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Alfa Romeo - filosofia sul brand, sui modelli e sullo sviluppo


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Inviato
Vabbe', è inutile. Continuate a pensare che l'Alfa vendesse in perdita per la trazione posteriore, il transasse o il cacchio che vi pare - il prodotto, insomma.

Io ci lavoro in un'azienda che ha problemi simili all'Alfa del tempo che fu, e non è il nostro prodotto (servizi) a costare di più e renderci non competitivi sul mercato, con una capacità di fare margini ridicola rispetto alla concorrenza, ma una serie di costi, a volte assurdi, che ci si porta dietro dalla precedente struttura, guarda caso ex IRI. Insomma non è la nostra "trazione posteriore" o il nostro "quadrilatero" a dare problemi per quanto riguarda i margini, ma l'organizzazione della società.

Voi non fate altro che ripetere la vecchia storiella di regime della Fiat, quella per la quale "Alfa fa macchine sbagliate", quando non mi pare che Lorsignori, messi finalmente di fronte al mercato, abbiano ottenuto 'sti grandi successi con il loro "modo giusto".

esatto!!!

si continua a sentire in ogni dove che il prodotto Alfa pesava, non era il prodotto in se, ma l'organizzazione e la gestione dell'Alfa Romeo che, come detto, era ormai ampiamente politicizzata, per cui vi era un surplus di operai laddove magari non servivano, solo per far contento il manager statale che deve accontentare il politico di turno che chiede posti di lavoro.

la Bibbia del nuovo Alfista: Per il futuro dell'Alfa Romeo è meglio un pianale più economico che poi tanto l'elettronica e le gommature esagerate risolvono i problemi

www.alfaromeo75.it - http://web.tiscali.it/alfetta.gt.gtv - www.arocalfissima.com/vodcast

Inviato
Ma neanche le Genesis coupé, che qui vedremo pochissimo perché Hyundai è considerato un marchio da sfigati. Prova ad immaginare una carrozzeria Alfa su meccanica Genesis in autosalone da marzo 2011... sai le pippe? Con in più la differenza che la i10 non è nel DNA Alfa, un coupe medio 2+2 con la trazione posteriore sì.

genesis ha meccanica ottima, ma paradossalmente mi interessa più il parallelo tra alfa anni '70 e hyundai attuale: entrambe operanti in un mercato protetto in maniera asimmetrica (e che ritengo assolutamente non giusta, valeva naturalmente anche e soprattutto per il gruppozzo), hyundai ha successo nel mondo, le eccellenti alfa all'estero erano macchine esotiche.. meditiamo anche su questo.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

Inviato (modificato)

Bmw non perde soldi con le sue auto, è Mini che non è remunerativa, ma vedrete che già con Countryman andranno a pareggio (anche se non la realizzano loro, ma la fanno fare a Magna). Inoltre nel prossimo futuro arriveranno le Bmw a trazione anteriore con piattaforma condivisa con Mini (probabilmente la piattaforma per la prossima Mini visto che quella attuale è un'evoluzione di quella della prima serie), vedremo se avranno successo e soprattutto se manterranno alto il blasone del marchio o l'abbaseranno.

genesis ha meccanica ottima, ma paradossalmente mi interessa più il parallelo tra alfa anni '70 e hyundai attuale: entrambe operanti in un mercato protetto in maniera asimmetrica (e che ritengo assolutamente non giusta, valeva naturalmente anche e soprattutto per il gruppozzo), hyundai ha successo nel mondo, le eccellenti alfa all'estero erano macchine esotiche.. meditiamo anche su questo.

Le Alfa erano auto esotiche (non c'era un mondo globabilizzato), ma anche perché non si è spinto nella direzione di mantenere il top della tecnica e delle soluzioni costruttive e di internazionalizzarsi (come invece ha fatto Bmw e come avrebbe voluto fare Surace)

Scusa... ma Jaguar cosa fa, le Giulietta? E BMW? Te le fanno pagare e strapagare (soprattutto le tedeche), ma sono profittevoli o no? E la Hyundai che fa un coupé a trazione posteriore e la vende a prezzi quasi popolari? Son tutti scemi?

Nessuno preferisce "la vecchia gestione IRI", semmai si preferiscono le auto che si facevano allora, e siccome di queste si è appassionati e non di contabilità, ci sta un po' di nostalgia. A maggior ragione quando vedi che altri certe cose continuano a farle.

jaguar.....:disp2: hai citato il L'Alfa Romeo inglese (a livello di bilanci)

BMW è il modello (a livello azienda ) di RIFERIMENTO ,perchè guadagna (e tanto) facendo quello che fa.

però visto quello che c'è al di fuori di BMW e poco altro ,non è che in Fiat sono dei cerebrolesi pechè non riescono ad essere competitivi dal D in su....pochissimi (in Occidente, e cmq pochi in Oriente) riescono ad esserlo.

per quanto riguarda Hyundai (e altri orientali presenti e FUTURI) evitiamo paragoni, perchè è il SISTEMA sociale ed economico che è totalmente differente, Fiat non c'entra nulla....

Le Alfa erano auto esotiche (non c'era un mondo globabilizzato), ma anche perché non si è spinto nella direzione di mantenere il top della tecnica e delle soluzioni costruttive e di internazionalizzarsi (come invece ha fatto Bmw e come avrebbe voluto fare Surace)

e comunque i bilanci in attivo sono quelli di una decina di esercizi (forse meno) a cavallo degli anni del boom economico(intendo i 60')....mai troppo ricordato, eh....ho idea che BMW di esercizi positivi ne ha una lista dagli anni 60 (inizio) ad oggi.....

si continua a sentire in ogni dove che il prodotto Alfa pesava, non era il prodotto in se, ma l'organizzazione e la gestione dell'Alfa Romeo che, come detto, era ormai ampiamente politicizzata, per cui vi era un surplus di operai laddove magari non servivano, solo per far contento il manager statale che deve accontentare il politico di turno che chiede posti di lavoro.

bialbero...pesa e pesava TUTTO, se non pesasse anche la parte progettuale TUTTI metterebbero in prod. auto a TXL e con 4 quadrilateri....avete ragione anche sulla M'dO, ma proprio perchè IRI ci si permetteva delle soluzioni raffinate che in 'un azienda da profitti "obbligati" non si vedevano...(anche in germania ad es...o un GB o Francia)

Modificato da sarge
usiamo il multiquote per cortesia
Inviato
vabbè, il ragionamento è un po' forzato.. tutte le attività non assimilabili alla prostituzione (nemmeno tutta) spaccio di droghe (nemmeno tutto) e amenità varie influiscono sul pil, perfino io credo.

Però se io perdo stringo la cinghia, mica vado a chiedere il sussidio. Prima invece lo si faceva.

Lo so che era un po' una forzatura, volevo dire Fiat incide abbastanza sul PIL e sugli occupati, per cui se va male, di riflesso qualcosa ci rimettiamo anche noi

"Chi ti dà una serpe quando chiedi un pesce, può darsi abbia solo serpi da dare. La sua, dunque, è generosità."

Inviato
bialbero...pesa e pesava TUTTO, se non pesasse anche la parte progettuale TUTTI metterebbero in prod. auto a TXL e con 4 quadrilateri....avete ragione anche sulla M'dO, ma proprio perchè IRI ci si permetteva delle soluzioni raffinate che in 'un azienda da profitti "obbligati" non si vedevano...(anche in germania ad es...o un GB o Francia)

pesava perch+ il tutto era gestito con alto menefreghismo, tanto paga pantalone, perchè se vai un po a vedere, la gamma Alfa alla fin fine da cosa era composta? da due pianali spalmati su un'intera gamma, il pianale Alfetta spalmato su tutto quanto conosciamo e il pianale alfasud idem, e non conto le meccanica duetto già ampiamente ammortizzata da decenni di produzione.

Il problema non sono ne i quadrilateri (anche perchè le sud/33 non li avevano) ne i bialbero e ne tantomeno la TP, è il modo di gestire un'azienda che guardacaso ha il suo apice migliore nel periodo in cui LA POLITICA NON CI HA MESSO PIEDE, ci sono i resoconti storici che affermano questo. Dopodichè, vale a dire dal 1974 in poi e con la pesante intromissione della politica tutto è andato a ...puttane, mi si passi il termine, e si badi bene che quello che c'era prima del 1974 non era tanto diverso da quello che venne dopo, a livello di prodotto. Per cui evidentemente il problema era questo e , ripeto, non il prodotto in se. L'azienda fino a metà anni 70 era in attivo, perchè gestita a dovere.

la Bibbia del nuovo Alfista: Per il futuro dell'Alfa Romeo è meglio un pianale più economico che poi tanto l'elettronica e le gommature esagerate risolvono i problemi

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Inviato
L'azienda fino a metà anni 70 era in attivo, perchè gestita a dovere.

guadagnava perchè l'Italia era come la Cina di adesso, economia in espansione crescita PIL quasi in doppia cifra.....

dai Bialbero....

L'Italia post 68 (quindi primi 70') si è risvegliata dal sogno in malo modo....

Inviato
guadagnava perchè l'Italia era come la Cina di adesso, economia in espansione crescita PIL quasi in doppia cifra.....

dai Bialbero....

L'Italia post 68 (quindi primi 70') si è risvegliata dal sogno in malo modo....

Matteo se vogliamo analizzare il tutto basandoci sui contesti socio politici allora non la finiamo più, allora ora Fiat avrebbe la scusante della globalizzazione, della politica di Romiti e di tante altre belle cosette. Io riporto i dati esattamente come li conosco, anche perchè quegli anni erano anni bui per le grosse industrie Italiane e l'Alfa, come la Fiat, dovette subire assenteissmi di massa, sindacalizzazione massiccia e addirittura il terrorismo in casa.

Tutto questo per dire cosa?

la Bibbia del nuovo Alfista: Per il futuro dell'Alfa Romeo è meglio un pianale più economico che poi tanto l'elettronica e le gommature esagerate risolvono i problemi

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Inviato

I dati si devono basare sui contesti socio politico ed economico del tempo, in caso contrario valgono niente. Questo è un postulato di ogni analisi economica seria, il resto è accademia [cit.]

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

Inviato
I dati si devono basare sui contesti socio politico ed economico del tempo, in caso contrario valgono niente. Questo è un postulato di ogni analisi economica seria, il resto è accademia [cit.]

Bene, contestualizziamo (cit.)

Alfa non produceva automobili per il mercato. Alfa era strumentale ad una strategia (c.d. terza via democristiana, vedi il Codice di Camaldoli) di perequazione sociale fortemente voluta dall'area democristiana di allora. Alfa si portava dietro una zavorra di "oneri impropri" (poi divenute anche clientele pubbliche) che le industrie private non avevano o ne avevano in misura molto minore.

Allora la mission di Alfa non era produrre automobili per conseguire utili, bensì per contribuire allo sviluppo delle aree depresse, alla riduzione della disoccupazione, a cui poi si è aggiunto il foraggiamento dei bacini elettorali del politico di turno.

Le macchine, al netto di 'sti oneri impropri del cavolo, non erano affatto prodotte in perdita.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

Inviato (modificato)

So benissimo cos'è il codice camaldoli, anzi li avessero chiusi tutti in quel monastero e buttato la chiave magari avremmo un mercato più competitivo.

Il tuo ragionamento fila fino a un certo punto. Mi hai descritto il contesto in cui lavorava alfa, tra l'altro +o- stesso contesto che ha ereditato fiat, basta vedere gli stabiliment che ha ereditato e quanta gente (pure dirigenza) ha assunto sotto "consiglio" spassionato del politico di riferimento (fino a qualche tempo fa, anni '80 diciamo, per essere assunto in fiat dalle mie parti si andava dal prete o dal sindaco democristiano del tempo, mica parliamo di fantascienza).

La domanda è: mi sai quantificare quanto costava per auto tutto ciò che hai detto? Perchè la cosa funziona anche al contrario, infatti molta roba sperimentale (a volte fine a se stessa, o per lo meno non funzionale alla gamma che infatti invecchiava) la si faceva senza tener conto di budget. Quindi quest'anarchia faceva anche comodo.

Vero quindi che aveva zavorra, ma fino a un certo punto ha avuto anche possibilità di "cazzeggio costruttivo" che altre imprese in un mercato competitivo non avevano. E questo vantaggio non l'ha sfruttato, tanto che alla fine si è ridotta a tirar fuori roba decotta come A6 o alfa 90 mentre le medie invecchiavano. Questo non è dovuto alla zavorra, questo è dovuto alla scarsa visione straqtegica, che ha meno a che fare con l'esercizio quotidiano "zavorrato".

So abbastanza bene come funzionano certe dinamiche aziendali in ambiti statali o parastatali (anche più strategici del settore auto, penso alla sanità), e casualmente mi sto accorgendo che in questo periodo tali ambiti sono al collasso anche sull'esercizio quotidiano, quindi mi spieghi come avrebbe potuto sostenersi un modello industriale come alfa?

Modificato da Cosimo

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