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Il "nuovo corso" Lancia


trovi che l'operazione di rimarchiamento dei prodotti Chrysler da parte si Lancia sia una mossa...  

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  1. 1. trovi che l'operazione di rimarchiamento dei prodotti Chrysler da parte si Lancia sia una mossa...

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Qualcuno ha già Lanciato un appello a VW perchè scenda nella terra dei mandolini a comprare Lancia? Su dai..... magari dal forum di 4R......... ah, mi raccomando, voglio anche il centro stile con museo e parco divertimenti in via Caraglio.......

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I più attivi nella discussione

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Sostenere che Marchionne voglia chiudere Lancia è errato, o se non altro non combacia con nessuna delle sue dichiarazioni.

E' l'ultimo product plan che invece lascia un po' più perplessi...

Chiudere un marchio o lasciarlo agonizzare, nella sostanza cambia poco. Lo stesso rimarchiamento dei modelli Chrysler potrebbe portare a esiti molto diversi a seconda che venisse fatto in maniera efficace (vedi - più o meno - 300/Thema) o in maniera lassista (Flavia...).

Esempio: la futura Chrysler 200, che a quanto pare dovrebbe essere un buon oggetto, se venisse importata in Europa con qualche accorgimento estetico modificato e una scelta decente di propulsori e trasmissioni (tutta roba peraltro già esistente in seno al gruppo), potrebbe già contribuire ad allargare un po' la clientela. Forse sarebbero (poche) auto vendute in perdita, ma con gli utili che sta facendo ultimamente Chrysler non mi sembra un problema insormontabile.

Tutto questo avrebbe senso a fronte di una strategia seria di rilancio del marchio, ovviamente.

In ogni caso, quelle caselline vuote nel product plan Lancia secondo me si prestano a essere (eventualmente) riempite più avanti, sulla base di valutazioni future sull'andamento del mercato.

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Interessante articolo di Miki Biasion (ricordo, non solo Campione Rally sulle Delta MA anche Concessionario Lancia in Veneto) sulla situazione Lancia dopo le parole di Marchionne:

[cit]

E’ il periodo della nuova ‘vecchia’ Delta, della Kappa e, più di recente, della Thesis. “Chiedo scusa se lo dico: ma quelle non sono auto, sono dei carciofi con le ruote – è il parere del due volte iridato –. Magari dal punto di vista del confort e delle rifiniture mantenevano ancora l’eccellenza italiana, ma esteticamente parlando erano davvero inguardabili”

E guardate sotto chi commenta: ENRICO FUMIA!!

Crisi Fiat, addio Lancia? Biasion: “Frutto di una serie di scelte incomprensibili” - Il Fatto Quotidiano

Crisi Fiat, addio Lancia? Biasion: “Frutto di una serie di scelte incomprensibili”

Il due volte iridato di rally al volante della mitica Hf Integrale analizza la decisione del Lingotto di "ridurre o eliminare" il marchio. "Si pagano gli errori strategici fatti nel passato". E lancia l'idea: "Riprodurre Delta, Fulvia e Stratos con tecnologie avanzate e linee al passo coi tempi. Altro che mancanza di appeal"

Questa non è una storia di analisi di mercato e di equilibri di bilancio. Non c’entrano la crisi dell’auto e l’imbuto in cui è finito il made in Italy a quattro ruote. O almeno non solo. E’ il racconto di una scelta “per certi versi incomprensibile” – e di sicuro impopolare – analizzata da chi ha contribuito non poco a far entrare nella storia dei motori un nome che oggi rischia di scomparire. “Il marchio Lancia verrà ridotto o eliminato”: parola dell’ad Fiat Sergio Marchionne, che in una sola frase ha anticipato la fine di 106 anni di eccellenza italiana.

Nata nel 1906, infatti, la Lancia ha rappresentato per anni, insieme a Ferrari e Alfa Romeo, il ‘senso’ del nostro Paese per le auto potenti, sportive ed eleganti. E, specie nel caso di Lancia, grintose. E’ la fine degli anni ’80, il campionato mondiale di rally conosce due soli protagonisti: un bolide e un pilota, Lancia Delta HF Integrale e Miki Biasion. Insieme vincono tutto: un titolo italiano (1983), un titolo europeo (1983) e due mondiali di seguito (’88 e ’89) – ad oggi, Biasion è ancora l’unico italiano ad essersi aggiudicato la massima competizione internazionale delle ruote dentate. All’epoca, inoltre, i successi della coppia hanno ripercussioni mica da ridere sul mercato, tanto che la versione stradale della Delta dominatrice sugli sterrati macina numeri record anche nelle concessionarie d’Italia e d’Europa.

Perché il successo porta notorietà. “E quando un prodotto è fatto bene la gente lo compra” dice Miki Biasion a ilfattoquotidiano.it. Allora il ridimensionamento era semplicemente impensabile, figurarsi la cancellazione. “Ricordo che il dottor Florio dopo i nostri successi nei rally andava dall’avvocato Agnelli e diceva: ‘Dottore, abbiamo vinto il mondiale, abbiamo venduto il 20% in più di Delta, ci deve riconfermare il budget’”. E l’Avvocato sborsava, con fiuto e amore per quella berlinetta che, al pari della Ferrari in pista, rappresentava l’orgoglio italiano nel mondo dei motori. “Come dimenticare – spiega il due volte campione del mondo – La Delta era l’auto del pilota, dello sportivo, ma ad esempio anche dell’avvocato, della moglie dell’avvocato e del figlio dell’avvocato. Era bellissima, costava il giusto e aveva il fascino della vittoria. La Subaru, la Mitsubishi non hanno mai avuto quell’appeal sulla gente. Ancora oggi, del resto, quando organizzo raduni arrivano centinaia di ‘lancisti’ con la loro Delta Integrale: è stata un’auto straordinaria”.

E’ stata, appunto, perché tra qualche anno, quando si nominerà Lancia, si parlerà solo al passato. “E’ facile dirlo ora, ma secondo me ciò che ha detto Marchionne è quasi inevitabile – ha spiegato Biasion – E’ la conseguenza di tutta una lunga serie di scelte incomprensibili”. La spiegazione non arriva solo dal ‘campione Biasion’, ma anche dal ‘rivenditore ufficiale Biasion’, che per dieci anni è stato proprietario di alcune concessionarie Lancia: “All’epoca non c’era solo la Delta, ma anche la Thema: un’auto capace di tener testa alla concorrenza tedesca grazie ad affidabilità, ottimo rapporto qualità-prezzo, alto confort e prestazioni elevatissime. Poi però…” Poi però? “Sono state fatte politiche di mercato sbagliate, perché nei piani alti dell’azienda sono arrivate persone che hanno studiato molto, ma di auto ne capivano davvero poco e non avevano alcuna esperienza ‘sul campo’”.

E’ il periodo della nuova ‘vecchia’ Delta, della Kappa e, più di recente, della Thesis. “Chiedo scusa se lo dico: ma quelle non sono auto, sono dei carciofi con le ruote – è il parere del due volte iridato –. Magari dal punto di vista del confort e delle rifiniture mantenevano ancora l’eccellenza italiana, ma esteticamente parlando erano davvero inguardabili”. La gente se n’è accorta e ha smesso di comprare Lancia. Fino alla nascita della piccola Ypsilon e della nuova Delta. “Ma quest’ultima non si doveva chiamare così – dice Biasion – perché dell’auto entrata nella storia delle competizioni sportive non ha mai avuto davvero nulla”.

Siamo ai giorni nostri: Marchionne fa di necessità virtù e si inventa la Lancia-Chrysler. Rinasce la Thema, previsioni di vendita 4mila esemplari l’anno. Come iniziare una partita di calcio con l’obiettivo dello zero a zero in casa. “Non è stata capita”, sottolinea Biasion. “E’ un’ottima auto, ma è fuori mercato, almeno per l’Italia, dove le super berline non le acquista più nessuno: costano e consumano troppo, non è periodo. Dovevano produrre il modello station wagon, un target molto apprezzato dagli acquirenti, ma evidentemente hanno fatto altre scelte”.

Se ora si pensa a sbaraccare, evidentemente sono state scelte sbagliate. “E infatti i ‘lancisti’ non comprano Chrysler e la gente ‘normale’ non può permettersi determinati modelli”. Come se ne esce? L’addio al marchio è l’unica, vera soluzione? “Fino a un certo punto. Marchionne annuncia di voler puntare su Alfa Romeo e Maserati nel settore eleganza e alta gamma – dice Biasion -, ma a mio avviso è un errore, perché storicamente l’eleganza mista a sportività nel gruppo è stata Lancia e non Alfa, da sempre cuore ‘da corsa’ del Lingotto”. Quindi? “Sono scelte: la mia unica speranza è che ricomincino a costruire auto degne della storia motoristica italiana, macchine dalle altissime rifiniture e al tempo stesso dalle prestazioni importanti. Che spendano qualcosa in più – dice Biasion -, ma che creino modelli che facciano affezionare le persone. Le auto sono come i ristoranti: se ti trovi bene continui ad andarci e, nel caso delle auto, a comprarle. La storia della Volkswagen Golf è lì a dimostrarlo”.

E la tradizione di Lancia come si coniuga con il presente? “Io un’idea ben precisa ce l’avrei”. Eccola. “Fiat potrebbe produrre un restyling in chiave moderna (e di altissimo livello) di alcuni modelli che hanno fatto il successo di Lancia: penso alla Delta HF Integrale, alla Stratos e alla Fulvia“, è la proposta di Biasion. “A mio avviso avrebbero un grande successo commerciale. Un mercato di nicchia, per carità, ma se andasse bene si rilancerebbe il marchio senza spendere una fortuna”. Una scommessa affascinante. Puntare sulla tradizione, sulla competenza. E sul cuore. Come nella storia di Lancia e di Biasion. Troverà posto negli equilibrismi di bilancio al ribasso di chi governa il Lingotto?

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Le parole di biasion posso condividerle. Quelle di fumia anche, però fino a quando mi disegna la y (che mi piace ancora) oppure l'ipotesi lybra (imho non male, soprattutto sw)

Ma poi quando si fotografare davanti a questa sua creatura

lancia_j_fumia_cemi_f04.jpg

Rimpiango quasi la Thesys del ciccione americano :disp2:

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Come al solito, si relativizza il passato e si crede che il futuro sia certo :)

Quando impareremo a voltarci, e a guardare nella giusta direzione, a cosa si può fare per il futuro, anzichè a rimpiangere il passato?

Di scritto, c'è solo il passato. Il futuro è una pagina bianca da scrivere, e non è detto che sia uguale al presente. Anzi, visto che viviamo il presente, impegniamoci a buttare le basi per un futuro migliore. Chiamasi "speranza".

Ad oggi, l'appeal di Lancia è molto basso. Ma oggi. Non per sempre, non dobbiamo metterci in testa che le cose non possano mai cambiare.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Le parole di biasion posso condividerle. Quelle di fumia anche, però fino a quando mi disegna la y (che mi piace ancora) oppure l'ipotesi lybra (imho non male, soprattutto sw)

Ma poi quando si fotografare davanti a questa sua creatura

lancia_j_fumia_cemi_f04.jpg

Rimpiango quasi la Thesys del ciccione americano :disp2:

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Diversi anni prima del MB CLS e della prossima uscente CLA..... :). Io credo che questo modellino raccolga molti elementi a suo tempo decisamente innovativi (e personalmente non la vedo tragica come la Lybra poi uscita, con relativi ritardi e guasti stilistici non di poco conto).......

Io credo che abbiano parlato due persone che a Lancia abbiano dato TANTO (la Y più bella è "pesantemente" quella del Fumia, IMHO). E anche il Ciccione americano (persona molto gentile, per me) ebbe qualche guaio non di poco conto, che trasformò la Dialogos in un pesce lesso...... Tutti passaggi, che chissà perchè si cerca sempre di nascondere (lasciando stare l'interno che comunque nella sua razionalità della produzione, piacque molto). Biasion, la Lancia l'ha portata sugli scudi: onore a lui .......... La sua visione contemporanea, è molto romantica, affascinante ma inattuabile con le attuali logiche di gestione del marchio (che deve rendere giustamente).

Come detto su altro thread, la strada per Lancia, ora è quella....... a seguito di 20 anni (tranne che per la Y) di troppe incertezze. Analizzare queste incertezze significherebbe riprendere ciò che è già stato scritto più volte qui. IMHO, se ne prenda atto (dei tanti errori), augurando però al gruppo Fiat di presentare i futuri modelli Lancia (100/200), non come "rimarchiamenti" (se così fosse credo che facinlmente andrabbero incontro al fallimento commerciale....basta vedere su faccialibro Lancia cosa è stato detto di Thema) ma con una strategia per cui l'utente possa percepire le proposte diversamente dal "copia incolla" operato negli ultimi mesi.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Biasion ha dato tanto, ma ha ricevuto anche molto. Ai tempi era grandissimo, ma, a detta dei miei amici più vecchietti e smaliziati, non era il più grande del tempo. Aveva però una grande squadra e grandi auto. Ci mise del suo di sicuro, ma le spalle erano ben coperte

.......

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come già ripetuto innumerevoli volte , l'Italia è un paese di necrofili automobilistici.

Ovviamente si esaltano i modelli solo quando sono morti. Quando sono in vendita si schifano.

Ed alla fine L'unica conseguenza reale è l'unica economicamente possibile : il rimarchiamento totale.

e Lancia non fa eccezione. Certo se si paragona la Beta con l'Aurelia, si può uscire schifati dal concessionario. peccato che l'Aurelia costasse alemno 10/20 volte una Beta, e fosse paragonabile solo alle Jag di alta gamma .

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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