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Ford: i conti non tornano?


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Oggi sono a casa e navigando in rete mi sono imbattutto in questo sito:

http://www.sisalvichipuo.it/

C'è un inchiesta sulla ford in italia ed è semplicemente pazzesco quello che salta fuori dalle interviste!

ascoltate e dite cosa ne pensate!

L'ammiraglia: Lancia Delta 1.4 tjet 120cv Oro ecochic 2010: 335.000 km + 13.500 km al traino di Eiffeland 495TF Treno lungo: 11,70 mt!!!

Il muletto: Punto 1.2 8v ELX GPL 2001 339.000 km

Moto Guzzi Norge 1.200 2007: 21.000 km

 
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Ho visto tutte le puntate di salvi, quello di cui si parla è allucinante e non credo che sia uno scherzo. Googleando ho trovato questo che mi conferma che la cosa è reale, ma è incredibile come non sia uscito niente sui giornali.

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-04849

presentata da CAROLINA LUSSANA giovedì 30 giugno 2005 nella seduta n.648

LUSSANA. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:

a seguito di varie segnalazioni e di articoli di giornale (Panorama 11 marzo 2003) risulta che il rapporto tra Ford-Italia ed i suoi concessionari, anziché essere improntato alla reciprocità e alla partnership, abbia avuto, nel corso degli anni, un carattere, secondo l'interrogante, a dir poco vessatorio da parte della casa madre,soprattutto nel momento in cui veniva sciolta l'Associazione Concessionari Italiani Ford per ristrutturare la rete di vendita in Italia;

in nome di una riorganizzazione attuata per migliorare i livelli di efficienza della struttura di vendita, il numero delle Concessionarie veniva drasticamente ridotto da 260 a 115 nonostante l'elevato fatturato di molte di esse, come la Fidauto di Bergamo, la Tomer e la Emmeti Auto di Mantova, la Ford Novi Ligure, la Berti &co. di Lucca;

tale snellimento selettivo delle collaborazioni, in molti casi, avrebbe dovuto portare alla contestuale creazione di «macroaree» di distribuzione che avrebbero dovuto collocare i concessionari preesistenti in nuove entità con una posizione di preminenza;

in tale prospettiva, per quanto risulta all'interrogante, molte concessionarie venivano spinte ad incrementare i propri investimenti con aumento del rischio d'impresa, a sopportare spese ingenti per pubblicità e promozioni, a subire la fissazione dei prezzi finali di vendita (inferiori a quelli di listino) da parte della casa madre, con un aumento della esposizione finanziaria verso le banche;

in aggiunta, le fatture definitive degli autoveicoli venivano emesse con anticipo, mediamente di alcuni mesi, rispetto al momento della vendita effettiva dalla Ford-Italia al concessionario, costretto a pagare pesanti interessi sugli importi di dette fatture;

i crediti generati dalla vendita dei veicoli venivano ceduti da Ford-Italia alla Ford Credit Europe, banca controllata al 100 per cento dal Gruppo Ford, secondo la formula del pro soluto specificata nel contratto tra Ford Credit e Ford Italia, e non secondo la formula del pro solvendo come risulta dai contratti di concessione e che avrebbe obbligato Ford-Italia a rispondere della solvenza del debitore;

nella sua qualità di banca, la Ford Credit segnalava alla Centrale Rischi della Banca d'Italia il livello di esposizione della propria clientela e segnalava i crediti insoluti;

più in generale, con la cessazione del rapporto, si verificava nei confronti delle aziende la Cessazione dei rapporti in essere da parte delle banche, come conseguenza della segnalazione dei concessionari alla Centrale Rischi da parte della Ford Credit, con la conseguenza che questi non risultavano più solvibili per gli Istituti di Credito perché o tali segnalazioni erano perdurate anche dopo la chiusura del rapporto con Ford o le medesime banche ritenevano che le singole aziende stessero attraversando una momento di grave tensione economica, essendo venute meno, improvvisamente, le notevoli entità di importi segnalati ed essendosi così venuta a modificare drasticamente la percentuale di rischio delle singole banche rispetto al totale degli affidamenti segnalati;

per la Berti &co. di Lucca venivano segnalati finanziamenti mai accordati, secondo i libri contabili delle società;

come risulta da un articolo pubblicato da Economy in data 10 febbraio 2005, dal Tribunale di Novi Ligure è stata pronunciata sentenza del 28 gennaio 2005, che ha ordinato la trasmissione alla Procura della Repubblica di Alessandria dei fascicoli della causa intentata dai funzionari Ford nei confronti del concessionario di Novi Ligure, per la valutazione più opportuna dei reati, tra cui la truffa, da parte di amministratori, direttori generali, sindaci ed ulteriori soggetti societari;

numerose sono le azioni legali intentate da parte di ex-concessionarie Ford, costituite in associazione, contro la Ford Italia e contro la Ford Credit -:

se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno accertare se sia tuttora perdurante il comportamento in base al quale la Ford Italia emette le fatture definitive dei veicoli anticipatamente rispetto alla fornitura vera e propria, mantenendo la proprietà del veicolo fino all'integrale pagamento, ritenendosi titolare di crediti esigibili dai Concessionari sui valori degli autoveicoli;

se ritenga che tale registrazione anticipata delle vendite, oltre ad essere contraria alle disposizioni all'articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1977, n. 633, vada ad incidere sulla veridicità del bilancio e non ritenga necessario accertare le ripercussioni sulla trasparenza e sulla corretta concorrenza dei mercati. (3-04849)

http://english.camera.it/_dati/leg14/lavori/stenografici/btestiatti/3-04849.htm

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Confermo che si tratta di un problema reale. Il Padre di un amico, titolare di una concessionaria Ford, è fallito nel 1993 a causa dei comportamenti di Ford Italia. E' in causa da oltre dieci anni ed un risarcimento miliardario pare sia in dirittura d'arrivo. Sinceramente non gli ho mai creduto troppo ma mi ha raccontato cose non dissimili da quello che risulta dalle interviste. Credo che la cosa sia antecedente alla vicenda dell'intervista ma pare che questi comportamenti siano radicati da parecchi anni con notevoli differenze fra una concessionaria e l'altra.

Un problema grave.

Ben diverso da Fiat che in linea di massima tende sempre a supportare le concessionarie appena possibile

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Da http://www.sisalvichipuo.it/index.php?/archives/25-FORD-ITALIA-AFFAIRE-Edizione-Straordinaria.html

Gli ex concessionari FORD dichiarano:

"La FORD ITALIA fatturava tutti gli autoveicoli che uscivano dalla fabbrica considerandoli venduti, ma questi autoveicoli non erano venduti perchè rimanevano di proprietà della ford fino a che i vari concessionari non li avessero realmente pagati. Però dall'uscita dalla fabbrica dell'autovettura al reale pagamento della stessa, da parte del concessionario potevano passare da alcuni mesi ad un anno. Fino allora il mezzo rimaneva di proprietà della casa madre anche se era stato fatturato un anno prima".

Morale: facevano false fatturazioni per gonfiare i bilanci.

Un po' questo spiega anche i maxi-sconti che Ford fa sui propri modelli...

"Every time I see an Alfa Romeo pass by, I tip my hat" -- Henry Ford

- 2003 Volvo S60 D5 (201.000 km)

- 1988 Lancia Delta HF Turbo (125.000 km)

- 1987 Austin-Rover Montego Estate 1.6 HL (290.000 km)... and still roaring

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  • 3 anni fa...

Riprendo questa discussione di qualche anno fa in quanto sono tra i protagonisti di questa vicenda e mi piacerebbe chiarire i dubbi, in particolare di chi ne ha messo in discussione la veridicità.

Sintetizzo brevemente la mia storia.

Mi chiamo Angelo Funiciello e nel 1968 sono diventato concessionario Ford a Bergamo; fino al 2001 ho lavorato con successo, con un ottimo fatturato e senza difficoltà di tipo economico.

Dal 1997 la Ford Italia, volendo ridurre il numero dei concessionari, chiudendo o riunendo i più piccoli, richiede a tutti i suoi Concessionari di organizzarsi e di fare grossi investimenti, al fine di costituire, in tutto il territorio nazionale, un numero ristretto di Consumer Marketing Area (CMA) molto ben dotate.

Le due Concessionarie facenti capo alla mia famiglia, Fidauto e Padana Motor, corrispondono subito alle richieste della Ford Italia, investendo somme considerevoli, con notevoli indebitamenti bancari coperti dalle firme di fideiussione personali, dando vita ad una CMA ottimale, di dimensione più che doppia della media prevista dalla Ford.

Nel settembre del 1999 il Presidente della Ford Italia, Dott. Andrea Formica, richiede perentoriamente a me e a mia moglie l’acquisto della maggioranza delle quote societarie delle due Concessionarie da parte della stessa Ford Italia S.p.a. ma inizialmente (per un paio d’anni) tramite tale Sig. Lorenzo Busetti, produttore di colle e gelatine con nessuna esperienza nel campo degli autoveicoli, né nel commercio né, tantomeno, nell’assistenza tecnica.

Nel pieno della trattativa, verso la fine di aprile 2000 mi viene recapitato un preavviso di recesso della Ford Italia S.p.a. dal rapporto di Concessione (2 anni di preavviso) senza alcuna giusiticazione.

Nel marzo 2002 la Ford Italia inizia presso il Tribunale di Roma un’azione legale civile verso la Fidauto ed una verso la Padana Motor per chiedere conferma della legittimità delle sue azioni di recesso.

Subito dopo la Fidauto avanza, sempre al Tribunale di Roma, la sua azione legale civile contro la Ford Italia, Lorenzo Busetti, l’Autobergamo (Bluberg), la Wictor (azienda di proprietà del sig. Busetti), l’Astra Motor, contestando la legalità di quanto ha dovuto subire. Considerati i tempi biblici della giustizia (o meglio “non giustizia”) italiana, le due cause, riunite in una, sono ancora aperte, addirittura in fase istruttoria. Nei primi mesi del 2002 ho tentato di stipulare altri contratti di concessione con altre case automobilistiche, senza alcun risultato; così come ho fatto il disperato tentativo di svolgere un’attività multimarche senza rapporti di concessione. Nel frattempo ricevevo fantomatiche proposte da parte di alcuni grossi concessionari (nuovi “Gruppi”) in Bergamo, di importanti marchi automobilistici, a “fare qualcosa insieme”, ma l’organizzazione generale del settore mi era ormai chiara.

In aprile e maggio 2002 perfeziono tutte le procedure per far entrare la Fidauto in Concordato Preventivo Fallimentare, che viene concesso dal Tribunale solo in quanto è stata compiuta la Cessio Bonorum da parte di mia moglie, intestataria della casa di abitazione della famiglia. La Padana Motor entra poi in liquidazione. Alcuni beni mobili della Padana Motor vengono ceduti, per cifra irrisoria, alla nuova società Autobergamo S.p.a. di Lorenzo Busetti, avente nome commerciale “Bluberg” a Bergamo ed anche “Padana Motor” a Treviglio. La nuova azienda impiega praticamente tutti gli ex-venditori Fidauto e attualmente è manifestamente in condizioni fallimentari (diversi media hanno di recente dato voce alle proteste dei lavoratori per il mancato pagamento degli stipendi).

Tornando ai fatti, mi preme sottolineare che nel periodo 2003 - 2004 muoiono diversi ex Concessionari Ford, per evento repentino patologico e successivamente per tumori di rapida evoluzione.

Si è verificata anche una morte violenta per arma da fuoco in strada a Concesio (BS): Giovanni Fioletti (11 giugno 2003); nel completo silenzio dei giornali e delle televisioni.

Il 22 novembre 2004 inoltriamo alla Procura della Repubblica di Bergamo (che poi ha trasmesso alla Procura della Repubblica di Roma) una Denuncia – Querela avverso la società Ford Italia S.p.a. e la società Ford Credit Europe Bank plc, per Truffa Aggravata e Diffamazione Economico-finanziaria. Denuncia in riferimento alle fatture degli autoveicoli anticipate (mediamente di diversi mesi) da parte della Ford con relativo addebito ai Concessionari di forti interessi non dovuti (negli anni per diversi miliardi di Lire).

Il tutto avviene nel completo disinteresse della Ford America, a cui ci siamo in più occasioni rivolti.

Il Concordato Fidauto realizza la vendita dei beni immobili e mobili della Fidauto S.a.s., come è usuale in questi casi, a prezzi estremamente inferiori al valore intrinseco reale. Lo stesso accade alla casa di famiglia, che viene venduta all’asta giudiziaria con due soli offerenti, dopo due lanci andati deserti, con drastici abbattimenti di valore. Nel novembre del 2005, in circa 15 gg. siamo costretti a liberare la casa di proprietà e residenza da quasi 30 anni, e la mia famiglia si disperde in 3 appartamenti in affitto.

Il 9 febbraio 2005 inoltriamo alla procura della Repubblica di Roma un Esposto – Denuncia con il quale chiediamo il “…procedersi nei confronti di coloro che dovranno ritenersi responsabili dei delitti previsti e puniti dagli artt. 416 bis c.p. (associazione di tipo mafioso) ovvero 416 c.p. (associazione per delinquere); 629 c.p.(estorsione); 610 c.p. (violenza privata); 513 c.p. (turbata libertà dell’industria o del commercio); 513 bis c.p. (illecita concorrenza con minaccia o violenza); 595 c.p. (diffamazione); 2628 c.c. (manovre fraudolente sui titoli della società); 640 c.p. (truffa); 482 c.p. (falsità materiale

commessa dal privato); e/o per qualsivoglia altro reato che la S.V. dovesse ravvisare nei fatti qui di seguito descritti”.

La Procura della Repubblica di Roma non ha dato il minimo riscontro e nemmeno avanzato richieste di ulteriori notizie, documentazioni o prove.

Mia moglie ed io, dopo tanti anni di tribolazioni e angosce, siamo provati nella salute e nell’animo ma continuiamo a batterci in tutti i modi per difenderci, sia nei Tribunali e nelle Procure che nei mass-media, chiedendo solo giustizia e legalità. Le vie giudiziarie presentano difficoltà enormi fin dall’inizio e non arrivano a niente se non ad aumentare le tensioni e la percezione di essere veramente soli ed aggrediti da tutti.

Tra il 2007 e il 2008 decidiamo di inviare diverse lettere aperte di denuncia, alla Consob, alla Banca d’Italia, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al Presidente della Repubblica. Nel marzo del 2008 pubblico in rete una “Lettera aperta a tutti i cittadini italiani” per mettere in luce i metodi mafiosi con cui agiscono le case automobilistiche italiane. Il 2 aprile 2008 inoltro Denuncia alla Procura della Repubblica di Bergamo e alla Direzione Nazionale Antimafia, senza ricevere ad oggi assolutamente niente.

Mia moglie, aggredita nel 2007 da un serio tumore ad organi interni (clinicamente attribuito ad eccessi di attacchi da stress), nonostante le cure ed i drastici interventi chirurgici, arriva a morire il 6 aprile 2009.

Questi i fatti. Come vi sarete chiesti anche voi, cui prodest? A chi giova un simile fatto? In prima battuta, si potrebbe dire, proprio ai venditori inventati, quelli che la Ford Italia indica affinché subentrino nelle concessioni ai rivenditori storici.

Ma a che scopo affidare l'intera rete di vendita nazionale a persone inesperte? Negli anni successivi a questa politica infatti la Ford ha perso quote di mercato importanti e le vendite scendono quasi del 50%. E allora di nuovo, cui prodest? Perché la Ford ha attuato un suicidio commerciale a vantaggio di rivenditori improvvisati? Se seguissimo semplicemente la logica non sarebbe possibile trovare una risposta sensata. Non possiamo che affidarci all'intuizione e, laddove non è possibile vedere l'aria, seguire i movimenti delle foglie per capire da che parte tira il vento.

E così quello che sappiamo di fatto è che il dottor Formica, presidente della Ford Italia all'epoca dei fatti e regista della politica aziendale suddetta, una volta esauritasi la stessa è diventato vice presidente della Toyota Europa, una casa concorrente che ha ragionevolmente beneficiato dell'arretramento della Ford. A questo si aggiunga una più generale politica delle case automobilistiche in Italia, una politica che si sta naturalmente intingendo di metodi mafiosi come io stesso ho messo in luce nella “Lettera aperta a tutti i cittadini italiani” del marzo 2008, di cui voglio citare un passaggio: “[...] si deve tener presente che le Case automobilistiche hanno un enorme coinvolgimento di interessi commerciali e finanziari, anche di bilanci e di quotazioni in Borsa. Con il facile riciclaggio mafioso nelle vendite di auto così organizzate, si possono agevolmente effettuare grandi numeri delle cosiddette “Km zero”, ampliando sensibilmente i valori di fatturato con vendite fasulle, con illeciti effetti positivi per le Case stesse, in Borsa e nell’immagine”.

Come voi stessi avete chiesto, come è possibile che nessuno abbia parlato della vicenda?

Si tratta purtroppo di omertà e questo è uno dei metodi che la mafia utilizza per isolare le sue vittime.

Dal mio piccolo mi sto battendo, soprattutto attraverso la rete con l’iniziativa culturale Funigiglio (il cui punto di riferimento è il sito www.funigiglio.net e il gruppo su Facebook), per diffondere consapevolezza su questa mafia sommersa, questa “mafia dei colletti bianchi” che impedisce la libertà di impresa di chi vuole lavorare nell’onestà. Continuo a chiedere giustizia e legalità, ma con ancora maggiore impegno e con la forza procuratami da 40 anni di matrimonio troncati in modo atroce dalla scomparsa di mia moglie.

Chiedo sempre più giustizia e legalità anche come Cittadino Italiano, vittima per il continuo reiterato inganno–truffa che si verifica ogni giorno di più a causa dell’evidente sostanziale inefficienza della Giustizia riguardo ai crimini più gravi, rovinosi ed eversivi e per i silenzi “assordanti” delle Istituzioni. Dobbiamo sollecitare e chiedere ai media, giornali e tv, di informarci chiaramente e di dibattere adeguatamente su questi problemi inerenti la “borghesia mafiosa”, con l’enorme riciclaggio di denaro sporco criminale, che il Procuratore Capo Gian Carlo Caselli ha definito “il problema dei problemi”, che chiaramente condiziona negativamente e totalmente il mondo del lavoro.

Scusandomi per l'eccessiva lunghezza del post, ringrazio gli amministratori del forum per lo spazio offerto e rimando al sito www.funigiglio.net per tutti gli approfondimenti e i recapiti per chi volesse contattarmi.

Ing. Angelo Funiciello

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Solo una cosa non mi è chiara: il caro presidente che è passato da Ford a Toyota...non aveva un qualche genere di contratto che lo obbligava a prendersi una pausa dal settore prima di passare ad un concorrente?

insomma se tu sei presidente e conosci tutto dei miei segreti e dirigi le mie strategia, io ti impedisco di fare il salto della quaglia dall'oggi al domani...al massimo ti fai 12 mesi a fare dell'altro e poi rientri nel settore automotive, giusto il tempo per evitare di andare a spifferare tutto ai miei concorrenti

 

花は桜木人は武士

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