Mio padre si chiamava ENZO, mia madre si chiamava FLAVIA, erano nati ad APRILIA ma si dovettero trasferire a MONTREAL per motivi di lavoro. Rtornarono dopo alcuni anni e comperarono una casa sull'APPIA antica. Nacqui io, mi chiamarono DINO e le mie due sorelle: FULVIA e GIULIA, quest'ultima, la più piccola, la chiamavamo GIULIETTA ed era un TIPO molto SPINT.

Ricordo che uno dei miei primi regali fu un piccolo PANDA di peluche.

D'estate villeggiavamo a CAPRI e d'inverno si sciava a CORTINA ma il mio sogno era diventare grande e volare ad IBIZA. Mi annoiavo e passavo le mie ore sul BELVEDERE, a giocare con la mia cagnetta BIANCHINA, leggendo TOPOLINO e pensando a quale sarebbe stata la mia STRADA e a quale era la posta in PALIO della vita. Ascoltavo musica JAZZ mentre studiavo educazione CIVIC. Insomma ero UNO dei tanti e non vedevo l'ora di mettere un PUNTO alla mia vita ed andare daccapo....

continua.....(o continuate Voi!)

...ero comunque un BRAVO ragazzo che sognava di incontrare una BRAVA ragazza e dedicarsi alla famiglia, unica libertà la REGATA delle 500 miglia (ma in realtà erano 520) da affrontare con il solito RITMO fino a MARBELLA, dove la BORA non soffia mai (al contrario dello SCIROCCO).......

Mi raccomando attenzione al VENTO e alla MAREA quando sei in BARCHETTA.

quindi copriti bene con una POLO e un GOLF...

un ragazzo attento che si guarda a 360 gradi quando è in strada; a volte sa che può essere pericoloso e ci può essere in PALIO la sua esistenza:non è sufficiente dire : con una QUATTROPORTE sei al sicuro, basta un GHIBLI troppo forte e...

Comunque avendo seguito i precetti dei CHEROKEE sa come trasformare una giornata MICRA in una SMART !

la CLASSE A me non mancava.

Poi il mio amico CORRADO ha JETTAto via la sua vita, ma il tempo PASSAT si sa, ci ho messo un PUNTO ed a capo.

Partii quindi per RIO de Janeiro, d'ACCORD non era stagione ma mi divertii lo stesso anche senza il CARNIVAL. C'era una ragazza era molto AGILA e snella, la inseguii di CORSA, arrivammo ad una LAGUNA, la serata era SCENIC, mi disse che si chiamava FABIA, sembrava una LEONessa, le dedicai una stella lassù in ALTO, che VITARA, io mi sentivo un LUPO, con la mia POLO Ralph Loren grigia. Decisi di invitarla a giocare a GOLF

LANCIA la pallina le dicevo, ma i suoi tiri erano molto MINI

rimanevo spesso a sognare. con un paio di WRANGLER girare l'America in cerca dell'ELDORADO : orizzonti INFINITI, praterie dove mandrie di MUSTANG vivono allo stato brado, dove i PUMA ti scrutano dall'ALTO delle rocce. Fare un salto a SANTA FE, o ritornare in Europa a TOLEDO, CORDOBA e SEVILLE, partecipare alla FIESTA e scolarsi ettolitri di PRINZ alla luce dei NEON notturni. Ed infine, EBRO dall'alcool, fare una CORSA in spiaggia con LOLA che è una bellezza SUPERB, offrirle una COROLLA di PRIMULA, ballare un SAMBA lento e sensuale sperando che la sua TATA, la signora FELICIA, non si accorga della sua assenza da casa e che un giorno sua madre OCTAVIA acconsenta alle nostre nozze, spezzando una LANCIA in nostro favore. Era quella la nostra CHIMAERA!

Bisognava tornare a casa prima che suo padre facesse la RONDA

D’ACCORD, della 360 SUPERB’altezza

La BRAVA 500 non fu per STRADA avvezza

Ma fu a tal’ALTO PUNTO la sua nomea

Che in FIESTA mise di gente una MAREA

Di CORSA lei motò ciascun contado

L’ITALA FELICIA fu la sua ELDORADO

Da CAPRI, APRILIA alla del PALIO SIENA

Fin sopra alla CORTINA vieppiù amena

Non meno BRAVO fu per lei il gran credo

A CORDOBA, SEVILLE, IBIZA e pur TOLEDO

Da MARBELLA al CARNIVAL del De Janeiro RIO

Da MONTREAL a SANTA FE l’aggiungo io

Lei era AGILA, SMART, MINI e MICRA

Ma entrammo in sedici in una color ocra

Ci entrò GIULIETTA col suo TOPOLINO

E FLAVIA, GIULIA, FABIA, FULVIA e DINO

Poi c’era ENZO, OCTAVIA CORRADO e LOLA

Ognun portò con sè la sua bestiola

Ficcammo dentro la PANDA BIANCHINA

Un LUPO, un PUMA e un LEON; mammina!

UNO TIPO strano che bevve molta PRINZ

Ci mise dentro un MUSTANG EBRO SPRINT

Sta 500 sembrava una di Noè BARCHETTA

Con la VIPER sul tettuccio nella gabbietta

Agganciammo poi di dietro un gran carrello

Con dentro TATA, LAGONDA e TAURUS bello

Per tutti fu SCENIC il BELVEDERE

REKORD INFINITI da raccontar le sere

Viaggiammo dalla APPIA al POLO Nord

E sorpassammo pur diverse FORD

A RITMO di JAZZ e SAMBA che gran sorte

Ci mancaron per lo ver le QUATTROPORTE

Non ci fermò il gran VENTO di SCIROCCO

Neppur la BORA ed il GHIBLI nel Marocco

Il tempo PASSAT e m’è calato il sonno

Amici CAR li pensier miei riposo vonno.