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Moto gp australia,vittoria di melandri...

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Inviato

From racingworld:

MotoGP - Phillip Island, Gara: Marco Melandri, meraviglioso

17/09/2006 - 08:25 – Non c'è dubbio, la magia di Phillip Island ci ha regalato la gara più imprevedibile, più spettacolare, più emozionante di tutta la stagione della MotoGP, e forse di più. Gli aggettivi si potrebbero sprecare per un Gran Premio d'Australia dal copione inimmaginabile anche solamente a pochi minuti dallo spegnersi dei semafori. Il fattore determinante è stato la pioggia: le previsioni della vigilia la ipotizzavano, forse senza nemmeno troppa convizione, qualcuno si augurava davvero che arrivasse per mettere una pezza ad un week-end difficile. Ma abbiamo dovuto aspettare praticamente l'avvio del giro di ricognizione per vederla.

Nulla di esagerato all'inizio, almeno così sembra dall'esterno, ma l'asfalto è viscido e non appena tutti i concorrenti si schierano sulla griglia viene deliberato lo stop momentaneo alla procedura di start, che sarà ripetuta circa dieci minuti dopo (alle 15:10). Quando si comincia la classifica diviene immediatamente poco consueta. Vola Shinya Nakano, fulminante dalla seconda piazza in sella alla Kawasaki, così come un po' tutte le altre moto gommate Bridgestone, stupiscono invece le difficoltà di Nicky Hayden, che precipita in sedicesima piazza.

In mezzo abbiamo errori, sorpassi, incroci di traiettorie, azzardi e prudenza. La pioggia si intensifica intanto, e Valentino Rossi, ottavo, cambia ritmo al quinto passaggio. Diventa un razzo, in meno di due giri arriva fino alla seconda posizione, compiendo alcune manovre che lasciano a bocca aperta. Ma l'acqua che cade è sempre più copiosa, ormai è l'ora di rientrare ai box per avvalersi del "cambio-moto", per la prima volta nella storia della categoria regina dopo l'introduzione della regola del "flag-to-flag" alla vigilia del Mondiale 2005. I primi a tentare l'esperimento sono Ellison e Cardoso, e funziona. Presto anche tutti gli altri passano ai box per adottare il loro bolide in assetto da bagnato, tranne il leader Nakano (col senno di poi, un eccesso di presunzione), che aspetta un'altra tornata e si fa così soffiare la vetta da Sete Gibernau.

Lo spagnolo terrà duro per un bel po', ma da adesso la musica cambia: Hayden è in recupero, Rossi pare bisognoso di riprendere maggior feeling, Melandri si scatena. Il ritmo del ravennate diventa subito di un altro pianeta, si beve chi lo precedeva e con prepotenza giunge fin negli scarichi di Gibernau, costretto a dar strada in breve tempo. Da quel momento "Macio" viaggia indisturbato verso la bandiera a scacchi, andando a conquistare la terza affermazione del 2006 dopo quelle di Istanbul e Le Mans. Un risultato che non solo ridà morale al #33 dopo una fase un po' complicata, ma che volendo lo rilancia pure in ottica iridata.

Adesso Nicky Hayden è a 32 punti di distacco, così come per Daniel Pedrosa, il quale però ha vissuto una domenica disastrosa finendo appena quindicesimo, e persino doppiato, a dispetto di una ottima partenza quando il fondo non era troppo bagnato. "Kentucky Kid" invece ha ottenuto la quinta posizione, battuto anche da Valentino Rossi, terzo, che in extremis (all'ultima curva) ha superato Gibernau. Una manovra importantissima, per un soffio mancata dallo yankee, che adesso vede il Dottore a -21 con tre round ancora da disputare.

Ma non dimentichiamo Chris Vermeulen, anzi: l'australiano, che scattava dalla sesta fila, ha dato ulteriore prova della sua sensibilità in queste condizioni (senza dimenticare che nel finale l'asfalto si stava pure parzialmente asciugando) ottenendo una meritatissima piazza d'onore, e quindi il primo podio in MotoGP, proprio sulla pista di casa dove ha esordito dodici mesi fa nella top-class. L'altro idolo locale, Casey Stoner, è sesto, davanti a Loris Capirossi e al battistrada della prima ora, Nakano. Nonostante tutto, non abbiamo assistito ad una ecatombe: gli unici ritirati sono stati infatti Colin Edwards e Carlos Checa.

Il texano è finito a terra nella prima parte della corsa, tradito dal fondo scivoloso, l'iberico è caduto dopo aver tentato di tornare alla sua Yamaha in configurazione d'asciutto, vanificando la possibilità di conseguire un bel risultato, che era alla sua portata. Del resto queste sono le competizioni, e in giornate del genere il rischio è più che mai un'arma a doppio taglio: paga o non paga. In quanto a "paga", comunque, Marco Melandri oggi l'ha proprio data a tutti...

MotoGP - Phillip Island, Gara

01. Marco Melandri - Honda - 26 giri in 44'15.621

02. Chris Vermeulen - Suzuki - +9.699

03. Valentino Rossi - Yamaha - +10.526

04. Sete Gibernau - Ducati - +10.615

05. Nicky Hayden - Honda - +10.694

06. Casey Stoner - Honda - +11.323

07. Loris Capirossi - Ducati - +26.555

08. Shinya Nakano - Kawasaki - +26.666

09. Toni Elias - Honda - +57.234

10. Makoto Tamada - Honda - +1'02.231

11. Randy De Puniet - Kawasaki - +1'02.432

12. John Hopkins - Suzuki - +1'18.809

13. Alex Hofmann - Ducati - +1'48.233

14. Kenny Roberts Jr - KR Honda - a 1 giro

15. Daniel Pedrosa - Honda - a 1 giro

16. James Ellison - Yamaha - a 2 giri

17. Jose Luis Cardoso - Ducati - a 3 giri

Ritirati

18. Carlos Checa - Yamaha - 16 giri

19. Colin Edwards - Yamaha - 7 giri

beh pero' la sosta ai box....imho e' stata interessante....pericolosa,ma interessante

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