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Marchionne sulla crisi


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Con le debite proporzioni qualcosa di simile ad alitalia (va beh lì eravamo a livelli vergognosi)

Eh ok...ma GM come AZ mangia miliardi di risorse da troppi anni e come AZ l'immobilismo la parola d'ordine..e ora che si "abbassa" ai soldi statali si pone ancora di più sulle stesso piano

L'unica differenza è che GM si è tenuto a capo per anni un incapace strapagato, AZ ha strapagato diversi incapaci ;) ma forse la differenza è minima :lol:

 

花は桜木人は武士

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Eh ok...ma GM come AZ mangia miliardi di risorse da troppi anni e come AZ l'immobilismo la parola d'ordine..e ora che si "abbassa" ai soldi statali si pone ancora di più sulle stesso piano

L'unica differenza è che GM si è tenuto a capo per anni un incapace strapagato, AZ ha strapagato diversi incapaci ;) ma forse la differenza è minima :lol:

su Alitalia concordo in parte. colpe o non colpe degli AD, nei fatti sono sempre stati delle foglie di fico messe li per l'ordinaria amministrazione. Alitalia l'han da sempre governata i sindacati di categoria in primis e il palazzo che pur di evitare scontri e beghe ha sempre abbassato la testa ad ogni richiesta e minaccia.

Ai voglia a costruire business plan e prevedere piani di ristrutturazione se tanto l'imperativo di chi comanda seriamente è sempre stato quello di mantenere le posizioni di rendita e mai fare un passo indietro.

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Occhio che Finemccanica non è solo elecotteri ;) c''è molto molto altro ma la sostanza non cambia: non compete nel mercato consume, come direbbero gli analisti del settore dell'informazione

Non fa grandi numeri e non ha un marketing degno di tale nome...e forse è proprio questa la sua forza :)

Sisi lo so ;) Pero conosco relativamente quella realta', poi degli altri non so eh.. ma credo che da quel punto di vista poco cambi...

Non dico poi che il privato sia meglio del pubblico a priori, ma di certo in Italia purtroppo, nel settore pubblico, gli amici dei parenti dei politici ci sono ovunque... :(

C'e anche poi una componente politica non indifferente nelle commesse che le aziende prevalentemente militari percepiscono.. non del tutto negative eh.. Ma non posso credere che l'aiutino in Iraq dell'esercito Ita non abbia dato un aiutino nella gara per l' Agusta US 101 al presidente americano :) ripeto che non ci trovo niente di illecito, il mercato militare va cosi, ma trovarsi a gestire un mercato pubblico ed aspro come quello dell'auto penso sia radicalmente diverso..

Non voglio assolutamente spalare escrementi su Finmecc eh.. ce ne fossero in Ita di realta' cosi! Pero' sarebbe come chiedere a Ferrari di gestire la Fiat... sono cose troppo diverse secodno me.. Che poi in D la Porsche si puppa la VW e' la riprova che tutto puo essere

Modificato da Motron

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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da ansa .it

CRISI: SENATO USA BOCCIA PIANO AUTO, BORSE A PICCO 9211383704066b1a803b69859a177e53.jpg ROMA - Il Senato statunitense boccia il piano di aiuti da 14 miliardi di dollari per il settore automobilistico e le Borse internazionali vanno a picco. Scende anche il prezzo del petrolio, mentre le prospettive di sopravvivenza per i due colossi di Detroit, General Motors e Chrysler, sono sempre più a rischio. La decisione della Camera alta Usa di non proseguire nel dibattito sul piano - preso ieri notte con 52 voti a favore dell'interruzione e 35 contrari - ha rafforzato i timori di un collasso dell'industria quindi di un conseguente peggioramento della recessione. Immediata, quindi, la reazione dei mercati: le Borse asiatiche sono andate a picco, trascinate al ribasso soprattutto dal crollo dei titoli auto. A Tokyo il Nikkei ha perso il 5,56%, mentre a Hong Kong l'Hang Seng è crollato del 5,48%. Né migliori sono state le sorti del dollaro, sceso sotto 90 yen ai minimi da 13 anni. Tra i titoli del settore, Toyota Motor è arrivata a perdere il 10% e Honda il 12,5%. L'onda negativa si è abbattuta immediatamente anche in Europa: dopo aperture con perdite attorno al 3%, i ribassi si sono ampliati e in alcuni casi superano anche il 4%. Il mibtel alle ore 11 perde il 4,24%. Anche in questo caso i più colpiti sono i titoli auto: a Francoforte Daimler ha segnato un tonfo di quasi l'8% e Bmw del 7%, a Milano invece le azioni Fiat perdono quasi il 9% a meno di 5 euro a titolo.

Dopo la bocciatura del piano statunitense di ieri notte, la palla passa ora al presidente George W. Bush che dovrà decidere se far fallire le due case automobilistiche più esposte, oppure trovare un altro canale per intervenire in loro soccorso. Poco dopo la decisione del Senato, il leader della maggioranza in Senato Harry Reid e la speaker della Camera Nancy Pelosi hanno chiesto al numero uno della Casa Bianca di attingere denaro al fondo da 700 miliardi di dollari costituito dal Tesoro nei mesi scorsi per il salvataggio delle banche. "Non possiamo semplicemente star lì a guardare il collasso di questa industria", ha detto il presidente eletto Barak Obama in una conferenza stampa a Chicago.

Del resto un fallimento di Gm e Chrysler sarebbe davvero disastroso visto che assieme a Ford impiegano direttamente quasi 250.000 dipendenti e hanno un indotto di altri 100.000 lavoratori. Mentre Ford versa in condizioni di liquidità un po' migliori, le altre due delle 'big three' di Detroit hanno fatto sapere che senza un sostegno non riusciranno ad arrivare all'inizio del nuovo anno. Il principale punto sul quale si è arenata la possibilità di raggiungere un accordo in Senato, ha spiegato il senatore democratico Christopher Dodd, è stata la data entro la quale richiedere la parificazione degli stipendi dei lavoratori delle case auto di Detroit a quelli dei dipendenti dei produttori stranieri. "Eravamo a un passo dall'accordo", ha detto il senatore repubblicano Bob Corker. Il voto è stato un ripudio nei confronti dello stesso Bush che aveva personalmente sponsorizzato l'intervento a favore del settore auto. Solo 10 repubblicani in Senato hanno votato per andare avanti con il piano.

notizia di questa notte

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Sisi lo so ;) Pero conosco relativamente quella realta', poi degli altri non so eh.. ma credo che da quel punto di vista poco cambi...

Non dico poi che il privato sia meglio del pubblico a priori, ma di certo in Italia purtroppo, nel settore pubblico, gli amici dei parenti dei politici ci sono ovunque... :(

ma fiat è stata, è e sarà la quintessenza della politica italiana. tutti i politici sono sempre andati e continueranno ad andare a torino col cappello in mano. La Fiat è l'italia non una semplice fabbrica di auto.

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Io continuo a non vedere nulla di potenzialmente davvero competitivo in un gruppo diretto da Finmeccanica. Avrà anche tutte le virtù di questo mondo, ma non hanno nel dna i geni per competere nel mercato auto.

Anche se fiat non è solo consumer, ricordatevi di questo: SE, e ribadisco SE, gli ovini dovessero decidere di disfarsi dell'auto, NON si liberano del comparto in toto.

Il modello è già pronto, Napoleone ci lavora da anni!!!

Marelli, FPT rimangono nel gruppo. Verrebbe alienata SOLO FGA!! cioè i marchi auto e, FORSE, Part&Services (la vecchia Ricambi), con i relativi asset industriali.

Il resto rimane in casa perchè altamente remunerativo o cmq con un potenziale di crescita inimmaginabile dal settore auto tout-court.

Pratola Serra, per esempio, non è FGA, ma FPT... lo stabilimento degli SGE a Bielsko idem....

Quindi, anche se parzialmente, il settore non verrebbe de-italianizzato in toto. Così come ealtamente improbabile che, chiunque prendesse in mano la cosa, possa arbitrariamente cancellare siti produttivi a piacimento, per vari motivi:

1) la trattativa vedrebbe governo e sindacati coinvolti pesantemente

2) non conviene strategicamente, ne politicamente ne a livello marketing

3) do-ut-des: ti concedo un "morto" a fronte di investimenti massivi e di un mantenimento della capacità produttiva totale nel paese

Risultato?? pomigliano raso al suolo, Cassino potenziato, melfi e termini anche... mirafiori bisogna capire nei giochi di potere ovino-acquirente che fine fa, ma non cadrebbe in disgrazia comunque.

Uno scenario di questo genere io non solo non mi spaventa, LO AUSPICO!!

Tornando a discorsi + generali (appro, MODS, forse è il caso di unire le due discussioni, si parla praticamente delle stesse cose) anch'io penso che alla fine in USA si acorderanno... però... se si parla di situazione drammatica ormai quasi irreversibile, se si dice che questa crisi dovrà cambiare sensibilmente lo scenario ed il mercato, e poi versiamo fondi che sono davvero l'aspirina per curare un cancro... alla fine cui prodest??

Sono d'accordo, non voglio passare per il bastardo (che non sono) e cinico (forse un po' si... + che altro disilluso) che se ne frega delle migliaia di famiglie che soffrirano di questa cosa, ma negli ultimi 200 anni, proprio con il passare dalla prima rivoluzione industriale al mondo che conosciamo oggi, quante volte è successo che si sia passati attraverso pesanti tagli all'occupazione nei comparti di industria pesante?

Il problema, mio vecchio inossidabile cavallo di battaglia, è che i posti di lavoro in quel settore sono destinati a diminuire progressivamente, mentre le popolazioni crescono in numero. Ergo bisogna trovare occupazione a tutti...

E non venitemi a dire che l'occidente ha crescita zero, perchè sono emerite cazzate!! l'occidente oggi è pervaso da immigrazione anche di qualità, che però non accede ancora alle professioni + "nobili".

E poi andate a farvi i conti sulla crescita demografica di europa e USA dal dopoguerra ad oggi: in 50 anni la popolazione è raddoppiata a dir poco, nonostante la guerra!!

Ci vorrebbe un topic apposta di taglio socioeconomico, ma il succo del problema sta proprio qua. Il peso di un popolazione crescente, a livello di struttura sociale delle remunerazioni è impressionante.

Per dare lavoro a tutti ne devi dare meno (di lavoro e di remunerazione) a tutti!!

Quindi, tornanto IT, se GM scoppia... il suo mercato se lo spartiscono gli altri, già a loro volta ridimensionati. Assorbiranno PARTE della forza lavoro, e si spartiranno PARTE delle quote di mercato, mentre altra parte verrà fisiologicamente annullata dalla reale consistenza del mercato, inevitabilmente ridotto rispetto a prima.

Oggi come oggi, se fossi al timone di una delle medio-grandi, punterei cmq sulla Pippo Holding per sopravvivere.

Gli aiuti statali alla finanza non possono essere paragonati a quelli per l'industria proprio per la differente natura del business: la finanza colpisce TUTTI indistintamente se crolla. L'industria colpisce TANTI, ma sempre una percentuale inferiore, proprio perchè non tutti morirebbero ed altri ne prenderebbero il posto. La finanza oggi è troppo interpolata globalmente, ed arriva all'ultimo dei consumatori.

L'industria dell'auto no.

Modificato da ACS

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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News dell'ultimo minuto da oltreoceano: GM ha incaricato uno studio specializzato per cominciare le pratiche di Chapter 11...

Non è ancora offically bankrupcy filing, ma stanno effettivamente preparando le carte...

Ricordo ancora una volta che il Chapter 11, la Bankrupcy, non è proprio come il fallimento/bancarotta nostrani, ma è più vicino ad un congelamento degli asset per l'introduzione di un'amministrazione controllata. Ed infatti è uno statuo che possono utilizzare anche gli individui, le persone fisiche di qualunque estrazione e professione.

Il vero fallimento come lo conosciamo noi viene in un secondo momento, dopo tempo, nel caso la situazione non si riesca a raddrizzare.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

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Insomma come avviene da noi prima si tenta di raddrizzare le cose con un'amministrazione controllata e poi, se non ci si riesce, si avviano le pratiche del fallimento.

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News dell'ultimo minuto da oltreoceano: GM ha incaricato uno studio specializzato per cominciare le pratiche di Chapter 11...

Non è ancora offically bankrupcy filing, ma stanno effettivamente preparando le carte...

Ricordo ancora una volta che il Chapter 11, la Bankrupcy, non è proprio come il fallimento/bancarotta nostrani, ma è più vicino ad un congelamento degli asset per l'introduzione di un'amministrazione controllata. Ed infatti è uno statuo che possono utilizzare anche gli individui, le persone fisiche di qualunque estrazione e professione.

Il vero fallimento come lo conosciamo noi viene in un secondo momento, dopo tempo, nel caso la situazione non si riesca a raddrizzare.

Esatto: sostanzialmente equivale alla nostra amministrazione controllata, anche se ha una "valenza" socio-politica di impatto molto più forte, specie nella scena statunitense.

Personalmente continuo a ribadire che, secondo me, GM non fallirà MAI; è il vecchio balletto dei rapporti politica-grande industria, di cui noi italiani siamo maestri, ossia di dare per imminente la catastrofe per ottenere il più possibile.

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mah, io sugli USA comincio ad avere dubbi:

riassumo: recentemente ho scoperto che in pratica un operaio GM becca 10 dollari all'ora in più che un operaio similare che lavora per Toyota in USA.

un privilegio del genere è considerato INTOCCABILE dai sindacati ed è fuori da ogni discussione sul salvataggio.

si va avanti così.

è il motivo per cui si è arenato il piano.

si chiedeva che i salari fossero allineati.

niet, repubblicano dire.

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