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Riflessione su design orientale


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se poi uno non può essere intrigato ed appagato da tale design senza necessariamente essere visto come paratifoso incompetente...beh...

QUOTE]

Non ti ho dato dell'incompetente...anzi nei post dopo ti sei guadagnato parecchi punti...

cmq sinceramente non sono in vena di fare post lunghissimi su concetti aulici tipo ares.

Parlo terra a terra secondo me come design italiano sicuramente come esterni 199 è un ottimo prodotto (peccato solo visto dal punto di vista di un designer, quindi in teoria innovatore, che per fare un auto personale bisogna prendere spunto da altre auto con 10 anni sulle spalle maserati 3200 ma ripeto solo dal punto di vista innovatore tutto qui) e buoni prodotti 159-brera poco innovativi molto fine anni 90 come superfici ma con una meccanica con layout nn da sportiva che impone sbalzi anteriori inauditi (anche per le normative) non si poteva pretendere molto.

Dove invece queste auto secondo me sono molto indietro come design (non intendo come qualità dato che penso che 199 sarà a livello delle ww-skoda) è invece nel design interno dove in entrambi le auto non c'è alcuno spunto innovativo e soprattutto su 159-brera tutti gli elementi della plancia sono scordinatio tra loro, mentre più ordinato è il copia-incolla polo-fabia-altea di 199.

Senza cuore saremmo solo macchine.......

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se poi uno non può essere intrigato ed appagato da tale design senza necessariamente essere visto come paratifoso incompetente...beh...

QUOTE]

Non ti ho dato dell'incompetente...anzi nei post dopo ti sei guadagnato parecchi punti...

oh...grazie...questo mi fa piacere ad essere onesti...:-P

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Bellissima discussione davvero.Concordo sull'idea di design italiano che ha espresso megale, ma penso anche io che il design italiano da 15 anni a questa parte stia arrancando parecchio,almeno per quanto riguarda le grandi berline e super car (per quanto riguarda la Ferrari a differenza di Ares butterei dalla torre anche la 360 e terrei la 456 insieme alla 550) e si stia mantenendo quasi ed esclusivamente al retrò.Tutta questa situazione non può non farmi rimpiangere Nuccio Bertone che forse era il più "francese" dei nostri designer capace, secondo me, di proporre idee innovative una dopo l'altra, fino alla comparsa di un nuovo Bertone possiamo vivere con le riletture in chiave moderna della nostra storia automobilistica e sfruttare il concetto della 156 (anche se purtroppo per il momento è stata accantonata dalla nostra industria).

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Per ricollegarmi un pò al post iniziale metto questo link al sito Nissan riguardante i concept. (Cosa che IMHO dovrebbe avere OGNI sito che si rispetti). A parte la cura spettacolare con cui è realizzato, e parlo anche di cura stilistica -anche qui accostamenti di colore dovre prevale nero/rosso, con uno stile minimalista/high-tech, con addirittura musica correlata allo stile stesso!- ci sono delle sezioni con le varie concept car. Ora, non tutte legano con lo stile orientale, però sono tutte accomunate da un bel minimalismo e da una pulizia delle superfici. In particolare ci sono, per esempio, gli interni della (Infiniti) Kuraza, che se fuori non sono un gran che, dentro sono spettacolari.

Il concetto di fondere la forma del kimono e trasformarla in un sedile ha un che di geniale. Lo schermo viole chiamato Kakejiku ha come sfondo una composizione geometrica su cui appaiono ogni tanto delle carpe (noto pesce orientale) che l'attraversano, per segnalare, appunto, l'orientalità dell'auto, l'orologio sulla plancia ha uno sfondo che rimanda direttamente alla composizione delle nuvole nelle miniature giapponesi. Ogni cosa ha dei dettagli che ne testimoniano l'origine Giapponese, mescolati a un disegno IMHO stupendo, che dimostra una estrema bravura dei designer, ma proprio intesa come cura e capacità espressiva di inserire dettagli.

Cioè, IMHO quegli interni sono un capolavoro, spazzano via tutte le proposte precedenti anche solo come concetto. Devo dire che solo nei concept Renault e in un paio di altri concept giapponesi (e la CS1 BMW) ho notato una cura nello stile degli interni così, anche se è difficile trovare una qualità di questo livello.

Ora dico... ma se l'Italia... che è un paese che di arte (ma non sono di arte, proprio di dettagli, di immagini, di sensazioni) è straricca...

ma com'è che non c'è uno straccio di designer che pensa a fare qualcosa del genere? Ma che ci vuole a prendere una strumentazione sportiva anni '60, realizzarla in alluminio lucidato con illuminazione fredda e freccetta bianca satinata (per dare un tocco high-tech, e svecchiare l'immagine altrimenti troppo retrò) e scrivere le cifre (faccio un esempio) con un carattere semplice ed elegante (lo sapete, no? a ogni nazione viene associato un "font" come quelli del computer... quello tutto sdecoracchiato medioevale sa di inghilterra, il roman, invece, sa di "italia") per testimoniare l'italianità dell'oggetto? Invece no, sempre le solite cacchiate.

Mi concentro solo sulla strumentazione, perchè se mi dilungo sugli altri dettagli facciamo notte. Ora, la proposta che ho fatto prima deriva da caratteristiche della sportività italiana ormai famose in tutto il mondo, cioè la sportività delle fuoriserie anni '60 vestite da grandi carrozzieri (quanto mi mancano...), poi abbiamo quella quantità spaventosa di arte e correnti artistiche che ci si potrebbero scrivere non libri, ma opere omnie, e quando ci si ritrova a fare un contachilometri si scade nella banalità più catastrofica.

E i giapponesi, che fino a 15 anni fa tutti dicevano che sapevano solo copiare dimostrano capacità artistiche che ci sognamo. Che rabbia.

*N.B. il discorso vale per i concept, poi sulla produzione sono un'altro paio di maniche... ma vedendo Primera, nuova Civic, l'intenzione di commercializzare Qashqay e creare un nuovo segmento... beh, fa ben sperare [questo grazie a numerosissimi motivi, tra cui le disponibilità economiche, che, ahimè, in italia scarseggiano]*

Se parli con Dio, sei religioso.

Se ti risponde pure... sei psicotico!

http://www.flickr.com/photos/valentinodanilo/

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Bellissima la Primera!!! Purtroppo incompresa...

Ares non pensare che i nostri designer non siano in grado di sviluppare concetti come quelli che hai citato tu riguardo al prototipo nipponico. Di gente come te appassionata e competente ne esiste e piena di mille geniali idee, ma se fai attenzione a come nasce una macchina trovi sulla strada dell'ottimo designer mille coglioni che sono li pronti a tagliare idee per sostituirle con pseudo motivazioni relative al gradimento del cliente. Questi individui si permettono di cambiare, far ridisegnare in nome della loro conoscenza del mercato senza avere una minima idea di quale sia il lavoro/l'arte dui un designer. Adesso che c'è questo Krukkismo indiscriminato, che se non tendi al krukkismo non vendi, molti coglioni vengono presi ed integrati nei team di sviluppo per vomitare le loro stupide idee pur non essendo assolutamente a conoscenza della parola Design. Il mio amico che è stato ad uno stage di 15 giorni al centro stile Fiat a visto cose da pazzi... Volavano stronzate, discorsi senza senso supportati da motivazioni totalmente estranee ai concetti di bellezza che c'è rimasto di stucco...

Se leggi 4r al momento del lancio della Maserati 4p ci fu un articolo con intervista da un certo Stephenson (si scrive così?) un coglione venuto da Audi o un'altra marca Krukka (non ricordo bene) che si vantava di aver fatto ridisegnare il posteriore e l'elemento centrale della plancia con motivazioni che rasentavano il ridicolo. In sostanza i punti deboli di maserati 4p sono il posteriore con quei fari che non si sa bene cosa c'entrino col resto della vettura e anche la zona navigatore, clima (oltretutto ergonomicamente pessima...).

In italia i centri stile del gruppo fiat sono al momento pieni di questi coglioni che sanno tutto del mercato ma niente del design e molti prodotti finali risultano pesantemente compromessi da scelte immotivate.

Per me il problema in sostanza sta qui...

Poi trarre ispirazione da concetti socio culturali per plasmare forme è uno dei tanti modi di espressione del design, ma non per questo l'unico ed il più innovatore.

Bangle t'ha rovesciato il design di un marchio pur mantenendolo fedele al passato con semplici volumi dettati da linee concave e convesse... e tanto di cappello...

Fiat Panda 1.2 Easy 2019 | Fiat 500L Sport 1.4 95cv GPL 2021 | Lancia Ypsilon 1.2 Gold 2018 | Moto Guzzi Le Mans 1976

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Se leggi 4r al momento del lancio della Maserati 4p ci fu un articolo con intervista da un certo Stephenson (si scrive così?) un coglione venuto da Audi o un'altra marca Krukka (non ricordo bene) che si vantava di aver fatto ridisegnare il posteriore e l'elemento centrale della plancia con motivazioni che rasentavano il ridicolo. In sostanza i punti deboli di maserati 4p sono il posteriore con quei fari che non si sa bene cosa c'entrino col resto della vettura e anche la zona navigatore, clima (oltretutto ergonomicamente pessima...).

Non me ne parlare, ancora bestemmio per la caz*ata di abbandonare i fari a boomerang.

In italia i centri stile del gruppo fiat sono al momento pieni di questi coglioni che sanno tutto del mercato ma niente del design e molti prodotti finali risultano pesantemente compromessi da scelte immotivate.

Per me il problema in sostanza sta qui...

Sì. Però non è solo quello. C'è un altro problema che sta nientepopodimenoche nelle scuole di design italiane. E' impossibile negare che dalle scuole italiane esca roba di qualità infima rispetto ai lavori del Royal College Of Art, di Coventry, Pforzheim e altri. Addiritura lì insegnano a lavorare con la vetroresina, qua ancora con la creta (e i risultati sono mediocri). E se poi quando devono assumere qualcuno richiedono delle capacità nel lavoro della vetroresina? Ci si attacca. Come se non bastasse sono anche concettualmente e tecnicamente mediocri, basta vedere la roba che usciva nel 2001 dall'RCA e confrontarla con la roba del 2004 da qualche scuola italiana... sono pari (come freschezza del design, non come tecnica), eppure i lavori inglesi sono più vecchi di 3 anni. Che depressione...

Mettici pure che le scuole costano uno scatafascio, e io col cavolo che riesco a permettermele... e mi si autoinnesca una furia incontrollata che mi fa schifare tutto ciò che sia mediocre.

Poi trarre ispirazione da concetti socio culturali per plasmare forme è uno dei tanti modi di espressione del design, ma non per questo l'unico ed il più innovatore.

L'avevo ribadito anche prima, i modi sono tanti, usare l'arte e la cultura come spunto per il design automobilistico era solo un concetto su cui ho riflettuto vedendo il Jikoo.

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