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E' morto Enzo Biagi


Regazzoni

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Indro Montanelli.

Ma davvero? Anche Bertinotti, Cossutta e Diliberto ne parlarono così bene, o solo la fazione più moderata?

Poi io parlo di apprezzamento delle idee, e non solo di elogi sulle qualità giornalistiche (che comunque riconosco a Biagi, che era un'ottimo giornalista)

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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Veramente il lavaggio del cervello mediatico ce lo sta facendo dal 1993 la sinistra, che ormai a parte le reti Mediaset possiede: Rai, la 7, Corriere della Sera, Repubblica, e tante altre testate

Direi che è proprio il caso di chiudere.

C'è talmente tanta politica in parole del genere e ce ne sarebbe altrettanta in una risposta che sia sensata ed adeguata, che in rispetto del regolamento non si può davvero andare avanti.

Un vero peccato che sia stato mandato tutto a caciotte.

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Rinfreschiamo la memoria:

È morto Indro Montanelli

in lutto il giornalismo

Il ricordo di Berlusconi dopo le polemiche e lo strappo

"Sono rimasto legato a lui nonostante i dissensi"

internetzioind2cxw200h241c00.jpg MILANO - Indro Montanelli è morto. Se ne è andato in silenzio dopo una lunga vita di bastian contrario, burbero e brontolone. Quasi come se fosse ancora in polemica con i mali e le ipocrisie di un secolo di cui è stato tra i più grandi testimoni. Il decano dei giornalisti italiani si è spento oggi pomeriggio a Milano. Aveva 92 anni: da tre settimane era ricoverato nella clinica "Madonnina" a causa di un malore. Mercoledì era stato sottoposto a un intervento chirurgico. Con esito positivo, avevano detto i medici, che avevano anche ipotizzato il suo ritorno a casa. Le sue condizioni però sono improvvisamente peggiorate. Fino alla crisi che oggi pomeriggio gli ha tolto la vita.

Con lui si chiude un capitolo enorme della storia del giornalismo italiano. È la storia di un cronista d'altri tempi, abituato sempre a confrontarsi con la realtà dei fatti. Ma anche di un opinionista capace di schierarsi e prendere posizione a dispetto dei luoghi comuni e delle ideologie. La sua vita professionale è infatti attraversata da numerosi strappi. Con il fascismo, dopo un reportage in Spagna nel '37, molto critico nei confronti del regime. Con il "Corriere della Sera", nel '76, in polemica con la linea "progressista" dell'allora direttore Piero Ottone. Con Silvio Berlusconi, suo ex editore, alla vigilia delle ultime elezioni politiche.

E proprio Berlusconi oggi ha voluto ricordarlo. "Scompare con Indro Montanelli un testimone del secolo", ha detto il premier alla notizia della sua scomparsa. Aggiungendo: "Piango l'amico con cui ho condiviso molte battaglie e al quale sono rimasto legato anche quando ha espresso dissenso dalle mie posizioni, con lo spirito di libertà che ha sempre animato il suo lavoro e che io ho sempre rispettato".

Indro Montanelli era nato a Fucecchio, tra Firenze e Pisa, il 22 aprile del 1909. Durante gli anni del fascismo, ma soprattutto nel dopoguera era diventato una delle firme italiane più lette, una delle voci più ascoltate.

Esplulso nel 1937 dall'albo dei giornalisti e costretto ad emigrare per i suoi pezzi sulla guerra civile spagnola, aveva cominciato a scrivere per il Corriere della sera l'anno successivo.storico00247faccxw200h267c00.jpg Si era messo in mostra come corrispondente di guerra, in particolare durante il conflitto russo-finlandese del 1939-40. Nel 1944 era stato condannato a morte dai nazisti e rinchiuso nel carcere di san Vittore a Milano, poi graziato per intervento dell'allora arcivescovo di Milano, il cardinale Ildefonso Schuster poi beatificato da Wojtyla.

Nel dopoguerra si era affermato come il più brillante degli inviati italiani, smepre dalle colonne del quotidiano di via Solferino. Nel '74, dopo la rottura con il "Corriere della Sera", aveva deciso di fare tutto da solo, fondando il "Giornale Nuovo", quello che presto sarebbe stato conosciuto come "il Giornale" di Indro Montanelli. Una avventura durata fino al 1994. Dopo la "discesa in campo" di Berlusconi, e il tentativo di allineare il quotidiano alla linea del suo editore-politico, aveva ancora una volta sbattuto la porta.

Era subito ripartito però, fondando "La Voce". Una esperienza non felice: il giornale si scontrò subito con le difficoltà di un mercato editoriale sempre più competitivo, sempre più dipendente dalla pubblicità. Le difficoltà economiche presto fecero terra bruciata intorno alla sua creatura, che nell'aprile del 1995 (ad appena 13 mesi dalla nascita) fu costretta a uscire di scena.

Era ritornato a scrivere sulle colonne del "Corriere della Sera" come opinionista. Senza mai risparmiare la sua penna: con le armi della vis polemica e dell'ironia aveva osservato e commentato la difficile transizione italiana negli anni del centrosinistra. Anni che aveva in fin dei conti apprezzato, a dispetto della sua profonda cultura conservatrice. L'ultimo strappo risale alla recente campagna elettorale, quando a sorpresa aveva annunciato di voler votare Francesco Rutelli considerato il "male minore" rispetto alla destra di Berlusconi.

(22 luglio 2001)

Proprio gli stessi toni..;)

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Ma davvero? Anche Bertinotti, Cossutta e Diliberto ne parlarono così bene, o solo la fazione più moderata?

Poi io parlo di apprezzamento delle idee, e non solo di elogi sulle qualità giornalistiche (che comunque riconosco a Biagi, che era un'ottimo giornalista)

Che CAZZO di discorsi sono?

-idee? mica era un politico

era un giornalista che esprimeva OPINIONI...

Ripeto i sinistroidi ne hanno sempre parlato MALE...lo elogiarono per il suo essere "contro" pur non essendo dall'altra parte....

STESSA COSA PER MONTANELLI, lo ripeto alla NOIA.........

Montanelli era più a DX di Biagi......cmq NESSUNO DEI DUE è mai stato organico alla sinistra

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Direi che è proprio il caso di chiudere.

C'è talmente tanta politica in parole del genere e ce ne sarebbe altrettanta in una risposta che sia sensata ed adeguata, che in rispetto del regolamento non si può davvero andare avanti.

Un vero peccato che sia stato mandato tutto a caciotte.

Rispetta anche chi la pensa in maniera diversa dalla tua:)

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victormola io aggiungerei anche questo

Veramente il lavaggio del cervello mediatico ce lo sta facendo dal 1993 la sinistra, che ormai a parte le reti Mediaset possiede: Rai, la 7, Corriere della Sera, Repubblica, e tante altre testate

cmq che dire...addio Biagi

invito i mods a chiudere il topic prima che degeneri di piu

chiedo scusa a tutti...credo di essere stato io a far iniziare il tutto...e seriamente non volevo...

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