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Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

Featured Replies

Inviato
18 minuti fa, bik scrive:

 

Occorre però ripensare il modello energetico, passando da centrali turbogas da accendere a bisogno ad una produzione predefinita (nucleare importato dalla Francia) o non programmabile (eolico e solare) gestendo le eccedenze per la produzione di idrogeno.

Hai descritto il più grosso business in arrivo su cui sono state già fatte sperimentazioni in alcuni paesi: sostituire le costose ed inefficienti centrali on-demand con pacchi batterie.

 

In Australia Tesla anni fa fece il primo grosso esperimento e i conti a consuntivo sono stati entusiastici, 40Mil$ risparmiati durante il primo anno dell'impianto pilota.

 

https://electrek.co/2018/12/06/tesla-battery-report/

 

Ma parte già il secondo step, accumulazione di massa per le rinnovabili:

https://www.energy-storage.news/tesla-megapacks-picked-for-edifys-300mwh-australia-battery-portfolio/

 

Le batterie stazionarie non hanno problemi di peso, dimensioni, surriscaldamenti, strutturali e quant'altro e possono sfruttare le tecnologie più economiche. Se non ne vedi di più è perchè le produzioni di batterie sono ancora fortemente limitate. 

 

Non è nell'applicazione automotive che le batterie stravolgeranno il mondo, ma nella trasformazione delle reti elettriche!

 

PS: l'idrogeno da accumulo ha sicuramente il suo futuro ma la sua applicazione deve giustificare la perdita di 2/3 del contenuto energetico rispetto alle batterie. Ci saranno sicuramente casi in cui questo può essere vantaggioso, ma non è cosa generalizzabile. 

 

Modificato da Maxwell61

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Inviato

Anche l’accumulo nelle centrali sembra futuro, ma è già presente anche in Italia grazie al progetto Fast Reserve di Terna con la partecipazione di 53 operatori e 117 Fast Reserve Unit (FRU) per una potenza totale di circa 1.327,3 MW

 

https://torino.repubblica.it/cronaca/2022/01/28/news/iren_una_maxi_batteria_nella_centrale_nord_per_evitare_blackout_in_tutta_la_citta_-335549853/
 

 

 

image.jpeg

Inviato
2 ore fa, bik scrive:

Premesso che l'idrogeno non è disponibile in natura, ma occorre ricavarlo, e l'unico metodo conosciuto per ricavarlo a emissioni zero è l'elettrolisi, ovvero un processo che consuma elettricità.

 

Ci sarà sicuramente spazio per l'idrogeno, ma non nel modo in cui pensiamo gli attuali combustibili.

L'idrogeno verrà, immagino, ricavato utilizzando il surplus energetico notturno delle centrali nucleari, che erogano energia a ciclo continuo.

La quantità sarà decisamente inferiore a quella degli attuali combustibili, ed utilizzata ove non è possibile l'elettrificazione.

Occorre però ripensare il modello energetico, passando da centrali turbogas da accendere a bisogno ad una produzione predefinita (nucleare importato dalla Francia) o non programmabile (eolico e solare) gestendo le eccedenze per la produzione di idrogeno.

Questo passaggio, per il nostro paese, mi sembra decisamente più complicato che il passaggio alle auto elettriche.

L'idrogeno, da quello che ho capito, è pensato come stoccaggio per le rinnovabili.

Inviato
1 ora fa, xtom scrive:

Anche l’accumulo nelle centrali sembra futuro, ma è già presente anche in Italia grazie al progetto Fast Reserve di Terna con la partecipazione di 53 operatori e 117 Fast Reserve Unit (FRU) per una potenza totale di circa 1.327,3 MW

 

https://torino.repubblica.it/cronaca/2022/01/28/news/iren_una_maxi_batteria_nella_centrale_nord_per_evitare_blackout_in_tutta_la_citta_-335549853/
 

 

 

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Mmm leggo che quest'impianto è un modesto 7 MW e che il gruppo prevede di installare in giro per 300MW per il 2030. 

 

https://www.ecodallecitta.it/fast-reserve-operativo-a-torino-il-primo-sistema-di-accumulo-elettrico-iren/

 

Cioè la capacità che nel 2021 ha un singolo impianto in Australia... 

 

https://en.m.wikipedia.org/wiki/Victorian_Big_Battery

 

 

Inviato
17 ore fa, 4200blu scrive:

 

...come ho letto la proposta della legge, il legge non dice che una macchina dovrebbe essere una bev, la legge dce solo, che le emissione CO2 del auto devono essere zero e il e-fuel conta per emissioni come carburante fossile, cosi non e piu un soluzione.

 

Questo però mi porta ad un dubbio. Le BEV con extender (le EREV) come vengono considerate?

Perchè se il calcolo della C02 viene fatto sul ciclo WLTP, allora le EREV ed anche le PHEV tecnicamente potrebbero rimanere (anche se i consumi del ciclo WLTP dovrebbero essere calcolati col 50% di batteria e senza forzature sulla modalità di utilizzo dell'auto (PHEV solo in elettrico)).

Come già detto l'EREV potrebbe essere la soluzione alternativa che ti salva capre e cavoli, in quanto, rispetto alle PHEV, sono più efficenti e sono più gestibli in ambito di progettazione delle piattaforme (es. Stellantis userà la modalità EREV per i marchi americani sul LARGE e sul SPACEFRAME).

Poi è chiaro che se i costi delle batterie e le  loro capacità avranno un ulteriore salto in temini di efficenza e costi, le EREV scompariranno, ma la situazione del mercato attuale non sembra promettere bene.

Facciamo un favore a questo mondo... Meno SUV, più 4C e Lotus...

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Inviato
11 minuti fa, defiant scrive:

Questo però mi porta ad un dubbio. Le BEV con extender (le EREV) come vengono considerate?

Perchè se il calcolo della C02 viene fatto sul ciclo WLTP, allora le EREV ed anche le PHEV tecnicamente potrebbero rimanere (anche se i consumi del ciclo WLTP dovrebbero essere calcolati col 50% di batteria e senza forzature sulla modalità di utilizzo dell'auto (PHEV solo in elettrico)).

Come già detto l'EREV potrebbe essere la soluzione alternativa che ti salva capre e cavoli, in quanto, rispetto alle PHEV, sono più efficenti e sono più gestibli in ambito di progettazione delle piattaforme (es. Stellantis userà la modalità EREV per i marchi americani sul LARGE e sul SPACEFRAME).

Poi è chiaro che se i costi delle batterie e le  loro capacità avranno un ulteriore salto in temini di efficenza e costi, le EREV scompariranno, ma la situazione del mercato attuale non sembra promettere bene.

 

Dubbio lecito che è venuto anche a me in un altro contesto.

 

Supponiamo che qualche città tra qualche anno vieti la circolazione alle auto che non sono a emissioni zero nelle ZTL, le PHEV e le EREV possono circolare?

 

Se una PHEV o una EREV ha le batterie cariche può circolare a emissioni zero, ma se gli si scaricano cominciano ad emettere, su quale principio possono quindi multarle?

- hanno a bordo un motore termico, quindi anche se emettono zero le multo lo stesso (ipotesi più restrittiva)

- hanno per legge a bordo una scatola nera, quindi le multo se si attiva il motore termico (ipotesi più corretta)

- hanno una batteria che garantisce almeno tot km di autonomia, quindi non le multo mai (ipotesi meno restrittiva)

 

Il concetto di scatola nera può sembrare complesso ma in realtà:

- da luglio tutte le nuove auto dovranno obbligatoriamente montarlo di serie

- In Lombardia e Piemonte i diesel euro 4 possono circolare solo se muniti di scatola nera, sistema MoveIn

 

Con queste premesse i sistemi PHEV ed EREV potrebbero avere ancora un futuro sui segmenti medi, mentre sui segmenti alti, dove il prezzo non è un problema, e nei segmenti piccoli, dove c'è poco spazio e serve poca autonomia, non sarà conveniente.

 

 

Inviato
7 minuti fa, xtom scrive:

Se una PHEV o una EREV ha le batterie cariche può circolare a emissioni zero, ma se gli si scaricano cominciano ad emettere, su quale principio possono quindi multarle?

 

Tecnicamente sarebbe facile...con posizionamento GPS e chiaro se una macchina e dentro una zona zero emission o no...se e dentro poi si blocca il funzionamento del motore ice.

 

Inviato
9 minuti fa, 4200blu scrive:

 

Tecnicamente sarebbe facile...con posizionamento GPS e chiaro se una macchina e dentro una zona zero emission o no...se e dentro poi si blocca il funzionamento del motore ice.

 

 

Ci ho pensato, ma la soluzione di bloccare il motore ICE forse è troppo restrittiva, anche se uno dovrebbe ben sapere qual è l'autonomia elettrica residua ed il fatto che in una zona non potrà attivare l'ICE e quindi dovrà ricaricare ad una colonnina per non rimanere a piedi.

 

Temo però che chi usa PHEV od EREV faccia psicologicamente più affidamento sulla benzine che sulle colonnine in caso di esaurimento della batteria. 

 

Il sistema MoveIn con il GPS consente tot km all'anno in determinate zone, potrebbe essere la stessa cosa per PHEV ed EREV, con l'aggiunta dell'informazione se i km sono fatti in certe zone in elettrico o in termico, scalando ad esempio 0 km per ogni km fatto in elettrico e 1 km per ogni km fatto con ice. 

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