Fiat, due ore di sciopero alla Sevel di Atessa

"Non è giustificabile che dopo vent'anni la Sevel non distribuisca ai lavoratori la ricchezza prodotta". Così Roberto Campo, segretario della Uilm Abruzzo, ha riassunto in una conferenza stampa tenuta dinanzi ai cancelli della fabbrica, ad Atessa, i motivi dello sciopero in corso oggi sul rinnovo del contratto integrativo aziendale. L'astensione dal lavoro, proclamata in modo compatto da Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Cobas, è stata di due ore nei turni della mattina e del pomeriggio. Secondo i primi dati dei sindacati confederali l'adesione mattutina ha sfiorato il 90%, con una perdita di produzione pari a 70 furgoni Fiat Ducato.

"Bisogna recuperare la distanza contrattuale con l'intero gruppo Fiat", ha aggiunto Campo. La piattaforma sindacale prevede infatti l'armonizzazione con Fiat (recupero delle differenze normative ed economiche tra Sevel e Fiat Auto, tra cui le maggiorazioni serali e notturne e il premio di anzianità aziendale) ed un premio annuo finalizzato ad assicurare ai lavoratori un aumento salariale. Chiesto anche il ritiro dei provvedimenti disciplinari contro due membri Rsu della Cisl. All'assemblea esterna hanno preso parte i segretari nazionali di categoria Lello Raffo, per la Fiom, e Leonardo Burmio per la Fim. "E' una vertenza difficile, ma i lavoratori sono uniti - ha aggiunto Marco Di Rocco, segretario della Fiom di Chieti -. Bisogna raggiungere l'equiparazione dei salari del gruppo Fiat". Per Antonio D'Alonzo, componente Rsu per l'Ugl, "la Sevel non rinnova l'integrativo aziendale dal 1985 nonostante il furgone Ducato abbia enorme successo di mercato. Ci apprestiamo tra l'altro a produrre il nuovo modello".

La Sevel, società in joint venture tra Fiat e la francese Psa, è la più grande fabbrica abruzzese, con circa 5 mila dipendenti. L'attività sindacale proseguirà il 13 gennaio con una nuova assemblea di fabbrica in vista dell'incontro del 14 gennaio con la Sevel per proseguire la trattativa.