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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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Guest EC2277
Sì, vabbe'...

Se un sindacato viola la legge, c'è il giudice che lo decide. Non può essere il datore di lavoro che lo estromette a proprio insindacabile giudizio.

Modificato da EC2277
ho corretto la sintassi.
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Infatti abbiamo avuto due sentenze opposte. Una basata sull'applicazione del già citato articolo 19 e l'altra basata anche sull'applicazione dell'articolo 12.

Personalmente trovo che sia pericoloso poter escludere dalla rappresentanza aziendale un'organizzazione sindacale Ma dopo aver lavorato in fabbrica ed aver visto come operano certi sindacati, non posso che concludere con un amarissimo (viste le possibili conseguenze future): «Se la sono cercata».

Il fatto che vi siano due sentenze opposte dimostra semplicemente che la vicenda non è scontata.

Da un punto di vista etico, non mi sento di buttare la croce addosso a FIAT, questo per le ragioni che tu stesso menzioni. In un'ottica però più ampia e scollegata dal caso contingente, io credo che debba prevalere l'altra tesi.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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  • 2 settimane fa...

Il tribunale respinge 21 ricorsi Fiom: niente delegati negli stabilimenti Fiat - LASTAMPA.it

Il tribunale respinge 21 ricorsi Fiom: niente delegati negli stabilimenti Fiat

Il giudice riconosce la correttezza del Lingotto nell'applicare l'art.19 dello Statuto dei Lavoratori.

Landini rilancia: faremo ricorso

Il Tribunale di Torino ha respinto 21 ricorsi con i quali la Fiom chiedeva di poter nominare propri rappresentanti sindacali in 15 società dei gruppi Fiat e Fiat Industrial.

Il Giudice ha riconosciuto la correttezza del comportamento tenuto dal Lingotto nell’applicazione dell’art. 19 dello Statuto dei Lavoratori, confermando che solo le organizzazioni firmatarie di accordi hanno il diritto di nominare proprie rappresentanze sindacali.

Nel provvedimento si ribadisce che il giudice è soggetto soltanto alla legge e ha il dovere di applicarla e si osserva che accogliere la pretesa della Fiom significherebbe procedere ad una vera e propria riscrittura della norma. Secondo il Tribunale di Torino, l’art. 19 non presenta alcun sospetto di incostituzionalità, come risulta dalle numerose pronunce della Corte Costituzionale.

Viene così confermato, fanno notare da Mirafiori, che la norma è assolutamente chiara e precisa: la legittimazione e l’attribuzione dei diritti sindacali si applica unicamente ai firmatari degli accordi aziendali. E, mentre il Lingotto parla di «sentenza inequivocabile», il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, annuncia il ricorso: «Naturalmente ricorreremo contro questa decisione perchè, dalla prima lettura che abbiamo fatto, non ci sembra abbia argomenti forti».

A giudizio di Landini, «il tema della libertà sindacale è un tema aperto: quello che viene negato non è la libertà della Fiom ma quella delle persone, si nega il diritto dei lavoratori a scegliere il sindacato che ritiene più opportuno».

La decisione del giudice «è un colpo importante alla strategia antagonista» del sindacato dei metalmeccanici della Cgil. Commenta Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic. E il segretario di Fim-Cisl Claudio Chiarle aggiunge: «Mi auguro che la sentenza emessa oggi dal Tribunale di Torino contribuisca a fare riflettere la Fiom sulle scelte operate sino ad oggi. I lavoratori non si tutelano, nè si rappresentano nelle aule di tribunale ma contrattando con le aziende e firmando accordi tra le parti».

Secondo Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, «La sentenza che dà ragione alla Fiat sui ricorsi presentati dalla Fiom smentisce la vulgata diffusa dai metalmeccanici della Cgil secondo la quale aumentano i tribunali che condannano l’azienda. La Fiat può guardare con fiducia allo svolgimento delle proprie attività sul territorio nazionale, come sta facendo rispettando quanto previsto dal piano Fabbrica Italia».

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Guest EC2277

Ribadisco la mia opinione: nel lungo termine rischia d'essere un pericolosissimo precedente per i lavoratori, ma dopo aver constatato il modo di operare di certi sindacalisti non riesco ad esser dispiaciuto da codesta sentenza.

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Qui, o tra i Siti produttivi, forse è lo stesso, altrimenti sposto o cancello: il punto di vista di Landini, oggi in Abruzzo, e di un consigliere regionale

Sevel, Fiom: oggi 4 ore di sciopero

Alle 13 manifestazione davanti ai cancelli, Ci sarà anche Landini

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ATESSA. Quattro ore di sciopero e manifestazione dei lavoratori davanti allo stabilimento della Val Di Sangro. Si parte nel primo turno di oggi dalle 12.45 alle ore 13.45 per poi proseguire nel secondo turno (14.15- 15.45) in quello centrale (14.00-15.00) e nel terzo (dalle 4.45 alle ore 5.45 di martedì).

«La Sevel», denuncia Maurizio Landini, «d’accordo con i sindacati mediocri continua a discriminare i 6300 lavoratori imponendo loro di eleggersi una propria rappresentanza sindacale degna di questo nome».

Mercoledì e giovedì si voterà per eleggere la Rsa senza la partecipazione della Fiom, della Failms e dell’Usb perché i «sindacati firma tutto», denuncia Landini, «hanno fatto quello che la Sevel gli ha chiesto, cioè hanno cacciato dalla fabbrica tutti quei sindacati che non hanno condiviso le scelte di Marchionne».

«Hanno paura del voto libero dei lavoratore», continua Landini. «Vogliono eleggere una Rsa ad uso e consumo della Sevel che guardi solo agli interessi di Marchionne e non dei lavoratori». La Fiom Cgil invita tutti i lavoratori ad andare a votare scrivendo sulla scheda elettorale «voglio la Fiom in Sevel». Il sindacato e la Cgil Abruzzo, a tutti i livelli, hanno chiesto alle altre sigle sindacali di votare dopo le decisioni del giudice del lavoro in merito alla causa che la stessa Fiom Cgil ha promosso contro la Fiat.

E questa mattina davanti ai cancelli della Sevel per lo sciopero e la manifestazione, insieme a Landini, ci sarà anche Rifondazione Comunista. «Siamo in piena sintonia», spiega Maurizio Acerbo, «sul giudizio negativo sull’accordo Pd-Monti sulla manomissione dell’articolo 18. In tutta Europa i sindacati si mobilitano contro le politiche neoliberiste imposte dalla BCE nell’interesse del capitale finanziario. Non si capisce perché in Italia gli interessi dei lavoratori e dei cittadini debbano essere subordinati alle tattiche del Pd che sostiene il governo Monti e chiede moderazione alla Cgil».

«Quella della Fornero», va avanti Acerbo, «non è una riforma del lavoro perché conserva anzi estende la precarizzazione del lavoro con ulteriori provvedimenti che liberalizzano ancora di più il mercato del lavoro come il primo contratto a termine che per 6 mesi non ha bisogno di causali. La vera riforma sarebbe la modifica della legge 30 con i suoi 46 forme di precariato non la manomissione dell’articolo 18». La Federazione di Chieti di Sinistra Ecologia e Libertà assieme a tutti i circoli territoriali della provincia esprimono solidarietà ed aderiscono alla mobilitazione della FIOM-CGIL indetta per lunedì 16 aprile davanti allo stabilimento SEVEL di Val di Sangro. «L’atteggiamento aziendale che esclude dalla rappresentanza sindacale la Fiom», commenta invece Alessandro Cianci, coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, «è come abbiamo più volte sottolineato, un arretramento formale e sostanziale della vita democratica e dei diritti dei lavoratori. Chi pensa che lo sviluppo passi per il sacrificio insostenibile del mondo del lavoro condanna questo paese alla recessione permanente. Il futuro si crea investendo nelle risorse umane ed estendendo i diritti anche a chi, come i giovani, oggi non ce l’hanno»

Sevel, Fiom: oggi 4 ore di sciopero PrimaDaNoi.it

Edit: giusto lo spostamento, grazie, meglio qua.

Modificato da ilario
spostamento di discussione
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La FIOM sta lottando semplicemente per la propria sopravvivenza, ma non ha capito che continuando con la sua linea oltranzista non otterrà niente. Mi aspetto un'affluenza piuttosto bassa a questo sciopero.

"Ah! Rotto solo semiasse, IO KULO ANKORA!" (cit.)

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Intanto, da motori.it:

Fiat inaugura il nuovo stabilimento in Serbia - Marchionne ha inaugurato lo stabilimento di Kragujevac: investimento da 1 miliardo e 3 anni di lavoro e dove sarà prodotta la Fiat 500L.

Fiat inaugura in Serbia il nuovo stabilimento diKragujevac, dove su una superficie complessiva di 1,4 milioni di metri quadrati sarà prodotta la nuova Fiat 500L, presentata allo scorso Salone di Ginevra.

Al taglio del nastro erano presenti sia l'amministratore delegatoSergio Marchionne sia il primo ministro serbo Mirko Cvetkovic, che ha ricevuto gli elogi del manager italiano "per aver creato un clima dinamico e favorevole all'afflusso di investimenti dall'estero" e per aver fatto un importante piano di ammodernamento.

Questo sito produttivo, per il quale è stato investito 1 miliardo di euro, è stato completato in 3 anni di lavoro, durante i quali sono state riqualificate le infrastrutture, sono stati ristrutturati gli edifici, e sono stati installati nuovi macchinari e creati ex novo nuovi impianti che permetteranno la produzione.

Lo stabilimento rappresenta anche un'opportunità dioccupazione per la Serbia, visto che a regime - ossia già a fine anno - darà lavoro a 2.400 persone, cui se ne aggiungono altri mille nell'indotto. Gli obiettivi di produzione parlano di 200.000 auto l'anno, che saranno esportate in Europa e in altri mercati al di fuori del continente a partire dagli ultimi mesi del 2012. Marchionne ha infine sottolineato il supporto ricevuto dal governo serbo e il fatto che la manodopera locale sia giovane e qualificata.

http://www.motori.it/attualita/12877/fiat-inaugura-stabilimento-in-serbia.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=Newsletter:+Motori.it&utm_content=2012-04-17+Fiat+inaugura+il+nuovo+stabilimento+in+Serbia

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