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Interessi, banche sconfitte: dovranno restituire miliardi

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Inviato
La Cassazione, a sezioni unite, ha dato ragione ai consumatori

Gli istituti speravano in un ribaltamento delle passate sentenze

Le aziende di credito per decenni hanno calcolato gli interessi trimestralmente sui prestiti concessi, annualmente sui depositi

ROMA - Netta vittoria dei consumatori, storica sconfitta per le banche. La Cassazione, a Sezioni unite, ha messo una pietra tombale sulla storica questione dell'anatocismo praticato dagli istituti di credito. In pratica quando il conto del correntista era in nero gli interessi venivano calcolati annualmente, quando era in rosso il calcolo era trimestrale. La Cassazione si era già pronunciata in proposito con tre distinte sentenze.

"Ma gli istituti di credito, pur adeguando il calcolo degli interessi - spiega Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef - hanno sempre fatto orecchie da mercante sui rimborsi chiesti dai risparmiatori. Nonostante le tre sentenze fossero già definitive, la banche esigevano una sentenza della Cassazione a Sezioni unite nella speranza che questa ribaltasse le precedenti interpretazioni. Hanno perso. Ora dovranno pacificamente rimborsare chi per anni ha subito questa pratica e per i Tribunali a questo punto il lavoro sarà in discesa, a meno che il governo non intervenga con una sanatoria".

La vera novità è che le clausole di capitalizzazione trimestrale degli interessi dovuti dal correntista devono considerarsi nulle anche se contratte prima del noto orientamento giurisprudenziale che, nella primavera del 1999, ne ha negato l'uso. In sostanza la sentenza ha valore retroattivo. "E' questa la sintesi della sentenza n. 21095 della Suprema Corte di Cassazione - spiega Lannutti - che ha bocciato definitivamente la pretesa delle banche e dell'Abi di ribaltare i precedenti pronunciamenti".

L'Adusbef ha calcolato che i risparmiatori interessati sono più o meno 10 milioni, per un totale di rimborsi che va dai 20 ai 30 miliardi di euro. Potranno richiedere i rimborsi degli ultimi dieci anni tutti coloro che hanno ancora un conto corrente presso l'istituto di credito, oppure chi, pur non avendo più il rapporto con la banca abbia conservato le scritture contabili.

La pratica dell'anatocismo è vietata dall' articolo 1283 del Codice civile, ma gli istituti di credito per anni, lo hanno sempre praticato, dichiarando che i cosiddetti "usi bancari" lo prevedevano. "L'anatocismo - spiega Lannutti - ha messo in ginocchio tanti piccoli imprenditori. Noi stiamo sostenendo la causa di uno di loro che per 12-13 anni ha avuto un prestito di 800 milioni di vecchi lire con una banca. Una volta rifatti i conti, senza l'anatocismo, si è scoperto che è la banca a dovergli rimborsargli un miliardo di vecchie lire". Gli interessi infatti venivano capitalizzati ogni tre mesi, facendo lievitare il conto finale. Una "guerra" tra banche e correntisti che è durata anni. "E che ora - dice Lannutti - è definitivamente archiviata".

Inviato

che bello, banche di merda

  • Ieri: Fiat Panda 900 Young (1998) - AB Y10 II Avenue (1993) - Fiat Panda 1.2 DynamicClass (2004) - Fiat Punto Evo 1.4 GPL (2010)
  • Oggi: Ford Focus SW 1.6 Tdci 90cv (2009) e Lancia Ypsilon 1.2 (2016)
  • Ieri: Aprilia Rally II L.C. 50cc (1996) - Piaggio Vespa PX 150 (2002) - Honda Hornet 600 II (2006)
  • Oggi: Honda Hornet 600 III (2007) e Piaggio Vespa PX 150 (2000)

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