io inserire una scena un po' hot anche se dovessimo rappresentare due mummie imbalsamate; la scena in chiesa che sembra messa li tanto per raccontare un po' l'Italia stereotipata, fortunatamente siamo a Modena e non più giù di Roma altrimenti sicuro avrebbero inserito qualche episodio mafioso per completare un po' il racconto dell'italiano medio visto dagli yankee; le strade odierne troppo moderne e belle, tutte asfaltate con segnaletica orizzontale perfetta; infine Adam Driver troppo poco Ferrari nell'aspetto fisico nonostante gli sforzi.

 

 

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Meglio di quanto immaginassi (è il vantaggio di partire con aspettative modeste).

Per fortuna sono stati evitati pizze, mandolini e vesuvi. La tipicità del territorio è stata salvaguardata (anzi, ci sono bellissime immagini di Modena), i personaggi non sono da operetta.

Si percepisce, finalmente, il rispetto del regista verso il personaggio e la storia raccontata. A costo di deludere (probabilmente) qualche spettatore americano.

Bella la scenografia, belle le macchine, entusiasmante - come è stato detto - il sound design. Adam Driver ha creato bene il suo Enzo Ferrari.

 

Punti deboli: dialoghi piuttosto elementari (“Enzo, se non vinciamo dovremo CHIUDERE I BATTENTI!”, “devo vincere la Mille Miglia” ecc.).

Mancava totalmente, secondo me, la caratteristica celeberrima di Ferrari di “agitatore di uomini”. Sembrava che il destino si compiesse indipendentemente dalla sua presenza.

Un’altra oretta di film avrebbe permesso una migliore cesellatura del Drake.

Ma la vera lacuna del film è il personaggio della moglie. La loro crisi è raccontata in termini molto semplicistici. E Penelope Cruz purtroppo è fuori posto, non per demeriti suoi ma per costituzione. Il fisique du role è fondamentale, non per un discorso di somiglianza fisica ma proprio di credibilità in un ruolo. E questo, lo ripeto, prescinde dalla bravura.

Il fatto che gran parte del web abbia bocciato il film salvando solo la sublime interpretazione di Penelope Cruz ha sommessamente confortato la mia opinione.

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non ho altro da aggiungere, Vostro Onore...

 

edit: chiarisco... vedere nel trailer un'auto che colpisce una pietra miliare, perdipiù frantumandola, e poi decolla alzandosi in volo fino a quell'altezza, avvitandosi anche su sé stessa... e quindi colpisce un palo - non un albero, no: un palo - e lo colpisce a quell'altezza, ma viene meno qualsiasi principio di leva e fulcro, e il palo resta lì dov'è come se avesse messo radici per quindici metri in profondità, senza subire alcuna sollecitazione da quella massa in moto a quella velocità che lo colpisce a quell'altezza...  e vedere poi ancora l'auto che, dopo l'impatto con il palo, non decelera... bensì prosegue il proprio volo solo cambiando appena traiettoria ma solo in senso orizzontale, senza cadere giù... mi ha ricordato le peggiori cazzate viste nei trailer di F&F, della cui saga mi vanto di non aver visto neanche un film per lo stesso motivo di assurda incompatibilità delle dinamiche rappresentate col mondo fisico reale; chiudo dicendo che accanto a casa mia c'è una pietra miliare simile, ma nessun'auto è mai arrivata nel balcone del condomino del secondo piano.

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