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Da Santoro il confronto Mini, Ds3, MiTo come spunto per parlare di Fiat


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La libertà di informazione non equivale alla libertà di disinformazione, c'è una bella differenza.

Telese & co. avvisati.

:agree:

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I più attivi nella discussione

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Stasera è andato in onda Santoro (io l'ho incrociato su un emittente locale), indovinate quei 10 secondi in cui mi sono soffermato di chi parlavano? :mrgreen:

tvblog.it ci fornisce un sunto

Michele Santoro comincia puntata di Serivzio pubblico interamente dedicata alla Rai parlando della sentenza del Tribunale di Torino che ha condannato in primo grado Corrado Formigli e Viale Mazzini a pagare 7 milioni di risarcimento alla Fiat. Come già Enrico Mentana ieri e Milena Gabanelli, Santoro si dice decisamente stupito dall’enormità della cifra:

«Una sentenza così mostruosamente enorme che se venisse confermata in via definitiva potrebbe non solo ferire un’azienda ma stracciare la vita di un giornalista. E a mio parere potrebbe tenere lontani molti giornalisti dal toccare certe industrie importanti, certi marchi prestigiosi».

NdG: se non avete le palle sono anche un po' razzi vostri. 4rotelle quando ci sono difetti li fa notare, cosi' come i consumi quando non corrispondono al dichiarato. E nessuno ha mai fiatato, come mai?

Ancora Santoro:

«Non voglio parlare nel merito di questa sentenza, che dovrebbe solamente essere equa. Credo nella giustizia, e sono convinto che nell’appello altri giudici potrà valutare queste circostanze e decidere se condanne o assoluzioni.

Poi, Santoro rivolge due domande a Marchionne. La prima:

«Ritiene che ora il marchio Fiat sia più forte, dopo la sentenza?».

La seconda, a sostegno della necessità della critica - non solo del diritto, ma della necessità:

«Dottor Marchionne, come mai lei è dovuto intervenire quando la grande Fiat era arrivata sull’orlo del fallimento? Come mai era arrivata sull’orlo del fallimento? Per colpa degli operai che lavoravano poco e guadagnavano troppo? O per certi modelli che si sono rivelati flop?»

NdG: chissa' se Santoro si e' mai trovato un'Alfa 147 (fino a Serie1 compresa la compatta migliore sul mercato) con i cacciaviti in omaggio nel bagagliaio, o le parti che si staccavano. O gli scricchiolii. Ah gia', ma era uno di quei casi di flop, modelli progettati male

Santoro fa poi notare che quei modelli non sono mai stati criticati dalla tv. Prosegue:

«Senza la critica, non solo invecchia il Paese. Ma anche le aziende. Per me sarebbe una ferita che se fossi condannato io, anche se io sono stato assolto. Ma c’è una differenza tra la Fiat e la Rai. La Fiat può anche illudersi che la critica non sia necessaria, invece la Rai senza la critica morirebbe subito. Ecco perché la Rai ha bisogno del pensiero diverso, ha bisogno di Adriano Celentano, di tutti quelli che hanno talento. E ha bisogno che si esprimano liberamete».

Infine, la chiusura:

«Certo, se si esprimono liberamente ci sono rischi. Ma se si vuole controllare il potere e liberare la creatività, questi rischi bisogna correrli. E il prezzo che si può pagare per questi rischi è il prezzo della libertà, il prezzo del Servizio Pubblico».

NdG: la putt*nata finale.

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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Tutti terrorizzati sul web.

empty.gifLe recensioni cinematografiche sono in pericolo?

Ogni tanto ho la sensazione che chi legge questo blog possa avere la sensazione che chi vi scrive viva isolato dal resto del mondo, in una realtà a cavallo tra la sala cinematografica e il monitor del computer. Non è così ovviamente, per questo motivo oggi mi trovo a scrivere di un argomento che apparentemente non ha molto a che fare con i nostri argomenti usuali. La cronaca di ieri ha riportato una sentenza che qualcuno ha definito “tragicamente storica” per il giornalismo, stiamo parlando della condanna a Corrado Formigli a risarcire 5 milioni di euro alla Fiat (e 2 milioni per pubblicare la notizia su varie testate nazionali) ma anche l’obbligo per la Rai di cancellare dall’archivio on line la puntata di Annozero del 2 dicembre 2010.

Prima di tirare le somme solo per il giudizio a priori sul programma di Michele Santoro, vi invito a vedere il segmento incriminato qui sopra. Un normalissimo test tra tre automobili concorrenti (come ne vediamo molti su Autoblog), realizzato con dei test driver di un importante testata giornalistica internazionale, ha dato un risultato “oggettivo” che però a qualcuno non è piaciuto e che per tanto si è sentito in diritto di esercitare un’azione legale. Il risultato lo avete già letto nelle prime righe di questo post. Ora vi chiederete cosa centra con il cinema tutto questo?

La sentenza del giudice del Tribunale di Torino al termine del processo per diffamazione apre una voragine di cui pochi però si sono resi conto. Che fine farà il giornalismo “critico” di questo passo se un’azienda a cui un piace una recensione di un suo prodotto può far causa per milioni di euro a un singolo giornalista?

Ora vengo al dunque. Domani, come accade da quando scrivo su questo blog sarò invitato dalla major americana ACME all’anteprima del loro nuovo blockbuster, su cui hanno investito milioni di dollari in effetti speciali. Visto il film e valutato che si tratta di un brutto film per vari motivi (oggettivi, non solo per gusto personale) a questo punto mi chiedo se la libertà concessa a chi vi scrive dal suo editore (nessuna recesione è stata mai pilotata per motivi redazionali) può ancora permettersi di stroncare un film, sapendo che dopodomani la ACME potrebbe accusarlo di aver leso i suoi incassi per cifre che non riesce nemmeno a concepire.

Questo è quello che significa “creare un precedente” . Ci teniamo a sottolineare che, per precisione di cronaca, il Tribunale ha anche stabilito che il test di Formigli nel quale l’Alfa Mito veniva presentata come perdente non era “tecnicamente valido” ed era diverso da quello effettuato da Quattroruote, ci sottolinea come sia arbitrario il metro di valutazione preso in esame. Un nuovo e più subdolo bavaglio si sta avvicinando per l’informazione? Con questo post non vi chiediamo manifestazioni o inutili petizioni on line, è più importante conoscere.

Cineblog.it

L'idiota che ha scritto il post, un certo Carlo Prevosti, non si e' degnato di guardare la puntata intera su rai.tv, e confrontarla con il numero di QuattroRuote cui fa riferimento. L'idiota ha visto uno spezzone di 2 minuti sul tubo e ha tirato le conclusioni.

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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Vedi Sant'oro che abile intortatore di menti piatte e appiattite...si guarda bene dall'usare la parola "verità", usa solo, ed a sproposito, il claim di tanti parolai decadenti, ovvero, "il diritto di critica" driblando l'unica verità, quella di aver dato una notizia parziale tendente al denigramento di un marchio.

Comunque Gimmo, non è una questione di palle, non servono quelle ad un giornalista per parlare, in bene o in male, di un auto.

E' tutt'altro, è quella cosa chiamata professionalità, è quella cosa che ti spinge a fare le cose secondo metodo, riconoscendo e riportando le cose per quelle che sono in piena oggettività magari suffragando le considerazioni con i rilevamenti tecnici (cose che giornalisti di una certa latitudine non hanno mai conosciuto quindi stupido io a pretendere che lo facciano).

Formigli, come Telese, è un caprone che tronfio delle sue convinzioni ed accecato dal suo obiettivo (l'aggressione a Fiat, la sponsorizzazione dei poveri cassaintegrati) ha trattato una cosa che non conosce riportando, e qui c'è il dolo, solo quello che gli faceva comodo nel pieno stile del giornalismo partigiano.

E, colpo di scena, adesso si sono accorti che a parlare di cose che non sanno e cercando dolosamente di danneggiare determinati interessi, si rischia di dover

PAGARE.

E tutti allora a gridare alla libertà d'opinione in pericolo.

[sIGPIC][/sIGPIC]

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Il problema maggiore e' che, IMHO, non si rendono conto (o se ne lavano bellamente i coglioni) che, prima del diritto di espressione, ci sarebbe il compito, da parte di giornalisti che fanno della liberta' il proprio stendardo, di dare notizie in modo imparziale e che sopratutto siano utili per i cittadini... dei cui diritti si ergono a difensori.

Qui invece, cosi', abbiamo solo munnezza, la stessa da cui, in pieno furore thrash inizio '90, sbucava costui

giuliano%2Bferrara1.jpg

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Tra le righe molti giornalisti mi sembra che dicano, tralasciando il merito della questione: "Quando un giornalista sbaglia non può pagare così tanto" .

E non sono d'accordo per un semplice motivo: qualunque professionista paga salato se sbaglia, e paga più salato quante più sono le sue responsabilità. Ed un giornalista davanti all'opinione pubblica ha una grande responsabilità. Se usa il suo potere con leggerezza e superficialità, e fa un errore, paga. Come un ingegnere, un medico, un giudice (dovrebbe), un capitano di una nave.

E sto parlando solo di leggerezza e superficialità, non di danneggiamento volontario.

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Tra le righe molti giornalisti mi sembra che dicano, tralasciando il merito della questione: "Quando un giornalista sbaglia non può pagare così tanto" .

A me sembra che tra le righe dicano "Formigli non ha sbagliato, cattiva FIAT e soprattutto Maglionne".

Spero sia come suggerisci tu... a me e' arrivato un altro mesaggio... :pen:

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

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A me sembra che tra le righe dicano "Formigli non ha sbagliato, cattiva FIAT e soprattutto Maglionne".

Spero sia come suggerisci tu... a me e' arrivato un altro mesaggio... :pen:

Formigli, Travaglio, Telese e la truppa del FQ sostengono la tesi radicale.

Mentana sostiene la tesi "mettetevi la mano sul cuore e fategli uno sconto".

Modificato da loric

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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