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Napoli ed i luoghi comuni............


Arcy79

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Guest DESMO16
Ma Napoli

è ancora in Italia?

Premetto: quelle che seguono sono parole d'affetto, e non di disprezzo, per una delle città più belle d'Italia. Ma quel che succede a Napoli fa cascare le braccia. Vediamo l'ultimo episodio: accade che il prefetto del capoluogo campano, Alessandro Pansa, venga ascoltato a Roma dalla commissione Affari Costituzionali della Camera. E dica cose che tutti sappiamo, ma davanti alle quali un alto funzionario dello Stato (e Pansa è tutt'altro che uno sprovveduto, visti i suoi precedenti al ministero dell'Interno) non può far finta di nulla: "A Napoli per tradizione il Codice della Strada non viene rispettato, né viene fatto rispettare; non interviene nessuno, una serie di comportamenti vengono considerati legittimi".

da 4ruote

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I più attivi nella discussione

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In aggiunta a quanto scritto da Milus provo a scrivere qualche altro elemento che aiuta a capire come e perché il Sud sia passato dall'essere la zona più industrializzata d'Italia a quell più povera.

Tutti gli stati che hanno avuto uno sviluppo industriale nell'ottocento lo hanno avuto grazie allaprotezione tariffaria della industria nazionale dalle importazioni. L'industria italiana, così come la conosciamo noi, cioè l'industria del Nord Italia è stata abbondantemente rpotetta fino all'avvio del Mercato Comune Europeo (1969) e oltre. Ora, il fatto che il futuro fosse nello sviluppo induztriale e che l'unico modoper avviarlo era imporre dei dazi alle importazioni era stato capito da Ferdinando II Re del Regno delle Due Sicilie negli anni '30 del 1800 e da allora il regno borbonico perseguì una politica di protezionismo che aveva fatto sviluppare una notevole industria. Nel frattempo nel resto d'Italia, e soprattutto in Piemonte, si puntava ancora sulla modernizzazione dell'agricoltura e su politiche libero-scambiste. Purtroppo Ferdinando II morì nel 1859 lasciano il regno l figlio di 24 anni che non fu in grado di reagire alle mire di Cavour e così nel 1860 il Regno delle due Sicilie viene ad essere annesso al Piemonte.

I piemontesi (insieme a tante altre cose, come triplicare l'imposizione fiscale, imporre la leva obbligatoria di 3 anni, ecc.) estesero a tutta l'Italia la loro politica doganale, facendo sì che l'industria meridionale venisse annientata dalla concorrenza inglese e francese, molto più forte. Voi direte: poco male, era un'industria protetta e inefficiente. Forse, ma con questo criterio l'Italia sarebbe rimasta per sempre un Paese agricolo, infatti circa una ventina di anni dopo anche il governo italiano si rese conto che era necesario avviare l'industrializzazione del Paese e ritornò a una politica protezionista. Purtroppo nel frattempo l'industria meridionale non esisteva più e lo sviluppo industriale avvenne quasi solo la Nord, in parte per i favori più o meno occulti del governo (di cui parlava milus) e in parte per gli indubbi vantaggi geografici.

Certo questa è storia e indipendentemente da quello che è successo 150 anni fa dobbiamo analizzare la situazione di oggi. Ci sono indubbiamente problemid i mentalità, ma io credo che i principali ostacoli allo sviluppo del Sud siano gli stessi che frenano l'Italia intera, ovvero il fallimento dello Stato che non è in grado nemmeno di garantire l'ordine pubblico e si avvicina ormai paurosamente alle cleptocrazie di alcuni Paesi africani, avendo come pressoché unica attività quella di garantire ingiuste rendite e privilegi alle categorie "protette" a danno della collettività.

Ogni tanto la verità viene a galla!

Il Sud non è mai stata terra di emigrazione prima dell'unità d'Italia!

Va aggiunta solo una cosa.

E' comico vedere certi esponenti della Lega Nord che dimostrano contro Garibaldi e l'unità d'Italia non sapendo che l'unificazione del Paese ha portato vantaggi enormi solo al Nord!

Incompetenti

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  • 3 settimane fa...
Guest DESMO16
Tensione in città: chiusa la strada d'accesso a un impianto

Rifiuti, fiamme e proteste

Su Napoli richiamo europeo

Bruxelles: «procedura d'infrazione aperta, studiamo nuove misure»

NAPOLI — Alla signora Maria Veroli viene quasi da ridere. Emigrata da anni a Brescia, considera la raccolta differenziata un'abitudine, come lavarsi i denti dopo mangiato. Per questo ha preparato i suoi tre

Protesta in un quartiere di Napoli (Ansa)

bravi sacchetti: uno per la carta, l'altro per la plastica, il terzo per gli scarti di frutta e verdura. Solo che in questi giorni è tornata dai parenti a San Giorgio a Cremano. E adesso si trova in via Manzoni, tra la vetrina di Gargiulo Fiori e quella di Don Pasquale Autoricambi. Davanti a lei un cumulo di rifiuti alto due metri e lungo 65 passi: sotto, giurano, ci sono due cassonetti. Alla signora Maria non resta che lanciare i tre sacchetti in cima al mucchio. Altro che raccolta differenziata: dove capita, capita. San Giorgio a Cremano è tra i Comuni messi peggio, ma è tutta la Campania a essere nei guai: in tutta la regione sono 100 mila le tonnellate di immondizia lasciata per strada. Anche l'Unione europea è preoccupata e minaccia sanzioni: «Seguiamo molto da vicino la situazione in Campania — dice il portavoce del commissario Ue all'Ambiente, Stavros Dimas — e nei prossimi giorni valuteremo se adottare nuove misure». A giugno Bruxelles aveva aperto una procedura d'infrazione nei confronti del nostro Paese per non avere seguito le indicazioni sullo smaltimenti dei rifiuti. Presto per l'Italia potrebbe arrivare una multa o la perdita di alcuni programmi di finanziamento. Visto da qui sarebbe il minimo.

DODICI ANNI FA APPROVATO IL PIANO - Dodici anni fa la Campania ha approvato un piano ambizioso persino per la Svizzera. Niente discariche, niente riciclaggio: tutti i rifiuti nei termovalorizzatori, in modo da produrre energia. Solo che i termovalorizzatori non sono stati fatti perché la gente ha paura e protesta. Non si sa più dove mettere le ecoballe, cioè i rifiuti trattati per essere bruciati, anche perché nel frattempo ci si è accorti che la qualità è pessima e nessuno li prende nemmeno all'estero. Risultato: l'immondizia non si raccoglie e per strada non si respira. La chiamano emergenza, ma ci vuole coraggio visto che la stessa storia si ripete ormai da una decina d'anni. E non bisogna lasciarsi ingannare da Napoli, trattata con un occhio di riguardo per l'arrivo dei turisti nei giorni di festa: in città le tonnellate di rifiuti per strade sono «solo» 500. Ma basta uscire dal centro e prendere la tangenziale per farsi un'idea: in tutta la provincia le tonnellate di «monnezza » a cielo aperto sono 40 mila, lo stesso nella provincia di Caserta, mentre Salerno, Avellino e Benevento si dividono le rimanenti 20 mila. Il freddo di gennaio aiuta a tenere sotto controllo il rischio di infezioni. Ma il pericolo arriva dalla diossina: solo nell'ultima notte sono stati 75 gli interventi dei vigili del fuoco per spegnere i cumuli dati alle fiamme. La situazione più difficile è a Pianura, alle spalle di Agnano. Qui, in contrada Pisani, c'è una delle discariche che il commissario straordinario Umberto Cimmino vorrebbe riaprire per trovare una soluzione alla paralisi. Un centinaio di persone blocca la strada d'accesso. Ieri mattina sono stati sgomberati dalla polizia, ma sono decisi a non mollare. Nel 2005, dopo 40 anni di onorato servizio, questa discarica doveva essere trasformata nel più grande campo da golf della regione: 18 buche, un centro congressi, due grandi alberghi. Di veder passare di nuovo quei camion puzzolenti la gente non ne vuole sapere.

Il Corriere

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Io li lascerei soffocare nei loro rifiuti...nessuno vuole discariche,e dove cavolo dovrebbero metterli i rifiuti,dentro il Vesuvio?

Chiedete al rospo che cosa sia la bellezza e vi risponderà che è la femmina del rospo.

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Io li lascerei soffocare nei loro rifiuti...nessuno vuole discariche,e dove cavolo dovrebbero metterli i rifiuti,dentro il Vesuvio?

No, sperano che se li accolli qualche altra regione, ma ovviamente a sue spese.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Io li lascerei soffocare nei loro rifiuti...nessuno vuole discariche,e dove cavolo dovrebbero metterli i rifiuti,dentro il Vesuvio?
No, sperano che se li accolli qualche altra regione, ma ovviamente a sue spese.

Purtroppo da napoletano dico che se i rifiuti non se li prende qualche altra regione soffocheremo nei nostri rifiuti.

Quello che mi fa rabbia è il silenzio del Governo sulla faccenda; si è capito che la corrotta e inetta classe dirigente campana non è in grado di porre rimedio all'emergenza, eppure continuano a disinteressarsi del problema.

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Non e' corretto...

C'e' chi su ste robe ci marcia....non credo si possa dare la colpa alla popolazione,che per carità,farebbe meglio a informarsi e fare protesta quando é il caso,ed evitare di vendersi per un buono benzina,o un pasto gratis,quando ci sono le elezioni....

Bisognerebbe capire che la merda puzza e fa volume e non viviamo in un continente sterminato....o impariamo a trasformare la merda,selezionandola prima e riciclandola in parte....o ce ne sara'sempre di piu'.....

Non vogliamo i termovalorizzatori?Imboschiamo tutto in un fosso,cosi ci beviamo acqua piu' sana?

La mandiamo in africa?

Insomma di che morte vogliamo morire?

No perchè sto problema non ce l'hanno solo a napoli.....

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