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[Ufficiale] Alleanza Fiat - Chrysler


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"sede centrale" vuol dire tutto e vuol dire niente... perchè dubito fortemente che spostino tutte le strutture di R&D italiane (per non parlare degli stabilimenti... dopo averci investito nuovi miliardi li chiudi e li sposti?), non ha senso concepire vetture per il mercato europeo negli USA quando hai già qui tutto il necessario.

imho il gruppone rimarrà sempre con le zampe sia in Italia che negli USA sia che la testa vada a Torino o a Detroit. poco cambia insomma ;)

Bingo!

Si tratterebbe solo della centrale amministrativa; un po' come accade nella General Motors tra la sede di Detroit e la Opel.

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I più attivi nella discussione

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Marchionne: fusione Fiat-Chrysler e poi via da Torino

L'AD italo-canadese vede nel futuro una sola azienda e un quartier generale negli USA

Fiat e Chrysler diventeranno un’unica compagnia entro due o tre anni e la sede potrebbe essere negli Stati Uniti. L’annuncio shock è dello stesso Sergio Marchionne in occasione della tavola rotonda tenutasi ieri a San Francisco e organizzata dalla J.D. Power and Associates e il NADA (North American Dealer Association), l’associazione che riunisce i concessionari americani.

IPOTESI FIAT LONTANO DA TORINO

“Sono ipotesi”, ha detto Marchionne, ma è la prima volta che l’AD di Fiat e Chrysler parla - seppur con il condizionale - di un rovesciamento del genere con il trasferimento del quartier generale a Auburn Hills. Questo non accadrà naturalmente prima che i debiti contratti con il governo americano siano ripagati, si ritorni alla profittabilità in modo stabile e sia possibile iniziare l’offerta pubblica di titoli già da quest’anno con l’uscita progressiva di Washington e la conquista progressiva della maggioranza azionaria di Chrysler da parte di Fiat Auto ora al 25%.

LA SCALATA, IL DEBITO MATERIALE E QUELLO MORALE

Partita fondamentale in questa scalata sarà la rinegoziazione del debito con il Governo americano per i quali dice di pagare attualmente “tassi da ”. Un’affermazione che i rappresentanti dell’amministrazione Obama non hanno commentato, ma controbilanciata dall’ammissione che "Chrysler ha un profondo debito di gratitudine nei confronti dei contribuenti americani e canadesi. Non c'é dubbio che la determinazione e il coraggio mostrato dai governi americano e canadese è stato unico. Riconosciamo di avere una responsabilità morale e intendiamo mostrare la nostra gratitudine adempiendo ai nostri impegni e restituendo ogni centesimo che ci è stato dato". L’aiuto verrà dalle banche e novità sono attese in merito già nel mese di marzo, Marchionne inoltre punta a un finanziamento governativo di 3 miliardi di dollari per lo sviluppo di un’auto ad elevata efficienza.

L’ITALO-CANADESE SI COCCOLA LA CHRYSLER

Nel corso della sua relazione inoltre Marchionne ne ha avute per tutti a cominciare da Carlos Ghosn, alludendo al fatto che continui a condurre Renault e Nissan come se fossero entità separate, facendo capire che è assurdo per una casa automobilistica avere una struttura bicefala. C’è anche l’ennesimo messaggio per Wolfsburg: "Fino a quando sarò CEO di Fiat e Chrysler, il signor Piech non avrà mai l’Alfa Romeo. Gliel’ho detto in faccia. State alla larga". Anche l’accordo con Tata, attraverso Fiat India Automobiles partecipata al 50% per la distribuzione in India, non dà i risultati sperati. Non è mancata la stoccata al Bel Paese: "Lo stabilimento di Mirafiori – ha dichiarato – è fondamentale per il progetto di Fabbrica Italia, ma nel Bel Paese si fa troppa politica". Ha poi snocciolato tutti i progressi ottenuti da Chrysler ormai in nero operativo per 763 milioni di dollari e con una liquidità di 9,6 miliardi di dollari. Anche la rete dove ha fatto la sua parte investendo 304 milioni di dollari e, nonostante questo, l’80% ha dichiarato profitti, come non accadeva dal 2000. Fino al 2015 saranno spesi altri 500 milioni di dollari e per il 2011 le previsioni di vendita sono di 2 milioni con aumento del 25% rispetto al 2010 mentre il mercato interno si attesterà intorno ai 12,7 milioni di auto.

STANOTTE A TORINO QUALCUNO NON HA DORMITO

Intanto le dichiarazioni di Marchionne hanno fatto rotolare dal letto molti a Torino a cominciare dal sindaco Sergio Chiamparino che ha chiesto un incontro urgente. A spaventare è il fatto che Marchionne, anche se con una battuta, ponga l’ipotetico trasferimento del quartier generale al 2014, quando cioè si tireranno le fila del piano industriale presentato dall’AD italo-canadese. A quel punto Marchionne potrebbe avere le mani libere e, con una Chrysler in accelerazione e una Fiat che fatica ad avviare Fabbrica Italia, dare seguito alla trasformazione di Fiat-Chrysler in Chrysler-Fiat. Intanto il prossimo 7 marzo iniziano i colloqui con i sindacati per il passaggio del personale di Pomigliano alla newco che dovrebbe produrre la nuova Panda. Vedremo se in quell’occasione a parlare sarà il Marchionne italiano o quello nordamericano.

Autore: Nicola Desiderio

Data: 5 febbraio 2011

Marchionne: fusione Fiat-Chrysler e poi via da Torino

:(

 

www.giuliomagnifico.it

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Bingo!

Si tratterebbe solo della centrale amministrativa; un po' come accade nella General Motors tra la sede di Detroit e la Opel.

un po' come la CNH che, se non sbaglio, ha sede legale in Olanda?

I'm considered quite an expert on the subject of going off the road (A. De Portago)

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mah un'articolo che si risponde da solo ;)

se fabbrica Italia nel 2014 non è partita perchè qui da noi si fa troppa politica e ci son troppi problemi, biasimeremmo davvero chi va a lavorare in luoghi dove si può farlo senza bastoni fra le ruote?

2 post fa ho detto esplicitamente che FIAT-Chrysler con me avrebbe chiuso se avessero spostato tutto negli USA... amplio la mia affermazione: lo farei solo se non investissero una lira in questo paese.

ma non posso colpevolizzarli se levano le tende dopo l'ipotetico naufragio del progetto fabbrica Italia per colpa delle solite risse politiche, sindacali e delle beghe burocratiche

Alfa Romeo Giulietta, 1.4 TBI Multiair 170 CV Exclusive (2013)

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Finanche Ford, per reggere il mercato europeo, ha dovuto creare una sede europea pressocche' indipendente.

FIAT a Chrysler, l'una europea (anzi italiana) e l'altra americana venderebbero molto di piu' rispetto ad uno dei due marchi snaturato della sua connotazione continentale.

Questo credo in FIAT lo sappiano bene.

Al massimo qui si sta parlanto di una holding finanziaria che controlli sia FIAT Group che Chrysler. Ma sarebbe una mera operazione finanziaria.

Parallelamente credo che Marchionne stia giocando una partita politica su due sponde.

Ci solleveremo dalle tenebre dell'ignoranza, ci accorgeremo di essere creature di grande intelligenza e abilità. Saremo liberi!Impareremo a volare! Richard Bach, 1973," Il gabbiano Jonathan Livingston"

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Fiat, possibile trasferimento a Detroit

Marchionne: "Direzione resta a Torino"

"Il governo lo convochi" chiede il segretario generale Cgil Susanna Camusso dopo l'ipotesi lanciata dall'ad dell'azienda torinese di una possibile fusione con Chrysler e spostamento negli Usa. Anche Bersani chiede risposte sugli investimenti. Di Pietro: "Operazione di depauperamento industriale"

174438252-a00e7801-2b87-4278-b538-defee5c255b4.jpg L'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne

MILANO - Nessuna localizzazione, "né per l'oggi né per il domani", delle funzioni direzionali e progettuali di Fiat all'estero. Lo ha assicurato l'ad di Fiat Sergio Marchionne al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, nel corso di un colloquio telefonico, dopo l'ipotesi lanciata ieri dall'ad del Lingotto 1 di una possibile fusione tra Fiat e Chrysler con 'testa' a Detroit.

"Marchionne ha spiegato il senso delle ipotesi formulate con esclusivo riferimento a futuri e possibili, ma assolutamente non decisi, assetti societari, senza alcun riferimento a una diversa localizzazione delle funzioni direzionali e progettuali della società", si legge in una nota diffusa dal Ministero. Anche dal governo, questa volta, è arrivata una sostanziale richiesta di chiarimento. All'amministratore delegato della Fiat "chiediamo la garanzia di un trasparente e continuo confronto con le istituzioni e le parti sociali", ha detto Sacconi, aggiungendo: "Una vaga ipotesi non è una decisione. E non può quindi dar luogo al solito festival delle Cassandre" ma "una cosa è certa: l'Italia tutta, nelle sue componenti istituzionali come in quelle sociali prevalenti, si è guadagnata il diritto a conservare funzioni direzionali e progettuali".

L'obiettivo ribadito di fusione fra Fiat e Chrysler ha scatenato la reazione del segretario generale della Cgil. Secondo Susanna Camusso il governo dovrebbe "convocare Sergio Marchionne. Che si discuta il piano industriale", ha affermato a margine di una manifestazione di Libertà e Giustizia al Palasharp 2 a Milano, "che si discuta finalmente delle cose vere invece che di trattare male i lavoratori".

"E' tempo di fare una discussione di politica industriale e che il governo doveva chiedere delle garanzie a Fiat", continua Camusso. "Perché - ha aggiunto la numero uno del sindacato, parlando a margine della manifestazione - l'operazione ci pareva fosse il trasferimento negli Usa: mi pare che questa dichiarazione (di Marchionne, ndr) confermi tutte le preoccupazioni che avevamo". "Non possiamo che continuare a chiedere", ha aggiunto Camusso, "che il governo faccia una volta tanto il suo mestiere".

Sulla stessa linea Pierluigi Bersani: "Sono stato ministro anche io. Io chiamerei Marchionne e gli direi: 'dopo averci spiegato come si organizzano i turni e le pause, vuoi dirci cosa succede sulle prospettive con la Chrysler?'". "Non vorrei - ha proseguito - che per i 150 anni dell'unità d'Italia, il regalo per Torino e l'Italia sia quello di diventare la periferia di Detroit. Perché noi non siamo mica d'accordo. Vogliamo risposte - ha concluso - sugli investimenti".

Per l'Italia dei valori l'ipotesi prefigura "una gravissima operazione di depauperamento industriale per il nostro Paese. La Fiat continua a vivere di denaro pubblico e risorse finanziarie italiane, ma a differenza del passato, li sta utilizzando per spostare la testa dell'azienda in Usa e la produzione nei paesi low cost". Lo affermano, in una nota, il leader Idv Antonio Di Pietro e il responsabile welfare e lavoro del partito, Maurizio Zipponi. (05 febbraio 2011

Fiat, possibile trasferimento a Detroit Marchionne: "Direzione resta a Torino" - Repubblica.it

itraduco: mo' che ho cacciato gli 1,3 milardi anziche' gli 1 promessi non pensiate di fare il ragionamento di Jack

perchè dubito fortemente che spostino tutte le strutture di R&D italiane (per non parlare degli stabilimenti... dopo averci investito nuovi miliardi li chiudi e li sposti?

quindi per evitare che torniate a farvi i cazzi vostri voglio tenervi belli svegli e pronti a lavorare:§:lol:

p.s. ma perche' le garanzie non gli e le ha chieste direttamente la camusso ? :pen:

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Domanda stronza.

Meglio essere "la periferia di qualcosa" oppure "il centro di niente"?

A Bill, che vive e lavora a Sunderland, e a David (Cameron) importa molto che il primo abbia sul badge "Nissan" al posto di "Rover/BMC/Austin"?

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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