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Il Lingotto spera nella svolta e prepara il divorzio da Gm


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Guest fabvio
ma scusate, ma cosa ha detto di male autodelta85? la gm pensa al marketing dei modelli, lo stile e la progettazione restano italiani...magari certe scelte sbagliate (come spessissimo ha fatto fiat), nn sarebbero intraprese.

...l

ma ti rendi conto di quello che stai dicendo....

tu quindi vorresti che la fiat terminasse di essere italiana???

ma che stai dicendo .... per favore...

certo tutto puàò succedere..... ma insomma augurarselo mi pare lesionista

e poi per fare cosa??

...non desidero una Fiat straniera, ma piuttosto si certo.... al livello di marketing la gm è massimo che esista al mondo

siamo seri

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repubblica oggi:

Il Lingotto studia le vie d´uscita per evitare lo scontro con gli americani

La Fiat scommette sul 2004 e tratta il "divorzio" con Gm

La Panda ha superato i 120 mila ordini, la Punto è a 270 mila e la Y è intorno ai 30 mila

SALVATORE TROPEA

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TORINO - In un mercato italiano dell´auto che, dopo aver chiuso senza tanti danni il 2003, mette in conto una ripresa reale nel nuovo anno, la Fiat parte da quota 27,97 per cento per poter raggiungere con i nuovi modelli quel 30 per cento che Giuseppe Morchio aveva preventivato come obiettivo per la fine dell´anno scorso. C´è un ritardo che il Lingotto conta di poter colmare nei prossimi mesi sulla base degli ordini già acquisiti e in una prospettiva che secondo il Centro Studi Promotor (CSP) di Bologna vedrà «una presenza più incisiva del Gruppo del Lingotto il quale proseguirà il recupero di quote di mercato iniziato nella seconda metà del 2003 con i modelli lanciati nell´autunno scorso e altre importanti novità».

Dati alla mano non si avverte più l´assillo della irreversibilità della crisi e non pesa più l´immagine negativa del 2002 ma è evidente che la Fiat sta entrando nell´ordine di idea di dover procedere da sola senza fare affidamento su un´alleanza con la GM che non sia limitata alla parte industriale. E´ questa la chiave di lettura di alcune operazioni fatte dalla Fiat come il recupero di Comau Service, delle Presse di Cassino e Pomigliano d´Arco e di altre attività che erano finite nel tritacarne dell´outsourcing. Insomma, dopo essere intervenuto sugli aspetti finanziari tagliando costi e riducendo l´indebitamento, il Lingotto conta di mettere mano agli aspetti industriali riprendendo in mano il governo del processo produttivo.

Quando Richard Wagoner dice che ci sono diverse forme di compensazione in cambio dell´esercizio della put option e che la GM intende conservare la quota del 10 per cento o comunque non venderla a terzi se la Fiat è contraria, di fatto ammette che c´è un problema di rapporti con i torinesi. Ciò non vuol dire che non possa o non debba proseguire la collaborazione industriale, ma è un segnale inequivocabile che lo spirito dell´accordo del marzo 2000 è tramontato da un pezzo. Al Lingotto ne sono consapevoli e stanno studiando le possibili vie di uscita senza che questo si debba trasformare per forza in uno scontro con gli americani. Probabilmente sia a Torino che a Detroit si sta cercando un´uscita morbida per ragioni diverse.

La GM ha ripetutamente fatto sapere di non avere alcuna intenzione di partecipare alle operazioni di aumento di capitale e per contro Morchio ha replicato che Fiat è in grado di andare avanti da sola. Ma in prospettiva ci sono la scadenza di bond per oltre 10 miliardi di euro e il prestito convertibile, due appuntamenti che nel clima creato dal caso Parmalat destano una qualche apprensione. In questa situazione riprende corpo l´ipotesi di una Fiat che cerca di trovare un nuovo socio che non sia un semplice per quanto importante alleato industriale. Si parla di interessi giapponesi ma per ora sono soltanto vaghe indiscrezioni. Dopo tutto il Lingotto deve muoversi con cautela su questo terreno memore del fatto che l´accordo del 2000 contiene una clausola che, nel caso di modifica dell´assetto di controllo, lo obbliga a ricomprare la quota GM con un esborso non inferiore a 2,4 miliardi di dollari.

Insomma c´è quanto basta per spiegare la grande attenzione dei vertici Fiat al mercato e sul recupero di margini di profitti. Il 28 per cento circa del 2003 non è quanto sperato ma costituisce una buona base di partenza: la Panda ha superato i 120 mila ordini, la Punto è a 270 mila e la Lancia Y è intorno ai 30 mila. Ma gli avversari ora marcano stretto e alcuni godono una salute finanziaria che permette loro di fare sul piano promozionale ciò che Fiat non può e non deve fare.

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E' successo cosi,o all'inizio del 2003 si lasciava la Fiat cadere miseramente cosicchè la GM l'avrebbe comprata completamente ad un prezzo irrisorio, o la FIAT provava a uscire dal sola dal suo buco coi propri mezzi.

Fortunatamente fu scelta la seconda scelta,il managment di adesso è valido, si sono vendute le imprese esterne all'auto x rinvestire i soldi nel prodotto auto.

Tutto ciò ovviamente a sfavore di GM,quindi io penso che già da giugno(con il restyling della punto) bisognava capire che la Fiat voleva provare a risorgere,imprese ambiziosa e ardua,ma noi italiani siamo i migliori ad uscire dalle situazioni difficili...

 

花は桜木人は武士

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Guest fabvio
repubblica oggi:

Il Lingotto studia le vie d´uscita per evitare lo scontro con gli americani

La Fiat scommette sul 2004 e tratta il "divorzio" con Gm

La Panda ha superato i 120 mila ordini, la Punto è a 270 mila e la Y è intorno ai 30 mila

SALVATORE TROPEA

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TORINO - In un mercato italiano dell´auto che, dopo aver chiuso senza tanti danni il 2003, mette in conto una ripresa reale nel nuovo anno, la Fiat parte da quota 27,97 per cento per poter raggiungere con i nuovi modelli quel 30 per cento che Giuseppe Morchio aveva preventivato come obiettivo per la fine dell´anno scorso. C´è un ritardo che il Lingotto conta di poter colmare nei prossimi mesi sulla base degli ordini già acquisiti e in una prospettiva che secondo il Centro Studi Promotor (CSP) di Bologna vedrà «una presenza più incisiva del Gruppo del Lingotto il quale proseguirà il recupero di quote di mercato iniziato nella seconda metà del 2003 con i modelli lanciati nell´autunno scorso e altre importanti novità».

Dati alla mano non si avverte più l´assillo della irreversibilità della crisi e non pesa più l´immagine negativa del 2002 ma è evidente che la Fiat sta entrando nell´ordine di idea di dover procedere da sola senza fare affidamento su un´alleanza con la GM che non sia limitata alla parte industriale. E´ questa la chiave di lettura di alcune operazioni fatte dalla Fiat come il recupero di Comau Service, delle Presse di Cassino e Pomigliano d´Arco e di altre attività che erano finite nel tritacarne dell´outsourcing. Insomma, dopo essere intervenuto sugli aspetti finanziari tagliando costi e riducendo l´indebitamento, il Lingotto conta di mettere mano agli aspetti industriali riprendendo in mano il governo del processo produttivo.

Quando Richard Wagoner dice che ci sono diverse forme di compensazione in cambio dell´esercizio della put option e che la GM intende conservare la quota del 10 per cento o comunque non venderla a terzi se la Fiat è contraria, di fatto ammette che c´è un problema di rapporti con i torinesi. Ciò non vuol dire che non possa o non debba proseguire la collaborazione industriale, ma è un segnale inequivocabile che lo spirito dell´accordo del marzo 2000 è tramontato da un pezzo. Al Lingotto ne sono consapevoli e stanno studiando le possibili vie di uscita senza che questo si debba trasformare per forza in uno scontro con gli americani. Probabilmente sia a Torino che a Detroit si sta cercando un´uscita morbida per ragioni diverse.

La GM ha ripetutamente fatto sapere di non avere alcuna intenzione di partecipare alle operazioni di aumento di capitale e per contro Morchio ha replicato che Fiat è in grado di andare avanti da sola. Ma in prospettiva ci sono la scadenza di bond per oltre 10 miliardi di euro e il prestito convertibile, due appuntamenti che nel clima creato dal caso Parmalat destano una qualche apprensione. In questa situazione riprende corpo l´ipotesi di una Fiat che cerca di trovare un nuovo socio che non sia un semplice per quanto importante alleato industriale. Si parla di interessi giapponesi ma per ora sono soltanto vaghe indiscrezioni. Dopo tutto il Lingotto deve muoversi con cautela su questo terreno memore del fatto che l´accordo del 2000 contiene una clausola che, nel caso di modifica dell´assetto di controllo, lo obbliga a ricomprare la quota GM con un esborso non inferiore a 2,4 miliardi di dollari.

Insomma c´è quanto basta per spiegare la grande attenzione dei vertici Fiat al mercato e sul recupero di margini di profitti. Il 28 per cento circa del 2003 non è quanto sperato ma costituisce una buona base di partenza: la Panda ha superato i 120 mila ordini, la Punto è a 270 mila e la Lancia Y è intorno ai 30 mila. Ma gli avversari ora marcano stretto e alcuni godono una salute finanziaria che permette loro di fare sul piano promozionale ciò che Fiat non può e non deve fare.

questa storia dell'obbligo di riacquisto non la conoscevo e potrebeb in effetti creare seri problemi

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Guest fabvio
E' successo cosi,o all'inizio del 2003 si lasciava la Fiat cadere miseramente cosicchè la GM l'avrebbe comprata completamente ad un prezzo irrisorio, o la FIAT provava a uscire dal sola dal suo buco coi propri mezzi.

Fortunatamente fu scelta la seconda scelta,il managment di adesso è valido, si sono vendute le imprese esterne all'auto x rinvestire i soldi nel prodotto auto.

Tutto ciò ovviamente a sfavore di GM,quindi io penso che già da giugno(con il restyling della punto) bisognava capire che la Fiat voleva provare a risorgere,imprese ambiziosa e ardua,ma noi italiani siamo i migliori ad uscire dalle situazioni difficili...

mi spiace contraddirti.... ma credo che il punto di svolta sia avvenuto ben prima .... ossia praticamente dal dopo 11 settembre ed a preso forma qualche mese dopo con la formalizzazione del piano boschetti..... di li in poi fiat ha iniziato la ristrutturazione ..... costosa..... dolorosa socialmente.... tutti prezzi che di li in poi si sono pagati ai fini del rilancio.....

qui c'è da evidenziare la solita lungimiranza..... eprchè di lì a qualche mese il famoso prestito concvertendo non lo avrebbe concesso nessuna banca

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A me le due JV non dispiacciono. Renault e' seconda solo a Fiat nelle auto di segmento A/B e ha una grossa esperienza di progettazione motoristica. Gli attuali Renault Energy benzina 1.2 e 1.4 sono discreti motori. Progettare un nuovo motore piccolo che evolva verso l'iniezione diretta e l'Uniair o qualsiasi altro sistema di controllo valvole attivo, oltre che a livelli di inquinamento sempre piu' bassi e' un costo che ormai deve essere diviso tra case, per avere risparmi sulla componentistica. Certo che se pensiamo che la Punto 2005 avra' il pianale in comune con Corsa e magar i motori uguali a Clio, sara' un po' difficile trovare la specificita' italiana della vettura. Toyota poi con la Prius e' all'avanguardia nelle ibride, e li' abbiamo solo da imparare...

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Guest fabvio
A me le due JV non dispiacciono. Renault e' seconda solo a Fiat nelle auto di segmento A/B e ha una grossa esperienza di progettazione motoristica. Gli attuali Renault Energy benzina 1.2 e 1.4 sono discreti motori. Progettare un nuovo motore piccolo che evolva verso l'iniezione diretta e l'Uniair o qualsiasi altro sistema di controllo valvole attivo, oltre che a livelli di inquinamento sempre piu' bassi e' un costo che ormai deve essere diviso tra case, per avere risparmi sulla componentistica. Certo che se pensiamo che la Punto 2005 avra' il pianale in comune con Corsa e magar i motori uguali a Clio, sara' un po' difficile trovare la specificita' italiana della vettura. Toyota poi con la Prius e' all'avanguardia nelle ibride, e li' abbiamo solo da imparare...

due cose....

non credo che la questione dei piccoli benzina sia una faccenda che possa realisticamente riguardare la prosima punto..... forse la propria erede

in secondo il fatto che la corsa avrà il pianale della punto ..... seppure un poco mi disturba .... caso mai è la dimostrazione della valenza della tecnologia italiana.... come lo è l'adozione dei motori mj da parte di altri

inoltre non sò bene in cosa consista il concetto ibrido della prius.... ma se questo riguarda l'abbinamento di motore a scoppio e motore elettrico credo che la fiat al livello mondiale possa essere catalogata tra quelli che hanno di meno da imparare....

detto questo per chi temesse..... come me..... la possibilità di vedere sconfitta la tecnologia e l'industria italiana..... c'è un solo imperativo:

comperare italiano

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