Vai al contenuto

ALFA ROMEO in Formula UNO o Le Mans? Possibile! Parola di Sergio Marchionne


Messaggi Raccomandati:

Rimangone giusto da creare la scuderia e la vettura con i relativi investimenti... :D bazzecole quindi. :D

Comunque tornando con i piedi per terra, non è che questa fornitura di motori voglia dire: INDYCAR?:pen:

Se non ricordo male qualche settimana fa ci furono delle news a riguardo (anche se non veniva fatto il nome di Alfa Romeo...).

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

Facciamo partire un crowdfunding per far fare all'Alfa Romeo....beh, quello che vogliamo noi!!!! 

Beh si potesse, penserei prima ad Arese che alle corse... ;)

Link al commento
Condividi su altri Social

Infatti l'ultima avventura di Alfa Spa era come fornitore di motori in F1, tutto il resto è stato fatto sotto Fiat. :)

Ok ma a parte gli appassionati del marchio chi se lo ricorda? Il campionato turismo era seguito anche da ragazzini che andavano alle elementari ad es :)

mrdk.jpg

Roba ufficiale?

Che poi in questa discussione non è ancora venuto fuori da dove veramente, IMHO, Alfa dovrebbe ripartire. Un monomarca 4C che tocchi anche il suolo americano ed asiatico.

Link al commento
Condividi su altri Social

Condivido quanti tifano per l'ipotesi DTM... Ricordo anche un'intervista al Boss Audi Sport, apparsa lo scorso anno su automobilismo, in cui si parlava di futuro utilizzo dei motori 2.0 Turbo, del "gemellaggio" col SuperGt Japan e della volontà di essere in Usa, coinvolgendo magari un costruttore del posto (IMHO papabile sarebbe Cadillac).

Alla fine le vetture condividono parecchi elementi tra loro, il Campionato avrebbe visibilità mondiale e gli avversari sarebbero gli stessi che affronti sul mercato (Audi, Bmw, Mercedes, con le variabili Lexus, Nissan, Honda)...

Link al commento
Condividi su altri Social

cut

Roba ufficiale?

cut

[ON-OT]

Si

Dalla biografia del pilota ufficiale Mauro Pregliasco

...

Dopo un lungo periodo di assenza dalle gare a giugno del 1977 Pregliasco torna al volante della Stratos al rally di San Giacomo quando il campionato è già iniziato da 4 gare ma nonostante questo grazie alle vittorie al San Giacomo, al 4 Regioni al Piacenza e al Liburna ed un terzo e un secondo posto rispettivamente al rally del Gargano e al Liburna, riesce comunque a vincere il campionato Italiano. La stagione termina con la partecipazione al rally mondiale di Sanremo, dove giunge 4° assoluto e primo delle 4 Vetture Lancia che prendono il via. A fine stagione la decisione di unire il reparto corse della Fiat e quello della Lancia porta allo sfoltimento del parco dei piloti, restano a piedi Mauro Pregliasco e Raffaele Pinto, questa decisione lascia molto amareggiato Pregliasco. Nel mese di dicembre 1977 a Palermo, Pregliasco viene premiato come il pilota italiano più popolare ed incontra l'Ing. Chiti, grazie al quale qualche mese più tardi diventa pilota ufficiale Alfa Romeo . Nel 1978 a Pregliasco viene affidata un Alfetta GTV Gruppo 2 con la quale vince il titolo Turismo Gruppo 2, sconfiggendo le Opel, allora considerate imbattibili.

Nel 1980 a Pregliasco viene affidata la debuttante Alfetta GTV sovralimentata con la quale prende il via al Rally della Costa Brava classificandosi 3° assoluto. Al Rally Targa Florio Pregliasco, in lotta serratissima con il leader della gara, Vudafieri su 131 Abarth, uscì di strada proprio a causa della precedente uscita del suo avversario la cui 131 ostruiva il passaggio. In Sardegna il motore della vettura di Pregliasco ammutolì per problemi alla centralina. All'Elba di nuovo altri problemi all’impianto di aspirazione. Poi grande rimonta di Pregliasco fino in terza posizione. Ma durante una prova speciale la sua macchina prese fuoco. A quel punto della stagione, la Turbodelta continuava ad avere problemi di ogni genere. Si rompeva di tutto. AI Sabbie d'Oro, in Bulgaria, stessa sorte, con la Turbodelta di Pregliasco fermo per un sassolino entrato nella turbina. Al team Alfa sembrava di aver toccato il fondo e invece la Turbodelta era pronta per la prima e purtroppo unica grande vittoria.Al Rally del Danubio, in Romania, il successo arrivò quasi per sbaglio: il motore della vettura di Pregliasco non andava per problemi di elettronica e il ritiro era ormai vicino. Ma fortunatamente i meccanici Autodelta sbagliando strada incrociarono Pregliasco in difficoltà proprio dove non avrebbero dovuto esserci. Ripararono il guasto e vinse! Il seguito della stagione vede Pregliasco ancora al ritiro al rally di Ypres, in Belgio, nel rally successivo, in Polonia la rottura di un tubo dell'olio lo ferma quando era secondo. Al "Liburna" Pregliasco al comando, poi secondo a un soffio dal fortissimo "Tony", prima di essere fermato dalla rottura di un semiasse. Al Rally di Sanremo, Pregliasco ebbe un’avaria alla pompa della benzina quando occupava la quarta posizione. Nel 1981 dopo il terzo posto di Verini e il quinto di Pregliasco a San Marino, le Turbodelta concludono la loro carriera con un doppio ritiro al Rally di Monza. Pregliasco, in testa, rompe il motore e Verini sbatte fuori quando è primo. Poi l’Alfa Romeo, già impegnata a fondo in F.1, da’ l'annuncio dello stop ai rally.

...

Fonte: Pregliasco Mauro

ALFETTA GTV 2.0 TURBODELTA GRUPPO 4

L'Autodelta aveva grandi progetti per l'Alfetta GTV: nel 1978 avrebbe corso la versione Gruppo 2, ma l’anno successivo avrebbe debuttato la versione sovralimentata, un’idea rivoluzionaria per quei tempi. Il manager Autodelta, l’ingegner Chiti, voleva svilupparla sfruttando le esperienze fatte nel mondiale Sport-Prototipi ’77 con la 33 SC Turbo.

Alfa_g1.jpg

L’Alfetta GTV Gruppo 2 vinse con Pregliasco il titolo Turismo Gruppo 2 nel campionato italiano 1978, sconfiggendo le Opel, allora considerate imbattibili.

Nel 1979 ci fu il debutto dell'Alfetta GTV sovralimentata, la Turbodelta, che nel frattempo era stata lanciata sul mercato in versione stradale. L’esordio avrebbe dovuto esserci nell’autunno dello stesso anno al Giro d'Italia, dove Pregliasco avrebbe dovuto fare coppia con Niki Lauda, all’epoca pilota della Brabham-Alfa di F.1. Sarebbe stato un esordio sensazionale ma la vettura non era ancora pronta e corse la solita Gruppo 2 ma senza Lauda.

Il poco tempo rimasto a disposizione prima dell’inizio della stagione rallistica 1980, fu impiegato per continuare il lavoro di sviluppo affidato ai collaudatori Autodelta Teodoro Zeccoli e Giorgio Francia, affiancati dal pilota ufficiale Mauro Pregliasco.

Il debutto avvenne a inizio febbraio, in Spagna, al Rally della Costa Brava. La Turbodelta con i suoi 280 CV e 1050 kg di peso, in complesso non era male ma l’affidabilità lasciava a desiderare: lo scambiatore di calore, infatti, non funzionava a dovere. La potenza a inizio gara c'era poi calava a causa delle elevate temperature di esercizio del motore. Questo era il guaio principale che affliggeva la Turbodelta, una vettura che aveva subito messo in mostra un potenziale elevato. In Spagna, infatti, Pregliasco concluse terzo, mentre l’altro pilota ufficiale Alfa, Maurizio Verini, fu bloccato da un’avaria alla valvola wastegate.

Alfa_g2.jpg

Al debutto, la Turbodelta era già vicinissima a vetture vincenti come Fiat 131 Abarth, Lancia Stratos e Porsche 911. Ciò era dovuto anche all’ottima distribuzione dei pesi, garantita dal motore anteriore e dal cambio posizionato posteriormente, che forniva alla Turbodelta un comportamento molto equilibrato.

Nonostante le prestazioni, la Turbodelta presentò subito altri problemi. Ciò che rendeva poco affidabile questa Alfa da rally era anche l’impianto di alimentazione: il turbo, infatti, non era abbinato all’iniezione bensì ai carburatori che lavoravano in pressione. Quindi i raccordi in gomma telata (allora non esistevano quelli per l’alta pressione) non garantivano sempre una perfetta tenuta e spesso c'era benzina che trafilava.

Anche il turbo diede dei problemi: dopo aver provato a lungo un prototipo della Spica, l’Autodelta scelse il KKK. Aveva un notevole ritardo di risposta, il famigerato "turbo-lag". I cavalli arrivavano intorno ai 4000 giri ma il turbo non andava mai in pressione. Così, al via delle prove speciali, il pilota era costretto a mettere la prima tenendo la frizione in presa e contemporaneamente doveva tenere ferma la macchina col freno. In questo modo la pressione di sovralimentazione saliva.

In curva, invece, si frenava con il piede sinistro e con il destro si accelerava per non fare calare i giri della turbina e non perdere così potenza.

A metà stagione la Turbodelta fu aggiornata nella meccanica. Fu installato uno spettacolare cofano motore tutto pieno di gobbe e feritoie: il rigonfiamento principale serviva ad ospitare la presa d'aria per lo scambiatore di calore. Le prese e le feritoie a far entrare aria fresca e a far uscire quella calda.

Alfa_g3.jpg

Al Rally Targa Florio l’Alfa sfiorò la vittoria: Pregliasco, in lotta serratissima con il leader della gara, Vudafieri su 131 Abarth, uscì di strada proprio a causa della precedente uscita del suo avversario la cui 131 ostruiva il passaggio. Verini fu terzo.

A questo punto la Turbodelta poteva dirsi competitiva. In Sardegna il motore della vettura di Pregliasco ammutolì per problemi alla centralina mentre per quella di Verini emersero ancora problemi di raffreddamento che non gli impedirono comunque di classificarsi al quarto posto e di passare in testa al campionato italiano.

All'Elba di nuovo altri problemi all’impianto di aspirazione. Poi grande rimonta di Pregliasco fino in terza posizione. Ma durante una prova speciale la sua macchina prese fuoco. Verini avrebbe potuto concludere secondo, e sarebbe rimasto in testa all'italiano, se non si fosse rotto un semiasse.

A quel punto della stagione, la Turbodelta continuava ad avere problemi di ogni genere. Si rompeva di tutto: la vettura non era curata come lo era stata l’Alfetta GTV Gruppo 2. Tuttavia, un po' per il suo aspetto, un po' per il turbo, era diventata la beniamina del pubblico. Il suo arrivo in prova speciale era preceduto da un fischio che si manifestava in rilascio ed era diventato la caratteristica saliente della Turbodelta.

Alfa_g4.jpg

Il Rally "Quattro Regioni" fu un calvario per la vettura che concluse in settima posizione senza essere mai essere stata competitiva.

AI Sabbie d'Oro, in Bulgaria, stessa sorte, con la Turbodelta di Pregliasco fermo per un sassolino entrato nella turbina e quella di Verini bloccata per la rottura di un condotto della benzina. Al team Alfa sembrava di aver toccato il fondo e invece la Turbodelta era pronta per la prima e purtroppo unica grande vittoria.

Al Rally del Danubio, in Romania, il successo arrivò quasi per sbaglio: il motore della vettura di Pregliasco non andava per problemi di elettronica e il ritiro era ormai vicino. Ma fortunatamente i meccanici Autodelta sbagliando strada incrociarono Pregliasco in difficoltà proprio dove non avrebbero dovuto esserci. Ripararono il guasto e la Turbodelta vinse!

Alfa_g5.jpg

A Ypres, in Belgio, ci fu il doppio ritiro con Pregliasco subito in testa ma costretto allo stop per problemi ai freni.

Nel rally successivo, in Polonia, la Turbodelta fu competitiva: 100 chili di peso in meno, nuovo scambiatore di calore. La vettura era davanti alla Porsche del pilota spagnolo Zanini. Ma anche qui un problema tecnico: la rottura di un tubo dell'olio fermò Pregliasco quando era secondo.

Al rally di Madeira, Verini fa una grande gara e sfiora il successo: è in testa davanti alla 131 Abarth di Vudafieri ma un’avaria ai freni lo costringe dietro alla Fiat. Un secondo posto che va stretto.

Al "Liburna" Pregliasco al comando. Poi secondo a un soffio dal fortissimo "Tony", prima di essere fermato dalla rottura di un semiasse.

Alfa_g6.jpg

Poi venne il Rally di Sanremo, valido per il campionato mondiale, dove la Turbodelta vinse delle prove speciali davanti a tanti piloti fortissimi e al fuoriclasse tedesco Walter Rhorl. Così l’Alfa Romeo dimostrò a tutto il mondo le potenzialità della sua nuova arma da rally. Ma anche qui le due Turbodelta si ritirarono: quella di Verini s’incendiò, andando completamente distrutta, mentre quella di Pregliasco ebbe un’avaria alla pompa della benzina quando occupava la quarta posizione.

Dopo il Sanremo sembrava che la squadra rally dell’Autodelta dovesse rafforzarsi per il 1981. Si parlava anche dell’arrivo di Giorgio Pianta, l’allora direttore sportivo dell’Abarth.

Invece, dopo il terzo posto di Verini e il quinto di Pregliasco a San Marino, le Turbodelta concludono la loro carriera con un doppio ritiro al Rally di Monza. Pregliasco, in testa, rompe il motore e Verini sbatte fuori quando è primo.

Poi l’Alfa Romeo, già impegnata a fondo in F.1, da’ l'annuncio dello stop ai rally. E la Turbodelta conclude così la sua breve ma promettente carriera.

Luigi Giuliani

Fonte: http://www.alfettagt.altervista.org/Alfetta%20GT%20&GTV/gtv_turbodelta.htm

[OFF-OT]

:sorry:

Link al commento
Condividi su altri Social

Boh magari sono io, ma a me appare molto appannato il mondiale rally.

Ma chi lo segue? Vorrei vedere sotto i 30 anni quanti sanno anche solo

che esiste un mondiale rally.

Modificato da Giò
Link al commento
Condividi su altri Social

Hai voglia se ha perso.....rispetto ai tempi del deltone, ma anche delle subaru colin McRae......Beh dai, io ho 30 anni, e tra quelli della mia generazione la delta è un mito e tutti sanno dell'esistenza del wrc, poi magari non sanno la storia del mondiale rally, tutte le vetture che ne hanno preso parte, senza andare troppo lontano 037 e stratos non le conoscono tutti solo per citare le italiane. Magari un 16enne o 18enne potrebbe saperne meno del mondiale rally...

BEAUTIFUL IS NOT ENOUGHT....................

Link al commento
Condividi su altri Social

WTCC WTCC WTCC...

c'era una volta il DTM. Oggi il DTM è una vaccata in cui girano solo audi mercedes e bmw con delle sport/prototipo che nulla hanno a che vedere con il vecchio DTM.

Capisco che il ricordo di molti sia legato alle vittorie della 155 nel DTM, ma oggi quel DTM NON ESISTE PIU'... Grazie.

Per cortesia, chiamatelo con il suo nome, WTCC... al limite l'STC2000 che si fa in sud america, agevolo foto di uno dei modelli di punta...

0222.jpg

Ardusso-Podio.jpg

Fiat 127 - 903 ab | Fiat Regata 100 S i.e. | Daewoo Nubira SW 1600 SX-Fiat Panda Young 750 ab ('89) | Fiat Punto Easy 1.2 Nero Tenore

Camper Adria Coral 655 Sp su Ducato Maxi 2.8 jtd 127cv

Link al commento
Condividi su altri Social

Ospite
Questa discussione è chiusa.

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.