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Costa Concordia - The Parbuckling Project


AleMcGir

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:mrgreen:

fino a lì ci ero arrivato... so che maersk line ha la più grande del mondo lunga 400 mt costruita in Danimarca. avevo visto qualcosa su Dmax 'grandi costruzioni'...

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  • 9 mesi fa...
Concordia, lunedì l’ultimo viaggio

C’è il via libera al rigalleggiamento

L’Osservatorio di monitoraggio: «Se il meteo lo permette al via le operazioni».

Costa Crociere: «Senza intoppi il relitto lascerà l’isola del Giglio il 21 luglio»

Ora che il mare di carte è alle spalle c’è quello vero che attende la Concordia: l’ultimo via libera lo ha dato oggi l’Osservatorio per il monitoraggio riunito a Roma. Poi, da domani, quando ci sarà la formalizzazione vera e propria, comincerà il conto alla rovescia per il refloating, il rigalleggiamento del relitto attraverso i cassoni che in questi mesi sono stati fissati sulle fiancate della Concordia: se le condizioni meteo lo consentiranno, tutto comincerà lunedì mattina.

Un’ «operazione complessa, mai tentata prima nella storia», ha commentato Michael Thamm, ad di Costa Crociere che oggi ha fatto gli auguri «per il successo di questa grande sfida» ai tecnici che lavorano attorno al gigante del mare che dal 13 gennaio del 2012 è bloccato davanti alle coste dell’Isola del Giglio.

Serviranno poi alcuni giorni di lavoro per consentire alla Concordia di lasciare l’isola e, scortata da un convoglio, intraprendere l’ultimo viaggio, quello verso Genova dove è attesa per la demolizione. Il programma prevede che la nave possa «salpare» una settimana dopo, il 21 luglio, in coincidenza con quella che i modelli matematici dei previsori hanno identificato nella “finestra” utile dal punto di vista meteo per consentirne la navigazione in sicurezza a 2,5 miglia all’ora per quattro o cinque giorni verso il porto ligure.

Durante le operazioni di rimozione le acque dell’Isola del Giglio nella zona in cui si trova il relitto saranno interessate ad alcune limitazioni: divieto di balneazione davanti alla spiaggia prospiciente la nave per tutta la prossima settimana, e da dove è prevedibile che i turisti che in questo periodo sono sull’isola seguiranno l’evolversi della situazione, e interruzione delle attività portuali limitata però al primo giorno delle operazioni di rigalleggiamento e alla manovra di partenza della nave. Nessun problema, viene invece assicurato, per l’approvvigionamento idrico. Oggi intanto si è svolta un’esercitazione antincendio che ha interessato il «cantiere» introno al relitto: una delle attività propedeutiche alla complicata operazione che prenderà in via tra una manciata di ore.

La prima fase delle operazioni che dovrebbero cominciare lunedì prevede che la Concordia sia fatta rigalleggiare di circa due metri dalle piattaforme sulle quali adesso poggia e poi spostata, con l’aiuto dei rimorchiatori, 30 metri verso est. A quel punto la nave sarà ormeggiata e i tecnici potranno completare l’installazione e il tensionamento di alcuni cavi e catene e abbassare i cassoni del lato di dritta per far loro raggiungere la posizione definitiva. Quindi il rigalleggiamento vero e proprio: un ponte alla volta dal ponte 6 al ponte 3 compreso.

La Stampa - Concordia, lunedì l?ultimo viaggio C?è il via libera al rigalleggiamento

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come al solito e' servito piu' tempo a decidere che non a fare
Il capo della Protezione Civile spiega come si è arrivati alla scelta di Genova come porto di destinazione del relitto della Concordia. Con piglio polemico, Franco Gabrielli dice che se questa operazione fosse stata gestita con procedure pubbliche, «la nave sarebbe rimasta al Giglio, per i prossimi vent’anni».

Intervista di Lidia Catalano

http://www.lastampa.it/2014/07/14/multimedia/italia/speciali/concordia/gabrielli-a-la-stampa-con-procedure-pubbliche-ci-sarebbero-voluti-anni-TwZ6e3BA98yFV6Dqo3V9EL/pagina.html

:roll:

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Ma una volta che galleggia svuoteranno i ponti che restano sotto il livello del mare, così da aumentarne la galleggiabilità

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Dovrebbero già aver tolto tutto ciò che era possibile togliere, altrimenti seminerebbero oggetti per tutto il Tirreno durante il traino per Genova.

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Ma una volta che galleggia svuoteranno i ponti che restano sotto il livello del mare, così da aumentarne la galleggiabilità

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La Concordia a Genova l’ultima crociera

Conto alla rovescia per il trasferimento del relitto dal Giglio. 700 persone impegnate nella colossale opera di demolizione

Ci saranno anche loro, i camalli della Culmv del mitico Paride Batini scomparso alcuni anni fa, fra i 700 uomini impegnati a demolire la Costa Concordia. I 1.200 portuali della Compagnia Unica non se la passano benissimo e lo smantellamento della nave naufragata tragicamente all’Isola del Giglio il 13 gennaio 2012 è, anche per loro, un’occasione di lavoro irrinunciabile.

Una volta ricevuto il via libera da parte dell’Autorità Portuale, i camalli verranno utilizzati per lo sbarco delle tonnellate di materiale (infissi, mobili, porte, elettrodomestici, ecc) che sarà estratto dal relitto nei 4-6 mesi che rimarrà attraccato alla diga di Prà-Voltri. Dopo questa prima fase di alleggerimento, la nave sarà trasferita nella zona industriale dello scalo, alle spalle del Porto Antico ridisegnato da Renzo Piano, per la demolizione definitiva.

Sulla banchina della diga che protegge il terminal container del Vte, nell’estremo ponente genovese, gli uomini dell’Autorità portuale presieduta da Luigi Merlo sono già al lavoro per sistemare gli speciali «respingenti» ai quali sarà legata la nave proveniente dal Giglio dopo 4 giorni (se non ci saranno inconvenienti) di navigazione, trainata dai rimorchiatori oceanici. Un’operazione complessa, mai realizzata in questi termini prima d’ora al mondo. Ma anche un’operazione onerosa, che costerà alle assicurazioni che assistono Costa Crociere altri 80 milioni di euro che si aggiungono ai 600 milioni spesi sinora per recuperare la nave. Senza contare gli indennizzi per i naufraghi e le vittime.

A ridosso della diga di Prà-Voltri il mare è profondo una ventina di metri, più che sufficienti ad accogliere il colosso ferito a morte che con il suo carico di acque putride ha un pescaggio di 18 metri. Come tante formichine, centinaia di falegnami, elettricisti, saldatori, meccanici, carpentieri, pontieri, facchini, lavoreranno per alleggerire la Concordia fino ad arrivare a un pescaggio di 15 metri che consentirà di sistemarla nell’ex superbacino dove verranno eliminati i ponti dal 14 al 2. A quel punto lo scafo, con un pescaggio di 10 metri, troverà posto nel bacino di carenaggio numero 4 dove, dopo essere stati smaltiti i liquidi residui, la Concordia verrà finalmente fatta a pezzi e le sue tonnellate di acciaio avviate alle fonderie. L’associazione temporanea di imprese incaricata della demolizione (Saipem, San Giorgio del porto e Cantieri Mariotti) potrà rivenderle come rottame a un prezzo che oscilla fra 1 e 2 euro al chilo.

Nella prima fase dell’operazione, a Prà-Voltri, la nave avrà a disposizione 5 mila metri quadri di area riservata sulla diga e 28 mila mq di specchio acqueo. A terra, al terminal Vte di fronte alla diga, verrà allestito un cantiere su un’area di 14.500 mq, più altri 1.800 mq di specchio acqueo. Il materiale prelevato dalla Concordia verrà trasbordato su pontoni e poi sbarcato al Vte. Tutto quanto potrà essere riutilizzato (ad esempio mobili non compromessi dalla permanenza in mare) sarà donato a enti benefici e no profit del quartiere ponentino genovese. Il materiale riciclabile sarà venduto, mentre il resto avviato tramite camion verso discariche attrezzate.

Sono una cinquantina le aziende autorizzate a operare in porto per la demolizione e lo smaltimento della Concordia. Fra esse anche aziende specializzate in lavori subacquei, guardianaggio, antincendio, antinquinamento, prefabbricati (sorgerà un piccolo villaggio per accogliere manodopera e tecnici provenienti da fuori Genova), laboratori di analisi delle acque. Quattro le fasi dell’operazione: a) alleggerimento del relitto con la rimozione degli arredi; B) trasferimento nell’area ex superbacino per smantellare le strutture dei ponti dal 14 al 2; c) operazioni propedeutiche al trasferimento al bacino di carenaggio 4 (rimozione dei 30 cassoni e pulizia cambuse); d) smantellamento completo del relitto. I lavori a Prà-Voltri dureranno da un minimo di 4 a un massimo di 6 mesi. Altri 18 mesi richiederanno le tre fasi successive. Insomma: dal 20 luglio, quando la nave lascerà il Giglio, passeranno due anni. Poi della Concordia, e del suo comandante Francesco Schettino, resterà soltanto il ricordo del dolore e del pianto che hanno procurato.

La Stampa - La Concordia a Genova l?ultima crociera

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