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Featured Replies

Inviato
10 ore fa, MotorPassion scrive:

Devo dire che a me Idea piaceva, magari meritava una migliore cura di stile per il posteriore. Sopratutto internamente non era male come stile, mi piaceva il pannello porta e come erano inserite le maniglie.

 

Anche a me non dispiaceva, per me la miglior Fiat del ciclo di design "tedesco".

Senza contare che con pochi tocchi si ricavava la sua omologa Lancia che non era davvero niente male.

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Immagini Pubblicate

Inviato
4 ore fa, Dodicicilindri scrive:

 

Anche a me non dispiaceva, per me la miglior Fiat del ciclo di design "tedesco".

Senza contare che con pochi tocchi si ricavava la sua omologa Lancia che non era davvero niente male.

 

Unica cosa che non mi è mai piaciuta degli interni era la tasca aperta davanti al passeggero anteriore (su Musa c'era l'optional della borsa) e sulla Idea il volante non mi è mai piaciuto.

 

"Qualche emiro che compra una Ferrari lo troverò sempre. Ma se il ceto medio finisce in miseria, chi mi comprerà le Panda?"

Sergio Marchionne

 

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Inviato
  • Questo messaggio è molto popolare
5 ore fa, indeciso88 scrive:

Non ho idea di cosa sia

 

 

 

Un po' di informazioni da un testo che avevo realizzato tempo fa e poi per mancanza di tempo è rimasto in archivio.

 

Si chiamava VSS (Vettura Sperimentale a Sottosistemi) e fu presentato alla fine del 1981.

Oltre a portare con sè innovazioni come la costruzione "mista" con scocca in acciaio e pannelli esterni in plastica (che sulla Tipo troveremo applicata soltanto nel portellone posteriore) anticipava quello che fu il leit-motiv del progetto Tipo 2-3, e cioè la base comune per vetture dall'aspetto assai differente ed il ciclo produttivo basato sulla costruzione separata di gruppi completi, realizzata in apposite isole dalle quali poi si sarebbero diretti alla linea principale di montaggio già controllati e pronti per l'installazione.

Lo studio fu  commissionato all'Istituto “I.De.A.” di Torino, diretto dall'Ing. Mantegazza, che realizzò anche il prototipo; vi contribuirono ingegneri, architetti, matematici quali: l'Ing. Valentini, progettista della Osella, l'Ing. Rice, l'Arch. Piano.

Lo styling era di Walter De'Silva.

 

Il risparmio di peso ottenuto con la costruzione mista risultò inferiore alle aspettative. In pratica si risparmiavano 68 chili nella carrozzeria, equivalenti all'8% del peso dell'intero veicolo; tale percentuale saliva al 21% considerando invece il peso della sola scocca. Dobbiamo però considerare che la vettura era più corta (di 10 cm) della Ritmo ed era in un certo senso più spoglia. I risparmi più consistenti furono quelli ottenuti sulle portiere anteriori (32%) stampate con SMC. Seguiva poi il cofano motore di schiuma poliestere, con un risparmio del 29%.

Riguardo la durata nel tempo, di certo la plastica aveva il pregio di non arrugginire; tuttavia alcune resine (come l'ABS) soffrono gli agenti atmosferici e in particolare i raggi ultravioletti. La Fiat dichiarava una durata di questa vettura calcolabile in 20 anni, senza problemi di corrosione. Questa previsione si basava anche sulla possibilità di costruire la struttura di lamiera con acciai trattati, zincati o con lamiere ad alta resistenza HSLA, largamente impiegate dall'industria giapponese, e sull'assenza di resine tipo ABS.

 

Tra i vantaggi 'non cercati' dalla VSS il più importante era quello dell'insonorizzazione. La plastica, e soprattutto le schiume plastiche utilizzate, la riduzione dei pannelli in lamiera (solo il pianale era di tipo tradizionale, in lamiera d'acciaio) consentivano un'insonorizzazione di ottimo livello. Alcuni test dimostrarono che la trasmissione di rumore per vibrazioni era 7 volte inferiore a quella della lamiera d'acciaio.

 

La facilità di costruzione era un altro punto a favore. Le parti di carrozzeria potevano essere prodotte all'esterno della fabbrica e inviate già complete sulla linea di assemblaggio finale. Anche la verniciatura poteva essere effettuata in precedenza oppure si poteva  utilizzare plastica già pigmentata, oppure ancora si poteva verniciare il veicolo dopo aver messo assieme la carrozzeria. Alla Fiat calcolarono che il ciclo di produzione della VSS avrebbe richiesto 5 ore di manodopera in meno rispetto a quello della Ritmo.

 

A quei tempi comunque il VSS non avrebbe potuto  diventare realtà. Sarebbe costato poi  100000 lire più di una Ritmo, però non era quello il problema. Per costruirlo sarebbero stati necessari  investimenti elevatissimi e soprattutto ristrutturare la linea di stampaggio, la linea di saldatura e quella di montaggio.

Inoltre, i tempi di produzione dei pezzi in plastica erano notevolmente superiori a quelli necessari per i pannelli in lamiera, quindi bisognava  moltiplicare il numero degli impianti per ottenere la stessa produzione.

Il risparmio di peso era  tuttavia un incentivo sicuro verso la maggior diffusione delle materie plastiche.

La carrozzeria doveva  quindi attendere. Tuttavia, alcuni sottogruppi della scocca avrebbero potuto trarre benefici da questo esperimento: per esempio, il portellone posteriore si prestava molto bene all'utilizzazione dei policarbonati poiché si trattava di un pannello in un solo pezzo: le portiere, invece, essendo scatolate e contenendo un cristallo discendente, richiedevano materiali, investimenti e attrezzature tali da non giustificare immediatamente la loro conversione alla plastica.

 

Questo accadde con la Tipo, per l'appunto. Un portellone in materiale plastico ed il resto della carrozzeria realizzato in maniera tradizionale. Come accennato questo non è l'unico elemento che rende la Tipo (e tutto il suo progetto) "figlia" di questa concept car.

Sappiamo tutti  bene che la modularità delle vetture figlie del progetto Tipo 2-3 fu ciò che permise la realizzazione di tanti modelli partendo da una base comune, ed inoltre il tema dei "sottosistemi" fu ampiamente sviscerato in ambito produttivo: ricordiamo tutti lo schema diffuso da Fiat nel 1988 che mostrava come i vari "blocchi" che componevano la Tipo fossero realizzati e testati in isole separate per poi raggiungere la linea principale al momento opportuno.

Le porte ad esempio arrivavano alla linea già complete di pannelli, vetri, alzacristalli e finiture varie; la traversa frontale raggiungeva il corpo vettura già completa di fari e frecce, e via dicendo.

La frase che segue, pronunciata dall'Ing. Fantini Mazzarelli durante una presentazione del VSS, racchiude tutto ciò che lega la Tipo e le sue figlie al VSS.

 

"Dal punto di vista produttivo inoltre, con una vettura tipo la VSS è possibile offrire versioni notevolmente diverse di uno stesso modello operando sulla semplice intercambiabilità dei pannelli esterni della carrozzeria, senza contare la massima facilità negli interventi di restyling riducendo l'impegno degli investimenti con vantaggi economici e di flessibilità produttiva. Questo compito è drasticamente semplificato  grazie al fatto che la struttura è quasi completamente nascosta dai pannelli esterni."

 

Cosa curiosa, nelle ultime tre viste dell'immagine che segue se vogliamo possiamo vedere una Tipo, una Dedra e una Tempra SW. :)

Intessante anche notare l'analogia della struttura superiore del vano motore, "a scivolo" verso la traversa anteriore, così simile alla struttura base della scocca delle vetture Tipo 2-3. Un tipo di costruzione che guardava lontano, pensando alla possibile realizzazione di vetture di foggia sportiveggiante, dal frontale più affilato (altezza del propulsore permettendo) senza grosse modifiche.

Tipo di struttura visibile all'interno del vano motore di ogni vettura nata da questo progetto, e che permise ad esempio la realizzazione dei "cofanghi" di Coupè e GTV 916 senza diventare troppo matti.

 

GTC

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

fiat-vss-10.jpg

Modificato da PaoloGTC

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Inviato

la VSS fa capire quanto "troppo" fosse avanti la fiat di quei tempi : idee oggi ampiamente utilizzate ma scoperte in un periodo nel quale mancava ancora la tecnologia per renderle economicamente valide

 

anche perchè non si preoccupava di spendere in ricerca usando le capacità di entità esterne, libere da vincoli e quindi più creative

Inviato
2 minuti fa, TONI scrive:

la VSS fa capire quanto "troppo" fosse avanti la fiat di quei tempi : idee oggi ampiamente utilizzate ma scoperte in un periodo nel quale mancava ancora la tecnologia per renderle economicamente valide

 

anche perchè non si preoccupava di spendere in ricerca usando le capacità di entità esterne, libere da vincoli e quindi più creative

 

Infatti... inoltre, se vogliamo, questo prototipo era un'evoluzione (e la presentazione al pubblico) di un concetto che loro stavano già sviluppando in ottica di mercato e che oggi rappresenta la norma. Nel 1981 il Tipo 4 di Thema e 9000 era ormai abbastanza avanti dal punto di vista progettuale (lavori iniziati nel 1978). Croma forse no, perchè se non ricordo male si decide in seguito di aggiungerla alla coppia italo-svedese, ma comunque l'idea di fare due auto con lo stesso pianale e giro-porta era già una realtà.

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

Inviato
3 minuti fa, PaoloGTC scrive:

 

...Tipo 4 di Thema e 9000 ...

certo però tieni conto che quelle erano ammiraglie e quindi magari ad un certo prezzo di listino ci potevi stare dentro con soluzioni poco economiche

l' idea di portarle in un segmento B/C nel prototipo era più ardita dal punto di vista finanziario ed infatti venne poi applicata salendo sul segmento superiore delle C/D

Inviato
2 minuti fa, TONI scrive:

certo però tieni conto che quelle erano ammiraglie e quindi magari ad un certo prezzo di listino ci potevi stare dentro con soluzioni poco economiche

l' idea di portarle in un segmento B/C nel prototipo era più ardita dal punto di vista finanziario ed infatti venne poi applicata salendo sul segmento superiore delle C/D

 

Sicuro, ma dipende anche dal punto in cui la guardi. Sicuramente un progetto del genere, nuovo di pacca, fu costoso, ma dall'altro lato i singoli Costruttori coinvolti avranno avuto un risparmio a non doversi fare da zero in solitario un pianale ed un carry over nuovo. Anche 164 alla fine è venuta al mondo in base a questi pro e contro... IRI ad Alfa i soldi per una alto di gamma nuova non li avrebbe mai sganciati (la celebre frase del Ministro Marcora "è impossibile pensare ad una nuova vettura del segmento alto in Italia, perchè è un segmento piccolo e ne abbiamo già troppe", tradotto "smetti pure di pensare alle tue nuove 154 e 156..") ma avrebbe potuto farla insieme a Fiat, e dall'altra parte Fiat era ben felice di spalmare un po' di più.... poi vabbè Alfa credo che alla fine un tot di soldi ce li abbia spesi comunque dato che la sua a livello di carrozzeria l'ha fatta tutta come gli pareva :D

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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