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Energia nucleare: pro e contro


V6 Busso

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Alla NHK hanno intervistato un paio di ingegneri/fisici nipponici, a parte che è assurdo come un docente di tale calibro NON sappia una parola di inglese e faccia fatica a leggerlo :lol: però mi è parso che non abbiano affatto minimizzato ma nemmeno abbiano parlato di Apocalisse o di quella che diventerà "l'isola che non c'è" :roll: trovare gente competente e razionale oggi non è facile

Non vogliono essere minimamente fraintesi, non corrono rischi con l'inglese.

cmq i 50 tecnici sono "morti". samurai (= colui che serve) del 21° secolo.

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I più attivi nella discussione

I più attivi nella discussione

Quando nun c'è più trippa pè gatti se dovranno dare na ridimensionata anche loro :D

Per me si potrebbe anche fare, già immagino il discorsetto da fare all'ONU "ragazzi la ricreazione è finita, noi ci teniamo le nostre cianfrusaglie senza acquistarne nuove, magari per sovrappiù ci impegniamo a spegnere qualche insegna luminosa e ad usare i mezzi pubblici, voi pero vi accontentate della solita ciotola di riso o di niente come ora e state buoni, ok?" :D:D:D

Ragazzi, voi non vi rendete conto della pentola a pressione che questi paesi rappresentano, saremmo magari anche stati noi occidentali a spingerli sulla via della perdizione, sono i loro governi a non potersi più fermare, ormai è troppo tardi, sono partiti anche i loro consumi interni e quando hai il tuo primo frigorifero desideri metterci qualcosa dentro, non so se rendo l'idea.

L'energia serve non solo per produrre cianfrusaglie, ma anche abiti, vettovaglie, trattori, elettrodomestici ecc. ecc. tutta quella roba anni '50-'60 a cui noi non facciamo più caso, ci basta Internet e l'iPad di turno.

Se leggete bene i giornali, vi sarete resi conto che anche il rigido governo cinese comincia ad avere qualche grattacapo nel controllo dei suoi sudditi (qualcuno inizia timidamente a protestare), pensate che ora se la senta di cambiare modello economico, quando sa che il suo potere si basa esclusivamente sul mantenimento degli standard di sviluppo attuali?

Il controllo delle nascita in Cina lo praticano già o almeno ci provano, ed è già faticoso per un governo autoritario come il loro, figuratevi in India o in Africa, dove i governi hanno un controllo molto minore della popolazione.

Eliminare un miliardo di persone dalla scena mondiale e le loro legittime aspirazioni potrebbe essere il metodo di salvare i nostri attuali privilegi, ma a questo punto non potete accusare di cinismo irresponsabile i nuclearisti o chiunque voglia continuare sulla via dello sviluppo;)

Io temo invece che uno sviluppo concertato a livello mondiale, utilizzando tutti ma proprio tutti i mezzi ancora nostra disposizione che siano ragionevoli, sia l'unico modo di evitare guai ancora peggiori, in passato la fame di risorse e la sovra popolazione ha sempre portato cose poco simpatiche come guerre, vinte di solito da chi è più motivato, perché non ha nulla da perdere.

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Guest EC2277

Come è già stato detto i cinesi, gli indiani, i brasiliani, insomma tutti i paesi emergenti non stanno passando dal tenore di vita che avevamo noi negli anni '60 a quello che hanno negli Stati Uniti oggi. Stanno passando dal nostro inizio del '900 ai nostri anni '60.

Ditegli pure che devono smettere di produrre frigoriferi, autombili e televisori poiché noi abbiamo paura che esploda il reattore di Fukushima. Se poi vi rispondono a pernacchie non stupitevi.

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Ditegli pure che devono smettere di produrre frigoriferi, autombili e televisori poiché noi abbiamo paura che esploda il reattore di Fukushima. Se poi vi rispondono a pernacchie non stupitevi.

gli stessi che dicono che dobbiamo rivedere il nostro stile di vita (cosa che peraltro non mi scandalizza) sono gli stessi che a fronte delle richieste di ottenere nostro stile di vita da parte di MILIARDI di persone dicono: giusto, fan bene, concediamoglielo*. :pz

*a parte il fatto che non devono certo chiedere il permesso a noi....

in passato molti di quelli citati prima LODAVANO lo stile di vita del II Mondo, che oggi è invece visto come merdoso e illiberale sia da loro che da chi ne è uscito.:pz:pz

wolfie05 for president (vedi sopra) :mrgreen:

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gli stessi che dicono che dobbiamo rivedere il nostro stile di vita (cosa che peraltro non mi scandalizza) sono gli stessi che a fronte delle richieste di ottenere nostro stile di vita da parte di MILIARDI di persone dicono: giusto, fan bene, concediamoglielo*. :pz

*a parte il fatto che non devono certo chiedere il permesso a noi....

Rivedere in qualche misura gli stili di vita e promuovere il risparmio energetico mi sta bene.

Leggere però che si possono chiudere le centrali nucleari in giro per il mondo perché tanto se ne può fare a meno, scusatemi , puzza di ipocrisia. A meno che tale frase non sia pronunciata da un Amish e a quel punto mi levo pure il cappello. :roll:

Questo un grafico tratto dal sito indicatomi da Autodelta:

share.jpg

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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in passato molti di quelli citati prima LODAVANO lo stile di vita del II Mondo, che oggi è invece visto come merdoso e illiberale sia da loro che da chi ne è uscito.:pz:pz

I sostenitori del II mondo sono rimasti pochissimi, gli altri si sono riciclati nelle direzioni più disparate. I colossi dell'ex II mondo invece hanno virato dritti verso il peggior capitalismo mantenendo la repressione feroce di prima.

In questi paesi - che non hanno mai conosciuto un buon governo nella loro storia disgraziata - adesso fervono la rabbia verso l'occidente (non senza ragioni...) e la voglia di vendicarsi superandoci sulla stessa strada ma in maniera più becera: purtroppo non abbiamo nè l'autorità nè soprattutto la credibilità per farli desistere. Chi glielo fa fare a loro il risparmio energetico mente noi gozzovigliamo da decenni e solo di recente alcuni di noi si stanno dando una certa regolata?? Non certo gli Usa, tronfi del loro fottutissimo orgoglio nazionalista che giustifica ai loro occhi foderati di prosciutto qualsiasi porcata facciano a livello mondiale e impedisce loro di vedere come stiano inesorabilmente perdendo il 1° posto nello scacchiere internazionale. Nemmeno l'Europa di oggi, che per quanto più civile del nuovo mondo mescola eccellenze e porcate (specialmente al di fuori dei propri confini). Malgrado ciò l'Europa rimane la punta avanzata della civiltà umana (spero non sembri razzista questo discorso ;)) e può e deve dare il buon esempio.

A livello di governo mondiale credo ci sia ben poco da fare: mica penserete che dal G8 venga fuori qualcosa di decisivo... Il destino del mondo è in mano ai popoli, è sempre stato così, e la crescita tumultuosa di Cina e India sta facendo incazzare parecchio i cinesi e gli indiani oppressi e destinatari delle briciole della loro crescita assurda: sono loro che - accettando o ribellandosi al loro status quo - possono fare l'ago della bilancia dei destini mondiali. Mi auguro di cuore che, come hanno assorbito in fretta il nostro benessere ipertrofico, assorbano in fretta il desiderio di molti cittadini occidentali di uno stile di vita sano e sobrio e non vittima del consumismo sfrenato.

Cina e India (stando al grafico postato da Loric) non necessitano affatto del nucleare, visto che copre solo il 2% del loro assurdo fabbisogno energetico. Noi occidentali invece dobbiamo gradualmente ridurre fino ad azzerare la quota di nucleare e dobbiamo chiudere subito gli impianti più vecchi e insicuri (non tutti gli impianti nucleari sono merda come Chernobyl o esposti ai disastri come Fukushima).

Se poi il nucleare di IV generazione risolverà TUTTI i problemi... potrebbe dare un contributo alla sostituzione dei combustibili fossili assieme alle rinnovabili.

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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I sostenitori del II mondo sono rimasti pochissimi, gli altri si sono riciclati nelle direzioni più disparate. I colossi dell'ex II mondo invece hanno virato dritti verso il peggior capitalismo mantenendo la repressione feroce di prima.

e continuano a blaterare sempre "contro" qualcosa, mai un'autocritica, al limite si cambia simbolo*. E poi visto l'esperienza passata nel II mondo dove dovevano virare?

prendi la Russia: illiberale, feudale, antidemocratica ai tempi dello Zar e +o- la stessa cosa oggi , passando nel mezzo ANCORA la stessa cosa.

ergo?

il "problema" è la Russia..... non i regimi, evidentemente.

*e da questi mi dovrei aspettare una politica energetica seria? ZERO, cercano solo voti a breve.

Modificato da Matteo B.
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I sostenitori del II mondo sono rimasti pochissimi, gli altri si sono riciclati nelle direzioni più disparate. I colossi dell'ex II mondo invece hanno virato dritti verso il peggior capitalismo mantenendo la repressione feroce di prima.

In questi paesi - che non hanno mai conosciuto un buon governo nella loro storia disgraziata - adesso fervono la rabbia verso l'occidente (non senza ragioni...) e la voglia di vendicarsi superandoci sulla stessa strada ma in maniera più becera: purtroppo non abbiamo nè l'autorità nè soprattutto la credibilità per farli desistere. Chi glielo fa fare a loro il risparmio energetico mente noi gozzovigliamo da decenni e solo di recente alcuni di noi si stanno dando una certa regolata?? Non certo gli Usa, tronfi del loro fottutissimo orgoglio nazionalista che giustifica ai loro occhi foderati di prosciutto qualsiasi porcata facciano a livello mondiale e impedisce loro di vedere come stiano inesorabilmente perdendo il 1° posto nello scacchiere internazionale. Nemmeno l'Europa di oggi, che per quanto più civile del nuovo mondo mescola eccellenze e porcate (specialmente al di fuori dei propri confini). Malgrado ciò l'Europa rimane la punta avanzata della civiltà umana (spero non sembri razzista questo discorso ;)) e può e deve dare il buon esempio.

...

Beh in effetti il discorso può apparire vagamente razzista... ;) noi possiamo pure pontificare dai nostri scranni dorati, ma quando hai a malapena quello che ti serve per vivere di libertà e democrazia non te ne fai molto, figurarsi dell'ecologia.

Questi "lussi" ce li manteniamo in occidente grazie anche alla libertà dal bisogno che ci siamo confezionati nel corso dei secoli, con la buona sorte di vivere in condizioni climatiche favorevoli, con il sacrificio e anche con una buona dose di prepotenza, fatta anche a spese di quelli che vorresti ricacciare indietro, non certo grazie a capacità intellettuali superiori a loro, che finora magari non sono riusciti a dotarsi di un governo democratico perché troppo impegnati a sfamarsi, per poter pensare di frequentare la scuola dell'obbligo, indire libere elezioni et similia.

Cina e India non hanno molto nucleare ora ma ne hanno bisogno, così come di tutto il resto, perché il loro fabbisogno energetico è soddisfatto in massima parte dal petrolio (55%) che si sta esaurendo e dal carbone, con cui hanno già reso invivibile buona parte del loro ambiente e il loro fabbisogno è destinato a crescere, non a calare, perché dopo aver costruito gli elettrodomestici a noi è venuta voglia di averli anche a loro e di usarli, con i soldi guadagnati vendendoceli.

Ed infatti la tragedia giapponese li ha fatti riflettere si, auspicabilmente aumenteranno le loro precauzioni, perché sono gente molto intelligente, non dementi, ma non ci pensano minimamente a tornare indietro:

TERREMOTO IN GIAPPONE

“SISMA NON INFLUENZERA'

POLITICA NUCLEARE CINESE”

Pechino, 14 mar. - Lo aveva dichiarato sabato scorso il viceministro della Protezione Ambientale Zhang Lijun, lo ha confermato quest’oggi l’ex direttore di un’importante agenzia energetica governativa: nonostante il disastro in Giappone, il programma nucleare cinese non subirà battute d’arresto. Il Dodicesimo Piano Quinquennale per il periodo 2011-2015, approvato oggi dall’Assemblena Nazionale del Popolo- quanto di più vicino ad un parlamento esista nel sistema cinese- prevede l’installazione di impianti capaci di generare ulteriori 40 gigawatts di energia nucleare, che andranno a sommarsi ai 10.8 gigawatt già ricavati da 13 reattori.

“Installare 40 gigawatt in cinque anni non è poi molto - ha dichiarato oggi Zhou Dadi, ex direttore dell’Istituto del Governo Centrale per l’Energia-, gli impianti in costruzione al momento hanno già raggiunto la capacità di 20 o 30 gigawatt e imprimere un’accelerazione potrebbe aggiungere circa 10 gigawatt all’anno”.

Al momento sono in costruzione circa 25 reattori, parte di un programma per portare la capacità installata a quota 86 gigawatt entro il 2020, un incremento che porterebbe l’energia derivata dal nucleare a circa il 5% del totale.

“La Cina ha già esposto la strategia di accelerare lo sviluppo della tecnologia nei prossimi cinque anni, e sono fiducioso sul fatto che riusciremo a ricavare dal nucleare circa il 2.2% della nostra energia entro il 2016” aveva dichiarato la settimana scorsa l’ex direttore dell’Amministrazione Nazionale per l’Energia Zhang Guobao. “Si tratta di una parte dei nostri sforzi per ridurre la dipendenza della Cina dal carbone- ha dichiarato Zhang al quotidiano ufficiale China Daily- e costituisce una mossa strategica anche per renderci più indipendenti dal petrolio importato, che lo scorso anno ha costituito circa il 55% del nostro fabbisogno”.

Pechino punta a ridurre per il 2020 le emissioni inquinanti per unità di PIL prodotto tra il 40% e il 45%, utilizzando programmi di efficienza energetica, applicando imposte sull’impiego del carbone, aumentando i veicoli ad alimentazione elettrica e attraverso l’espansione dell’energia solare, eolica, idroelettrica e nucleare.

Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, il nucleare può contribuire e ridurre le emissioni cinesi del 10% nei prossimi dieci anni: l’agenzia prevede che Pechino investirà 250 miliardi di dollari per la costruzione di impianti nucleari entro il 2030. I reattori sono tutti localizzati lungo le coste, nel sud e nell’est del paese, ma si sta già sviluppando il primo reattore situato in una provincia interna, che sarà realizzato nell’Hubei.

I cinesi, insomma, non sembrano affatto spaventati dalla tragedia giapponese, e per gli appetiti energetici del Dragone il nucleare costituisce una necessità:”La nostra determinazione non verrà meno - ha dichiarato il viceministro per la Protezione Ambientale Zhang Lijun - e la lezione giapponese sarà tenuta in considerazione nella costruzione dei nuovi impianti”.

di Antonio Talia

Notare la frase che ho evidenziato in neretto, perché per essere la frase di un esponente di un governo antidemocratico, mi sembra molto più sensata di tante altre che ho sentito in questi giorni pronunziate dagli esponenti della "punta avanzata della civiltà umana".

Cosi come state pure tranquilio che quando le rinnovabili saranno competitive ci si butteranno a pesce, anzi ci si stanno già buttando, ma in una nazione così immensa che è già divenuta la prima economia mondiale, serve tutto, ma proprio tutto.

Noi europei possiamo rassegnarci ai nostri discorsi oziosi da nonnetti di fronte al caminetto, già contiamo poco, in futuro conteremo sempre di meno, altro che faro della civiltà. In merito al nucleare di IV generazione sono assolutamente favorevole, così come sono certo che quando sarà pronto non andrà bene neanche quello, perché conterrà sempre la sgradevole parola "nucleare".

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Per me si potrebbe anche fare, già immagino il discorsetto da fare all'ONU "ragazzi la ricreazione è finita, noi ci teniamo le nostre cianfrusaglie senza acquistarne nuove, magari per sovrappiù ci impegniamo a spegnere qualche insegna luminosa e ad usare i mezzi pubblici, voi pero vi accontentate della solita ciotola di riso o di niente come ora e state buoni, ok?" :D:D:D

......... sono i loro governi a non potersi più fermare, ormai è troppo tardi, sono partiti anche i loro consumi interni e quando hai il tuo primo frigorifero desideri metterci qualcosa dentro, non so se rendo l'idea.

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Io temo invece che uno sviluppo concertato a livello mondiale, utilizzando tutti ma proprio tutti i mezzi ancora nostra disposizione che siano ragionevoli, sia l'unico modo di evitare guai ancora peggiori, in passato la fame di risorse e la sovra popolazione ha sempre portato cose poco simpatiche come guerre, vinte di solito da chi è più motivato, perché non ha nulla da perdere.

Ditegli pure che devono smettere di produrre frigoriferi, autombili e televisori poiché noi abbiamo paura che esploda il reattore di Fukushima. Se poi vi rispondono a pernacchie non stupitevi.

Chi glielo fa fare a loro il risparmio energetico mente noi gozzovigliamo da decenni e solo di recente alcuni di noi si stanno dando una certa regolata?? ...........Malgrado ciò l'Europa rimane la punta avanzata della civiltà umana (spero non sembri razzista questo discorso ;)) e può e deve dare il buon esempio.

In tutte le discussioni relative allo "stile di vita", termine improprio per definire la vera problematica che è lo spreco insensato e dannoso, aleggia sempre l'idea che sia compito dei governi o degli organismi internazionali settare lo stile di consumo e la produzione di beni (ed energia di conseguenza). In realtà discutere su cosa fare o non fare, è ritenuto da molti praticamente inutile in quanto si tratta di fenomeni essenzialmente non controllabili.

E' lo stesso grande equivoco delle discussioni sulla "Decrescita": se ne parla come se fosse una scelta da prendere o rifiutare od un nuovo tipo di politica, quando invece è solo un'eventuale via di fuga (e anche di quelle buone e confortevoli) per evitare danni maggiori.

La storia ce lo insegna (e io lo insegno ai miei allievi): le società, e soprattutto le organizzazioni statali ed economiche, non si sono mai riformate da sole ma solo con il loro crollo verticale sotto spinte esterne di vario tipo e sotto il peso della loro inefficacia.

Questo perchè, anche se ci si rende conto delle problematiche, generalmente gli individui campano sullo stesso sistema che riconoscono problematico. Il cane che si morde la coda. In realtà penso anch'io che, come masse, non c'è molto che si possa fare sulle questioni sovranazionali.

Molto diverso è per l'iniziativa individuale, anche questo un fenomeno storico ben noto: chi ha evoluto la sensibilità di capire la società in cui vive, si organizza per tempo al cambiamento. Ed in silenzio, senza passare per i TG, di gente che da un pezzo si stà organizzando per fortuna c'è già, soprattutto in Europa ma anche nei States.

L'importante sarebbe sensibilizzare il maggior numero di persone, ma in nessun modo il messaggio può essere recepito al di là di piccole % di popolazione, non facciamoci illusioni.

Per il resto, i cicli storici regnano sovrani e inesorabili provvedendo ciclicamente ad ardere il vecchio per far posto al nuovo. E meno male...

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In tutte le discussioni relative allo "stile di vita", termine improprio per definire la vera problematica che è lo spreco insensato e dannoso, aleggia sempre l'idea che sia compito dei governi o degli organismi internazionali settare lo stile di consumo e la produzione di beni (ed energia di conseguenza). In realtà discutere su cosa fare o non fare, è ritenuto da molti praticamente inutile in quanto si tratta di fenomeni essenzialmente non controllabili.

E' lo stesso grande equivoco delle discussioni sulla "Decrescita": se ne parla come se fosse una scelta da prendere o rifiutare od un nuovo tipo di politica, quando invece è solo un'eventuale via di fuga (e anche di quelle buone e confortevoli) per evitare danni maggiori.

La storia ce lo insegna (e io lo insegno ai miei allievi): le società, e soprattutto le organizzazioni statali ed economiche, non si sono mai riformate da sole ma solo con il loro crollo verticale sotto spinte esterne di vario tipo e sotto il peso della loro inefficacia.

Questo perchè, anche se ci si rende conto delle problematiche, generalmente gli individui campano sullo stesso sistema che riconoscono problematico. Il cane che si morde la coda. In realtà penso anch'io che, come masse, non c'è molto che si possa fare sulle questioni sovranazionali.

Molto diverso è per l'iniziativa individuale, anche questo un fenomeno storico ben noto: chi ha evoluto la sensibilità di capire la società in cui vive, si organizza per tempo al cambiamento. Ed in silenzio, senza passare per i TG, di gente che da un pezzo si stà organizzando per fortuna c'è già, soprattutto in Europa ma anche nei States.

L'importante sarebbe sensibilizzare il maggior numero di persone, ma in nessun modo il messaggio può essere recepito al di là di piccole % di popolazione, non facciamoci illusioni.

Per il resto, i cicli storici regnano sovrani e inesorabili provvedendo ciclicamente ad ardere il vecchio per far posto al nuovo. E meno male...

Riflessione acuta, ma di cui non condivido il pessimismo di fondo. L'umanità è passata attraverso numerose catastrofi, ma il progresso ci ha portato a migliorare le nostre condizioni di vita, anche se qualcuno rimpiange i buoni tempi andati (in cui la maggior parte di noi che abbiamo passato la trentina sarebbe già morta di carestie, pestilenze o di una banale polmonite batterica).

Ciò che ci ha fatto progredire è la scienza e credo che invece di abbandonarsi all'idea di "si stava meglio quando si stava peggio", bisogna tornare ad affrontare i problemi a testa bassa con determinazione.

Il nucleare è un problema? D'accordo, ma non è aspettando che qualcun altro ci serva su un piatto d'argento una possibile soluzione che ne possiamo fare a meno, io vorrei che anche in occidente si tornasse ad ambire ad essere "il nuovo", non rassegnarsi ad essere "il vecchio che deve essere arso".

State certi che in Cina queste centrali prossime venture le comprano da noi occidentali o dai giapponesi, ma le prossime saranno le loro e magari già di IV generazione.

Invece noi in Europa ci rassegniamo al nostro declino, a rinchiuderci in casa tremebondi sognando un'improbabile ritorno alla natura, pensando a diminuire le nostre aspettative sul domani anziché a pensare "in grande", ad investire nuovamente in grande stile nella ricerca nucleare (oltre che nel fotovoltaico, d'accordo).

Mi dispiace, il nostro in occidente prima di essere un declino economico è sopratutto culturale, siamo una società sazia che ha smarrito la determinazione e la voglia di avere degli obbiettivi futuri, pensiamo solo alla conservazione egoistica dell'esistente, ciò che abbiamo oggi è sicuramente sovrabbondante in una prospettiva a breve, ma nel lungo termine potrebbe ridursi a nulla.

Modificato da wolfie05
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