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Crisi del mercato auto - Tagli alle produzioni e migliaia di licenziamenti


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I più attivi nella discussione

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A proposito...se ne e' andata la Scia Maria titolare dell'ultimo posto a Genova dove mangiavi bene spendendo pochissimo

Addio a scià Maria | Liguria | Genova | Il Secolo XIX

Che la terra ti sia lieve Maria.

Da te mangiavano gli ultimi. Poveri, immigrati, alcolizzati drogati.

E studenti universitari squattrinati, pensionati, anziani soli.

Tutti quelli che la terra non l'hanno ereditata, ed il lusso l'hanno visto solo nelle vetrine della vicina Via Roma.

Ma da te potevano saziarsi bene e con poco.

Ora la Superba e' un po' piu' povera

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Intervista su repubblica.it a Raoul Picello Ad di Mazda Italia.

Intervista: parla Raoul Picello, Ad di Mazda Italia. "I consumatori hanno

enormi problemi di liquidità e considerando che il 70% delle vendite si fa con i prestiti..."

"Ecco perché l'auto

è al centro della crisi"

di VINCENZO BORGOMEO

este_08073607_36310.jpg Raoul Picello

Un prestito a tassi ridotti di 40 miliardi di euro ed una campagna di rottamazione di 36 mesi per eliminare dalla circolazione i veicoli con oltre 8 anni di età. E' quanto ha appena chiesto ufficialmente l'Acea - l'Associazione che riunisce i costruttori automobilistici europei - all'Unione europea e che dovrebbero aiutare l'industria dell'auto a sopravvivere all'attuale crisi finanziaria internazionale, con conseguente calo della domanda di automobili, e a fronteggiare le stringenti norme sulle emissioni di Co2 decise da Bruxelles. E' questa la strada giusta?

"Sono completamente d'accordo - spiega l'Amministratore Delegato di Mazda Raoul Picello - con la richiesta dell'Acea. Perché, crisi a parte, è innegabile che il parco circolante, italiano ed europeo, diventi sempre più anziano. Inoltre non credo che gli incentivi droghino il mercato. E poi il loro contributo a migliore la sostenibilità dell'auto dal punto di vista ambientale è enorme".

Molti accusano i costruttori di non essere stati in grado di capire la domanda. In fondo l'offerta di vetture ibride, a metano o a Gpl è ancora ridicola.

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"E' indubbio che la crescita delle auto super ecologiche sia fortissima. Ed è anche chiaro che l'offerta di modelli è bassa: a fronte di queste considerazioni la crescita di vendita di queste auto è ancora più straordinaria. L'industria però sta reagendo in fretta".

Nel frattempo l'immagine dell'auto sembra ridotta ai minimi storici: mai nella centenaria storia dell'automobile abbiamo assistito a tanti attacchi al mondo dei motori. All'ultimo salone di Parigi Greenpeace ha addirittura coperto il logo dello Show con un pannello di denuncia: un mondo schiacciato dal passaggio di un'auto.

"Si, va bene, ma tutti i dati confermano che l'impatto dell'auto sul totale delle emissioni è minimo. Il problema è che l'auto è un facile bersaglio rispetto ad altri settori. Inoltre nonostante ciò i passi avanti - dal punto di vista delle emissioni nocive - che l'industria dell'auto sta compiendo sono davvero enormi".

Torniamo alla crisi. Secondo lei è possibile ipotizzare, almeno per grandi temi, una ricetta che consenta di uscire da questo caos?

"Si, ma bisogna distinguere il punto di osservazione. Mi spiego meglio: i problemi sono diversi per la marca e per la rete di vendita. In ogni caso è fondamentale aumentare il più possibile la flessibilità nella pianificazione della produzione e delle vendite. Davanti a questa fortissime riduzione di mercato non prevista da nessuno - se una marca non è capace di reagire in fretta ne esce bene senza problemi, altrimenti si infila in un circolo negativo dal quale poi è impossibile uscire: si parte con la fabbrica che produce troppo e si finisce con una pressione enorme sulle concessionarie.

E quindi se la riduzione di fatturato si somma con i km zero e gli stock di usato che si accumulano il sistema si inceppa".

D'accordo, ma ora? Che fare in questo momento?

"Innanzitutto assicurare il buon funzionamento della concessionaria, per garantire un buon servizio al cliente; va garantito assolutamente lo standard qualitativo del proprio brand. Occorre insomma lavorare sodo per difendere la marca".

Basta questo per non far disaffezionare il cliente?

"Guardi, voglio essere chiaro: secondo me non è un problema di disaffezione, ma solo di reddito disponibile, aggravato dalla forte stretta al finanziamento: non dimentichiamo che il 70% degli acquisti nel mondo dell'auto si fanno con prestiti bancari. Io credo che le ragioni di acquisto non cambino affatto: i fattori emozionali non cambiano, anche per i costruttori generalisti. Poi, certo, molto dipende dal prestigio della marca, ma l'acquisto dell'auto rimane sempre nella sfera passionale, non c'è dubbio".

E' la peggiore crisi mai vista in Italia?

"Difficile dirlo, ma una cosa è certa: il calo è stato imprevisto e rapido. Tuttavia questo fenomeno non si è verificato solo in Italia, ma anche in Spagna, dove anzi è stato molto più brusco. Esistono problemi macroeconomici che influenzano in modo globale l'auto. Certo poi si apre la discussione infinita su qual è il vero valore del mercato italiano: quanto è forzato e quarto sia fisiologico. A quel punto, se si inizia a discutere sul fatto che l'Italia debba essere un mercato da 2,2 milioni o 1,7, tutto diventa relativo. In ogni caso le forzature ci sono eccome".

A cosa si riferisce, ai km0?

"No, secondo me i km o sono una conseguenza di una forzatura di quote di mercato sbagliate, di fabbriche che non si possono fermare, di una cattiva organizzazione. Non sono una causa, ma un effetto sicuramente".

C'è qualcuno che si arricchisce con questa crisi?

"Se si riferisce a noi della Mazda che in un momento così difficile aumenta le vendite il fenomeno è solo legato all'arrivo di nuovi modelli e all'apprezzamento del pubblico verso la nuova 2 e la rinnovata 6, non ci sono fenomeni speculativi".

E più in generale?

"Vanno forte i costruttori che si sono affacciati per la prima volta in segmenti nuovi di mercato, o quelli giovanissimi. La battaglia si fa dura e avere un prodotto nuovissimo è molto importante. Vede che alla fine il mercato premia sempre i prodotti più interessanti?".

(8 ottobre 2008)

Dal 4 marzo 2003 la passione ci guida! Entra nella comunità con noi !

Questa Giulia non è premium....è spermium !

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ora urgono grossi tagli a stabilimenti/dipendenti di tutti i produttori.

E le case devono sostenere la rete vendita, che ha in pancia parecchi cadaveri (auto invendibili) , se crolla la rete vendita la casa oltre alle perdite di vendite, perde molta immagine.

COme già dissi in altri post, la crisi arriverà in tutti i settori (meno nel settore a/B) ma toccherà tutti.

Guidatore medio di S.w. mi piacciono le auto , fumatore Light e AD INTERIM convivente... questo è nicogiraldi....

875kg - 260+ cv i numeri del mio piacere

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maddoo.. pero' che allarmismi costruiti ragazzi.. qua parlano di auro "minimi storici", di disastro vendite in Italia, ma "che2p", ad oggi il mercato nei 9 mesi è ad appena -11% dopo che sono anni che sempre salito in modo vertiginoso e inverosimile per quantità auto rispetto ad abitanti e ricchezza reale del paese, macchecca@@o si pretende che si possa sempre rimanere a quei livelli. Ora non so dopo il crollo pauroso di finanza di questi giorni cosa accadra nei prossimi mesi, ma se ste interviste sono fatte col riferimento di mercato di sti mesi, sono interviste penose. Sia per l'allarmismo, sia perche il giornalista non dice poi come sono andate in realta le cose in questi anni (ma da Borgomeo non è che ci si deve aspettare qualche riga critica verso le case automobilistiche....)

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...Davanti a questa fortissime riduzione di mercato non prevista da nessuno...
:D Un A.D., che di solito dovrebbe conoscere qualcosa di macroeconomia, che parla così in un mercato italiano drogato da anni deve far solo riflettere sul chi è a capo di certe imprese. :roll::?

Ma poi alla fine è solo un circa -11% sul cumulato dopo l'anno di incentivi... :-P

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maddoo.. pero' che allarmismi costruiti ragazzi.. qua parlano di auro "minimi storici", di disastro vendite in Italia, ma "che2p", ad oggi il mercato nei 9 mesi è ad appena -11% dopo che sono anni che sempre salito in modo vertiginoso e inverosimile per quantità auto rispetto ad abitanti e ricchezza reale del paese, macchecca@@o si pretende che si possa sempre rimanere a quei livelli. Ora non so dopo il crollo pauroso di finanza di questi giorni cosa accadra nei prossimi mesi, ma se ste interviste sono fatte col riferimento di mercato di sti mesi, sono interviste penose. Sia per l'allarmismo, sia perche il giornalista non dice poi come sono andate in realta le cose in questi anni (ma da Borgomeo non è che ci si deve aspettare qualche riga critica verso le case automobilistiche....)

Quoto :clap

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Non capisco se l'intervista a Picello sia un articolo comico o una cosa seria :pz

Ma poi basta con sta richiesta di incentivi, se la devono dare ad un mercato che registra -11% su un anno drogato....non so quale settore non dovrebbe fruirne.

Si producono troppe auto e basta, dichairare obsolete auto di 8 anni (magari con nemmeno 50 k km sulla groppa) è pura follia.

Ma poi che credono che il padre di famiglia oberato dal mutuo e spese vive cambia la sua 156 del 2000 con 60 k km ben tenuta solo perchè gli danno 1500 -2000 eurini di incentivo.

E i rimanenti 30 k dove li trova????

Se va bene 5 dall'usato e il resto???????

Ahhh certo finanziamenti, rate, certo continuiamo ad indebitarci per al'uto, per il TV, per il telefonino, per le vacanze..certo... certo..:pz:pz:pz

ST_G_02_04_000_1.jpgduetto14yg.jpg
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e cosa vuoi che dica?..."siamo tutti fottuti"?......:lol:

Non ci sono strumenti per recuperare vendite..... ovvio che invochino "Lo Stato" semplicemente per tenere un minimo di volumi.(anche se effettivamente cosa vuoi che facciano gli incentivi oggi)

IMHO per far cambiare macchina ad una persona oggi devono offrire NUOVE TECNOLOGIE:

-macchine ibride (anche100% elettriche) abbordabili

-investire di più sull'idrogeno (magari passando per metano e idrometano) + biocarburanti ma fatti con del senso logico (non la roba che ha messo in piedi Bush)

LoStato da parte sua dovrebbe:

investire sulle strutture/tecnologie

sgravare dalle tasse le auto ecologiche SVINCOLATE dalle fonti di energia tradizionali

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Ma no non sono fottuti :lol:

Semplicemente hanno avuto un calo del 11%, probabilmente nei prossimi mesi si accentuerà ma devono prendere atto che hanno ciccato tutti.

Volevano che si cambiasse auto ogni 24-36 mesi e cosi non è, inutile invocare incentivi o definire obsolete le auto di 8 anni fa.

Rivedere i propri BP sbagliati e continuare ad investire nella ricerca di nuove tecnologie oggi non disponibili.

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