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Anna Castelli Ferrieri

Featured Replies

Inviato

Grazie ad un omaggio da parte di Google si torna a parlare di questa straordinaria designer.

(Non ci sono scritte sul copyright, quindi copio il testo e linko la fonte).

[h=1]Anna Castelli Ferrieri, designer industriale[/h][h=2]La storia della grande designer e architetto italiana, nata il 6 agosto di 94 anni fa, tra i principali esponenti del design industriale nel nostro paese[/h]

Anna Castelli Ferrieri è stata un’importante designer e architetto italiana, che si fece conoscere soprattutto grazie ai suoi progetti di disegno industriale e a un uso innovativo della plastica, collaborando alla realizzazione di diversi oggetti per l’azienda Kartell, fondata dal marito, l’ingegnere chimico Giulio Castelli, alla fine degli anni Quaranta. Anna Castelli Ferrieri nacque oggi, 94 anni fa, a Milano, e dedicò buona parte della sua vita alla ricerca di nuovi stili per ripensare il design degli oggetti di uso quotidiano. Nella sua carriera si occupò anche del recupero di importanti aree urbane, collaborando alla realizzazione dei nuovi piani regolatori di alcune città come Milano, Torino, Vicenza e Genova.

La collaborazione con la Kartell iniziò a metà degli anni Sessanta. Giulio Catelli l’aveva fondata per introdurre e diffondere l’uso della plastica nell’arredamento, sfruttando la sua versatilità per creare oggetti dalle forme fantasiose o per creare versioni più pratiche dei mobili per organizzare meglio gli spazi. Anna Castelli Ferrieri realizzò per la Karell la 4870, una sedia realizzata completamente in plastica che aveva la caratteristica di essere facilmente sovrapponibile con altre sedie dello stesso modello. Per la sua creazione, nel 1987 la designer fu premiata con il Compasso d’oro, il riconoscimento che viene assegnato dall’Associazione Disegno Industriale per riconoscere il valore delle creazioni di qualità nell’ambito del design italiano.

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Sempre per la Kartell, Anna Castelli Ferrieri realizzò i mobili 4970/84, una serie di contenitori componibili e impilabili per la casa. Realizzati anche in questo caso in plastica, avevano una linea tondeggiante e molto essenziale che riassumeva bene l’idea di design funzionale da applicare agli oggetti di uso comune.

Anna Castelli Ferrieri nacque a Milano il 6 agosto 1920 e fino da bambina venne in contatto con un ambiente culturale molto stimolante: il padre Enzo era il fondatore della rivista Convegno e aveva frequenti contatti con importanti intellettuali e scrittori della prima metà del Novecento come Eugenio Montale e Umberto Saba. A 18 anni Anna Castelli Ferrieri iniziò a studiare architettura al Politecnico di Milano, interessandosi soprattutto al razionalismo e collaborando nello studio di Franco Albini, uno dei più grandi architetti razionalisti italiani. Si laureò in architettura nel 1943, una delle prime donne a conseguire in Italia questo tipo di laurea, e fu costretta a lasciare Milano durante il periodo dell’occupazione nazista con il marito Giulio Castelli.

Tornata a Milano, nel 1946 Anna Castelli Ferrieri fondò un proprio studio di architettura e iniziò a collaborare con la rivista Architectural Design e con la Triennale di Milano per la quale allestì diverse mostre. Prima di dedicarsi quasi esclusivamente al design di oggetti, realizzò le sedi degli uffici di alcune aziende come quella dell’Alfa Romeo ad Arese e della Kartell vicino a Milano. Insegnò a lungo disegno industriale al Politecnico di Milano e fu per un breve periodo presidente dell’Associazione per il Disegno Industriale. Morì a Milano il 22 giugno del 2006 qualche settimana prima di compiere 86 anni.

Anna Castelli Ferrieri, designer industriale - Il Post

Inviato

Occhio che non mi pare che la palazzina di Arese l'abbia fatta lei. Credo al max abbia curato gli interni, l'edificio è di Gardella, che comunque era suo socio. Per capirci, quello che ha realizzato il dispensario e la casa delle zattere a venenzia. Razionalista con fregole neoliberty direi, roba graficamente ottima, ma che non mi ha mai convinto.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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