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Perché i giovani non vanno in moto?


Autodelta85

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Voglio proporvi questo editoriale di Motociclismo che ho trovato aprticolarmente interessante non solo perchè il tizio è venuto a farsi un giro dalle mie parti (uno dei tanti che mi ha intasato il ponte sul po :evil: ) ma per il tema trattato...vorrei anche rispondere direttamente alla testata ma temo che sia una email che finisce nel cestino

Se lo devono chiedere le Case, che propongono piccole cilindrate senza grinta né anima. E devono domandarselo anche le riviste specializzate Motociclismo dedica e dedicherà sempre più spazio alla generazione di internet. Anche con grosse sorprese

L’altro giorno ero al Penice, e mi sono fermato al bar di Bobbio per il classico panino volante. Poi è finita che avevo sotto il sedere una supernovità (la Multistrada) e come al solito sono stato accerchiato. Addio panino volante...

Non erano molti motociclisti, ma comunque un buon campione. Cosa ho notato? Le solite cose che vedo da più di dieci anni stando in mezzo a loro (è impossibile –per fortuna- non entrare in contatto diretto facendo il tester di Motociclismo). Ebbene, hanno quasi tutti tra i 30 e i 50 anni, fanno almeno 10.000 km l’anno, si studiano la novità di turno fin dentro i collettori di scarico, ti tempestano di domande e leggono Motociclismo (magari saltuariamente e magari non solo lui, però lo leggono). Insomma, sono motociclisti normali, con un’unica eccezione: motociclisticamente parlando, sono vecchi.

E allora, venendo giù dal Penice, pensavo: e i giovani? Sappiamo intercettare i gusti dei giovani? Parliamo la loro lingua? Ma forse le domande giuste non sono queste, perché il problema è, come si dice, a monte. E, secondo me, è un doppio problema.

Il primo: i giovani che vanno in moto sono sempre meno: quante 125 si vendevano vent’anni fa e quante oggi? Probabilmente oggi i ragazzi alla prospettiva di 15 CV su due ruote senza grinta né anima preferiscono un’utilitaria con le minigonne. Ai “nostri” tempi il cinquantino era un assaggio della 125 con cui avremmo imparato a guidare le moto di maggior cilindrata, che allora si chiamavano “maxi”. Oggi il ciclomotore è, per quasi tutti, uno scomodo succedaneo dell’auto in attesa dei 18 anni.

Il secondo problema è che i giovani leggono poco. A parte la minoranza che compra libri e perfino giornali, gli altri navigano su Internet dove hanno capacità di concentrazione di 2 minuti al massimo, il resto del tempo dedicandolo a foto e video.

Molti costruttori, anche importanti, hanno rinunciato da tempo alla “missione impossibile” di catturare i giovani potenziali motociclisti. Gigantesco errore. Che Motociclismo da anni si sforza di evitare. Le stesse nostre campagne sulla sicurezza stradale, dal paraschiena all’ABS che lanciamo proprio su questo numero, a chi sono destinate innanzitutto se non ai più giovani e inesperti?

La domanda è se facciamo abbastanza e, soprattutto, se lo comunichiamo nel modo giusto. Meglio la foto emozionante dove però non si vede bene com’è fatta la moto? A un testo coinvolgente si può perdonare di aver omesso che le pedane vibrano? Chi dice di preferire di gran lunga una foto di un bel traverso a ruota fumante corredato da un testo emozionante, chi rivendica il diritto, sacrosanto, di vedere una moto dall’alto o il sottosella di uno scooter. Meglio dare spazio all’anatomia di un cambio o al tester che contempla il mare davanti al tramonto dopo una giornata di pieghe strepitose in Sardegna? Ci vuole tutto, naturalmente. Ma qual è il mix giusto per far breccia nella generazione di Internet? Noi che abbiamo il privilegio raro di vederle, toccarle e guidarle ogni giorno tutte le moto più belle del mondo, non rischiamo di esserne troppo assuefatti, perdendo sensibilità su quello che davvero interessa un lettore che al gusto della lettura e dell’approfondimento (vere motivazioni di acquisto di una rivista) deve essere ancora conquistato? Che cosa si aspetta da noi, a pagamento, in alternativa alla solita, gratuita, sveltina su qualche sito? Quantomeno un profondo rispetto verso ogni argomento. Per esempio il test di uno scooter cinese merita lo stesso impegno della prova della R1 in pista; e una una bella foto all’alba è importante come anche lo scatto di una centralina sotto il serbatoio. Lo smanettone che va in pista a rischiare l’osso del collo per limare un decimo non merita minore attenzione del mototurista che sfiora l’ibernazione dormendo all’Elefantentreffen in tenda a -30 gradi; come chi si commuove davanti ai disegni al cad di un pistone deve trovarsi tra le pagine di Motociclismo a proprio agio quanto chi spende 30.000 euro per una special che magari ammuffirà nel salotto di casa sua come un soprammobile.

A me piacerebbe che fossero tutti più o meno contenti quando sfogliano Motociclismo. Compresi i giovani.

Può, una rivista come la nostra, che per la sua storia ha un ruolo quasi istituzionale, trovare buoni motivi per arrivare dritta al cuore anche del pubblico più difficile da conquistare? Dire che siamo sicuri di riuscirci, sarebbe troppo. Ma che per riuscirci ci stiamo dannando l’anima, è sicuro. Crediamo lo dimostrino le nostre pagine di carta -5.000 l’anno, centinaio più centinaio meno- e quelle su internet (3 milioni sfogliate ogni mese). Non basta, si capisce. E infatti stiamo lavorando sodo ad alcune sorprese. Arriveranno presto e saranno pesanti. Vedrete.

Di Federico Aliverti

Ho sottolineato alcuni punti che condivido ma secondo me c'è dell'altro:

_il fatto di dover fare UN'ALTRO esame dopo quello per la B scoraggia non poco, anche perchè a 18 anni il tempo lo si trova, ma a 20/21 anno uno o lavora oppure studia e tempo da perdere in guide non ne ha più

_le riviste sono complici perchè con i loro servizi tutti uguali di confronti tra maxi-enduro e race-replica hanno fatto si (negli anni) che sparissero le cilindrate intermedie e se non fosse per quei 3/4 modelli che pattuglia la nicchia delle 600 non esasperate oggi ci sono solo moto difficilmente avvicinabili per prezzo e potenza

_ultimo fatto:i tempi cambiano.La moto era uno status symbol, c'è poco da fare, d'altra parte io non sono vecchio però ricordo che a metà anni'90 o ti facevi notare con una 75 Turbo o ti distinguevi con la moto, di altre cazzate non ce ne erano.Oggi invece c'è solo l'imparazzo della scelta: cellulari,abiti,scarpe,cinture,notebook,netbook,mp3,mp4,locali "fighi" da frequentare.

Insomma è venuto a meno gran parte del senso che aveva la motocicletta :roll:

Ad ogni modo il tema è tragico perchè è vero, quelli della mia età non ne vogliono più sentir parlare di moto :roll: perchè un conto è uno che non può permettersela ma ha cmq la passione,un altro conto è proprio non filarsele nemmeno di striscio.

piano piano sta avvenendo un ricambio generazionale,le moto si vendono meno anche perchè a parte i giovani che non salgono più su moto (e maxi-scooter) per problemi di patente, anche molti motociclsiti "maturi" abbandonano la moto per un fiammante Tmax o Gielra Fuoco :evil:

 

花は桜木人は武士

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_ultimo fatto:i tempi cambiano.La moto era uno status symbol, c'è poco da fare, d'altra parte io non sono vecchio però ricordo che a metà anni'90 o ti facevi notare con una 75 Turbo o ti distinguevi con la moto, di altre cazzate non ce ne erano.Oggi invece c'è solo l'imparazzo della scelta: cellulari,abiti,scarpe,cinture,notebook,netbook,mp3,mp4,locali "fighi" da frequentare.

Insomma è venuto a meno gran parte del senso che aveva la motocicletta :roll:

Questo è il succo del discorso.

Ad andare in moto rimarranno solo coloro davvero appassionati, perchè ormai basta un T-Max per sentirsi alla moda...

Se da un lato questo può essere positivo (meno idioti sprovveduti sulle strade), dall'altro è letale per il mercato, perchè viene meno il ricambio generazionale.

Tanto per farti un esempio:

un mio amico vuole iniziare ad andare in moto, sua prima scelta l'Honda Hornet (ignorando bellamente tutti i miei consigli che lo spingevano su una bicilindrica basic in stile Gladius).

Ieri arriva e mi fa: prendo la Vespa, la Hornet l'ho provata ed è troppo scomoda e rigida. :shock::shock::roll:

Se questi sono i motociclisti di domani, allora siamo messi bene di nulla...

La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona.

La pratica è quando tutto funziona ma non si sa come.

Spesso si finisce con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perché.

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...aggiungiamoci anche le genialate riguardo all'abbigliamento obbligatorio che stanno venendo fuori ultimamente et voilà!!!!!

Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

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Per quanto riguarda direttamente (giovane tra i 18 e i 30 anni), le moto non mi hanno mai attratto eccessivamente per la loro caratteristica di essere troppo incentrate sulle prestazioni e di dare al pilota un rapporto più diretto con la strada. Sul mezzo a due ruote mi viene a mancare la percezione del posto di guida saldo all'interno nell'abitacolo, i suoi spazi e le sue comodità (non è che debba essere per forza l'interno in pelle di una berlina, ma anche un'Elise scoperta :)).

Per questo risulta vero che, come dice l'articolo, il mezzo a due ruote diventi esclusivamente uno scomodo succedaneo dell’auto in attesa dei 18 anni, o al massimo un ripiego in certe circostanze più pratico dell'auto. Lo dimostra anche il chilometraggio del mio scooter: 10mila km tra i 15 ed i 18 anni, mille circa e 5 scariche della batteria tra i 18 ed i 22.

Concordo anche con uno dei punti aggiunti da Autodelta85: effettivamente, la necessità di dover prendere una seconda patente, quando di tempo ce n'è sempre meno di quello che servirebbe, è un deterrente non da poco che stronca sul nascere qualsiasi fantasia passeggera.

Non so dire se il discorso degli status symbol mi coinvolge. Non essendo sfiorato dagli altri esempi riportati, credo di no, ma se per un'auto potrei fare un'eccezione, forse se fossi stato giovane negli anni '90 avrei potuto farla anche per una moto.

Infine, il discorso delle cilindrate intermedie potrebbe effettivamente essere un ulteriore elemento di rilievo. Le uniche moto che mi conferiscono una certa carica emotiva sono quelle intorno ai 1000cc, alle quali per motivi di costi e potenza mi terrei comunque lontano.

Di fatto in me c'è un misto di piacere e rammarico per essere così lontano dal mondo delle due ruote: piacere perché mi allontano da un oggettivo elemento di pericolosità e di ulteriore spesa, rammarico perché potersi permettere la moto dei sogni è senz'altro più facile rispetto all'auto dei sogni.

Ciò detto, tra i miei coetanei mi sento un'eccezione: a me pare che la passione per le moto sia abbastanza diffusa.

Alfa Romeo MiTo 1.4 MultiAir TB 135 CV TCT Distinctive, 2012

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Se da un lato questo può essere positivo (meno idioti sprovveduti sulle strade), dall'altro è letale per il mercato, perchè viene meno il ricambio generazionale.

Gli idioti pericolosi ci saranno sempre :((( anzi forse forze sarebbe meglio che guidino un 125 da 10cv piuttosto che una Mini JCW o il SUV del papi

Tanto per farti un esempio:

un mio amico vuole iniziare ad andare in moto, sua prima scelta l'Honda Hornet (ignorando bellamente tutti i miei consigli che lo spingevano su una bicilindrica basic in stile Gladius).

Ieri arriva e mi fa: prendo la Vespa, la Hornet l'ho provata ed è troppo scomoda e rigida. :shock::shock::roll:

Se questi sono i motociclisti di domani, allora siamo messi bene di nulla...

:lol: io invece ho il problema opposto: gente che a parità di prezzo preferisce ricorrere a dei cessi di 5 anni fa (ma con n_mila cavalli) piuttosto di prendersi una Gladius o una xj6 (tra l'altro con gli incentivi venivano via allo stesso prezzo di uan RS125) solo perchè "sono ferme, piuttosto vado a piedi"

Ma visto come vanno le cose il futuro quale è? Scooter cinesi e GS 1200 per tutti :lol: ?

secondo me è diventato anche più pericoloso usarla.....

Ni....nel senso che anzitutto dipende come la usi: gare in val trebbia,mototurismo,mototurismo con la zavorra femminile,giretto anti-stress e opoi conta anche dove la usi ;)

Effettivamente le orde di motociclisti che si concentrano in 60km la domenica mattina sono pericolosi

 

花は桜木人は武士

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Questo è il succo del discorso.

Ad andare in moto rimarranno solo coloro davvero appassionati, perchè ormai basta un T-Max per sentirsi alla moda...

Se da un lato questo può essere positivo (meno idioti sprovveduti sulle strade), dall'altro è letale per il mercato, perchè viene meno il ricambio generazionale.

Tanto per farti un esempio:

un mio amico vuole iniziare ad andare in moto, sua prima scelta l'Honda Hornet (ignorando bellamente tutti i miei consigli che lo spingevano su una bicilindrica basic in stile Gladius).

Ieri arriva e mi fa: prendo la Vespa, la Hornet l'ho provata ed è troppo scomoda e rigida. :shock::shock::roll:

Se questi sono i motociclisti di domani, allora siamo messi bene di nulla...

Quoto sia SuperKappa che Autodelta e in parte anche quanto scritto da Motociclismo. Non ci metterei però l'alibi della patente, perchè per chi ha già la B per prendere la A basta l'esame pratico e anche se lavori un pò di tempo la sera per fare 2 guide e prendere dimestichezza con l'otto lo trovi.... Anche perchè, poche balle, se hai voglia di prendere la moto di solito sei spinto dalla passione e il tempo per la tua passione lo trovi sempre!!!

Il problema secondo me è un altro, è generazionale... mi spiego io (che quest'anno ne faccio 30) e quelli + o - della mia età a 13 anni eravamo già in giro per concessionari a sbavare sui 50 più belli e molti ancora prendevano la moto a marce perchè era più bella da guidare dello scooter. Nella bella stagione andare a scuola in motorino era normale, così come andarci per proprio divertimento e utilizzo tutto l'anno. I 14enni di adesso (forse anche per colpa di genitori troppo apprensivi) si fanno portare ovunque in giro dai genitori fino ai 18 e via di auto. Se possono a 14 anni si fanno comperare quegli assurdi surrogati di auto a 4 ruote.... manca la passione e la cultura delle 2 ruote ai giovanissimi di oggi...

Quando a 14 anni la Aprilia RS50 o qual si voglia moto 50 tornerà ad essere un sogno per i ragazzini, si torneranno a vedere motociclisti dai 21 in sù!!!

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'90 Fiat Tempra 1.4 ('99 - '00) - '96 Fiat Coupé 1.8 16v ('00 - '01)

'92 BMW 316i ('01 - '05) - '03 BMW 318Ci 2.0 16v ('05 - '15)

'09 BMW 320d xDrive ('15 - now)

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bike: special su base Ducati Monster 800S i.e.

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La mia piccola opionione di giovane non interessato alla moto.

Perché mi piacerebbe?

Perché adoro usare la bici come una motoretta GT, e mi piacerebbe farlo su scala maggiore, per il piacere di pennellare le curvette con un mezzo che fa sentire tutto.

Perché non mi piacerebbe?

Dalle mie parti per trovare un limite a 90 orari con le curve devo allontanarmi di almeno 30 km da casa. Il resto è pianura dritta a 50. E io non ho intenzione di forzare i limiti, per una serie di motivi (limiti che peraltro non sono così campati in aria).

Già mi rompo le palle in macchina, ma almeno se devo andar piano mi ascolto gli mp3 che voglio. In moto che faccio, conto gli insetti?

Perché non voglio?

Mi fa una paura matta.

Quando sono in auto percepisco un rischio continuo dovuto alla negligenza di chi ho intorno.

In bici lo percepisco di più ancora perché sono più vulnerabile.

In moto sarebbe ancora peggio e a velocità maggiori.

Seriamente, vedo lo schifo di manovre che mi accadono intorno (o addosso) in auto, e l'indice di sopravvivenza ancora si mantiene decente. In moto no...

Forse mi piacerebbe farci del turismo all'estero, ma diventa una passione saltuaria, non certo qualcosa di radicato.

Finché i guidatori medi non miglioreranno, mi terrò ben lontano dalle moto.

Modificato da Wilhem275

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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Quoto sia SuperKappa che Autodelta e in parte anche quanto scritto da Motociclismo. Non ci metterei però l'alibi della patente, perchè per chi ha già la B per prendere la A basta l'esame pratico e anche se lavori un pò di tempo la sera per fare 2 guide e prendere dimestichezza con l'otto lo trovi.... Anche perchè, poche balle, se hai voglia di prendere la moto di solito sei spinto dalla passione e il tempo per la tua passione lo trovi sempre!!!

Mmmm si e no ;) fare la patente è comunque una grossa perdita di tempo sia che vai con al scuola guida sia che la fai da privatista e devi interfacciarti da solo con la Motorizzazione e con le varie ASL :lol:

E poi c'è il problema motocicletta...mica tutti sono disposti a spendere migliaia di € quando si ha in tasca il foglio rosa :roll: o si ha la fortuna di avere il babbo (o un amico fidato) già motociclista oppure devi andare alle scuoel guida che sono molto bravi a scucire centinaia di €

Certo consoco anche chi si è fatto prima regalare la naked e poi ha fatto le'same :roll: ma la categoria "figli di papà" spero sia ridotta a pochissimi elementi

Io ad es. non me la sento di fare la patente con l' SMT 990 di mio papà perchè ci tocco malissimo :roll: se comprava un'altra moto sarebbe stato molto meglio

Quando a 14 anni la Aprilia RS50 o qual si voglia moto 50 tornerà ad essere un sogno per i ragazzini, si torneranno a vedere motociclisti dai 21 in sù!!!

Non accadrà mai più per due motivi semplici semplici:

_lo scooter per il 14enne non è più uno status-symbol tanto quanto la moto non lo è più per il 20enne

_il patentino è un fortissimo deterrente:è vero che è una minchiata eppure conosco tantissimi ragazzini che o sono stati bocciati o nemmeno ci provano perchè tanto hanno genitori accondiscendenti che li portano ovunque e possono aspettare i 18 anni

 

花は桜木人は武士

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