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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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02-12-09

FIAT: CODA, ENTRO DUE-TRE ANNI AVREMO STESSE EFFICIENZE DI TOYOTA

(ASCA) - Torino, 2 dic - L'alleanza tra Fiat e Chrysler offrira' grandi opportunita' per i fornitori, con la possibilita' di ampliare sinergie, ridurre i costi, aumentare la competitivita'.

Lo ha detto Gianni Coda, Responsabile di Fiat Group Purchasing, la societa' che si occupa degli acquisti del Lingotto, oggi a Torino in occasione di una tavola rotonda tra Camera di Commercio Americana in Italia e l'Unione industriale di Torino, a cui hanno partecipato oltre ad imprenditori dell'indotto auto anche l'ambasciatore degli Stati Uniti d'America in Italia David Thorne.

''Nell'arco di due/tre anni arriveremo alle stesse efficienze e competitivita' dei nostri piu' grandi concorrenti'', ha detto Coda citando colossi dell'auto come Toyota. ''Nel giro di un mese - ha ricordato il manager del gruppo Fiat - siamo riusciti ad allineare l'organizzazione Chrysler a quella Fiat e quindi oggi - ha aggiunto - agiamo come un unico ente di fronte ai nostri fornitori''.

''Chrysler comprava per 28 miliardi di dollari e Fiat per 40 miliardi - ha proseguito -: insieme acquistiamo per 68 miliardi di dollari: siamo 4000 persone complessivamente, presenti in tutto il mondo.

E pensiamo di dare il nostro contributo rilevante sia nell'alleanza tra Fiat e Chrysler che all'interno di Fiat stessa. Oggi gia' il 52% dei componenti dell'auto e' realizzato da fornitori comuni sia di Fiat che di Chruysler, nel 2014 questa quota salira' tra il 65 e il 70%. Si possono quindi immaginare - ha aggiunto Coda - le opportunita' che nascono per i fornitori, considerando poi che a pari condizioni di mercato ci aspettiamo di superare i 5 milioni di volumi. Se oggi un fornitore fa 100mila pezzi un domani ne fara' 300-400 mila. Sia per lui che per noi cambia di molto e questo gia' avviene tra i nostri competitori''.

Coda riprendendo il piano presentato agli inizi di novembre dall'ad Sergio Marchionne a Detroit ha ricordato che ci si aspetta una ripresa del mercato americano e anche se piu' lentamente anche di quello europeo e che in questa prospettiva le piattaforme Fiat potranno superare il milione di vetture ciascuna. Ha poi ricordato che per quanto riguarda Chrysler le auto del segmento B saranno prodotte dal gruppo Fiat e importate negli Usa, mentre quelle del segmento C e D , saranno prodotte negli Usa su piattaforme Fiat come quella che sta per essere lanciata per la Alfa Romeo. Quanto al marchio Dodge il segmento B sara' importato dagli Stati Uniti e prodotto da Fiat ''anche se non vi dico dove'', ha aggiunto. Infine, per quanto riguarda i veicoli commerciali, l'equivalente del Ducato sara' realizzato negli Stati Uniti, mentre le versioni americane di Doblo' e Scudo saranno importate dagli Usa e prodotte da Fiat. ''Dove? - ha concluso sorridendo - Non ve lo dico''.

L'ambasciatore degli Stati Uniti David Thorne, ha invece sottolineato che dal 2004 al 2008 gli investimenti italiani in America sono aumentai del 26%. L'anno scorso gli investimenti diretti negli Stati Uniti di aziende italiane sono stati valutati in 18 miliadi di dollari e hanno contribuito a creare oltre 130mila posti di lavoro. ''Tutto questo - ha detto - prima del recente rientro ad alta visibilita' di Fiat nel mercato americano attraverso la partecipazione in Chrysler. Sono certo che, incoraggiate dall'importante investimento in Fiat, molte altre aziende piemontesi valuteranno l'opportunita' di aprire attivita' negli Stati Uniti''.

Le immatricolazioni delle auto italiane nel mondo: www.carsitaly.net

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Lo posto qui.

Per carità, dice cose anche giuste, ma mi sembra un Marchionne sulla difensiva. Sa che il gruppo non raggiungerà l'efficienza che si vorrebbe e ne dà la colpa alla sovraccapacità produttiva che c'è in Europa; problema che indubbiamente c'è ma dovrebbe anche guardare in casa propria e occuparsi delle inefficienze del gruppo.

Marchionne avverte: «In Europa  sovraccapacità strutturale» - Il Sole 24 ORE

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Sa che il gruppo non raggiungerà l'efficienza che si vorrebbe e ne dà la colpa alla sovraccapacità produttiva che c'è in Europa; problema che indubbiamente c'è ma dovrebbe anche guardare in casa propria e occuparsi delle inefficienze del gruppo.

il 7% non mi sembra di ricordare sia stato dato come obbiettivo per il 2010, in europa per fiat. Da Marchionne.

Il 7% è quello raggiunto da toyota nel mondo (in UE è da vedere se al 7% ci arriva), ed è il margine medio maggiore, che ha fatto grande toyota.

Non è quindi un traguardo fattibilissimo da chiunque, e in UE da pochi\pochissimi

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Lo posto qui.

Per carità, dice cose anche giuste, ma mi sembra un Marchionne sulla difensiva. Sa che il gruppo non raggiungerà l'efficienza che si vorrebbe e ne dà la colpa alla sovraccapacità produttiva che c'è in Europa; problema che indubbiamente c'è ma dovrebbe anche guardare in casa propria e occuparsi delle inefficienze del gruppo.

Marchionne avverte: «In Europa *sovraccapacità strutturale» - Il Sole 24 ORE

Ricordo di riportare il testo degli articoli e non solo il link.

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Marchionne: settore da cambiare, rivedrei i siti Fiat.

Serve una soluzione permanente ad Fiat-Chrysler. La 500 in Messico.

07 dicembre, 23:10

WASHINGTON - L'industria automobilistica europea ha bisogno di razionalizzazione: si tratta di un bisogno "non più negabile". Il problema della sovracapacità va affrontato e risolto "alla radice" e con "un'ottica comune" perché gli interventi unilaterali dei singoli governi rischiano di essere "pericolosi".

E proprio in 'ottica di razionalizzazione della produzione, ''se dovessi" disegnare Fiat "non realizzerei mai gli impianti dove sono ora". A tracciare il quadro del settore automobilistico mondiale è l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, intervenendo al Peterson Institute for International Economics in qualità di co-presidente del Council for the United States and Italy, fondato nel 1983 da Gianni Agnelli e David Rockfeller. Facendo un parellelo fra gli Stati Uniti e l'Europa, Marchionne osserva come "la direzione imboccata dagli Usa è unica. Abbiamo assistito a un coraggioso cambiamento strutturale negli Stati Uniti con il governo, le società, i sindacati e le istituzioni finanziarie che hanno lavorato fianco a fianco per salvare l'industria automobilistica" osserva Marchionne, mettendo in evidenza come l'esperienza statunitense ha messo in luce "la straordinaria determinazione del governo e il profondo senso di responsabilità dimostrato da tutti gli attori coinvolti".

"In Europa, sfortunatamente, il problema centrale della sovracapacità non è stato affrontato" con i singoli governi che, "ognuno per la sua strada", "hanno dato appoggio al settore" attraverso incentivi per stimolare la domanda e altre iniziative. Ma, "per loro natura", "questi interventi unilaterali sono pericolosi - avverte Marchionne -, perché mettono alcuni in una posizione di vantaggio mentre altri, quali Fiat, sono costretti a competere con le mani legate dietro la schiena". "Gli Stati membri" dell'Unione Europea "guardano all'interno dei loro confini e agiscono in modo unilaterale nel loro interesse più che guardare al'interesse delle collettività: guardano agli alberi ma non vedono la foresta" sottolinea nel corso del suo intervento, dal titolo 'Prospettive per l'industria automobilistica: dal Chapter 11 al Chapter 1', l'amministratore delegato di Chrysler e Fiat ammettendo di leggere "religiosamente il Financial Times ogni giorno".

Con riferimenti al Machiavelli e alla cantante Tracy Chapman, Marchionne passa poi a parlare di Chrysler che "é e resterà un marchio americano" e che anche in ottobre ha raggiunto il break even. Ribadendo gli obiettivi illustrati nel piano industriale lo scorso 4 novembre, "il primo giorno della nuova Chrysler", l'ad annuncia che la Fiat 500 sarà prodotta in Messico mentre il motore negli Stati Uniti. Fra gli impegni Fiat e Chrysler "lavoro sette giorni su sette, 24 ore al giorno. Questo non può andare avanti per sempre" osserva Marchionne.

A suo avviso Fiat e Chrysler hanno bisogno di una soluzione permanente per il ruolo di amministratore delegato e questo argomento va affrontato nei prossimi 24 mesi. "Non vi aspettate qualcosa a breve, dovranno passare almeno altri due Natali". Per quanto riguarda invece la questione delle emissioni di Co2, Marchionne senza entrare nel merito dei piani di rottamazione ha osservato come è necessario rinnovare il parco circolante e togliere dalla strada le auto più vecchie.

(fonte: ansa.it)

Civic Type R - FK2 R-3220 "Type R is all about passion and emotion"

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Riapro il topic con l'ultima uscita di Scajola.

Scajola: cinesi a Termini Imerese? Siamo aperti a chiunque - Economia - ANSA.it

Scajola: cinesi a Termini Imerese? Siamo aperti a chiunque

'Noi vogliamo far crescere produzione auto in Italia'

14 dicembre, 11:00

NEW DELHI - "Noi vogliamo far crescere la produzione di auto in Italia. Ci auguriamo di farlo con Fiat ma siamo aperti a chiunque voglia venire". Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola, rispondendo a New Delhi, a una domanda circa l'interesse del gruppo cinese Chery sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese. "Il nostro interesse è aiutare e collaborare con Fiat a crescere in Italia - ha aggiunto Scajola a margine del forum Italia-India - ma siamo aperti a qualunque opportunità".

Il ministro ha ribadito l'esigenza di "aumentare la produzione in Italia perché è troppo bassa" ha detto indicando che nel nostro Paese la produzione attuale è pari a 600-650 mila pezzi rispetto ai 2 milioni di auto prodotte dalla Spagna. "In Italia non si arriva a un terzo di auto vendute nel Paese - ha sottolineato il ministro - mentre in Francia e in Germania si producono più auto di quelle che si immatricolano". Scajola è impegnato in questi giorni in India alla guida di una delegazione di oltre 120 aziende di 15 regioni.

"In questi giorni avrò occasione di parlare con esponenti importanti indiani e cinesi. Domani - ha continuato - vedrò Tata che riceverà una onorificenza dall'Italia. Nel nostro Paese vi è una tradizione molto forte, vi è una monoproduzione di auto mentre nel passato le case automobilistiche erano diverse" ha indicato ancora il ministro nel ribadire che la volontà del governo è quella di far aumentare la produzione.

(fonte: ansa.it)

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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penso che l'insediamento di nuovi gruppi in Italia farebbe molto bene al paese, poi se il sito di insediamento fosse un preesistente sito Fiat (in questo caso Termini) la cosa sarebbe positiva anche per Fiat stessa che in questo modo, oltre a far cassa, avrebbe modo di riequilibrare la sua presenza geografica in europa senza generare preoccupanti buchi di occupazione in Italia.

Bisognerà capire se ci sono veramente gruppi interessati a Termini o se si tratta solo di una sorta di partita a carte tra la Fiat e il Governo...

niente da dichiarare...

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