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Avvistamenti vari di auto storiche o quasi-storiche


vpn

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Mamma mia la Princess! E' una macchina rarissima in Italia al giorno d'oggi! :shock:

Complimenti per l'avvistamento Nick!! :D

IMHO, una delle più belle creazioni della fu British Leyland :)

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Inviato (modificato)

@El Nino

La Princess non condivideva parti con l'Austin Allegro ;)

Era infatti una versione "ricarrozzata" della serie BMC 1800, che era culminata con l'Austin Maxi,

praticamente usava la piattaforma di questo robo qua

motoring-graphics-2_842440a.jpg

La Maxi doveva essere la "Renault 4" britannica, ma a causa dei problemi di affidabilità e di assemblaggio che aveva l'auto,

non riuscì mai a sfondare neanche nel mercato domestico (si ricordano i problemi ai cavi del cambio che praticamente,

essendo in caucciù, si "allungavano" con l'utilizzo intenso creando problemi durante le cambiate! :shock:

il problema fu risolto nel giro di pochi mesi, Deo Gratia!)

Praticamente per poter allungare la vita della piattaforma che tecnicamente era piuttosto valida,

dopo aver eliminato certi difetti (la serie BMC 1800 fu l'ultima auto progettata da Alec Issigonis,

in cui cercò di applicare i criteri salvaspazio della Mini ad una berlina di segmento D) si cercò di correre ai ripari

e grazie alla mano straordinaria di Harris Mann si progettò una berlina senza portellone a due volumi da posizionare sopra la più plebea Maxi,

facendo così nascere la serie "18/22", disponibile a marchio Morris, Austin e Wolseley (una variante Vanden Plas era prevista ma fu cassata).

Quella che il Nicketto ha fotografato ;) è precisamente la "Princess 2" la seconda serie che abbandonò il nome "18/22"

e anche i marchi Morris, Austin e Wolseley (che cessò definitivamente di esistere), adottò i quattro fari circolari

e fu fregiata di un marchio a parte, Princess appunto (anche se la gente iniziò a chiamarla Leyland Princess).

Ci furono numerose migliorie a livello di meccanica e finiture, le versioni Austin, Morris e Wolseley furono eliminate

e gli allestimenti furono arricchiti per rendere l'auto più lussuosa, ma la reputazione oramai era stata buttata definitivamente alle ortiche

(e anche la scelta assurda di non dotare l'auto nè di una variante giardinetta, nè del portellone posteriore,

per favorire le vendite della Maxi e della Rover SD1 e quindi evitare una cannibalizzazione fra modelli)

e questa generazione durò poco tempo sul mercato: il marchio Princess non andava come doveva e quindi si eliminò il nuovo marchio dall'auto che continuava ancora a chiamarsi Princess, ma si fregiò del logo "Austin-Morris" (quello con le bande verdi e blu).

L'ultimo tentativo di tenere in vita la Princess avvenne nel 1982,

quando la Princess subì delle modifiche estetiche, adottò il portellone posteriore (era ora! :mrgreen:) e cambiò il nome in Austin Ambassador.

Austin_Ambassador_Front.JPG

Il risultato? Flop totale. La clientela percepì subito che l'auto era poco più di una Princess modificata e fu ingiustamente snobbata.

Fu venduta solo in Inghilterra e i tentativi di esportazione furono un fallimento.

Doveva essere sostituita da una variante a due volumi della Montego (la maquette rassomigliava alla Simca 1307/Talbot Alpine

che in Inghilterra vendeva anche discretamente, anche nella versione a due volumi, la Solara), ma non raggiunse mai la produzione.

Peccato perchè la Princess era una macchina molto bella per i suoi tempi e IMHO tutt'ora,

e se non fosse stato per tutti i problemi che gravavano sulla British Leyland, l'auto sarebbe stata non una,

ma tre spanne sopra la concorrenza. :|

E scusatemi per essermi dilungato e avervi tediato con questo post! :mrgreen:

Modificato da vpn

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A me sembrava che la Princess derivasse da questo robo qua:

800px-Austin_1800_Automatic_1969.jpg

800px-Austin_1800_Automatic_1969_side_view.jpg

che è diventata pure auto dell'anno 1965!!!

Però secondo me l'Allegro somigliava alla Princess... forse per un fatto di family feeling :D

PS a me la Vel Satis piace, assieme alla Avantime ed alla Safrane :D

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

dsarygf.jpg

"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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Ammazza quante belle cosette!

Niente male davvero, la Pininfarina Azzurra poi mi ha fatto ricordare che ne devo provare come si deve, il caso vuole che l'amica di una amica ne abbia una e che questa ragazza sia iscritta al forum, anche se credo non abbia più il tempo di leggere!

E' da mesi che rimandiamo, chissà se ci riuscirò prima dell'inverno..:roll:

Modificato da Cibus

 

Guido ergo sum!

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Quella è l'Austin 1800, vettura tutt'altro che bella ma dal tipico stile inglese anni '60. Lanciata nel '64 fu sostituita dieci anni più tardi, dopo una carriera non certo brillante in termini di vendite, proprio dalla Princess.

Quest'ultima, per contenere i costi della già asfittica British Leyland, adottava in pieno la meccanica della vecchia 1800 ma si presentava con una carrozzeria decisamente più innovativa ed al passo coi tempi.

La Princess fu dapprima commercializzata coi soli marchi Austin e Morris, successivamente ebbe pure il marchio Leyland. La versione di punta 2200 ebbe il marchio Wolseley per il solo mercato interno. Questo la dovrebbe dire lunga sulla confusione commerciale, strategica e di marketing che regnava a quei tempi alla British Leyland; mi ricorda tanto un caso simile, la vicenda anglo-franco-americana di Chrysler-SIMCA-Sunbeam-Talbot, con tutta la confusione di marchi e modelli che ne conseguì, che guarda caso finì allo stesso modo cioè male.

In Italia arrivò come Austin Princess nella sola cilindrata di accesso di 1800 cc per le solite note questioni fiscali.

In effetti una certa somiglianza con l'Allegro c'era, anche se questa aveva linee decisamente più arrotondate rispetto alla Princess.

La Princess sparì dai mercati europei nell''82 proseguendo la sua carriera ancora per qualche anno nella sola madrepatria. Alla fine totalizzò circa 257.000 esemplari, grosso modo lo stesso risultato non granchè lusinghiero della precedente "1800".

Volendo fare una battuta si potrebbe dire che la Princess (principessa) fu molto poco "Princess" sui mercati, ma anche come reputazione qualitativa ed in fondo anche stilistica non è che avesse poi tante motivazioni per fregiarsi di un nome così impegnativo.:lol:

Cambiando ora discorso....Vel Satis ed Avantime, secondo me, sono state partorite dalla filosofia (a volte direi dalla mania) tutta francese di distinguersi ad ogni costo. Questa filosofia però ha portato alterne fortune: volendo restare in casa Renault, questo smisurato desiderio di distinzione ha portato a delle vere e proprie intuizioni geniali come l'Espace dell'84, che fece conoscere in Europa il concetto di automobile monovolume; come la Megane Scènic del '96, che fece da apripista alle monovolume di segmento C; infine la Twingo del '93, la prima piccola rivoluzionaria monovolume nel segmento A dotata di una linea di una simpatia inarrivata e di contenuti, in termini di spazio, abitabilità e modulabilità dell'abitacolo, forse ancora oggi da considerarsi un riferimento tra le city car.

Il rovescio della medaglia è rappresentato da auto come la Vel Satis appunto, con una linea inconcepibile in un segmento in cui l'immagine conta tantissimo. Insomma, un'auto il cui significato è difficile da far capire e da far metabolizzare ad una clientela esigente ed intransigente come quella del seg. E.

Il discorso è pressochè lo stesso sull'Avantime, che per inciso a me piaceva a differenza della Vel Satis. L'auto era indubbiamente esclusiva, particolare, insolita, però difficilmente comprensibile per quella clientela elitaria che l'avrebbe dovuta scegliere al posto di una più blasonata tedesca.

Infine Safrane: era secondo me una reinterpretazione del concetto "25", di cui ne riprendeva in linea di massima l'impostazione stilistica, pur trattandosi di un modello del tutto nuovo e più in linea con gli anni '90. Però, rispetto alla 25, credo fosse calata come personalità e come appeal generale; ormai cominciavano ad essere tempi duri per i costruttori generalisti nel segmento E.

Modificato da Mazinga76
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