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moto elettriche, anche scooter e bici

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Inviato

Dunque, da motociclista non disprezzerei alcune moto elettriche: una delle nuove endurine tipo Quantya o la recentissima Ktm, così come quella spagnola che un po' venderanno anche da noi, si chiama ... Vulva :shock: o qualcosa del genere forse, sicuro.

Invece intanto una prima buona notizia da Taiwan

La scossa di Taiwan

di Christian Cavaciuti

La scossa di Taiwan Se nelle auto a lanciare i primi progetti di stazioni di sostituzione batteria dedicate ai veicoli elettrici sono Israele e Danimarca, nelle moto a raccogliere la sfida è l'isola di Taiwan che potrebbe diventare la patria della mobilità elettrica su due ruote

Shai Agassi, il piccolo Steve Jobs israeliano che ha deciso di rivoluzionare il mondo della mobilità, ha chiamato il suo progetto "Better Place": un posto migliore. La sua idea per migliorare il mondo in cui viviamo è quella di rendere praticabili e convenienti su larga scala i veicoli elettrici. Per superare il vincolo della ridotta autonomia, Agassi ha pensato di aggiungere alle tradizionali colonnine di ricarica più o meno veloci delle stazioni di "battery swapping". Qui, in meno di 3 minuti, la batteria scarica viene sostituita con una completamente carica. Una soluzione ambiziosa e visionaria, a cui però hanno aderito in molti, da produttori di batterie come A123 a colossi dell'industria come General Electric, fino alle case auto come Renault-Nissan.

Nelle moto, finora, nessuno aveva ancora pensato a niente del genere: troppo vasta la scala e troppo grandi gli investimenti necessari. In Asia, però, dove gli spostamenti in moto costituiscono ancora la maggioranza del totale, l'idea è interessante.

Taiwan è in effetti il posto ideale per sviluppare una tecnologia del genere: il suo sviluppo negli anni '90 è stato legato proprio da un lato al successo dei costruttori di due ruote (dalle bici di Giant agli scooter di Kymco, Sym, TGB, PGO e altri), e dall'altro all'esplosione dei produttori di elettronica di consumo (Acer, Asus, HTC eccetera).

Per questo motivo il governo taiwanese è attivo nella promozione della mobilità elettrica, come dimostra la decisione di sostenere la costruzione di 60 stazioni di "battery swapping" per moto e scooter elettrici (30 a Taipei e 30 a Kaohsiung), e di mettere 600 veicoli a dispsizione in sharing gratuito.

Si tratta ancora di cifre basse in un Paese dove le due ruote a motore si vendono in milioni di pezzi l'anno. Ma l'interessamento del governo e della stessa Better Place rendono credibile l'operazione, che dovrebbe accelerare la transizione dai motori a scoppio ai motori elettrici nell'affollata isola, dove da tempo ridurre le emissioni dei veicoli è più importante che aumentarne le prestazioni.

La scossa di Taiwan

Modificato da ilario
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