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La Jihad e le guerre dimenticate


JackSEWing

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Articolo sulla stessa materia di Maurizio Molinari, noto esperto di politica internazionale. La Stampa via Dago:

 

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/strong-medio-oriente-alto-caos-molinari-spiega-perche-39-149681.htm

 

Cita

 

MEDIO ORIENTE, ALTO CAOS - MOLINARI SPIEGA PERCHE' L’ARABIA SAUDITA ACCUSA IL QATAR DI SOSTENERE IL TERRORISMO DI AL QAEDA E ISIS - INTERESSI GEO-POLITICI, PETROLIO, DIVISIONI RELIGIOSE TRA I SUNNITI: LA COALIZIONE ANTI DOHA DEI PAESI DEL GOLFO AVRA’ RIPERCUSSIONI ANCHE PER NOI...

-

 

Maurizio Molinari per la Stampa

 

Pollo con il riso, fagioli e tè. Poco dopo le 21 la cena dell' Iftar segna il Ramadan nella grande moschea di Monte Antenne, a Roma, con i fedeli intenti a discutere il tema che più li inquieta: la disputa nel Golfo determinata dalla decisione dell' Arabia Saudita di rompere ogni legame con il Qatar accusandolo di «sostenere i terroristi».

 

Per comprendere perché in quest' angolo di Europa, il Qatar conti più del Russiagate, della Brexit e del populismo bisogna ascoltare immigrati, piccoli commercianti e fedeli in arrivo da Maghreb e Sahel che in modi diversi ma con pari enfasi affermano un concetto: «In gioco c' è l' identità dell' Islam, lo scontro può innescare una guerra».

 

 

La contesa sull' identità dell' Islam si deve al fatto che Arabia Saudita e Qatar incarnano correnti rivali dei sunniti - ovvero l' 80 per cento dei musulmani - perché i salafiti si riconoscono in Riad e i Fratelli musulmani in Doha.

 

 

Tanto gli uni quanto gli altri si richiamano alle origini dell' Islam ma con intenzioni opposte: i salafiti per rafforzare la fede preservando gli Stati arabi formatisi negli ultimi cento anni, i Fratelli musulmani per abbatterli unificando l' intero Islam.

 

 

Lo scontro è sull' assetto politico del mondo sunnita: Riad è il simbolo di chi vuole conservare quello esistente, Doha di chi punta a rivoluzionarlo.

 

L' ideologia dei Fratelli musulmani, fondati da Hassan el-Banna nel 1928, è considerata da grande parte degli Stati arabi la fonte della deviazione teologica che ha portato a generare Al Qaeda, lo Stato Islamico (Isis) e la galassia dei gruppi jihadisti che praticano e si identificano nelle forme più efferate di violenza.

 

Se a ciò aggiungiamo che Riad guida l'Opec del greggio in affanno e Doha possiede il più grande giacimento di gas naturale, che gli Abdulaziz sauditi e gli al-Thani qatarini sono da sempre tribù rivali nella Penisola arabica nonché in conflitto sulla discendenza da Muhammad ibn Abd al-Wahhab, fondatore nel XVIII secolo del moderno fondamentalismo, non è difficile concludere che la disputa investe ogni tassello del mosaico sunnita.

 

 

Se tutto ciò comporta il pericolo di un conflitto regionale è per la composizione degli opposti schieramenti.

 

L' Arabia Saudita ha tagliato ogni collegamento terrestre, aereo e marittimo con Doha, creando una coalizione anti-Qatar a cui aderiscono Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Egitto, Giordania e Yemen mentre sul fronte opposto gli al-Thani hanno ricevuto l' immediato sostegno dell' Iran degli ayatollah, che gli ha offerto tre porti sul Golfo per continuare a commerciare con il resto del mondo, e della Turchia di Recep Tayyp Erdogan, che ha promesso l' invio di contingenti militari a difesa dell' Emiro.

 

 

Se il legame del Qatar con l' Iran è cementato dallo sviluppo degli stessi giacimenti di gas naturale nel Golfo, con la Turchia invece la convergenza è sul sostegno ai Fratelli musulmani testimoniata dal comune impegno a favore di Hamas a Gaza come dell' ex presidente Mohammed Morsi in Egitto.

 

Al momento Riad punta a piegare Doha chiedendo l'«espulsione di 12 gruppi e 59 individui terroristi», ovvero legati ai Fratelli musulmani, e ciò può innescare confronti militari per procura fra i due Paesi lì dove sostengono milizie rivali: in Siria e Libia.

 

 

Ma il pericolo maggiore riguarda il coinvolgimento dell' Iran: i sauditi accusano le unità speciali della «Forza Al Qods» dei pasdaran di Teheran di difendere il palazzo dell' Emiro ovvero di essersi insediati a ridosso delle loro frontiere.

 

E ancora Abu Dhabi e Riad accusano al-Thani di aver versato in aprile 700 milioni di dollari agli hezbollah sciiti iracheni e 300 milioni a gruppi jihadisti siriani - in entrambi i casi consegnati in dozzine di valigette portatili - con l' intento apparente di ottenere la liberazione di 50 ostaggi e quello reale di finanziare in segreto «chi persegue la demolizione degli Stati arabi».

 

 

Le scintille fra Riad e Doha minacciano di incendiare il Golfo, ma investono anche l' Occidente, per tre motivi. Primo: il Qatar ha forti legami tanto con gli Stati Uniti - ospita dal 2002 ad Udeir la più grande base militare Usa in Medio Oriente - che con l' Europa, a causa degli ingenti investimenti economici e finanziari.

 

Secondo: in Europa esistono network di istituzioni religiose - moschee e scuole coraniche - tanto dei salafiti quanto dei Fratelli musulmani riproponendo nelle singole nazioni le aspre rivalità che si originano dalla Penisola arabica.

 

Terzo: i Fratelli musulmani ottennero in Egitto con la presidenza Morsi un riconoscimento da parte dell' amministrazione Obama che gli ha consentito di legittimarsi e rafforzarsi presso alcuni governi.

 

. “There are varying degrees of hugs. I can hug you nicely, I can hug you tightly, I can hug you like a bear, I can really hug you. Everything starts with physical contact. Then it can degrade, but it starts with physical contact." SM su Autonews :rotfl:

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Iran launches missiles into eastern Syria, targets ISIS - CNN

 

Cita

(CNN)Iran's military announced on Sunday that it launched several missiles into Syria, targeting Islamic State fighters in retaliation for the attacks in Tehran on June 7.

The missile strikes are the first reported ground-to-ground attack from Iran into Syria since the Arab country descended into a civil war in 2011.

"In this operation, several ground-to-ground midrange missiles were fired from IRGC bases in Kermanshah Province and targeted Takfiri forces in the Deir Ezzor region in Eastern Syria," the Islamic Revolutionary Guard Corps said on its official news website, Sepah News. The IRGC uses the term Takfiri to describe ISIS.

Suicide bombs and gun attacks rock Tehran 01:04

Tehran was rocked by two deadly attacks on June 7 targeting Iran's Parliament building and a shrine dedicated to the republic's revolutionary founder Ayatollah Khomeini.

Six assailants killed at least 16 people in the twin attacks, which ISIS claimed. It was the first time that ISIS, a Sunni Muslim group fighting Iranian-backed militias in Syria, has claimed responsibility for an attack in Iran.

The IRGC had vowed revenge for the attacks and accused Saudi Arabia of supporting ISIS in the operation.

Shiite-majority Iran and Sunni-majority Saudi Arabia have long had a sectarian feud. The rivals are on opposite sides of violent conflicts in Syria, Yemen and elsewhere.

in Syria, Iran backs Syrian President Bashar al-Assad in his fight against anti-government rebel groups and ISIS, which is primarily based in the Syrian city of Raqqa.

 

CNN's Nadeem Muaddi, Shirzad Bozorgmehr and Angela Dewan contributed to this report.

 

Modificato da Martin Venator

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

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8 minuti fa, JackSEWing dice:

 

 

gli sforzi americani di provocare un conflitto diretto con la Russia sono davvero notevoli...

 

Qualcuno ricordi ai ciucaté sul Potomac che le guerre "serie" (contro Napoleone e il baffetto) la Russia le ha sempre vinte.

Ha perso quelle di confine e anche qui, solo quelle più remote: Crimea 1855 e Giappone 1905. Vincendo poi ancora contro Giappone 1939 e Cina (anni '60).

Cosa pensano di ottenere da un conflitto (a parte un sacco di morti e di danni) lo sanno solo loro.

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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8 minuti fa, Sandro dice:

 

Qualcuno ricordi ai ciucaté sul Potomac che le guerre "serie" (contro Napoleone e il baffetto) la Russia le ha sempre vinte.

Ha perso quelle di confine e anche qui, solo quelle più remote: Crimea 1855 e Giappone 1905. Vincendo poi ancora contro Giappone 1939 e Cina (anni '60).

Cosa pensano di ottenere da un conflitto (a parte un sacco di morti e di danni) lo sanno solo loro.

 

ha perso in Afghanistan

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