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FIFA World Cup 2010: Sudafrica


Navarre75

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Giusta finale di un torneo che ha visto altrettanto giustamente venire eliminate squadre che, per un verso o per l'altro, non avrebbero meritato di giungere in fondo.

Ieri sera ulteriore dimostrazione di quanto, OGGI, la Spagna sia probabilmente la squadra più forte del Mondo per qualità di gioco, dei singoli e per consapevolezza dei propri mezzi e, non ultima, per la grande identità di gruppo che traspare dal modo di stare in campo per tutti i 90', in tutti coloro che giocano, dall'inizio o subentranti.

Per di più si è finalmente visto perfettamente che, la Germania non è che avesse questa gran quantità di qualità, perdonate il gioco di parole.

Mediamente migliore delle rappresentative teutoniche degli ultimi dieci anni, ma sui livelli di quella Campione d'Europa del '96, IMHO, non oltre.

È bastata l'assenza di Müller, che è certamente un ottimo giocatore e personalmente mi piace moltissimo (ma avrei voluto veder giocare di più anche Toni Kroos), per portare all'evidenza che le manca un uomo di qualità VERA in mezzo al campo, uno che sappia fare gioco accanto al redivivo Schweinsteiger rimesso al suo posto (grande Mondiale il suo). Oezil è ancora un po' acerbo ma in ogni caso non si può nemmeno pretendere che un giocatore giochi ai massimi livelli tutte le partite, son sempre esseri umani. In ogni caso la partita di ieri sera ha mostrato che i tedeschi l'hanno persa "nella loro testa" ancor' prima che in campo; si vedeva che erano i primi a pensare di essere i meno forti in campo tra le due squadre, e questo a certi livelli lo paghi caramente, la convinzione fa moltissimo in partite dentro-fuori.

Continuo a sostenere che il Mondiale della Spagna sia di altissimo livello perché le sta mancando Torres, e Del Bosque non crede DAVVERO in Llorente (che pur diverso dal Niño è molto forte, IMHO), quindi sta un po' snaturando se stessa negli ultimi 30 metri, e ieri sera lo si è visto al cospetto di una difesa fisica, ordinata e concentrata (solo Boateng in evidente controtendenza). Il "Pedrito" del Barça era da esilio decennale per aver DIVORATO un 2-0 che stava pure stretto agli spagnoli, anche se ha devastato la fascia sinistra tedesca per larghi tratti dell'incontro.

Non voglio nemmeno parlare del centrocampo, reparto in cui loro hanno a "fare legna" un certo Xabi Alonso, Xabi Alonso sì, uno che ha tutti e due i piedi, la capacità di ragionare del miglior' Giannini e quella di tirare in porta di Tardelli, e lui nel centrocampo Spagnolo fa il Gattuso, il Cambiasso. :shock: :shock: :shock:

Io spero vinca il Mondiale, tifo per loro, per quello che rappresentano nel calcio mondiale da oltre un lustro ormai, perché IMHO se lo strameritano.

Non ho nulla contro l'Olanda, sia chiaro, però vedere "questa" Olanda vincere un Mondiale, mentre quella degli anni '70 non ha vinto nulla (derubata nel '78 dall'Argentina dei Colonnelli, ok, ma non dalla Germania nel '74, meno bella da vedere ma fortissima in ogni caso 8-)), sinceramente mi spiacerebbe moltissimo.

Certo è che sono molto felice per due motivi:

  • Vincerà una squadra che non ha mai vinto un Mondiale ed un popolo sarà in DELIRIO per la prima volta, 'ste cose a me piacciono. :angelo:
  • I tedeschi non possono raggiungerci almeno per altri 4 anni. :§

Passare per idiota agli occhi di un imbecille è voluttà da finissimo intenditore. - Georges Courteline -

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Puyol orgoglio catalano

Ma tutta la Spagna festeggia unita

Tutta Spagna gioisce per l'impresa della Roja. Sparisce la distinzione tra Catalogna e resto della Spagna. Anche a Barcellona' date=' i tifosi hanno festeggiato fino a tarda notte la vittoria sulla Germania, riversandosi sulle "calle" della città catalana. Marca, quotidiano di Barcellona, inneggia agli uomini di Del Bosque con il titolo: "Ya estamos en la final!". Il quotidiano sottolinea che il goal decisivo l'ha segnato proprio un catalano doc: Carles Puyol.

L'orgoglio catalano rimane, ma, almeno fino all'11 luglio, la Spagna sarà unita nel sostenere i suoi beniamini. "Espana entera se va de borrachera", tutta la Spagna è pronta ad ubriacarsi, come si legge proprio su Marca.

GERMANIA, KLOSE IN DUBBIO PER LA FINALINA

Problemi alla schiena per l'attaccante tedesco Miroslav Klose a 48 ore dalla finale per il terzo e quarto posto dei Mondiali contro l'Uruguay. Il bomber del Bayern Monaco è a un solo gol dal record di Ronaldo, miglior marcatore di sempre dei Mondiali con 15 reti. "Ha un problema alla colonna vertebrale", dice oggi Hansi Flick, assitente del ct della Germania, Joachim Loew.

VAN MARWIJK: "NON HO PAURA DELLA SPAGNA"

"La Spagna è la più forte nazionale al mondo degli ultimi anni. Li rispettiamo, ma non abbiamo paura". Bert van Marwijk, ct dell'Olanda, avverte le 'Furie rosse' a tre giorni dalla finale dei Mondiali di Sudafrica. Ieri la Spagna ha bene impressionato nella semifinale contro la Germania, sconfitta per 1-0. Van Marwijk rilancia: "Giocare contro la Spagna e batterla è una bella sfida", dice il ct degli Oranje in conferenza stampa a Johannesburg. "Tutto il mondo dice che loro sono i favoriti, ma a me non interessa. Entrambi i paesi vogliono vincere e possono vincere. Noi abbiamo fiducia nelle nostre possibilità", sottolinea il ct. Fra i pochi giocatori olandesi finiti nel mirino della critica c'è Robin van Persie, ancora a digiuno di gol nonostante le 12 reti segnate dall'Olanda nella kermesse iridata sudafricana. Ma la fiducia di Van Marwijk per l'attaccante dell'Arsenal è illimitata: "Penso che sia migliorato nelle ultime partite e ho piena fiducia in lui. È in ottima forma in questo momento e giocherà la sua migliore partita in finale", è la previsione di Van Marwijk.

CRUYFF: "GIOCO SPAGNA È SPOT PER IL CALCIO"

Johann Cruyff tifa Olanda ma punta sulla Spagna. L'ex fuoriclasse "orange" conosce bene il calcio iberico e il suo sospetto è che alla fine saranno le "furie rosse" a far festa al Soccer City di Johannesburg. "Il calcio che ha giocato la Spagna la notte scorsa contro una Germania forte e poderosa dice questo", spiega Cruyff, vicecampione del mondo con la nazionale olandese nel 1974 e nel 1978, nella sua rubrica sulle colonne del quotidiano catalano "El Periódico". "La Spagna è la copia del Barcellona, è il miglior spot per il calcio, è la prova che giocando bene, aggredendo l'avversario e puntando su un gioco offensivo hai più possibilità di vincere". Secondo Cruyff tutta l'Olanda sperava di trovare in finale la Germania. "Per due motivi: il primo per vendicare la finale persa nel '74 contro i tedeschi, il secondo perché con il possesso palla degli spagnoli per gli olandesi, che sono molto meno fisici dei tedeschi, sarà dura fare il proprio gioco".

AEROPORTO INTASATO, TIFOSI PERDONO SEMIFINALE

Polemiche in Sudafrica per l'intasamento dell'aeroporto di Durban che ha fatto perdere a centinaia di tifosi la sfida tra Germania e Spagna. L'arrivo di decine di jet privati con a bordo autorità e vip venuti ad assistere alla semifinale, ha imposto per 5 ore la chiusura ai voli di linea del King Shaka International Airport. La conseguenza è che 700 tifosi "normali" sono arrivati in ritardo al Moses Mabhida Stadium o addirittura si sono persi la partita, con corollario di imprecazioni e proteste approdate anche sui social network. Tra i vip in tribuna c'erano Paris Hilton, Leonardo Di Caprio, Orlando Bloom, Charlize Theron, i Black Eyed Peas e Henry Kissinger.

OLANDA, SECONDO GIORNO DI RIPOSO

Il ct olandese Bert van Marwijk ha concesso ai suoi giocatori un secondo giorno di completo riposo prima della finale del Mondiale contro la Spagna, in programma domenica a Johannesburg. I giocatori avevano già ricevuto un giorno libero ieri libero, in seguito alla vittoria contro l'Uruguay (3-2) nella semifinale di Città del Capo. La ripresa degli allenamenti è in programma domani alle 11.30 sul campo dell'Oranje Wits University di Johannesburg.

PARAGUAY, SANTA CRUZ VUOLE CHE MARTINO RESTI CT

L'attaccante paraguaiano Roque Santa Cruz ha espresso il suo desiderio che il tecnico argentino Gerardo "Tata" Martino prosegua il suo incarico come ct del Paraguay, nonostante le dimissioni presentate dal tecnico. Il giocatore del Manchester City ha aggiunto comunque che "la decisione che prenderà Martino sarà accettata da tutti". Santa Cruz si è detto molto orgoglioso delle prestazioni del Paraguay al Mondiale sudafricano con la conferma della "qualità dei giocatori e dell'evoluzione del calcio paraguaiano".

BECKENBAUER: LOEW RESTERÀ CT DELLA GERMANIA"Franz Beckenbauer, icona del calcio tedesco, è convinto che Joachim Loew continuerà ad essere il ct della nazionale tedesca nonostante la sconfitta per 1-0 con la Spagna nella semifinale del Mondiale di calcio di Sudafrica 2010. "Quello che funziona bene in una squadra, deve continuare ad essere nella squadra", ha detto il Kaiser elogiando il lavoro di Loew come allenatore della Germania che ha entusiasmato i suoi tifosi ed è fino ad oggi la squadra che ha segnato di più nel mondiale. "Ancora deve compiere una missione, sono convinto che Loew prolungherà il suo contratto", ha continuato Beckenbauer. Il tecnico si incontrerà dopo il Mondiale con i responsabili della Federazione di Calcio Tedesca per parlare della suo possibile rinnovo di contratto. "È una squadra costruita, preparata ed allenata da lui - ha aggiunto - A questa squadra appartiene il futuro".

STAMPA TEDESCA PIANGE LA FINE DEL SOGNO

"Il sogno è finito". È questa la considerazione comune della stampa tedesca che tenta di spiegare la sconfitta per 1-0 della nazionale contro la Spagna nella semifinale del Mondiale di Sudafrica 2010. Elogiato invece Carles Puyol. Viene comunque predetto un grande futuro per la squadra di Loew. "Un'altra volta questi spagnoli! Già nel 2008 arrivò una sconfitta per 1-0 nella finale dell'Europeo. Caspita, che bel sogno!", scrive il quotidiano Bild. "La Spagna è stata semplicemente un po' troppo forte per la Germania", aggiunge. "Cade il sipario", afferma il Berliner Zeitung che paragona ironicamente il difensore spagnolo Puyol, autore del gol vittoria, con il polipo Paul, il mollusco dell'acquario di Oberhausen che aveva previsto tutte le vittorie e le sconfitte della Germania nel Mondiale. "Sembra che Miroslav Klose avesse visto l'oracolo di Oberhausen. Se uno fosse molto cattivo potrebbe dire che c'è un certa somiglianza tra il polipo indovino Paul e Puyol", scrive sotto una foto nella quale si vede Klose mentre osserva come festeggiano gli spagnoli il gol della vittoria.

8 luglio 2010

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Il Mondiale delle prime volte

di Edoardo Grassi.

Il Dio del calcio in Sudafrica ha fatto scelte importanti' date=' epocali, mandando in riscossione vecchie cambiali e sistemando storiche ingiustizie. Pazzesco che la scuola calcistica spagnola - per quello che ha espresso, da sempre - non fosse mai arrivata a giocarsi il titolo, incredibile che l’Olanda dovesse sempre giocare le sue finali contro la squadra di casa, quantomeno strano che le nazionali europee fossero sempre vittime sacrificali fuori dal continente. Diventa quindi, comunque vada domenica, il Mondiale delle prime volte, quelle che poi non si scordano (anche perché finiscono nell’albo d’oro) ma non si devono scordare soprattutto i segnali tecnici e tattici che lascerà in eredità il torneo sudafricano. Sancita, finalmente, la fine dell’improvvisazione: meglio stare a casa che arrivare senza idee all’appuntamento-chiave della stagione, come ha fatto l’Italia e questo indipendentemente dalla qualità dei giocatori.

Almeno tre delle semifinaliste, le europee, propongono un raffinato modello di gioco, ricco di scelte dinamiche e geometriche sia in chiave offensiva che di non-possesso, che diventa l’attuale marchio di fabbrica per queste scuole calcistiche. La Spagna in sostanza ripropone il canovaccio del gioco corto del Barcellona con un’attenzione difensiva però ancora maggiore, la Germania ha scoperto una nuova generazione di campioni attraverso uno stile nuovo che esalta la propulsione delle ripartenze palla a terra e che valorizza i piedi buoni (Loew, beato lui, nel proprio mazzo ha 6 possibili trequartisti su 23 convocati!), l’Olanda ha un equilibrio tattico assoluto e perfetti collanti di centrocampo oltre ad artisti di straordinaria creatività come Robben e Sneijder.

Tutto questo al termine di una stagione (per tutti) assolutamente stressante e che aveva, comunque, esaltato l’organizzazione attraverso la macchina da guerra (difensiva) dell’Inter di Mourinho che ha messo a ferro e fuoco l’Europa dei club. Morale: il Sudafrica scrive, più di Germania 2006, una pagina di svolta, pensionando la figura del commissario tecnico un po’ selezionatore e un po’ papà e quasi per niente allenatore che deve solo trovare gli 11 uomini da mandare in campo. Joachim Loew e Bert van Marwijk hanno studiato nei club partendo dal basso, usano molto il computer e le tecnologie per avere un controllo globale e quasi maniacale della situazione e poi hanno molta attenzione (come il vecchio Del Bosque che ha la fortuna di avere in casa una serie incredibile di giovani talenti) al rovescio anagrafico della medaglia.

Ecco perché rivedremo queste grandi scuole calcistiche ai vertici anche a lungo termine, ecco perché sarà difficile che la nazionale campione del mondo 2010, tra 4 anni, in Brasile, possa fare la figura penosa della bolsa Italia di Lippi in Sudafrica.

7 luglio 2008

Il Mondiale della tattica

Difesa a tre e pressing non sono di moda

di Andrea Cocchi.

Quattro anni d'attesa per avere delle risposte. I Mondiali servono anche a questo, a capire le tendenze del calcio. Fino al 1974 c'era anche la possibilità di scoprire delle novità. La difesa a quattro (il Brasile in Svezia nel 1958), il 4-4-2 (l?Inghilterra nell'edizione casalinga del 1966), il calcio totale (l'Olanda nel 1974). Poi, quando si è capito che non c'era più nulla da inventare, chi si diletta a studiare i meccanismi del pallone ha iniziato a valutare, con i campionati del mondo, le linee guida del calcio.

La zona mista (Italia ?82), la difesa a tre (la Germania nel ?90), il 4-2-3-1 (Francia ?98). Se Sudafrica 2010 ci ha fatto capire qualcosa è che i sistemi di gioco che prevedono tre difensori sono passati di moda. Pochissime le eccezioni. L'Uruguay nella prima uscita con la Francia, l'Algeria, partita con la Slovenia a parte, la Grecia, anche se non sempre, la Nuova Zelanda e il Cile. Per la Nazionale di Bielsa, però, è riduttivo parlare di un sistema fisso. Nel particolare 3-3-1-3 dei sudamericani, i tre difensori venivano aiutati dai rientri di uno dei centrocampisti laterali, sulle fasce, o da quello piazzato davanti al reparto arretrato, al centro.

Tolte queste eccezioni e la Corea del Nord, schierata con cinque difensori, tutte le altre Nazionali non si sono mai allontanate da un reparto arretrato a quattro. Quasi tutte, poi, hanno cercato di lasciare pochissimo spazio agli avversari puntando sulla riconquista del pallone, quasi mai in zona avanzata, sfruttando più l'intercetto, con la chiusura delle linee di passaggio, che un pressing organizzato. La ricerca della profondità, dopo il recupero palla, con l'occupazione degli spazi sulle ripartenze è il vero dogma di questo mondiale, anche per chi è abituato a un altro calcio, vedi Brasile.

Due le interpreti di altissimo livello: Olanda e Germania. Stesso sistema di gioco, 4-2-3-1, stessa filosofia di base, diverso utilizzo della profondità, con gli arancioni a sfruttare gli uno contro uno in fascia di Kuyt e Robben, e i tedeschi i cambi di posizione e i tagli dei quattro davanti. Buone cose, in fase di ripartenza, hanno fatto vedere, a tratti, anche Messico, Corea del Sud e Ghana. Argentina e Spagna sono le eccezioni. La voglia, sempre e comunque, di cercare la porta avversaria, anche se in modo molto diverso.

Maradona ha provato a inseguire l'utopia. Un solo centrocampista piazzato davanti a quattro difensori bloccati, due esterni, una mezzapunta libera di muoversi a tutto campo e due punte, ma senza una logica tattica. Del Bosque, invece, ha sfruttato al meglio la filosofia del Barcellona: possesso palla, triangoli, e improvviso assalto alla profondità, centrale o esterna. Il tutto condito da un pressing che inizia, spesso, dal primo possessore di palla avversario. Un'idea che sta dando i suoi frutti...

8 luglio 2010

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