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Designer vs Ingegneri: l'eterna lotta.


Aymaro

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........il camicino Citroen è presente nella collezione Bertoni a "volandia" adiacente a Malpensa.

Detto questo, come Ingegnere sono contento che Mesonero abbia citato la parola "Ingegnere" con vicino 33 e Giulia.......😂

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5 ore fa, infallibile_GF scrive:

Ecco questi che ho postato sono un esempio di quello che intendo per deisign da ingegnere. Sono dei veicoli che sembrano disegnati esclusivamente per la funzionalità, cioè li poteva disegnare tranquillamente anche un ingegnere, eppure a modo loro, sono delle icone del design.

Ora non conosco se veramente siano stati disegnati da ingegneri o da disigner, però indubbiamente hanno un grande fascino

 

 

 

 

Che poi in inglese "to design" è progettare. E anni fa le auto erano partorite principalmente dalla mente di un ingegnere/progettista/designer, si penso a Dante Giacosa e la sua 500 (ma non solo).

 

Non ho studiato design industriale, anzi sono abbastanza ignorante in materia, però a pelle mi verrebbe da dire che quello che dici tu, ovvero il concetto di forma che segue la funzione, è molto caratteristico del design all'italiana, anche nelle auto. E non è un caso se noi siamo la terra della Panda, sia come ideazione sia come mercato. Gli italiani sono un popolo pratico, amano le cose che funzionano bene, altrimenti del design puro se ne fanno poco.

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49 minuti fa, xtom scrive:

 Designer si dimentica la maniglia nel concept 

 

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Ingegnere accrocchia la maniglia e finestrini nel modello di serie

 

 

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mmh no, il designer fa una show car fregandosene della maniglia, tanto se si apre, si aprirà elettronicamente o cose così, poi il designer assieme all'ingegnere trovano una soluzione* che li soddisfi entrambi, in questo caso si apre, ma mantiene la pulizia stilistica  voluta e risulta comunque nascosta e non presente sulla fiancata

il solo ingegnere l'avrebbe messa sulla portiera a come quella anteriore e amen 😅

 

*come detto in passato, in realtà è quando si fa un lavoro di concerto e c'è voglia di collaborare che si ottengono i migliori risultati, altrimenti per il designer quello che propone l'ingegnere sarà sempre brutto, che stravlolge il concetto iniziale di stile ecc, il contrario sarà sempre scomodo/costoso/poco funzionale ecc

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2 ore fa, diciottocavalli scrive:

Che poi in inglese "to design" è progettare. E anni fa le auto erano partorite principalmente dalla mente di un ingegnere/progettista/designer, si penso a Dante Giacosa e la sua 500 (ma non solo).

 

Non ho studiato design industriale, anzi sono abbastanza ignorante in materia, però a pelle mi verrebbe da dire che quello che dici tu, ovvero il concetto di forma che segue la funzione, è molto caratteristico del design all'italiana, anche nelle auto. E non è un caso se noi siamo la terra della Panda, sia come ideazione sia come mercato. Gli italiani sono un popolo pratico, amano le cose che funzionano bene, altrimenti del design puro se ne fanno poco.

 

Però la Panda come racconta il Giugi è così perché doveva essere "Francese" come utilitaria e non all'italiana 

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18 ore fa, Aymaro scrive:

mmh no, il designer fa una show car fregandosene della maniglia, tanto se si apre, si aprirà elettronicamente o cose così, poi il designer assieme all'ingegnere trovano una soluzione* che li soddisfi entrambi, in questo caso si apre, ma mantiene la pulizia stilistica  voluta e risulta comunque nascosta e non presente sulla fiancata

il solo ingegnere l'avrebbe messa sulla portiera a come quella anteriore e amen 😅

 

*come detto in passato, in realtà è quando si fa un lavoro di concerto e c'è voglia di collaborare che si ottengono i migliori risultati, altrimenti per il designer quello che propone l'ingegnere sarà sempre brutto, che stravlolge il concetto iniziale di stile ecc, il contrario sarà sempre scomodo/costoso/poco funzionale ecc

si, ma nulla toglie che anche un ingegnere possa avere un certo gusto estetico e possa anche capire quali siano le proporzioni giuste e magari è appassionato di bel design, di arte. Ok resta sempre un ingegnere, ma con un certo tipo di gusto e credo che la fortuna, in passato, del disgn automobilistico italiano sia stato propio quello di ver avuto ingegneri, che erano anche un po' designers. Cioè intendo dire delle personalità che si interessavano oltre il loro ambito di studi, o di competenze. Per me questo è quello che manca oggi nel mondo automotive e non solo nell'automotive. Cioè mancano delle figure "interdisciplinari", delle persone che abbiamo esperienza, o passione, in diversi campi della progettazione. Oggi magari ci sono tanti super specialisti, magari bravissimi nel loro ambito di competenza, ma non riescono a guardare oltre.

Vorrei fare l'esempio del geniale progettista di F1 Adrian Newey. Si tratta di un ingegnere che ha una conosceza globale dell'auto in se. Sa di aerodinamica, ma anche di meccanica, di telaio e anche di design. La Valkirya pare l'abbia anche studiata nell'estetica. Del resto Newey è anche un grade appassionato e collezionista di auto d'epoca e non ha paura di sporcarsi le mani con brugole e chiavi inglesi, quando è necessario. Ecco una volta tutti i grandi progettisti di auto erano come Newey, oggi invece ci sono i super-specialisti, i quali però non hanno uan visione globale del progetto auto. Questo non credo sia tanto colpa delle persone o del fatto che no nci sono piùà giovani ingegneri preparati, o appassionati. Ci sono eccome! Solo è colpa dell'organizzazione aziendale, che è smepre troppo rigida, troppo settoriale, troppo specialistica.

Vorrei fare anche un esempio personale. Io sono un progettista meccanico, anche se non ho mai lavorato nel automotive, ma in tanti campi diversi: macchinari, impianti, componenti, ecc...eccc.. Non sono ignegnere e tanto meno sono un meccanico, sono un perito elettrotecnico, prestato alal progettazione meccanica. Faccio questo lavoro da 25 anni, girando diversi posti e aziende e posso dire una cosa con certazza assoluto: fra tutti i miei colleghi, capi, responabili, tecnici; i migliori progettsiti meccanici sono sempre stati quelli che non avevano una formazione meccanica. Geometri, elettrotecnici, diplomati al liceo scientifico, addirittura al classico...questi sono stati, per la mia esperienza diretta, i migliori progettisti meccanici che abbia mai conosciuto e anche i migliori capi. Questo perchè un'esperienza interdisciplinare aiuta ad allargare la mente, fa venire molte più idee e idee migliori, Si ha una mentalità più aperta, hanno più voglia di imparare, hanno più curiosità, più umiltà.

Invece, sempre per esperienza personale, i meccanici, o ingegnieri meccanici che prima han fatto i periti meccanici...ecco sti tipi sono sempre stati i peggiori progettisti e anche i peggiori capi che io abbia mai avuto. Li ho sempre trovati molto chiusi come mentalità, con poche idee e sempre quelle, con una sorta di inerzia mentale, incapci di pensare e vedere le cose in un modo diverso...bho...

 

Modificato da infallibile_GF
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8 minuti fa, infallibile_GF scrive:

si, ma nulla toglie che anche un ingegnere possa avere un certo gusto estetico e possa anche capire quali siano le proporzioni giuste e magari è appassionato di bel design, di arte. Ok resta sempre un ingegnere, ma con un certo tipo di gusto e credo che la fortuna, in passato, del disgn automobilistico italiano sia stato propio quello di ver avuto ingegneri, che erano anche un po' designers. Cioè intendo dire delle personalità che si interessavano oltre il loro ambito di studi, o di competenze. Per me questo è quello che manca oggi nel mondo automotive e non solo nell'automotive. Cioè mancano delle figure "interdisciplinari", delle persone che abbiamo esperienza, o passione, in diversi campi della progettazione. Oggi magari ci sono tanti super specialisti, magari bravissimi nel loro ambito di competenza, ma non riescono a guardare oltre.

Vorrei fare l'esempio del geniale progettista di F1 Adrian Newey. Si tratta di un ingegnere che ha una conosceza globale dell'auto in se. Sa di aerodinamica, ma anche di meccanica, di telaio e anche di design. La Valkirya pare l'abbia anche studiata nell'estetica. Del resto Newey è anche un grade appassionato e collezionista di auto d'epoca e non ha paura di sporcarsi le mani con brugole e chiavi inglesi, quando è necessario. Ecco una volta tutti i grandi progettisti di auto erano come Newey, oggi invece ci sono i super-specialisti, i quali però non hanno uan visione globale del progetto auto. Questo non credo sia tanto colpa delle persone o del fatto che no nci sono piùà giovani ingegneri preparati, o appassionati. Ci sono eccome! Solo è colpa dell'organizzazione aziendale, che è smepre troppo rigida, troppo settoriale, troppo specialistica.

Vorrei fare anche un esempio personale. Io sono un progettista meccanico, anche se non ho mai lavorato nel automotive, ma in tanti campi diversi: macchinari, impianti, componenti, ecc...eccc.. Non sono ignegnere e tanto meno sono un meccanico, sono un perito elettrotecnico, prestato alla progettazione meccanica. Faccio questo lavoro da 25 anni, girando diversi posti e aziende e posso dire una cosa con certezza assoluto: fra tutti i miei colleghi, capi, responabili, tecnici; i migliori progettsiti meccanici sono sempre stati quelli che non avevano una formazione meccanica. Geometri, elettrotecnici, diplomati al liceo scientifico, addirittura al classico...questi sono stati, per la mia esperienza diretta, i migliori progettisti meccanici che abbia mai conosciuto e anche i migliori capi. Questo perchè un'esperienza interdisciplinare aiuta ad allargare la mente, fa venire molte più idee e idee migliori, Si ha una mentalità più aperta, hanno più voglia di imparare, hanno più curiosità, più umiltà.

Invece, sempre per esperienza personale, i meccanici, o ingegnieri meccanici che prima han fatto i periti meccanici...ecco sti tipi sono sempre stati i peggiori progettisti e anche i peggiori capi che io abbia mai avuto. Li ho sempre trovati molto chiusi come mentalità, con poche idee e sempre quelle, con una sorta di inerzia mentale, incapci di pensare e vedere le cose in un modo diverso...bho...

 

tutto giusto, com'è anche vero che un designer di esperienza acquisisce quelle nozioni tecniche che fanno si che possa anche lui trovare soluzioni tecniche (successo personalmente quando mi sono trovato a lavorare con team per così dire svogliato e mi è capitato dover insistere per portare avanti lo stile citando l'esempio di un qualcosa che era in produzione, e la norma, quindi fattibile ed omologabile, con loro mi dicevano che non era possibile solo perchè loro non l'avevano mai fatto e non volavano andare a spulciarsi le nuove norme omologative), quindi il discorso della italica duttilità del sapersi adattare in diverse situazioni si può applicare anche agli uomini di stile, ed è il perfetto esempio di collaborazione che citavo

detto questo però, il gusto estetico è una cosa, il design è altro, (come il conoscere un esempio o una norma è una cosa, avere tutte le nozioni tecniche è ben altro) e per quanto ci possano essere competenze aggiuntive, lo stile lo decide lo stile, la fattibilità la fa la fattibilità, lavorando di concerto, se no escono le cavolate

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On 6/4/2024 at 12:44, GL91 scrive:

Ingegneri e designer sono nemici per natura,

come gli ingegneri e gli architetti,

o gli ingegneri e i fisici,

o gli ingegneri e altri ingegneri 

Maledetti ingegneri!! Hanno distrutto l'ingegneria 

 

(semi-cit.) :-P

Hai dimenticato che gli ingegneri sono anche i peggior nemici dei meccanici: le bestemmie che tiro nel quotidiano del mio lavoro ne sono una prova…

  • Ahah! 4
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Comunque mi fa ridere il titolo di questa discussione.

Io, da designer del prodotto, per esperienze personali e conoscenze anche extra-lavoro ho sempre visto la nostra figura come l'anello di congiunzione rappresentato dalla ragione del mondo ingegneristico e la follia-estetica di alcuni architetti che ogni tanto hanno sì gusto estetico e visioni pazzesche ma vivono in un mondo totalmente loro, ovvero creano senza una minima concezione della fattibilità. Mentre, come si accennava sopra, con l'ingegneri spesso il problema è farli uscire dal loro quadrato mentale sempre considerando i valori limiti di fattibilità.

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