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Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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Inviato
7 minuti fa, M86 scrive:

https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/black-out-la-rete-salta-d20c1cf0

 

Oh, tranquilli: c'è tempo per adeguare la rete alle future richieste di energia 👍


Mi tocca ridire una cosa detta e ridetta, visto che caldo e maggior richiesta di energia sono la causa di questi blackout localizzati già oggi, adeguare e rinforzare la rete elettrica è comunque necessario e lo si sta facendo già da anni, dove si è già intervenuti questi blackout non si sono più verificati.

 

Tutti questi lavori sono per definizione non delocalizzabili, quindi portano occupazione locale, ma anche i componenti utilizzati sono di produzione europea, i piccoli trasformatori MT/BT sono di solito prodotti in Italia, visto che il loro peso ne rende sconveniente il trasporto su lunghe distanze, a maggior ragione i grossi trasformatori AT/MT.

 

Anche l’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine per le auto elettriche porta occupazione locale e le più diffuse colonnine HPC sono prodotte dall’Italiana Alpitronic.

 

Tutte queste cose tra l’altro sono già da anni finanziate con i fondi del PNRR, perché sono degli investimenti, mentre continuare ad importare e bruciare petrolio è un triplo costo, il primo è quello operativo, il secondo è quello sociale dovuto alle emissioni inquinanti e climalteranti, maggior costi per sanità e dissesto idrogeologico, il terzo è quello geopolitico che ci rende dipendenti dalle importazioni di petrolio da stati che ci minacciano continuamente di chiudere i rubinetti.

 

 

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Inviato
38 minuti fa, xtom scrive:

Mi tocca ridire una cosa detta e ridetta, visto che caldo e maggior richiesta di energia sono la causa di questi blackout localizzati già oggi, adeguare e rinforzare la rete elettrica è comunque necessario e lo si sta facendo già da anni, dove si è già intervenuti questi blackout non si sono più verificati.

 

2018 https://milano.repubblica.it/cronaca/2018/06/22/news/black_out_elettrico_zona_est_di_milano_senza_corrente_per_tutto_il_pomeriggio-199765067/

 
Cita
Un calo di tensione. Per i troppi condizionatori in funzione, i climatizzatori, i ventilatori. E un black out che lascia l'intera zona est di Milano senza energia elettrica per tutto il pomeriggio.
 
 

 

2019 https://tg24.sky.it/milano/2019/06/28/caldo-milano-black-out-disagi

Cita

Caldo record a Milano, black-out e pronto soccorso intasati

 

2020 https://www.leggo.it/italia/milano/black_out_elettrico_milano_cosa_succede_oggi_31_luglio_2020-5379359.html

Cita

Milano: black out elettrico in città, troppi condizionatori accesi per il caldo africano

 

2021 https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/06/17/news/black_out_milano_porta_romana-306466899/

Cita

Ancora blackout a Milano, in Porta Romana un "triplo guasto". Effetto Zona bianca e caldo: "In tre giorni le interruzioni di due mesi"

 

2022 https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/06/18/la-lunga-scia-di-black-out-a-milano-e-torino-le-cause-dietro-le-interruzioni-di-corrente/6631896/

Cita

 

La lunga scia di black out a Milano e Torino: le cause dietro le interruzioni di corrente

di F. Q.

Il grande consumo di energia per l'accensione prolungata dei condizionatori in case private ed uffici sta provocando una richiesta eccessiva per la rete elettrica e quindi frequenti interruzioni. L'ultimo caso nel pomeriggio nel quartiere isola del capoluogo lombardo

 

 

2023 https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/27/arriva-lestate-e-tornano-i-blackout-a-milano-segnalate-numerose-interruzioni-di-energia-in-diverse-zone-della-citta/7209912/

Cita

Arriva l’estate e tornano i blackout a Milano: segnalate numerose interruzioni di energia in diverse zone della città

 

2024 https://www.ilpost.it/2024/07/19/milano-blackout-condizionatori/

Cita

L’intenso uso dei condizionatori sta causando diversi black-out a Milano

 

2025 https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/blackout-elettricita-hinterland-ng5ueopg

Cita

L’hinterland di Milano resta senza corrente: blackout causato dall’ondata di calore senza precipitazioni

 

In teoria lo si sta facendo da anni, ma da anni a Milano la rete va giù appena inizia a fare caldo.

 

I lavori che stanno facendo sono dimensionati alle necessità del 2030, o come sembra stiano facendo, si adeguano solo  alle necessità del momento e se l'anno dopo ci sono 10 climatizzatori in più siamo punto e a capo?

 

E quando arriveremo ad una mobilità totalmente elettrica e ci si accorgerà di non avere una rete adeguata, quanti decenni ci vorranno per il potenziamento?

Perché adesso ci stanno mettendo anni considerando che i soldi ci sono già, ma se dobbiamo anche andare a cercare i fondi, i tempi si dilatano in maniera esponenziale

 

  • Grazie! 1
Inviato

La mobilità totalmente elettrica significa 40 milioni di auto elettriche in circolazione e 0 termiche, che non significa vendere il 100% di elettriche, significa sostituite tutto il parco auto esistente, se il ban del 2035 restasse valido significherebbe almeno il 2055-2060, quando si stima il consumo di elettricità necessario sarà meno del 20% in più dell'attuale.

 

Se non siamo in grado di aumentare la capacità della rete elettrica del 20% in 30 anni siamo messi proprio male come paese.

 

Che poi chi ha la possibilità mette il fotovoltaico e ricarica a casa o in azienda senza gravare sulla rete e sulla produzione di energia.

 

Tra l'altro proprio per supplire a questi blackout anche i condomini farebbero bene a mettere un impianto fotovoltaico, magari con accumulo, per cui intanto potresti usare il condizionatore risparmiando e gravando meno sulla rete, ma in futuro adeguare l'impianto di riscaldamento con pompe di calore e contribuire alla riduzione delle emissioni e dell'importazione di energia da fonti fossili.

 

E' un circolo virtuoso, non ci sono motivi validi per restare chiusi nel circolo vizioso dei fossili in cui ci siamo ficcati.

Inviato

Il,problema è  che pe reti distributive nelle zone residenziali sono state fatte per il carico appunto residenziale , non industriale. 

Per capirci pensate per portare 3.3 kWh ad appartamento ,  max 4,5. Non i 6 e più  necessari alla ricarica .

Nell'ipotesi che i carichi industriali fossero appunto nei distretti industriali . 

Ricordiamo che non si tratta di interrare un cavo di rame più  spesso ( già costoso di suo ) ma rifare tutta la rete di cabine di trasformazione di medio bassa tensione .

Tutto possibile,  ma dai costi enormi che un ente "privato" come Terna non si sobbarchera' mai.

Soprattutto nelle città fatte di condomini .

Quindi il passaggio all'elettrico ci sarà  solo associato ad un sforbiciata enorme del trasporto privato . A mio parere,  si passerà dalle attuali 40 mln di auto a 15 , max 20.

In questo anche per la demografia declinante .

Nelle città medio grandi il mezzo privato sarà ridotto in tutti i modi , meno in quelle piccole.

Ed in generale,  spostarsi diventerà più  costoso e faticoso per tutti. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato
1 ora fa, xtom scrive:

Che poi chi ha la possibilità mette il fotovoltaico e ricarica a casa o in azienda senza gravare sulla rete e sulla produzione di energia.

Solo che di solito le auto elettriche a casa si ricaricano di notte, perché di giorno si usano e/o si è al lavoro.

Che facciamo, spostiamo gli orari lavorativi alla notte per poter ricaricare le auto di giorno, o mettiamo accumuli da 50 kWh in ogni colonnina per caricarle di giorno e usarle per caricare le auto di notte?

1 ora fa, xtom scrive:

Tra l'altro proprio per supplire a questi blackout anche i condomini farebbero bene a mettere un impianto fotovoltaico, magari con accumulo, per cui intanto potresti usare il condizionatore risparmiando e gravando meno sulla rete,

Al lavoro abbiamo una cabina da 100 kW e un fotovoltaico da 100 kW (stava erogando 100 kW, ho visto il monitor con i miei occhi).

Ieri all'orario di picco è saltata la corrente e non capivo perché.

Ho chiesto al capo e ha detto che Enel vuole che tutta l'energia fotovoltaica venga reintrodotta in rete, poi noi ce la riprendiamo dalla cabina.

1 ora fa, xtom scrive:

ma in futuro adeguare l'impianto di riscaldamento con pompe di calore e contribuire alla riduzione delle emissioni e dell'importazione di energia da fonti fossili.

Pompe di calore con un rendimento invernale di 2,5 al netto delle perdite, alimentate da centrali a gas con un rendimento del 40% (dati entrambi ottimistici e che non tengono conto delle perdite), per un totale del 100% (contro il 110% di una caldaia a condensazione), che però devono avere accumulo di acqua calda sanitaria (con conseguente raffreddamento in caso di mancato utilizzo e spreco di energia) perché non sono in grado di fornire un flusso continuo (che richiede i canonici 24 kW).

Oltretutto le pompe di calore vanno ancora di più a caricare la rete elettrica.

Il riscaldamento a pompa di calore se c'è il gas diretto è una fesseria. Molto meglio favorire il biogas allora.

Inviato
15 minutes ago, jameson said:

Il riscaldamento a pompa di calore se c'è il gas diretto è una fesseria. Molto meglio favorire il biogas allora.

 

Le pompe di calore usate come riscaldamento domestico sono semplicemente improponibili, costi ed efficienza sono ai minimi storici.

 

Fonti: io che gelo con le pompe a cannone se viene freddo prima che venga acceso il riscaldamento condominiale + bolletta della luce.

 

Il problema dei problemi è che in Italia il costo dell'energia è altissimo e non si intravede nessuna soluzione concreta per minimo dimezzarlo nel breve periodo.

  • Grazie! 1
Inviato

Scusate l'OT, ma ho letto solo ora il batti e ribatti dei giorni scorsi sul "privilegio" di vivere fuori dalle grandi città... io abito nella casa in cui vivo da quando sono nato (che lusso!!!) ed ho l'ufficio a 35 Km (quando ho iniziato a lavorarci era a meno di 30 Km, ma l'hanno spostato in una zona ancora più scomoda perchè all'azienda costava meno l'affitto... ripeto: che lusso...): in macchina sarebbero normalmente 45 minuti di viaggio...

Ho provato ad organizzare lo stesso spostamento con i mezzi pubblici: per poter essere domani mattina in ufficio entro le 9.00 mi toccherebbero dalle 3 ore ed un quarto alle 3 ore e mezza di viaggio......

 

...di cui 30 minuti a piedi su provinciale di montagna senza marciapiedi e senza illuminazione pubblica...

 

...partendo stasera alle 18.30, perchè poi non ci sono più mezzi fino alla tarda mattinata di domani....

 

...viva il progresso........

  • Mi Piace 2
  • Grazie! 2

LanciaDeltaS4_open_mini.jpg.5d11965fd7512efc3fa6bdb812cce295.jpg 

Inviato
35 minuti fa, jameson scrive:

Al lavoro abbiamo una cabina da 100 kW e un fotovoltaico da 100 kW (stava erogando 100 kW, ho visto il monitor con i miei occhi).

Ieri all'orario di picco è saltata la corrente e non capivo perché.

Ho chiesto al capo e ha detto che Enel vuole che tutta l'energia fotovoltaica venga reintrodotta in rete, poi noi ce la riprendiamo dalla cabina.

Se un impianto da 100 kW funziona come quelli domestici con inverter fino a 6 kW, se la corrente salta nella rete "esterna" all'azienda, e l'impianto dell'azienda non è progettato e costruito per funzionare in autonomia anche in caso di distacco dalla rete, allora è normale che salti per motivi di sicurezza. Questo non significa che normalmente ci sia un doppio flusso contemporaneo da e verso la rete esterna, piuttosto quello che si produce con i pannelli va direttamente in autoconsumo, in caso di eccedenza viene ceduta alla rete la quota parte in eccesso o, viceversa, in caso di consumi superiore alla produzione l'eccesso viene pescato dalla rete.

Quindi si, un impianto fotovoltaico con accumulo ben dimensionato per gli autoconsumi alleggerisce la rete.

Addirittura, anche senza accumulo, anche gli inverter domestici possono essere programmati per usare quello che si produce solo per autoconsumo, se proprio non si vuole immettere in rete l'eccesso 

Inviato (modificato)
43 minutes ago, AndreaB said:

Scusate l'OT, ma ho letto solo ora il batti e ribatti dei giorni scorsi sul "privilegio" di vivere fuori dalle grandi città... io abito nella casa in cui vivo da quando sono nato (che lusso!!!) ed ho l'ufficio a 35 Km (quando ho iniziato a lavorarci era a meno di 30 Km, ma l'hanno spostato in una zona ancora più scomoda perchè all'azienda costava meno l'affitto... ripeto: che lusso...): in macchina sarebbero normalmente 45 minuti di viaggio...

Ho provato ad organizzare lo stesso spostamento con i mezzi pubblici: per poter essere domani mattina in ufficio entro le 9.00 mi toccherebbero dalle 3 ore ed un quarto alle 3 ore e mezza di viaggio......

 

...di cui 30 minuti a piedi su provinciale di montagna senza marciapiedi e senza illuminazione pubblica...

 

...partendo stasera alle 18.30, perchè poi non ci sono più mezzi fino alla tarda mattinata di domani....

 

...viva il progresso........

 

Succede anche nelle città non troppo grandi. Io lavoro a 50km da dove vivo, in auto ed in condizioni di traffico normali ci metterei circa 45-50 minuti, in treno+bus ci metto esattamente il doppio.

 

Non uso la macchina solo perché spenderei il triplo che coi mezzi pubblici. Ma da 25 anni baratto circa due ore di tempo libero al giorno col risparmiare con i trasporti pubblici. Do the math.

 

Se avessi l'auto aziendale con benza e telepass pagati, trenitalia e tpl non mi vedrebbero manco col binocolo e stiquarzi la Co2.

 

Qua probabilmente hanno tutti 20 anni e quindi il tempo ha un valore relativo. Ma per chi come ne ne fa 51 tra 1 mese, ogni secondo sottratto al mio già poco tempo libero è una pugnalata e, ripeto, sti gran c4zzi dell'inquinamento.

Modificato da Sepp0

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