Vai al contenuto
View in the app

A better way to browse. Learn more.

Autopareri

A full-screen app on your home screen with push notifications, badges and more.

To install this app on iOS and iPadOS
  1. Tap the Share icon in Safari
  2. Scroll the menu and tap Add to Home Screen.
  3. Tap Add in the top-right corner.
To install this app on Android
  1. Tap the 3-dot menu (⋮) in the top-right corner of the browser.
  2. Tap Add to Home screen or Install app.
  3. Confirm by tapping Install.

Il Centenario del Toro

Featured Replies

Inviato
Un secolo fa nasceva il club: 7 scudetti, il mito del dopoguerra

Superga, le difficoltà. Nessuno come i granata. Valentino & C., una squadra nella storia d'Italia

Toro, trionfi e lacrime

cento anni di una fede

TORINO - Qui si parla di amore e morte, gloria e tragedia, sogno e pazienza e destino. Da cent'anni. Perché il Toro è la squadra più emotiva, più romantica e più dannata del calcio, forse non solo italiano. È un luogo metafisico, uno stato d'animo, una somma di identità: dal colore della maglia, color di sangue, color del vino, all'orgoglio di appartenenza.

Dall'essere contro, essere sempre gli altri, l'opposizione, la minoranza, al coro di curva che non a caso riduce a parole una serie di segni profondi. Dice, questo coro: "Fòrza/vècchio/cuò-re granàta". E attenti al ritmo: tàta/tàta/taratatàta. Sembrano voci, sono già tamburi.

Il Toro è veramente un'emozione lunga un secolo, dalla sera del 3 dicembre 1906 quando nacque in birreria, fino alla festa da stadio di oggi, prima di Torino-Empoli, il corteo di ottocento granata (la parola ex non ha senso) diluiti nel tempo ma immobili nel passato che non passa, nel presente assoluto della memoria. Paolino Pulici e gli altri, quasi tutti. Quelli dello scudetto '76, ventisette anni dopo Superga, e quelli di adesso.

Il Toro. La squadra di Valentino Mazzola e Ciccio Graziani, oggi tristemente prigioniero dei più biechi reality. La squadra di Agroppi e Leo Junior, Maroso e Zaccarelli, Claudio Sala e il paròn Rocco, di Bearzot e Gigi Radice che portò qui il calcio totale. Il Toro, come lo chiama la sua gente. Bisillabo animale: già nel nome l'idea, la forma e la furia della bestia, compresa l'ineluttabile morte nell'arena. Perché il Toro è nato soprattutto per morire. Morirono tutti, sulla collina, contro il muraglione della basilica, il 4 maggio 1949: diciotto giocatori, due tecnici, due dirigenti, un massaggiatore, tre giornalisti, cinque membri dell'equipaggio per un totale di trentuno.

Per dire il destino: il comandante si chiamava Meroni. E morì investito da un'automobile un altro Meroni, Gigi, il più irregolare, il più lucente, il più maledetto tra gli artisti del pallone, era una domenica del 1967. Per dire il destino: il suo investitore si chiamava Attilio Romero, e un giorno sarebbe diventato presidente granata. Morì ancora giovane per un ictus Giorgio Ferrini, il capitano.

Perché il Toro sembra nato per ricordare che la vita è dolore, anche nella gioia dello sport e della giovinezza, e che al destino nessuno sfugge. Saperlo fare con estrema dignità racchiude l'essenza dell'orgoglio granata, altra parola chiave per capire questi cent'anni. Si vede anche nelle vecchie bandiere che i tifosi appendono ai balconi, quasi sempre stinte, perché l'anzianità fa grado e la consunzione delle cose ne sottolinea l'intensità.

Sette scudetti dal 1928 al 1976, più uno revocato nel '27 per un tentativo di corruzione dello juventino Allemandi prima di un derby, episodio mai davvero chiarito. Sette anni di imbattibilità nel mitico Filadelfia, quando il Toro stava all'Italia della ricostruzione come Fausto Coppi agli appassionati della bici, fatti a pezzi ma non vinti dalla guerra. C'era tutto un futuro da rimettere insieme, e serviva l'energia dello sport per trovare la forza. Il Grande Torino, quell'energia la diede non solo ai propri tifosi, diventò un'idea, la prova che nulla è impossibile mai. A parte sopravvivere al destino.

Se fosse un cibo, il Toro sarebbe un piatto di acciughe al verde con molto peperoncino. Se fosse un vino, come scrisse Arpino in una sua poesia sarebbe barbera. Se fosse una donna, sarebbe piena di fuoco. Più forte di qualunque sventura, compreso il passaggio di tanti presidenti predoni, e alcuni erano ceffi da galera. Non così i due leggendari, Ferruccio Novo e Orfeo Pianelli.

Nella città della Fiat, degli Agnelli e della Juventus, la dimensione granata ha rappresentato anche una forma di resistenza, di rifiuto dell'omologazione. Quei tempi non esistono quasi più, ma essere diversi dai ricchi, dai potenti, dai padroni continua ad avere un senso profondo, e lega intere generazioni. Perché tra i tifosi granata ci sono moltissimi giovani, e questa è un'apparente contraddizione: ma come, tifosi senza mai vincere nulla? Eppure qualcosa dev'essere passato, dalle storie dei vecchi ai ragazzi della curva. Forse un gesto piccolo e assoluto, come quello di chi si chinò sul prato del Filadelfia il giorno in cui lo sfondarono le ruspe, per raccogliere un sasso, un coccio, il frammento di un calcinaccio, un ciuffo d'erba da mettere a seccare in un vasetto o tra le pagine di un libro. Sembrava, quel gesto, solo una patetica carezza a qualcosa di perduto. Era, invece, tutta una vita stretta nella mano.

Inviato

peccato oggi la festa sia stata macchiata dal gol non convalidato all'empoili...la palla era dentro di un metro...;)

Auto:ex bmw 320d touring 150cv,Gpunto 1.3mj 90cv

La tua prossima auto:a trazione posteriore

moto:Venduta

una vita di traverso ;)

foto72sw8.jpg

Inviato
peccato oggi la festa sia stata macchiata dal gol non convalidato all'empoili...la palla era dentro di un metro...;)

URL%5Dangelsgh8.jpg

Inviato

tanti auguri.....a il Grande Toro...Superga....ho potuto vedere solo la fiction in tv....da brividi come questo articolo....tanti auguri cuginetti..

Inviato
derelitti.

in che senso...00011032.gif

Auto:ex bmw 320d touring 150cv,Gpunto 1.3mj 90cv

La tua prossima auto:a trazione posteriore

moto:Venduta

una vita di traverso ;)

foto72sw8.jpg

Inviato

molte delle vicessitudini negative sono accadute grazie all'intervento negativo degli Agnelli, che spesso hanno tramato contro, vedi Cimminelli.

..un parallelismo con quanto é successo col marchio Lancia (cioé complotti alle spalle) é inevitabile

Inviato
peccato oggi la festa sia stata macchiata dal gol non convalidato all'empoili...la palla era dentro di un metro...;)

Dopo cent'anni di ingiustizie arbitrali, magari ce ne toccano 100 di favoritismi..... Stiamo diventando peggio dei gobbi..... :-D

LanciaDeltaS4_open_mini.jpg.5d11965fd7512efc3fa6bdb812cce295.jpg 

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Background Picker
Customize Layout

Configure browser push notifications

Chrome (Android)
  1. Tap the lock icon next to the address bar.
  2. Tap Permissions → Notifications.
  3. Adjust your preference.
Chrome (Desktop)
  1. Click the padlock icon in the address bar.
  2. Select Site settings.
  3. Find Notifications and adjust your preference.