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FIFA World Cup 2010: Sudafrica


Navarre75

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Solito Villa' date=' Spagna ai quarti[/size']

Mondiali: Portogallo sconfitto 1-0

Con un gol del solito Villa la Spagna si impone per 1-0 sul Portogallo e conquista i quarti, dove se la vedrà con il Paraguay. Partenza lampo delle Furie Rosse, che vanno al tiro tre volte nei primi 7': bravo Eduardo a salvare la porta dei lusitani, che poi prendono le misure. Al 17' della ripresa il gol del nuovo acquisto del Barcellona spiana la strada agli uomini di Del Bosque. Ed Eduardo rimedia ancora in due occasioni. Espulso Ricardo Costa.

LA PARTITA

Primi 7' di gara e il pensiero è: non c'è storia. Perché la Spagna va al tiro in tre occasioni con Torres e David Villa due volte e solo un attento Eduardo tiene in piedi il Portogallo. L'inizio è un monologo delle Furie Rosse, che sfondano esclusivamente e con successo sulla sinistra, dove il solito Villa fa quello che vuole. Ma è solo un'illusione, perché con il passare dei minuti gli uomini di Queiroz prendono le misure agli avversari: marcatura a uomo sul nuovo acquisto del Barcellona e muro davanti a Eduardo. Il buon catenaccio e ripartenze, insomma, e i lusitani si creano le loro buone opportunità di andare in gol. A differenza invece della Spagna che fa tanto possesso palla (alla fine del primo tempo sarà 62 contro 38%) ma che non riesce a trovare spazio per concludere. Torres è ancora convalescente. Portogallo, dunque, che sfiora il vantaggio con Tiago (tiro respinto da Casillas e colpo di testa fuori), Cristiano Ronaldo (punizione respinta goffamente dal portiere spagnolo), Hugo Almeida, che ruba palla dalla testa dell'asso del Real e infine Simao. Quest'ultimo, lanciato dal portiere, si trova a tu per tu con Casillas, che lo anticipa.

L'inizio ripresa è nel segno del Portogallo: Puyol per poco non fa autorete su deviazione di un cross di Hugo Almeida, poi Casillas esce bene su un traversone di Meireles. La Spagna sonnecchia ma ecco il cambio di Del Bosque che dà una marcia in più ai campioni d'Europa in carica: fuori Torres e dentro Llorente. Ed è proprio il nuovo entrato che sfiora il vantaggio su colpo di testa: battuta centrale ed Eduardo dice un'altra volta no. Ma il gol degli spagnoli è nell'aria: Villa spedisce di pochissimo a lato, poi insacca al secondo tentativo (in sospetto fuorigioco) dopo una prima respinta dell'ottimo portiere del Portogallo. Che si esalta ancora su diagonale di Sergio Ramos e su conclusione di Villa dai 25 metri. Gli uomini di Queiroz provano a reagire ma Cristiano Ronaldo non c'è. C'è invece Llorente, che mette a lato. E prima del triplice fischio il Portogallo resta in 10 per l'espulsione di Ricardo Costa per una gomitata a Capdevila. Spagna non bellissima ma sempre più nel segno di David Villa. Portogallo bene dietro ma inesistente in avanti. E soprattutto senza l'ispirazione del suo asso.

LE PAGELLE

Villa 7,5 - Quarto sigillo mondiale: è lui il simbolo delle Furie Rosse formato Sudafrica. Queiroz lo fa marcare stretto ma lui non si arrende e le prova tutte per sfondare il muro. Implacabile.

Eduardo 7,5 - Che la serata fosse dura ci ha messo poco a capirlo. Resiste ai primi tre assalti e poi arriva ovunque. Fino al gol di Villa, ma anche lì lo spagnolo deve provarci due volte prima di batterlo. Poi un altro paio di ottimi interventi.

Llorente 7 - Il suo ingresso in campo al posto di Torres è decisivo per la Spagna. Pronti via e sfiora il gol poi tanto movimento. E ancora un'altra occasione sui piedi. Del Bosque dovrebbe rivedere le gerarchie là davanti, perché lasciarlo fuori è un delitto.

Torres 5 - Un lontano parente del Fernando Torres che tutti conosciamo: non comincia male, mettendosi in evidenza con due iniziative. Poi su El Niño cala l'ombra e scompare. Saranno i postumi dell'infortunio ma il vecchio scatto non c'è più. E la porta è un miraggio.

Cristiano Ronaldo 4 - Passa troppo tempo a 'specchiarsi'. I primi 45' sono un continuo cadere alla ricerca del fallo, che l'arbitro puntualmente non gli assegna. Prima a destra, poi a sinistra ma mai un'accelerazione degna del suo nome. Sempre anticipato, sempre fermato. Una delusione. Ps - C'è una ragione per un giudizio così negativo: in una partita così importante il leader deve fare il leader, non adeguarsi a comparsa...

IL TABELLINO

Spagna-Portogallo 1-0

Spagna (4-2-3-1): Casillas 6; Sergio Ramos 7, Piquè 6, Puyol 6, Capdevila 6; Busquets 6, Xabi Alonso 6,5 (48'st Marchena sv); Iniesta 6, Xavi 6,5, Villa 7,5 (42'st Pedro sv); Torres 5 (13'st Llorente 7). A disposizione: Valdes, Reina, Albiol, Arbeloa, Fabregas, Martinez, Silva, Mata, Navas. All.: Del Bosque.

Portogallo (4-4-2): Eduardo 7,5; Bruno Alves 6, Ricardo Costa 5, Carvalho 6, Coentrão 6,5; Meireles 6, Pepe 5 (27'st Mendes 5), Tiago 5,5, Simao 5 (27'st Liedson 5); Ronaldo 4, Hugo Almeida 5 (13'st Danny 5). A disposizione: Beto, Fernandes, Rolando, Miguel, Paulo Ferreira, Veloso, Amorim, Deco. All.: Queiroz.

Arbitro: Baldassi (Arg)

Marcatori: 17'st Villa (S)

Ammoniti: Xabi Alonso (S), Tiago (P)

Espulsi: 44'st Ricardo Costa (P) per gioco scorretto

29 giugno 2010

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Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Fermoooooo! Mi stai floodando la mail :lol:

Acc...dovevo pur aggiornare, erano tre giorni che non potevo, mi spiace! :timido:

Avrei fatto un post unico ma si trattava di sei diverse partite... :nonso:

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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La Fa conferma Capello come ct

Sarà tecnico Inghilterra fino al 2012

Ha vinto Capello. La FA (la federazione inglese) ha confermato il tecnico italiano per la guida della Nazionale fino alla naturale scadenza del contratto fissata per luglio 2012 (dopo l'europeo di Polonia-Ucraina). Hanno perso i tabloid dunque' date=' che nei giorni immediatamente successivi alla "sanguinosa" eliminazione contro la Germania, ne avevano chiesto la testa. Confermato anche lo stipendio di Don Fabio: 6 milioni di sterline l'anno.

2 luglio 2010

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Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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"Gli argentini giocano al limite"

Il ct Loew: "È loro punto di forza"

Dopo le parole di Schweinsteiger sull'eccessiva aggressività dell'Argentina' date=' a smorzare i toni - ma neanche troppo - ci pensa il ct tedesco Loew: "Nel nostro spogliatoio c'è libertà di parola, ognuno può dire quel che vuole ma nessuno ha mancato loro di rispetto. L'Argentina gioca un calcio al limite del consentito, molto fisico e in campo sono estremamente aggressivi, è il loro gioco". Poi una parola sulla partita: "Sarà una gara d'attacco".

In attesa del verdetto del campo, inappellabile come sempre, Germania-Argentina è già iniziata fuori dal rettangolo di gioco da qualche giorno. Dichiarazioni più o meno provocatorie da una parte e dall'altra stanno riscaldando un ambiente già di per sé caldo. Loew ha voluto dire la sua sul match e su Maradona, mettendo in chiaro che le parole dei suoi giocatori sono libere ma assolutamente rispettose: "I sudamericani sono molto ospitali, di grande cuore, ma in campo hanno un modo di giocare molto aggressivo, è uno dei loro punti di forza".

Si dimostra anche ottimista Loew: "Abbiamo molta fiducia e possiamo dimostrare con questa squadra giovane che l'esperienza non è sempre un fattore decisivo: possiamo battere l'Argentina. Io adoro queste partite - ha detto il ct - quella di domani con l'Argentina, come quella contro l'Inghilterra, perché possiamo trovarci in campo con le squadre più grandi. Il gruppo è molto motivato e il compito di un allenatore in questi casi è portare semmai un po' di tranquillità. C'è anche un bell'ambiente, cosa non scontata dopo 50 giorni che stiamo insieme''.

Infine una riflessione sulla partita e su Maradona: "Ha segnato un epoca con il suo modo di giocare, forse come nessun giocatore ha fatto prima di lui. Da giocatore si preoccupava molto della fase difensiva ed anche come allenatore ama molto l'attacco: ha dei difensori di grande esperienza, ma cercheranno di segnare fin dai primi minuti, noi dovremo difenderci in 11. L'Argentina ha il suo stile, noi abbiamo il nostro: credo comunque che questa partita si deciderà in attacco''

2 luglio 2010

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Grande Olanda, sono contento....certo che Felipe Melo è veramente un bel brocco....

Beh il Brasile per quasi un'ora ha giocato la miglior partita del suo mondiale, davvero molto bene. Poi...tra l'autogoal e l'espulsione, Melo, ha fatto più danni della grandine; nemmeno al Mondiale ha giocato decentemente.

gli Juventini continuano a non deludere! (SIC!)

Eh che ci vuoi fare? È il contrappasso: quattro anni fa ce n'erano una decina in finale, ed hanno vinto il Mondiale. Oggi son' quel che sono! :nonso:

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Super Sneijder' date=' Olanda in semifinale[/size']

Brasile battuto in rimonta 2-1

Con una splendida rimonta nella ripresa ai danni del Brasile, l'Olanda di Van Marwijk si aggiudica il pass per giocarsi la semifinale. A Port Elizabeth finisce 2-1 dopo un primo tempo interamente di marca verdeoro, subito in vantaggio con la rete di Robinho (10'). Poi il blackout e il ritorno dell'Olanda grazie all'autorete di Melo (53') e il colpo di testa vincente di Sneijder (68'). Disatroso Felipe Melo espulso per un calcio a Robben.

LA PARTITA

"Clamoroso a Port Elizabeth" si sarebbe esclamato ai tempi in cui la famosa radiolina era il mezzo privilegiato per sentirsi parte del "pallone". Oggi, in un'era mediatica totalmente rinnovata cambiano le componenti ma l'eliminazione del Brasile in un quarto di finale resta comunque qualcosa di clamoroso, a prescindere dal valore dell'avversario. Se in tutto questo aggiungiamo il primo tempo strepitoso della Seleçao di Dunga, quanto accaduto nei secondi quarantacinque minuti più che "clamoroso" diventa a dir poco inspiegabile.

Andando con ordine il primo tempo è un monologo verdeoro con l'Olanda impaurita, bloccata e senza idee rinchiusa - a forza - nella propria metà campo. Maicon straripante sulla destra, Kakà finalmente presentabile, Robinho ispirato e la solita solidità difensiva della coppia Lucio-Juan fanno del Brasile una macchina perfetta, priva di difetti e capace di bucare la lenta e impacciata (e rivista all'ultimo) difesa olandese dopo soli 10 minuti grazie alla strana coppia Melo-Robinho. Il passaggio filtrante del centrocampista bianconero è da applausi, altrettanto la freddezza dell'attaccante a tu per tu con Stekelenburg. La partita con la Seleçao del buon Felipe però finisce qui (o quasi), da quel momento infatti il centrocampista smette di essere un fattore per il suo Brasile e lo diventa per gli avversari dando tutto il "meglio" del suo repertorio nella ripresa.

La difesa olandese comunque continua a scricchiolare e lo fa fino all'intervallo quando Van Marwijk scuote l'ambiente nello spogliatoio. Prima del the caldo però gli uomini di Dunga sfiorano il jackpot in più di un'occasione e se gli "Oranje" rimangono in gara lo devono più al buon Stekelenburg che ai fenomeni da copertina Robben e Sneijder. Al 30' il portierone è l'unico in grado di disinnescare "l'azione" per definizione, per il rammarico di Kakà che se ne torna a casa a bocca asciutta. Da lì in poi il Brasile non esiste praticamente più.

Chissà se Dunga o chi per lui si sia pentito di aver scelto quella maglia blu che tanto ricordava l'Olanda-Brasile di Germania '74 (unica vittoria olandese in un confronto ai Mondiali) o di aver dato fiducia a Felipe Melo. Probabilmente entrambe le cose fatto sta che il buon Melo dopo otto minuti della ripresa diventa protagonista de "Le Comiche - versione Sudafrica" con Julio Cesar (più colpevole del compagno nell'occasione) regalando l'insperato pareggio agli olandesi su cross, apparentemente innocuo - di Sneijder. Da lì il crollo delle certezze brasiliane, l' aumento dei rimpianti e l'inspiegabile sparizione dal campo. Il dominio verdeoro diventa una macchia totalmente arancione, in continua espansione fino al 2-1 di Sneijder, di testa, da angolo e marcato - si fa per dire visti i risultati - dal solito Felipe Melo che, giusto per voler recitare a tutti i costi il ruolo di capro espiatorio, poco dopo si fa espellere per un calcione totalmente gratuito a un Robben già rantolante a terra.

Titoli di coda dunque su un vero e proprio Melodramma brasiliano. Dunga avrà molto da pensare su questa sconfitta, avvenuta sì contro un'ottima squadra, ma più vicina al più classico dei "suicidi calcistici". Poco importa e poco conta, a festeggiare sono gli olandesi a prescindere da tutto e tutti mentre in Brasile (e non solo) si pensa già - e per forza - al prossimo Mondiale, quello organizzato in casa e quello da non sbagliare, magari già a partire dalle convocazioni.

LE PAGELLE

Sneijder 7.5 Se non è questo il suo "anno perfetto" non lo sarà mai più. Proprio nei giorni in cui Maicon è stato candidato al Pallone d'Oro, la risposta dell'olandese arriva direttamente sul campo, senza strafare, senza gol impressionanti ma con una carica da leader. È il primo a non mollare durante il primo tempo opaco della sua Olanda e non è un caso - forse un po' nel primo gol - che la rimonta parte e si concluda con lui. Un cross-gol di sinistro e uno di testa, non proprio i suoi pezzi forti ma non ce n'è, oggi è lui il più forte - o meglio - il più decisivo.

Julio Cesar 4.5 Il "paperone" sul primo gol macchia indelebilmente la sua stagione vittoriosa. Vero che il compagno non fa niente per aiutarlo nella situazione ma il "miglior portiere del mondo" o quanto meno il più vittorioso quest'anno non può uscire con una decisione e un'irruenza pari a quella di una formica al cospetto di un leone. La colpa non sarà tutta sua ma per un buon 80% sì.

Felipe Melo 4 Se volete un esempio pratico di come "mandare in vacca" una partita e un Mondiale dovete bussare alla porta di questo centrocampista capace di inventare una genialata in occasione dell'assist a Robinho per il primo gol e di affossare le ambizioni di un intero Paese con una serie irripetibili di "stupidate". Gioca un buon primo tempo e nell'intervallo, come da rito tra i calciatori, si scambia la maglia con un "tulipano". Peccato che si scordi di toglierla e nella ripresa confonda i suoi compagni dando una mano interamente agli arancioni. Sciagurato.

Bastos 4.5 Il laterale del Lione è quello che più comunemente viene chiamato "tallone d'Achille" di una squadra. Anche nel momento in cui tutto gira perfettamente, come nei primi quarantacinque minuti, è lui il punto debole, l'autostrada brasiliana attraverso la quale gli olandesi possono passare. Dalle sue parti bazzica Robben e fortuna per lui al suo fianco c'è un certo Juan (7), uno che in questo Mondiale non ha sbagliato praticamente nulla.

Stekelenburg 7 Oggi e non solo con Sneijder è il migliore in campo, il valore aggiunto degli "Oranje". Se l'attaccante capitalizza al meglio le poche occasioni, lui salva il risultato quando c'è da salvarlo tenendo in piedi una baracca scricchiolante nel primo e nel secondo tempo. Un baluardo difficile da superare, non a caso battuto solo da Robinho su azione nella gita sudafricana.

IL TABELLINO

Olanda-Brasile 2-1

Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg 7; Van der Wiel 6.5, Heitinga 5.5, Ooijer 5.5, Van Bronckhorst 6; Van Bommel 6, De Jong 6.5; Robben 6, Sneijder 7.5, Kuyt 6.5; Van Persie 5.5 (40' st Huntelaar SV). A disposizione: Boschker, Vorm, Boulahrouz, Braafheid, Mathijsen, Afellay, De Zeeuw, Schaars, Van der Vaart, Babel, Elia. All.: Van Marwijk.

Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar 4.5; Maicon 6.5, Lucio 5.5, Juan 7, Bastos 4.5 (17' st Gilberto 5.5); Gilberto Silva 6.5, Felipe Melo 4; Dani Alves 6, Kakà 6.5, Robinho 6.5; Luis Fabiano 6 (32' st Nilmar sv). A disposizione: Gomes, Doni, Luisão, Thiago Silva, Josuè, Baptista, Kleberson, Grafite. All.: Dunga.

Arbitro: Nishimura (Gia)

Marcatori: 10' Robinho (B), 8' st aut Melo (B), 23' st Sneijder (O)

Ammoniti: Heitinga, Van der Wiel, De Jong, Ooijer (O), Bastos (B)

Espulsi: 27' st Melo (B) per atto violento

2 luglio 2010

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