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Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

Featured Replies

Inviato

Se fosse confermato che dal 2035 rimarrebbero commerciabili le plug in e le erev, sarebbe comunque un buon compromesso, perchè consentirebbe a quelle categorie di utenti che necessitano di maggiore autonomia e velocità di rifornimento di continuare ad avere un'alternativa alle elettriche.

Dopo di che, potremo anche non avere tanto vento, ma quanto a solare, penso che qualche raggio in più rispetto al nordeuropa dovremmo pur averlo 😉.

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Inviato
On 12/12/2025 at 20:11, libbio scrive:

ma boh...io leggendo certe cose di alcuni utenti rimango un pò basito...cioè: il 2035 è dietro l'angolo dal punto di vista industriale. C'è stato un enorme errore di valutazione da parte di tutti sia a livello centrale di Bruxelles che di scelte di singole aziende. I grandi gruppi europei hanno solo ed esclusivamente pianto, non hanno sviluppato nessun tipo di tecnologia alternativa ai motori a combustione valida economicamente pur avendo avuto parecchi anni prima di arrivare a questo punto morto. I cinesi? Pochissime chiacchiere e testa bassa a lavorare e sviluppare. il governo cinese? scaltro: c'ha visto lungo ed ha deciso di investire in un insieme di tecnologie che noi ci sogniamo ed ormai sono avanti anni luce non solo per l'elettrico ma tra poco anche per ibrido e pure termico. Dare la colpa ai cinesi non ha nessun senso. Ok continuiamo a campare con il termico, con roba vecchia di 100 anni con enormi limiti oggettivi, lasciamo il futuro ad altri. Disprezziamo l'elettrico parlando di "elettrodomestici" perchè non fanno brum brum e non puzzano quando lasci l'auto accesa 20 minuti al parcheggio mentre aspetti la moglie che fa la spesa dal pescivendolo.. Andiamo avanti cosi! Dritti verso un bel muro però.

Si chiama concorrenza sleale, punto. Loro hanno prodotto e producono avendo rubato il knowhow delle aziende europee (i primi fessi siamo noi che li abbiamo lasciati fare in nome del guadagno subito a tutti i costi), sovvenzionati dallo stato in ogni punto della filiera.

Son bravi tutti così avendo anche un costo di produzione bassissimo (e non parlo solo di manodopera). Vorrei vederli a lavorare seguendo le stesse regole del gioco.

Gli smartphone cinesi stravendono e si sono mangiati praticamente tutti i player su Android (tranne Samsung) ma guarda un po', i loro smartphone da 1300€ non li vendono mai a prezzo pieno e la gente continua a comprare gli iPhone a quei livelli....

Inviato

L'aspetto che secondo me sfugge è che al momento le case automobilistiche europee sono a rischio con o senza il ban alle termiche nel 2035.

Forse non si da peso al fatto che siamo invasi anche da ibridi e termici classici di provenienza cinese, e la cosa impressionante è la velocità di diffusione.

D'altro canto, guardando i listini, a parte Dacia, chi altro offre qualcosa di economico, e quindi alla portata di noi poveri italiani?

A parte i veicoli su base Smart Car e qualche Renault con la stessa base di Dacia, non c'è molto altro.

Quale sia la soluzione non lo so, sono il primo che vorrebbe tutelare l'industria domestica, ma, ribadisco, al momento non mi pare che il problema sia l'elettrico. E non credo neanche che la soluzione sia rimanere indietro rispetto a tecnologie emergenti cercando di essere protezionistici verso tecnologie passate

D'altro canto, guardando i listini, a parte Dacia, chi altro offre qualcosa di economico, e quindi alla portata di noi poveri italiani?

Modificato da AleMcGir

Inviato
14 ore fa, ILM4rcio scrive:

Si chiama concorrenza sleale, punto. Loro hanno prodotto e producono avendo rubato il knowhow delle aziende europee (i primi fessi siamo noi che li abbiamo lasciati fare in nome del guadagno subito a tutti i costi),

Forse c'è poca conoscenza della storia dell'economia cinese o meglio, forse la conoscono poco (anzi la conoscono benissimo facendo finta di non conoscerla) le multinazionali di vari settori che hanno attuato lo stesso modus operandi ormai da decenni.

Paese inizialmente attrattivo per invogliare una produzione massiva, spostamento di knowhow fatto con piena coscienza e consapevolezza verso quel paese ed infine erosione dei mercati di origine. E' stato così per tutte la sfera tecnologica, l'abbigliamento, la chimica etc...

Mentre si spostava tutto là qui si perdevano competenze e figure fondamentali nei vari settori tipo tagliatori o modellisti nell'abbigliamento (parlo per esperienza diretta) rendendo, di fatto, la filiera distrutta nei ruoli più importanti e difficilissima da ricreare o da mantenere.

Cosa ci sarebbe da imputare ai cinesi ancora non lo capisco. Hanno fatto semplicemente quello che volevano solo perchè noi glielo abbiamo permesso e basta. Ora tutti piangono ma ormai le vacche sono scappate dal recinto e questo vale anche per le auto. Tu parli di smartphone cinesi che non compreresti mai? ma io ti faccio un esempio banalissimo: trovami un marchio non cinese che fa robottini lavasciuga che ormai abbiamo dentro casa bene o male tutti. Esistono solo marchi cinesi e nient'altro e sono pure diventati estremamente sofisticati e performanti negli anni e, a dirla tutta, ben più complessi di un cellulare..Ci sono alternative valide? no.

Inviato

Che poi non è molto diverso da quello che è successo con Giappone prima e Corea del Sud poi.

Fino agli anni 60 il Giappone era considerato un produttore di chincaglieria, le loro macchine fotografiche delle brutte copie economiche (e scadenti) di quelle europee e americane.

Nel giro di vent'anni, hanno conquistato il settore.

Idem la Corea del Sud con i cellulari e altra elettronica di consumo...

Modificato da led zeppelin

Inviato
1 ora fa, LiF scrive:

L'aspetto che secondo me sfugge è che al momento le case automobilistiche europee sono a rischio con o senza il ban alle termiche nel 2035.

Forse non si da peso al fatto che siamo invasi anche da ibridi e termici classici di provenienza cinese, e la cosa impressionante è la velocità di diffusione.

D'altro canto, guardando i listini, a parte Dacia, chi altro offre qualcosa di economico, e quindi alla portata di noi poveri italiani?

A parte i veicoli su base Smart Car e qualche Renault con la stessa base di Dacia, non c'è molto altro.

Quale sia la soluzione non lo so, sono il primo che vorrebbe tutelare l'industria domestica, ma, ribadisco, al momento non mi pare che il problema sia l'elettrico. E non credo neanche che la soluzione sia rimanere indietro rispetto a tecnologie emergenti cercando di essere protezionistici verso tecnologie passate

D'altro canto, guardando i listini, a parte Dacia, chi altro offre qualcosa di economico, e quindi alla portata di noi poveri italiani?

La crisi dell'automotive europeo è il fotogramma, il dato di fatto attuale.

Il fotogramma è ovviamente inutile se non si risale all'intero film, ovvero: cause (il pregresso) e rimedi (quello che deve ancora avvenire).

Quanto alle cause, ce le siamo ripetute miliardi di volte (malgrado gli immancabili negazionismi) e per carità di patria sorvolo.

Per i rimedi, ammesso che ce ne siano allo stato attuale (io credo/spero di sì), l'unica spicciola verità storica che mi sento di dire è che più la politica cerca di alterare e pianificare l'economia, più l'economia va in crisi.

Ergo: fare il percorso inverso, tornare gradualmente alla domanda e all'offerta.

Quanto ai costi elevati che hanno ormai anche le utilitarie, sono anch'essi figli di quanto sopra. Se le case non dovessero reperire le risorse immani per sostenere un'impossibile concorrenza ai cinesi sull'elettrico, e se non dovessero paradossalmente scoraggiare la vendita di veicoli tradizionali per scongiurare le sanzioni UE sulle emissioni, gran parte del problema non esisterebbe.

O meglio, la situazione è ormai così compromessa che non basterebbe forse nemmeno rimuoverne tout court le cause.

L'importante è che non ci raccontiamo che la crisi è dovuta al fato e non è colpa di nessuno. Questa crisi è figlia di scelte folli e di mancate reazioni a queste scelte da parte di chi aveva il potere e il dovere di protestare.

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Inviato
4 minuti fa, Yakamoz scrive:

La crisi dell'automotive europeo è il fotogramma, il dato di fatto attuale.

Il fotogramma è ovviamente inutile se non si risale all'intero film, ovvero: cause (il pregresso) e rimedi (quello che deve ancora avvenire).

Quanto alle cause, ce le siamo ripetute miliardi di volte (malgrado gli immancabili negazionismi) e per carità di patria sorvolo.

Per i rimedi, ammesso che ce ne siano allo stato attuale (io credo/spero di sì), l'unica spicciola verità storica che mi sento di dire è che più la politica cerca di alterare e pianificare l'economia, più l'economia va in crisi.

Ergo: fare il percorso inverso, tornare gradualmente alla domanda e all'offerta.

Quanto ai costi elevati che hanno ormai anche le utilitarie, sono anch'essi figli di quanto sopra. Se le case non dovessero reperire le risorse immani per sostenere un'impossibile concorrenza ai cinesi sull'elettrico, e se non dovessero paradossalmente scoraggiare la vendita di veicoli tradizionali per scongiurare le sanzioni UE sulle emissioni, gran parte del problema non esisterebbe.

O meglio, la situazione è ormai così compromessa che non basterebbe forse nemmeno rimuoverne tout court le cause.

L'importante è che non ci raccontiamo che la crisi è dovuta al fato e non è colpa di nessuno. Questa crisi è figlia di scelte folli e di mancate reazioni a queste scelte da parte di chi aveva il potere e il dovere di protestare.

A me invece sembra che i costruttori europei abbiano bellamente ignorato per lungo tempo ogni sviluppo diverso dal buon vecchio motore a combustione. 

Dall'ibrido all'elettrico.

Tanto, il futuro era il diesel....

Ah si, giusto, ci eravamo però dimenticati che per farlo rientrare nelle normative, al diesel, serviva il barbatrucco. 

Modificato da led zeppelin

Inviato
1 minuto fa, led zeppelin scrive:

A me invece sembra che i costruttori europei hanno bellamente ignorato ogni sviluppo diverso dal buon vecchio motore a combustione. 

Dall'ibrido all'elettrico.

Tanto, il futuro era il diesel....

Ah si, giusto, ci eravamo però dimenticati che per farlo rientrare nelle normative, al diesel, serviva il barbatrucco. 

Sono stati progettati efficentissimi motori diesel, e non, anche senza trucchi. Mica si chiamano tutti VW.

Quanto all'ibrido, tecnologia di eccezionale portata e ancora con un'infinità di sviluppo possibile, ripeto quello che avevo già espresso nel mio precedente post non più visibile per ragioni indipendenti dalla mia volontà: dal 2035/2040, data prevista di fine del mondo, le attuali norme ne prevedono la messa al bando tanto quanto un motore Euro 0.

Se poi in un futuro remoto l'elettrico diventerà l'unica tecnologia vincente e noi europei avremo perso quel treno, falliremo lo stesso, ma molto più in là e senza separarci sulle gambe da soli.

E tutto questo senza che l'atmosfera e il clima si siano mai accorti di noi.

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Inviato

Bè barbatrucco a parte, possiamo parlare di FAP, DPF, adblue, e compagnia cantante.

E il fatto che il diesel sia scomparso dai segmenti A e B e sia drasticamente ridotto nel C, qualcosa pur significherà.

L'ibrido comunque sembrerebbe non scomparire nel 2035 o nel 2040, solo che potrebbe essere plug in.

Ma se è plug in serio, altro non è che un affinamento dell'ibrido full.

Inviato
1 ora fa, led zeppelin scrive:

Bè barbatrucco a parte, possiamo parlare di FAP, DPF, adblue, e compagnia cantante.

E il fatto che il diesel sia scomparso dai segmenti A e B e sia drasticamente ridotto nel C, qualcosa pur significherà.

L'ibrido comunque sembrerebbe non scomparire nel 2035 o nel 2040, solo che potrebbe essere plug in.

Ma se è plug in serio, altro non è che un affinamento dell'ibrido full.

Il diesel ha avuto un'ottantina d'anni di gloriosa carriera, dalle prime applicazioni di massa Mercedes Benz fino al mai troppo elogiato common rail.

In tempi recenti, l'ibrido lo ha di fatto sostituito come motorizzazione "premium" ad alte prestazioni e bassi consumi, relegandolo come in passato alla clientela con elevati chilometraggi autostradali (dove ancora oggi rappresenta il non plus ultra).

Quanto all'ibrido FHEV, cioè l'ibrido per antonomasia, anche con le imminenti modifiche normative rimarrà bannato, e questo è un grosso sbaglio secondo me, perché è l'unica tecnologia che unisce senza compromessi i vantaggi del termico (comodità di rifornimento e capillarità della rete) e della trazione elettrica (emissioni e prestazioni), con un pacco batterie di limitatissima entità, anche rispetto al plug in (il quale si porta dietro pure l'esigenza della colonnina).

Ho visto un documentario sulla contaminazione dei fiumi che si trovano in corrispondenza delle miniere di terre rare e mi si è accapponata la pelle.

Resto dell'idea che, se si parla seriamente di ambiente, lo sfruttamento selvaggio di risorse e manodopera a basso costo connaturato alla produzione di batterie sia un problema ineludibile, e continuo a credere fermamente che la neutralità/concorrenza energetica sia la salvezza, e non l'elettrificazione totale.

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