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L'Opel Calibra compie 25 anni


PaoloGTC

Messaggi Raccomandati:

Pensando alle stranezze di un tempo, mi hai fatto tornare alla mente Golf II a 5 porte.

"Ehi bello, di serie ha i vetri con le manette. Elettrici sono a richiesta."

"Ok, allora scelgo di aggiungere i vetri elettrici anteriori."

"No bello, o 4 o niente." :D

O li pigliavi tutti e quattro oppure andavi con le manette. Non ricordo più se tutti assieme costavano una milionata o cosa.... mancava solo che se il malcapitato avesse detto "allora la piglio a tre porte coi vetri elettrici tiè" gli avrebbero risposto "se la vuoi coi vetri elettrici devi prenderla a cinque porte" :D

Vero, un'eventuale coupè su base Insignia oggi sembrerebbe piuttosto un'erede dell'Opel Monza, e non certo della Calibra :D

Un milione di lire abbondante l'optional. E sulla tre porte non costava molto meno. Passi (fino ad un certo punto) la scelta di imporre sulla cinque porte l'optional dei vetri elettrici sia davanti che dietro, ma non capirò mai il perchè di un prezzo così alto. Sarà sicuramente per la qualità tedesca :si:

:lol:

Volete mettere la finezza di 4 vetri elettrici negli anni '80?8-):mrgreen:

Sono i famosi optional "o così o pomì"

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Opel-Insignia-2003-Concept-Exterior_Image-027-1024.jpg

...affascinante!

IMHO in casa Opel raramente hanno proposto roba deludente, in fatto di coupè.

(Pero' qui le porte sono quattro ugualmente :attorno:)

Bella è bella, ma dietro mi ricorda un pò la Crossfire della Chrysler, forse per la forma del posteriore...mah!

......se la Regione non se ne sbatte a tempo debito di quelle porcherie che chiamano strade lascio le macchinette con touch grattascroto agli altri, il mio prossimo acquisto si chiamerà Panda 1000 4x4, Suzuki SJ413, Vitara JLX o Terrano II 2.7 TDI......

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Fantastica la Calibra, da bambino ne ero innamorato, la sognavo la notte per davvero!!

Mio padre mi ricorda sempre che nel 1992 avevamo acquistato un'Astra G GL 1.6i 100cv quattro porte in pronta consegna (rarissima la tre volumi), senza clima, servosterzo, vetri elettrici, insomma una cippa di nulla. In realtà volevamo la Vectra ma, come si accennava prima, ci volevano due stagioni per farla arrivare, allora ci accontentammo dell'Astra, che i suoi buoni 220mila km li fece senza batter ciglio. Il giorno del ritiro, appena arrivati in concessionaria per portare a casa il fiammante prodotto di Russelhseim, strafottendomene dell'esaltazione paterna dovuta al nuovo acquisto teutonico di media(bassa) gamma, mi intrufolai in officina mentre l'addetto spiegava li vicino a mio padre il funzionamento della macchina. Trovai una Calibra Verde in attesa di essere ritirata e mi ci infilai (avevo 6 anni), simulando a voce un track day (meeem..meeem..booooom booom wrooom wroom e altri fonemi automobilistici :)), arrivando si e no a toccare i pedali e muovendo senza senso il pomello del cambio. Mi vide il proprietario della Concessionaria. Ecco, alla Calibra è legata una delle migliori figure di M.... della mia vita :mrgreen:.

Gran Macchina!;)

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1989, un anno interessante, qualcuno lo ha detto.

Calibra ha avuto meriti tutti già menzionati dagli esimi frequentatori del forum.:b37

A me preme adesso dire due parole su quell'anno, che ha visto nascere la bella coupé Opel assieme ad altre vetture piuttosto significative.

Una contemporaneità di presentazioni automobilistiche che non è casuale.

In un quadro allargato al mercato globale (sì, ancora limitato alla metà "occidentale" di quell'epoca ancora "a blocchi"), il 1989 mostra gli effetti tra i più eclatanti di un decennio particolarmente favorevole per l'economia mondiale e per il settore automobilistico di conseguenza.

A metà anni ottanta, con i soldi già guadagnati negli anni precedenti e con rosee previsioni per il futuro, le case automobilistiche ritornano ai progetti più ambiziosi, concentrandosi finalmente sui modelli d'immagine, quei modelli che richiedono investimenti importanti ma che non è detto offrano ritorni sicuri.

Dopo aver rinnovato le gamme con i modelli centrali, quelli dei grossi volumi, allora si sbloccano anche quei progetti per la sostituzione di modelli ormai anziani ma dai piccoli numeri.

Come al solito, è in particolare il mercato USA a tirare le fila del discorso e guidare le scelte fondamentali del mondo automobilistico. E così in particolare Tedeschi e Giapponesi (ma non solo loro...), che hanno nel ricco mercato Statunitense il loro punto di riferimento per lo sviluppo di modelli di lusso e di nicchia, sanciscono il loro successo avviando progetti importanti e molti di questi vedono la luce proprio in quel 1989, quando succede che:

- Mercedes-Benz finalmente ha avuto modo di lavorare alla sostituzione del più vecchio dei suoi modelli, la R107, e nel 1989 arriva la R129 (la SL di Lavazza, come la chiamò mio fratello per via degli spot del caffè in cui la spiderona comparve con Manfredi) che sbalordisce tutti.

- BMW similmente ha pensato al cambio la sua osboleta coupé Serie 6, e arriva la ancora più notevole 850i (la Serie 8 E31).

- Mazda vede spazio per un mercato del divertimento puro e sempre nel 1989 presenta la spiderina MX-5 Miata.

- Toyota, dopo lunga e meticolosa preparazione, nel 1989 spariglia le carte del settore del lusso in USA col nuovo marchio Lexus e la sua ammiraglia LS400, bandiera della qualità totale.

- Nissan, sempre in USA e sempre nel 1989, presenta l'analoga operazione Infiniti, sebbene con due modelli certo meno "storici" come la berlina di lusso Q45 e la coupé M30.

- anche ciò che sembra roba di casa nostra, l'italianissima Ferrari, in realtà agisce spinta da e per il mercato USA. Sfruttando il successo USA anni'80 finalmente riesce a lavorare concretamente all'erede della generazione 308/328, nata nel 1975... e nel 1989 arriva la 348, magari non la più amata delle rosse, ma pur sempre un notevole investimento in novità per la casa di Maranello.

- Opel, pur senza pensare agli USA, ma con ramificazioni anche extraeuropee (Holden in Australia, Chevrolet in Sudamerica), manda in pensione la vecchia Manta in attività dagli anni 70 e presenta la modernissima Calibra.

- nel più ristretto mercato esclusivamente europeo, anche il gruppo PSA è finalmente in grado di dare delle eredi alle proprie ammiraglie, con Citroen CX e Peugeot 604 risalenti alla metà degli anni settanta e rimaste nei listini più del dovuto per cronica mancanza di fondi. Il successo di 205, BX e AX danno respiro alla casse e si possono varare le nuove ammiraglie, la originale Citroen Xm e la più convenzionale Peugeot 605, che arrivano entrambe nel 1989. Arrivano però buone ultime e forse troppo tardi nel segmento più brillante del decennio '80, quello delle ammiraglie, e il successo ne risente.

Ci furono poi altre novità nel 1989, tra cui la Lancia Dedra citata da qualcuno (e che a me è sempre piaciuta), ma onestamente le reputo assai meno significative e meno legate alla particolarità di quell'anno particolare che fu il 1989.:saggio

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1989, un anno interessante, qualcuno lo ha detto.

Calibra ha avuto meriti tutti già menzionati dagli esimi frequentatori del forum.:b37

A me preme adesso dire due parole su quell'anno, che ha visto nascere la bella coupé Opel assieme ad altre vetture piuttosto significative.

Una contemporaneità di presentazioni automobilistiche che non è casuale.

In un quadro allargato al mercato globale (sì, ancora limitato alla metà "occidentale" di quell'epoca ancora "a blocchi"), il 1989 mostra gli effetti tra i più eclatanti di un decennio particolarmente favorevole per l'economia mondiale e per il settore automobilistico di conseguenza.

A metà anni ottanta, con i soldi già guadagnati negli anni precedenti e con rosee previsioni per il futuro, le case automobilistiche ritornano ai progetti più ambiziosi, concentrandosi finalmente sui modelli d'immagine, quei modelli che richiedono investimenti importanti ma che non è detto offrano ritorni sicuri.

Dopo aver rinnovato le gamme con i modelli centrali, quelli dei grossi volumi, allora si sbloccano anche quei progetti per la sostituzione di modelli ormai anziani ma dai piccoli numeri.

Come al solito, è in particolare il mercato USA a tirare le fila del discorso e guidare le scelte fondamentali del mondo automobilistico. E così in particolare Tedeschi e Giapponesi (ma non solo loro...), che hanno nel ricco mercato Statunitense il loro punto di riferimento per lo sviluppo di modelli di lusso e di nicchia, sanciscono il loro successo avviando progetti importanti e molti di questi vedono la luce proprio in quel 1989, quando succede che:

- Mercedes-Benz finalmente ha avuto modo di lavorare alla sostituzione del più vecchio dei suoi modelli, la R107, e nel 1989 arriva la R129 (la SL di Lavazza, come la chiamò mio fratello per via degli spot del caffè in cui la spiderona comparve con Manfredi) che sbalordisce tutti.

- BMW similmente ha pensato al cambio la sua osboleta coupé Serie 6, e arriva la ancora più notevole 850i (la Serie 8 E31).

- Mazda vede spazio per un mercato del divertimento puro e sempre nel 1989 presenta la spiderina MX-5 Miata.

- Toyota, dopo lunga e meticolosa preparazione, nel 1989 spariglia le carte del settore del lusso in USA col nuovo marchio Lexus e la sua ammiraglia LS400, bandiera della qualità totale.

- Nissan, sempre in USA e sempre nel 1989, presenta l'analoga operazione Infiniti, sebbene con due modelli certo meno "storici" come la berlina di lusso Q45 e la coupé M30.

- anche ciò che sembra roba di casa nostra, l'italianissima Ferrari, in realtà agisce spinta da e per il mercato USA. Sfruttando il successo USA anni'80 finalmente riesce a lavorare concretamente all'erede della generazione 308/328, nata nel 1975... e nel 1989 arriva la 348, magari non la più amata delle rosse, ma pur sempre un notevole investimento in novità per la casa di Maranello.

- Opel, pur senza pensare agli USA, ma con ramificazioni anche extraeuropee (Holden in Australia, Chevrolet in Sudamerica), manda in pensione la vecchia Manta in attività dagli anni 70 e presenta la modernissima Calibra.

- nel più ristretto mercato esclusivamente europeo, anche il gruppo PSA è finalmente in grado di dare delle eredi alle proprie ammiraglie, con Citroen CX e Peugeot 604 risalenti alla metà degli anni settanta e rimaste nei listini più del dovuto per cronica mancanza di fondi. Il successo di 205, BX e AX danno respiro alla casse e si possono varare le nuove ammiraglie, la originale Citroen Xm e la più convenzionale Peugeot 605, che arrivano entrambe nel 1989. Arrivano però buone ultime e forse troppo tardi nel segmento più brillante del decennio '80, quello delle ammiraglie, e il successo ne risente.

Ci furono poi altre novità nel 1989, tra cui la Lancia Dedra citata da qualcuno (e che a me è sempre piaciuta), ma onestamente le reputo assai meno significative e meno legate alla particolarità di quell'anno particolare che fu il 1989.:saggio

Mah, secondo me la berlina Lancia è altrettanto importante (anche se non ha fatto scalpore come la cugina Tipo nel 1988) perchè è una delle primissime applicazioni di pianale modulare Tipo 2, all'epoca novità importante del Gruppo Fiat insieme al motore Fire dei 4 anni prima... Per il resto, analisi inappuntabile, resto sorpreso che molti modelli dell'89 sostituiscono auto vecchie di 15 anni, segno di quanto sia cambiato nel giro di 4-5 lustri il mondo dell'auto. ;)

......se la Regione non se ne sbatte a tempo debito di quelle porcherie che chiamano strade lascio le macchinette con touch grattascroto agli altri, il mio prossimo acquisto si chiamerà Panda 1000 4x4, Suzuki SJ413, Vitara JLX o Terrano II 2.7 TDI......

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Dedra e' la prima d al mondo con tutti i motori ad iniezione e tutte le versioni con servosterzo.

Per non parlare di quell'innovativo sistema di ricircolo dei gas di scarico :pen::)

A parte questa pinzillacchera, trovo decisamente interessante (come sempre, angelo scrivi troppo poco l'ho già detto) il discorso fatto da angeloben, e aggiungerei agli eventi del 1989 automobilistico italiano anche:

-una Nissan che timidamente avviava il suo sbarco produttivo in Europa con la ormai praticamente dimenticata (e ovviamente ai tempi poco seguita) Bluebird, che da noi arrivava full full optional, se non ricordo male pure turbo, ma con una linea che pareva coeva del 131; la vettura quella era ma si trattò dell'inizio di un nuovo capitolo;

-il Fiestino Ford che cambiava generazione diventando una delle compatte più vendute dei tempi e per la prima volta proponeva le 5 porte: "se la guidi t'innamori";

-Land Rover che iniziava una nuova avventura nel mondo di quelli che oggi si chiamano suv con la Discovery, di cui va ricordata la mitica pubblicità coi giapponesi che ne seguivano le tracce sulla neve per poi rimanere stupiti una volta ripulito dal ghiaccio il marchio sulla calandra;

Un'annata di grandi lanci davvero, come dice angeloben: anche per me indimenticabile l'arrivo di R129 (da restare a bocca aperta, era semplicemente una favola da tanto che era bella), quello di Serie 8, e ricordo bene anche il 605, ospite d'onore della copertina del primo numero di AM (quello bello, quello vero) di settembre 1989. Lo ricordo perchè quel giorno ero in gita con gli zii e la nonna a Sotto il Monte, e davanti ad un'edicola mi fermai a sbirciare quella nuova rivista. Le nonne son mica nonne per niente... vide che ero piantato davanti a quella copertina e mi prese per mano "va bè va', dai andiamo a comprare 'sto giornale". "Ma nonna, la mamma non vuole che ne compro troppi, e costa seimila lire!". (traduzione dal dialetto valsesiano--->) "Gli dici alla tua mamma che c'ho sessant'anni e ti compro quello che c'ho voglia." :)

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"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Non c'entra quasi niente, ma per me quel periodo lì (diciamo a cavallo del '90) è stato significativo anche nel cinema, specie per una certa "consapevolezza di maturità" del cinema americano che ha fatto uscire lavori molto ragionati e molto belli. Inoltre conservo con una certa nostalgia l'approccio dell'industria IT del periodo, con uno stile non noioso ma non urlato.

Non penso che il parallelo sia casuale, credo sia stato un momento di passaggio culturale dall'edonismo ottantesco, con la ricerca della stravaganza a tutti i costi e della tecnologia fine a sé stessa, verso un approccio non grigio ma molto più pragmatico (come una coupé sportiva e fica ma con tanto spazio dentro...).

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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