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Caso De Tomaso-Rossignolo: troppe cose non tornano... (UPDATE: infatti è fallita)


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La rabbia poi è che si sia preferito il progetto truffa di Rossignolo a quello di Bollore con la Bluecar che in Francia sta dando grandi soddisfazioni.

La Bluecar, se sostenuta come a Parigi dall'iniziativa Autolib avrebbe potuto essere vincente e salvare Grugliasco.

Bollore, che a differenza di Rossignolo non voleva prendere i soldi e scappare, aveva però detto che non tutti i 900 lavoratori avrebbero potuto essere salvati ma al massimo la metà.

Ai sindacati e alla Bresso questo non andava bene, e quindi...due anni di illusioni e poi tutti a casa con un buco a spese dello stato di 40 milioni!

Veramente incredibile :(r

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Verso la crisi definitiva. Si potrebbe ormai consumare in pochissimi giorni la fine dell’avventura industriale della famiglia Rossignolo. Questa sembra essere la situazione della De Tomaso mentre un gruppone di lavoratori - che non hanno ricevuto gli stipendi - rimane di fronte alla villa collinare di Gian Mario Rossignolo per solidarietà con Giacomo Daniele Ricaldone che da lunedì mattina è incatenato al cancello. Oggi ci proverà l’assessore Porchietto a farlo desistere.

L’Assessorato alle Attività produttive - il corrispettivo locale del Ministero dello Sviluppo Economico Mise - sta valutando se ritirare i fondi per la innovazione che sono stati già corrisposti all’azienda. L’ipotesi è che il mancato avvio della produzione infici il progetto. Si tratterebbe, quindi, per l’azienda di restituire i 13 milioni che sono statir endicontati il 13 aprile. E lo stesso assessorato ha consegnato alla Procura della Repubblica - che ne ha fatto richiesta - i documenti relativi ai fondi. La Procura precisa anche che le notizie sui giornali e le iniziative di organi del governo e della Regione l’hanno indotta «a avviare accertamenti al fine di verificare la sussistenza di fatti di sua eventuale competenza». Precisa anche di non aver «aperto alcun procedimento penale a carico di nessun indagato».

Allo stato attuale più che l’utilizzo dei fondi sia dell’innovazione sia della formazione - che deve ancora essere verificato - il vero nodo appare essere quello di documenti che i Rossignolo hanno inviato al Ministero del Lavoro e presentato a uno dei tavoli di crisi al Mise. Sarebbero falsi. In quelle carte - un po’ in cinese, un po’ in inglese, un po’ in italiano - la Hotyork fornirebbe la prova dell’avvenuto switf per 500 milioni. Fondi da trasferire da Hong Kong alla Barclays di Londra e da questa a un conto italiano presso la Banca Intermobiliare della filiale di via Gramsci dove ci sarebbe stato un conto del gruppo cinese destinato all’acquisto della De Tomaso. I documenti sono stati ricevuti dai Rossignolo presumibilmente dai legali milanesi dello studio Lsc che in Italia rappresentano il gruppo cinese. La famiglia reagisce in modo sdegnato: «Siamo in grado di fornire alle autorità competenti la documentazione che evidenzia la totale estraneità ad eventuali comportamenti illeciti che potessero emergere».

E Gian Luca Rossignolo aggiunge: «Noi siamo il soggetto passivo, la parte lesa. I documenti li abbiamo ricevuti dai legali del gruppo». Gian Luca e il padre Gian Mario sono stati sentiti in Procura, venerdì scorso, come persone informate dei fatti. Che la situazione stia rapidamente deteriorandosi è evidente anche dal fatto che un gruppo di creditori si sta organizzando. Dopo le ingiunzioni di pagamento sono allo studio altri atti. C’è già chi dice: «Se ci sarà ci insinueremo nel fallimento per cercare di recuperare il nostro denaro». Ci sono piccoli imprenditori che raccontano di aver subito un colpo durissimo dai mancati pagamenti tali da averli costretti a licenziare dipendenti e ipotecare immobili personali. E poi il fronte dei lavoratori. Ieri un gruppo di una trentina ha lasciato il presidio alla villa e raggiunto l’assessorato al Lavoro dove Claudia Porchietto li ha ricevuti per un paio di ore e risposto alle loro domande.

Li ha rassicurati sul fatto che la cassa di marzo potrebbe essere pagata a fine della prossima settimana o al massimo nei primi giorni di maggio. Dice Porchietto: «A Roma ho incontrato i funzionari della Banca d’Italia che devono fare i pagamenti. Saranno il più possibile veloci nel disporli». L’Inps ha ricevuto dall’azienda i file necessari e li sta elaborando. E’ una corsa contro il tempo per poter pagare. Ma questo non risolverà il problema del gruppo - circa una cinquantina - che hanno lavorato, ma non ricevuto gli stipendi. Sono quelli che più protestano in queste ore e per i quali è più difficile individuare una soluzione.

"Restituite quei fondi" Rossignolo al capolinea- LASTAMPA.it

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http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/economia/articolo/lstp/451171

Le responsabilita' di Fiom ci sono eccome. Tutti avevamo capito che era una truffa che e' costata dai complessivamente quasi 100 milioni di cui oltre 40 direttamente dati ai Rossignolo e gli altri tra cassa, acquisto dello stabilimento e macchinari da parte della Regione. Quanti posti di lavoro e quante vere imprese si potevano finanziare con 100 milioni?

Modificato da nucarote
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Sì ma l'importante è fare scenate contro Marchionne, talk show e programmi vari in cui tutti gli ospiti si improvvisano AD Fiat, e la FIOM che fa la voce grossa sul piano Fiat: Marchionne è il capitalista brutto, sporco e cattivo, Rossignolo il samaritano salvatore della patria.

Il silenzio su questa vicenda è davvero imperdonabile; vorrei chiedere alla Fiom se i lavoratori della De Tomaso sono per loro dei lavoratori di serie B...

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

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"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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altro progetto che stava in piedi con gli stuzzicadenti (come quello di Termini Imerese) e anche qui politici e sindacati hanno dimostrato un'incompetenza totale rispetto al settore automobilistico... senza pensar male eh.

Non è possibile affidarsi sempre a coloro che ti offrono (a parole) le prospettive occupazionali migliori, bisogna studiare e capire se tali prospettive siano verosimili oppure no, per farlo servono due cose: competenza e disponibilità a fare scelte impopolari se necessario.

niente da dichiarare...

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Ecco la fine della De Tomaso

La De Tomaso va in liquidazione:

La De Tomaso va in liquidazione- LASTAMPA.it

Due passaggi sono da far venire i brividi:

Intanto i lavoratori si interrogano su quale è la sorte degli oltre 15 milioni dei loro Tfr consegnati dalla Pininfarina alla De Tomaso al momento dell’acquisizione. E’ pur vero che questi crediti - come quelli degli enti previdenziali - sono privilegiati in caso di fallimento, ma questo non diminuisce l’ansia. Interrogativi che si sommano a altri già avanzati negli scorsi giorni e relativi a quando il capitale sociale di 10 milioni sia stato versato e alla relazione con la Tas Fissore di Cherasco che ha realizzato - pare per 14,5 milioni - il prototipo della Deauville. L’azienda è di Giuliano Malvino che in passato è stato in affari con Rossignolo.

Ma come hanno potuto dare credito alla coppia Rossignolo-Malvino dopo che identico copione era riuscito con l'Isotta Fraschini?

Altro passaggio che fa veenire i brividi è questo:

La famiglia Rossignolo ha sempre accusato la Regione di non averla sostenuta non concedendo i fondi promessi dalla precedente giunta. Ma l’assessore attuale, Claudia Porchietto, ha spiegato che i fondi per il contratto di insediamento non potevano essere dati perché mancavano i requisiti.

Rossignolo ha rastrellato oltre 60 milioni di fondi da Regione Toscana, Regione Piemonte, Fondi CEE, TFR Pininfarina oltre agli stabilimenti acquistati e poi dati in affitto (mai pagato) dalla Regione Piemonte dalla Pininfarina e dalla Regione Toscana per quello della ex Delphi. A questo vanno aggiunti i soldi di cassa integrazione di oltre 1000 dipendenti per quasi 3 anni.

I soldi buttati dal pubblico per questa truffa superano i 100 milioni!

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Come volevasi dimostrare....

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Ecco la fine della De Tomaso

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Due passaggi sono da far venire i brividi:

Intanto i lavoratori si interrogano su quale è la sorte degli oltre 15 milioni dei loro Tfr consegnati dalla Pininfarina alla De Tomaso al momento dell’acquisizione. E’ pur vero che questi crediti - come quelli degli enti previdenziali - sono privilegiati in caso di fallimento, ma questo non diminuisce l’ansia. Interrogativi che si sommano a altri già avanzati negli scorsi giorni e relativi a quando il capitale sociale di 10 milioni sia stato versato e alla relazione con la Tas Fissore di Cherasco che ha realizzato - pare per 14,5 milioni - il prototipo della Deauville. L’azienda è di Giuliano Malvino che in passato è stato in affari con Rossignolo.

Ma come hanno potuto dare credito alla coppia Rossignolo-Malvino dopo che identico copione era riuscito con l'Isotta Fraschini?

Altro passaggio che fa veenire i brividi è questo:

La famiglia Rossignolo ha sempre accusato la Regione di non averla sostenuta non concedendo i fondi promessi dalla precedente giunta. Ma l’assessore attuale, Claudia Porchietto, ha spiegato che i fondi per il contratto di insediamento non potevano essere dati perché mancavano i requisiti.

Rossignolo ha rastrellato oltre 60 milioni di fondi da Regione Toscana, Regione Piemonte, Fondi CEE, TFR Pininfarina oltre agli stabilimenti acquistati e poi dati in affitto (mai pagato) dalla Regione Piemonte dalla Pininfarina e dalla Regione Toscana per quello della ex Delphi. A questo vanno aggiunti i soldi di cassa integrazione di oltre 1000 dipendenti per quasi 3 anni.

I soldi buttati dal pubblico per questa truffa superano i 100 milioni!

Rossignolo è proprio un bandito!

Sarebbe da sbattere in prigione finchè non dice che fine hanno fatto i soldi che ha rapinato (non lo metto tra virgolette perchè per me è proprio di questo che si tratta anche se non è entrato in banca con la pistola...)

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