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Lancia Stratos


Starboy

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Sempre dalle riviste tedesche 77-78 che ho x qualche giorno a casa... ecco un bel servizio di SportAuto con immagini del 1977 dedicato alla Squadra Corse Lancia,

si notano le varie Stratos in lavorazione sia per i Rally che Pista, una Montecarlo ancora Stradale e nell'altra pagina i suoi motori per quella che poi corse nel mondiale marche 1979, e notare la prova fotografica dei tanti motore Boxer Gamma in elaborazione...

(ps, anche qua se qualcuno ha voglia di tradurre sta lingua...)

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  • 3 mesi fa...
  • 11 mesi fa...

Ohilalà, eccoci qua coi primi petardi (facciamoli in virtuale, visto che quest'anno sono vietati un po' dappertutto quelli veri) che tira l'archivio per festeggiare l'anno nuovo.

In questo 2012, ci sarà il quarantennale della nascita di Gente Motori. Mi direte voi “si, vabbè?” e ok, avete ragione. Non è una notiziona. Però per un archivista come me è un piccolo anniversario, e ho deciso che quest'anno le curiosità vintage che l'archivio sparerà sul forum verranno dalle annate migliori di questa rivista.

Il 2012 sarà quindi l'annata “Gente Motori” e si esprimerà attraverso i racconti di Raid, fatti curiosi, long-term test e... interviste interessanti, come quella che spunta fuori oggi qui.

Nel frattempo prosegue la preparazione del primo Raid, perché si tratta di un documento di maggior lunghezza, mentre questi più piccini spunteranno qui e là per tenere buono Mazinga che altrimenti per non annoiarsi compra tutte le obsolete sul web. :D

Il Gianni” intervista “il Nuccio”, si parla di Stratos e di cose varie. Non è un'intervistona galattica, dura poco, tuttavia come reperto è sempre interessante. Colgo l'occasione per ricordare che nel mio riportare non modifico mai i testi qualora contengano delle inesattezze “col senno di poi” (insomma cose che poi non sono andate così).

Riporto esattamente quel che era, perché in questo modo, come dicevo ai tempi, si ha modo di leggere un documento d'epoca, incrociarlo coi fatti reali accaduti in seguito, fare una valutazione dell'operato della rivista e a volte, conoscendo la verità a posteriori, capire quando qualcuno “la raccontava”. ;)

(ad esempio in questa intervista ci sono delle affermazioni che...)

Andiamo quindi a sederci nel 1972 e... buona lettura.

GM – Prima di parlare della Stratos che forma oggetto di questa nostra intervista, vorremmo conoscere il suo pensiero sulla attuale situazione dell'industria carrozziera in Italia.

Molti carrozzieri in questi ultimi anni sono stati fagocitati da grandi complessi, altri sono spariti. Lei ritiene che un carrozziere, alle soglie del Duemila, svolga ancora un compito importante nel quadro dell'industria automobilistica mondiale?

NB – “Per rispondere a questa domanda, è necessario dividere in due categorie le carrozzerie e cioè le piccole Aziende e le grandi Aziende.

Le piccole Aziende, è inutile disconoscerlo, stanno incontrando delle difficoltà, le quali si manifesteranno in misura sempre maggiore. E questo non tanto perché con l'evoluzione industriale e con la trasformazione dei gusti e delle necessità dell'utente sia venuta a mancar loro una fetta di mercato; anzi ritengo che la loro piccola quota legata ad una produzione speciale (essi per lo più fanno, ad esempio, delle versioni station-wagon molto interessanti) possa trovare sempre una collocazione.

Ma essi incontreranno difficoltà sempre maggiori per l'omologazione dei loro prodotti. In questi ultimi tempi, sono state varate delle disposizioni veramente drastiche, alle quali tutti debbono adeguarsi; ad esempio nel campo della sicurezza e dell'inquinamento.

Già una grande industria deve superare dei difficili problemi; ma per il piccolo costruttore questi problemi diventano insormontabili. Di qui nasceranno le sue difficoltà.

Vi è poi il grande carrozziere. Ebbene, a mio avviso la funzione di quest'ultimo non verrà mai a mancare. L'industria automobilistica ed il carrozziere si sono ormai plasmati l'una sull'altro; si è verificato un processo di osmosi, per cui il carrozziere ha appreso dall'industria i metodi più economici di produzione, mentre la Casa automobilistica ottiene da noi dei prodotti non solo validi per lo stile ma anche per il prezzo.

Infatti in molti casi la grande carrozzeria può ottenere gli stessi risultati che all'industria costerebbero molto di più.

Vi è poi da tener presente che noi svolgiamo anche il ruolo di 'punta avanzata' per la grande Casa automobilistica, per la quale possiamo preparare prototipi di 'avanguardia', prototipi di studio in infinite varianti.

Quindi il grande carrozziere avrà sempre una sua funzione e un suo posto, anche se ormai siamo alle soglie del Duemila.”

GM – Molte volte la Carrozzeria Bertone è stata accusata di aver realizzato delle vetture fantastiche, dei “dream cars” che poi non hanno avuto seguito pratico. Che significato possono aver avuto questi prototipi?

NB - “Direi che la Carrozzeria Bertone ben difficilmente costruisce dei prototipi per i quali poi non vi sia un seguito pratico. Può darsi che l'impressione immediata suscitata da un certo tipo di vettura, sia quella di un 'dream car', ma essa ha sempre dei particolari che possono essere trasferiti in una produzione di serie.

Comunque bisogna tener presenti tre fatti. Innanzitutto la necessità da parte della Carrozzeria Bertone di presentare ogni tanto qualche vettura, che posso battezzare 'vettura promozionale', cioè il 'dream car', che faccia parlare di sé.

È una forma come un'altra di pubblicità, senza contare che è anche un mezzo per tenere in esercizio gli specialisti che si dedicano alla realizzazione manuale di questi veicoli.

In un secondo luogo, molte volte siamo costretti a mascherare da 'dream car' una certa idea che si è concretizzata e che esponiamo ad un Salone e questo affinché la concorrenza non ci copi.

In questo senso non siamo tutelati: le idee stilistiche in Italia non si brevettano e quindi tutti possono carpire quanto noi ideiamo. Un esempio in questo campo?

La 'Runabout' vista un paio di anni fa ha formato la base per la realizzazione di un nuovo spider di una grande Casa automobilistica. Sarà sempre la 'Runabout' alla quale sono stati tolti i 'fronzoli'.

Infine il terzo punto: il carrozziere deve comunque anticipare il futuro e questo è anche lo scopo di certi veicoli che abbiamo presentato ai Saloni. La Carrozzeria Bertone si è sempre attenuta a questi tre principi.”

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GM – Siamo così giunti alla “Stratos”: è stata un'idea di Bertone, oppure della Lancia, o magari è stata suggerita da qualcuno o da qualche fatto particolare?

NB - “La Stratos prima versione che io definisco 'a cuneo' (quella per intenderci con il lunotto sollevabile e che consentiva proprio grazie a questa soluzione l'accesso all'abitacolo) è stata una idea nostra.

Non nascondo però che vi era già un obbiettivo: entrare in casa Lancia. Avevamo però voluto mascherare quella che sarebbe stata la vera vettura con soluzioni 'fantastiche' (l'accesso anteriore ad esempio) proprio per non concedere nulla alla concorrenza.

È stata presentata al Salone di Torino del 1970; è stata costruita utilizzando un vecchio motore 'Fulvia HF' che soltanto all'ultimo momento, per esigenze estetiche, è stato sostituito con un motore nuovo. Poi è avvenuta la ripresentazione in veste definitiva al Salone di Torino del 1971.”

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GM – Ci scusi: a questo punto sono nate le polemiche. La “Stratos” vista alla rassegna del Valentino non aveva più il motore Lancia, bensì un motore Ferrari “Dino”. Perché?

NB - “Una vettura come la 'Stratos', che era stata subito indicata come la punta di diamante del futuro per la 'Squadra Corse Lancia', che portava i colori Lancia, ma che racchiudeva nel cofano un motore 'Dino' era logico che dovesse suscitare polemiche.

Però posso assicurare che il motore montato, qualunque esso fosse in quel momento, non aveva per noi alcun significato. Avevamo sotto mano un 'Dino' e l'abbiamo montato, per non avere un vano vuoto.

Il cofano non lo abbiamo volutamente aperto a nessuno, ma attraverso le fessure della grigliatura era facile vederlo. Di qui le illazioni e le supposizioni. La 'Stratos' invece è e sarà una vettura Lancia.

Alla Lancia infatti ci si è resi conto che qualsiasi modello raggiunge ad un certo momento della propria vita l'apice del rendimento e della funzionalità.

La 'Fulvia' che ha vinto a Montecarlo si trova proprio in questa condizione. Le prossime corse potranno confermare ancora l'exploit di Monaco? Non lo so: so soltanto che alla Lancia oggi si vuole la vettura per il cosiddetto 'assoluto', non più per il primo di classe. La 'Stratos' potrà dare questo assoluto.”

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GM – Ma la “Stratos” risponde ai requisiti di sicurezza che saranno applicati dai vari Paesi?

NB - “Si, è stato tutto previsto e tutto è in linea con le norme più recenti; le uniche prove che dobbiamo ancora compiere sono quelle di 'crash'”.

GM – Quali difficoltà tecniche ha dovuto risolvere per realizzare la “Stratos”?

NB - “Direi nessuna. La versione precedente, con la quale abbiamo percorso alcune migliaia di chilometri su strade normali aperte al traffico, ci ha consentito di giungere a questa realizzazione definitiva senza particolari problemi da risolvere.”

GM – E quali sono state le difficoltà stilistiche?

NB - “Avevamo due strade da seguire: quella della berlinetta Gran Turismo e quella della vettura raccolta, piccola, dalla grande visibilità, una vera stradista per i rallies. Abbiamo scelto questa seconda soluzione, proprio aderendo a quelle che sono le necessità dei piloti che gareggiano nelle competizioni di regolarità internazionali.”

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GM – La politica Fiat e quella Lancia nel campo sportivo è sempre stata quella di utilizzare un modello di serie, anche se “sportivizzato” per ogni singola competizione. Con la “Stratos” sarà seguita questa politica?

NB - “Senza alcun dubbio. La 'Stratos' nascerà per i rallies e la vedremo correre nei rallies, ma avrà una meccanica Lancia di serie (n.d.r completamente nuova in due cilindrate). Quindi sarà intimamente legata a quella che è la produzione Lancia. Forse poi la vedremo anche in mano agli sportivi che non partecipano alle corse, anche se rimarrà sempre una vettura eccezionale, riservata ad una schiera di utenti. Un po' una 'anti-Porsche' insomma, ma in chiave molto italiana.”

GM – Per finire: durante il Rally di Montecarlo, per chi faceva il tifo?

NB - “Per Munari-Mannucci certamente e ho vissuto ore di palpitante entusiasmo.”

FINE

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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bravo Paolì!

Bellissima intervista al grande nuccio. anche profetica direi..

La runabout di cui accennava era la 1/9 giusto? è una macchinetta che mi solletica :pen:

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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NB - “Senza alcun dubbio. La 'Stratos' nascerà per i rallies e la vedremo correre nei rallies, ma avrà una meccanica Lancia di serie (n.d.r completamente nuova in due cilindrate). Quindi sarà intimamente legata a quella che è la produzione Lancia. Forse poi la vedremo anche in mano agli sportivi che non partecipano alle corse, anche se rimarrà sempre una vettura eccezionale, riservata ad una schiera di utenti. Un po' una 'anti-Porsche' insomma, ma in chiave molto italiana.”.....

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bravo Paolì!

Bellissima intervista al grande nuccio. anche profetica direi..

La runabout di cui accennava era la 1/9 giusto? è una macchinetta che mi solletica :pen:

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Bravo, hai colto nel segno :mrgreen:

Tra parentesi sta cacchio di 1600 ghia ho mai capito da dove venisse fuori :pen:

da una parte la vedo firmata jarda (autore di macchine imho orgasmatiche :mrgreen:) dal altre parti la vedo chiamare de tomaso zonda (proprio lui..)

ma chi cavolo l'ha fatta ?:mrgreen:

Qui mi sa che abbisogna tirar fuori una rubrica apposita: Storia del design e dei concept.

Fondamentale per capire certe corsi e ricorsi stilistici delle auto imho

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Tra parentesi sta cacchio di 1600 ghia ho mai capito da dove venisse fuori :pen:

da una parte la vedo firmata jarda (autore di macchine imho orgasmatiche :mrgreen:) dal altre parti la vedo chiamare de tomaso zonda (proprio lui..)

ma chi cavolo l'ha fatta ?:mrgreen:

Qui mi sa che abbisogna tirar fuori una rubrica apposita: Storia del design e dei concept.

Fondamentale per capire certe corsi e ricorsi stilistici delle auto imho

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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