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Mattia Binotto, TP Scuderia Ferrari, 2019-2022

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Ciao ragazzi, quanto tempo serve per visitare il museo alfa in modo degno?

La Giulia Q c'è ancora?

Grazie!

Fino a un mese fa... Ni... C'è(ra) una Giulia in showroom ma non era la stessa dell'apertura.. È una molto più bella rossa. Direi che lo vedi dal paio di ore in su a seconda di quanto vuoi passarci.

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Beschleunigung ist, wenn die Tränen der Ergriffenheit waagrecht zum Ohr hin abfliessen

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Salve gente!

Riporto la mia esperienza della visita al museo Alfa romeo ad arese.

Arrivarci è semplice: si trova subito dopo l'uscita dall'autostrada, poi si arriva ad una rotonda dove in mezzo ci sta una scritta monumentale del Museo dell'alfa. Si segueono le frecce e si arriva ad una specie di casello, dove il solerte vigilante ci indica la strada per il museo.

All'ingresso non c'era molta gente ed ho subito notato una bella 4C spider in bella mostra sulla pedana. Purtroppo la nuova Giulia non c'era, vabbè mi sono "accontentato" della 4C. Per accedere ai padiglioni abbiam dovuto prendere un ascensore, ma prima si possono vedere alcuni motori areonautici costruiti dall'Alfa, peccato non ci fossero anche i vieivoli su ci erano alloggiati.

Il museo è organizzato come una specie di silos, o pozzo verticale e la visita inizia dall'alto. Ci sta appesa una bella installazione luminosa fatta di anelli di luce sospesi e che si accendono in sequenza dall'alto verso il basso, accompagnando idealmente il visitatore nel suo percorso.

Ogni livello è dedicato ad un tema: Timeline, dove sono esposte le auto di serie, più significative, in ordine cronologico. Bellezza, dedicato ai prototipi ed alle creazioni dei grandi carrozzieri e disigners che hanno vestito le Alfa. Velocità, dove sono esposte le auto da competizione, che si trovano nel livello più basso.

Molto curata risulta l'illuminazione: il primo livello è abbagliante per esaltare la bellezza delle auto, ma procendendo verso il basso le luci si fanno più scure, fino ad arrivare nell'antro buio della auto da corsa, dove si sente odore di benzina e di pneumatici e le macchine vengono illuminate da lampi di luce e dai filmati d'epoca prioiettati alle pareti.

Il percorso comprende anche un paio di salottini a tema, dove si possono vedere alcuni filmati. Uno è dedicato alle Alfa nel cinema e si possono vedere spezzoni di film famosi. Nell'altro salottino si proiettano filmati riguardati le vittorie nelle corse dell'Alfa.

Dopo il padiglione dedicato alla velocità, la visita alle auto si esaurisce ed inizia la parte "interattiva" del museo. Lungo il corridoio si incontrano dei bozzoli di forma sferica dove allinterno, indossando un apposito visore, si può provare l'esperienza della realtà virtuale, con un filmato che riproduce un giro di pista con una 4C. Sono rimasto un po' deluso da questa realtà virtuale, nel senso il visore funziona bene, ma il video è in bassa definizione e insomma, non l'ho trovato poco coinvolgente.

Dopo i bozzoli virtuali ci sta il cinema 4d. Ci si siede come al cinema, ma si devono allacciare delle cinture di sicurezza e poi, quando parte il filmato, si inizia a ballare sui sedili, che si muovo seguendo le immagini di auto in corsa proiettate sullo schermo. Nel frattempo si viene letteramente investiti da soffi di aria fredda e anche da spruzzi d'acqua! Interessante esperienza, anche se i movimenti dei seidli e gli spruzzi d'acqua non mi son sembrati molto sincronizzati con le immagini del filmato.

Usciti dal cinema 4d si arriva al bar, allo showroom e per finire al bookshop.

Come giudizio direi che è stato molto positivo, è un museo non molto grande, ma ben fatto e ben organizzato, anche dal punto di vista artistico.

Per le auto esposte che dire... ci sono quasi tutte, dico quasi perchè qualcuna manca. Per esempio mancavano tutte le auto di serie poco esaltanti fatte negli ultimi anni e, secondo me, anche quelle dovevano esserci, perchè pur essendo state giudicate negativamente, fanno anche loro parte della storia dell'Alfa. Io avrei quindi esposto anche macchine come l'Arna, la 33, la 155 (c'è quella del DTM), le 145 - 146, Alfa 6 e 90, GTV e Spider degli anni 90'.

La cosa che mi ha emozionato di più però non sono state la auto, ma le persone. C'era poca gente quando ci son stato: qualche turista straniero, un gruppo di ragazzotti giovani, il tizio che fotografava qualsi cosa, qualche coppietta e poi c'erano loro... Al museo ognuno di loro era venuto da solo. Non parlavano fra di loro, ma era come se si conoscessero da una vita. Non commentavano le auto, si limitavano a guardarle in silenzio. Nessuno di loro sorrideva, i loro occhi li ho visti luccicare e i loro sguardi erano malinconici, ma fieri allo stesso tempo. I loro visi e i loro corpi erano segnati dalla fatica e dal tempo. Non si facevano i selfie e non facevano foto ricordo alle macchine esposte, semplicemente perchè non ne avevano bisogno. Chissà quante volte le hanno viste quelle macchine, fino alla nausea, chissà quante volte le han toccate, probabilmente ne conoscono ogni vite, ogni bullone... ed erano là, per l'ennesima volta ad Arese, in un grigio sabato mattina di novembre.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

Modificato da infallibile_GF
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Dopo i bozzoli virtuali ci sta il cinema 4d. Ci si siede come al cinema, ma si devono allacciare delle cinture di sicurezza e poi, quando parte il filmato, si inizia a ballare sui sedili, che si muovo seguendo le immagini di auto in corsa proiettate sullo schermo. Nel frattempo si viene letteramente investiti da soffi di aria fredda e anche da spruzzi d'acqua! Interessante esperienza, anche se i movimenti dei seidli e gli spruzzi d'acqua non mi son sembrati molto sincronizzati con le immagini del filmato.

Infatti, credo proprio che effetti sui sedili e dinamiche nel filmato siano proprio scollegati, perché spesso capitava un'inclinazione dei sedili nello stesso senso di una curva.

Da una parte ok, è un'attrazione un po' per tutti e pensata anche per bambini, dall'altra non credo ci sarebbe voluto molto per coordinare un filo di più le due cose. :D

Per le auto esposte che dire... ci sono quasi tutte, dico quasi perchè qualcuna manca. Per esempio mancavano tutte le auto di serie poco esaltanti fatte negli ultimi anni e, secondo me, anche quelle dovevano esserci, perchè pur essendo state giudicate negativamente, fanno anche loro parte della storia dell'Alfa. Io avrei quindi esposto anche macchine come l'Arna, la 33, la 155 (c'è quella del DTM), le 145 - 146, Alfa 6 e 90, GTV e Spider degli anni 90'.

Ma per caso era esposta la 166? Perché a luglio non c'era, imho abbastanza a torto...

Il problema è mantenere una velocità di pensiero che sia superiore alla velocità della macchina.

E NON VALE SOLO NEL RALLY!!! :§

Gli accenti? Usiamoli bene! Gli accenti in italiano

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  • 2 mesi fa...
Cita

Chiudiamo il 2015 festeggiando i trent’anni dell’Alfa 75. In mostra al Museo Storico Alfa Romeo quattro esemplari molto particolari: il prototipo di Station Wagon 2.5i V6 (1986), una delle 3.0i V6 Quadrifoglio Verde modificate con cui nel 1991 aprì al pubblico il Centro Internazionale di Guida Sicura di Andrea De Adamich; una 75 1.8 Turbo Evoluzione del 1987, prodotta in soli 500 esemplari per l’omologazione sportiva e, infine, una delle 75 1.8 Turbo Evoluzione IMSA che dominarono il Giro d’Italia nel 1988 e 1989 (quella esposta si classificherà seconda nel 1989 con Larini-Biasion-Siviero).

 

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fonte https://www.facebook.com/museoalfaromeo/posts/1486309378344311

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