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I pacs


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Beh, a naso darei più ragione a Ruppi e meno a Vendola.

Vendola ha sicuramente torto marcio quando va dicendo che la contestazione a Ruini avvenuta a Siena era giusta. La contestazione era invece profondamente fuori luogo perchè si voleva impedire a Ruini di manifestare il suo pensiero. I contestatori hanno solo dimostrato un anticlericalismo integralista e fanatico. Sebbene io creda che sui pacs la Chiesa stia leggermente arroccandosi su una posizione un pò troppo conservatrice e che invece potrebbe fare qualche apertura in più.

Ma quà bisogna intendersi: sia Ruppi che Vendola tirano acqua al loro mulino per quanto concerne i pacs. A mio parere Ruppi è coerente con la sua missione e non ha problemi di sorta se non forse quello di un eccessivo conservatorismo.

Vendola è cattolico ma è anche un politico che deve fare i conti col suo elettorato, ed a mio avviso, nel caso specifico dei pacs, fa un errore che molti politici fanno quando per non perdere voti scendono a compromessi e rischiano di remare contro le loro stesse convinzioni. A Vendola occorre concedergli la scusante di essere gay, ma per il resto ha tendenzialmente torto. E' vero comunque che, come dice Vendola, la Chiesa deve stare attenta a non usare il Vangelo come arma contundente. La Chiesa potrebbe perlomeno considerare che i pacs potrebbero essere una soluzione di gran lunga più equilibrata e civile della deprecabile, estremista ed incivile soluzione adottata in Spagna.

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I più attivi nella discussione

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LA REPLICA BARI — «Espressioni irriguardose» , «pesante caduta di stile » , «invasione del campo della politica » . Se il vescovo di Lecce è stato ruvido, Nichi Vendola non usa il guanto di velluto nella replica. Non si trasformi, dice, la questione della fede dell'uomo Nichi Vendola in un dibattito pubblico.

Mentre il Vendola, presidente di Regione, ha «il diritto e il dovere di esercitare la sua libertà di pensiero» . E dire che « la Chiesa può dissentire sulle unioni civili, ma senza esercitare un ruolo di interdizione sull'attività legislativa » . Ruppi la critica aspramente: come replica? « Dei problemi miei di cattolico, rispondo a Dio, e per quanto è possibile al mio confessore. Che, per ragioni comprensibili, è difficile possa essere monsignor Ruppi. Con tutto il rispetto per il capo dei vescovi pugliesi, il mio dissenso nei suoi confronti è totale per tante vicende che hanno rappresentato uno scandalo per la coscienza cristiana » . « Mi riferisco alla gestione del Regina Pacis da parte della curia di Lecce » . Ruppi parla di coerenza tra il dichiararsi cattolico e il testimoniarlo.

« Cerco di essere coerente con il Vangelo, ma non è concesso a nessuno, neanche a Ruppi, di trasformare questa questione in un dibattito pubblico. Considero la sua presa di posizione una pesante caduta di stile e un'ingerenza nel campo della politica. Il cattolicesimo di Nichi Vendola riguarda Nichi Vendola. Mentre il presidente della Regione ha il diritto e il dovere di esercitare la sua libertà di pensiero su ciò che attiene ai compiti di chi guida le istituzioni di uno stato laico e pluralista » . La Chiesa esercita la libertà di dire come la pensa sui Pacs.

« La Chiesa può dissentire sul riconoscimento delle unioni civili, ma non può esercitare un ruolo di interdizione nell'attività legislativa. Sono libero di esprimere le mie opinioni o rischio gli anatemi di monsignor Ruppi » ? Ruppi denuncia un laicismo strisciante: si rivolge a lei? « Non sono laicista, sono un nemico del laicismo. Che considero la mercificazione del mondo e forse anche della religione. Il laicismo è la violazione della dignità della persona, nel nome del primato del profitto sulla persona. Da questo punto di vista continuo la mia battaglia per il pluralismo, contro il laicimo e le tendenze neo temporalistiche di parte della Chiesa » . Come spiega le parole aspre di monsignor Ruppi? « Non so perché decide di attaccarmi con espressioni assolutamente irrispettose. Io non gli ho mai mancato di rispetto, neanche quando l'ho affrontato polemicamente sui temi dell'immigrazione. Ho sempre parlato come un figlio si rivolge al pastore. Ne ho ricevuto silenzio e oggi un rimprovero che trovo irriguardoso e che mescola il sacro con il profano » . Il vescovo di Lecce è come se le dicesse: badi a governare per risolvere i problemi dei più deboli, invece di dar luogo a polemiche.

« I problemi della gente sono il pane e la libertà. E noi sappiamo chi ha tolto il pane alla gente, chi ha smantellato la rete dei servizi sociali, chi ha precarizzato la vita dei giovani. Ma oltre al pane la gente ha bisogno di libertà. Mi occupo della dignità umana a tutto tondo. Spero, finché avrò fiato, di continuare a fare il difensore della dignità di tutti. Anche di coloro che vengono messi in croce dalla violenza dei pregiudizi » . Francesco Strippoli

ruppi non si doveva permettere di esprimere opinioni su Vendola cattolico, e a proposito di opinioni ci si dimentica spesso che se si vuole avere il diritto di esprimerle, gli altri devono avere il diritto di contestarle.

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ruppi non si doveva permettere di esprimere opinioni su Vendola cattolico, e a proposito di opinioni ci si dimentica spesso che se si vuole avere il diritto di esprimerle, gli altri devono avere il diritto di contestarle.

Sul fatto che Ruppi avrebbe fatto meglio a non esprimere opinioni sul Vendola cattolico hai probabilmente ragione, anche se le parole di Ruppi potrebbero interpretarsi come un semplice invito alla riflessione da parte di Vendola circa la necessità di un cattolico di essere coerente. La cosa è però complicata dal fatto che Vendola ha anche i suoi interessi di gay che pure ha da difendere.

Spero che le intenzioni di Ruppi non siano quelle di lanciare anatemi su Vendola, nè che le sue parole siano dettate da vecchie ruggini fra i due.

Mi pare che Vendola si difenda in maniera garbata e civile: contesta le parole di Ruppi e si ritiene attaccato su una sua questione come quella della fede che lui ritiene privata dimenticando però che lui è anche un uomo pubblico. Ed il fatto che Vendola sia anche un uomo pubblico scagiona forse Ruppi.

Il fatto è che Vendola manifesta pubblicamente il suo essere cattolico, e secondo me fa benissimo. Così facendo però, consciamente o meno, si pone come punto di riferimento anche per i cattolici, e nel momento in cui fa questo ecco che l'intervento della Chiesa, in questo caso attraverso Ruppi, diventa anche legittimo.

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il punto di riferimento dei cattolici dovrebbe essere ruppi, non vendola. Vendola deve tener conto solo del suo elettorato, è il presidente della regione, non quello dei vescovi!

dalle tue parole sembra quasi che essere gay ed essere cattolici non sia compatibile, quasi come se per essere cattolici bisogna non essere peccatori, e questo mi sembra una contraddizione.

Perchè allora non lanciare anatemi contro i centristi divorziati e conviventi (come Casini)?? sono loro che vogliono porsi come punto di riferimento dei cattolici, politicamente parlando!

ad ogni modo come puo' essere legittimo che Ruppi contesti Vendola, altrettanto legittimo dovrebbe essere che Vendola contesti Ruini...

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Beh, a naso darei più ragione a Ruppi e meno a Vendola.

Vendola ha sicuramente torto marcio quando va dicendo che la contestazione a Ruini avvenuta a Siena era giusta. La contestazione era invece profondamente fuori luogo perchè si voleva impedire a Ruini di manifestare il suo pensiero. I contestatori hanno solo dimostrato un anticlericalismo integralista e fanatico. Sebbene io creda che sui pacs la Chiesa stia leggermente arroccandosi su una posizione un pò troppo conservatrice e che invece potrebbe fare qualche apertura in più.

Ma quà bisogna intendersi: sia Ruppi che Vendola tirano acqua al loro mulino per quanto concerne i pacs. A mio parere Ruppi è coerente con la sua missione e non ha problemi di sorta se non forse quello di un eccessivo conservatorismo.

Vendola è cattolico ma è anche un politico che deve fare i conti col suo elettorato, ed a mio avviso, nel caso specifico dei pacs, fa un errore che molti politici fanno quando per non perdere voti scendono a compromessi e rischiano di remare contro le loro stesse convinzioni. A Vendola occorre concedergli la scusante di essere gay, ma per il resto ha tendenzialmente torto. E' vero comunque che, come dice Vendola, la Chiesa deve stare attenta a non usare il Vangelo come arma contundente. La Chiesa potrebbe perlomeno considerare che i pacs potrebbero essere una soluzione di gran lunga più equilibrata e civile della deprecabile, estremista ed incivile soluzione adottata in Spagna.

g8uarda che vendola è un cattolico peso..ha detto bene :

la contestazione a siene è stat non giusta, ma giustissima...ruini ci ha offeso e la chiesa deve rimanere fuori dalla politica italiana che è uno stato laico...e la contestazione a siene era giustissima...per quale motivo non lo era? sentiamo..

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g8uarda che vendola è un cattolico peso..ha detto bene :

la contestazione a siene è stat non giusta, ma giustissima...ruini ci ha offeso e la chiesa deve rimanere fuori dalla politica italiana che è uno stato laico...e la contestazione a siene era giustissima...per quale motivo non lo era? sentiamo..

beh sarebbe come se durante un convegno tenuto da Grillini (presidente dell'arcigay se non erro) arrivassero dei papaboys a gridare "peccatori peccatori finirete all'inferno"...ti parrebbe giusto?Cioè Tizio non può neanche esprimere la propria opinione in luogo riservato e prenotato per una determinata manifestazione?A me non sembra corretto...bisogno rispettare tutti...

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il punto di riferimento dei cattolici dovrebbe essere ruppi, non vendola. Vendola deve tener conto solo del suo elettorato, è il presidente della regione, non quello dei vescovi!
Il punto di riferimento per i cattolici, in qualità di elettori, può diventare Vendola, non Ruppi. E' in questo senso che parlavo di punto di riferimento.
dalle tue parole sembra quasi che essere gay ed essere cattolici non sia compatibile, quasi come se per essere cattolici bisogna non essere peccatori, e questo mi sembra una contraddizione.

No, le due cose sono compatibili, anche se per me essere gay non è mai auspicabile, ma se uno lo è... pazienza.

Perchè allora non lanciare anatemi contro i centristi divorziati e conviventi (come Casini)?? sono loro che vogliono porsi come punto di riferimento dei cattolici, politicamente parlando!

Beh, vedo che quà sai benissimo che un politico può essere punto di riferimento per un cattolico! Quindi non ho capito l'icipit del tuo post.

Ruppi ha criticato, ma non ha lanciato alcun anatema contro Vendola.

ad ogni modo come puo' essere legittimo che Ruppi contesti Vendola, altrettanto legittimo dovrebbe essere che Vendola contesti Ruini...
Non ho mai detto il contrario. L'unica cosa illegittima è impedire fanaticamente la libertà di parola e di espressione, cosa che hanno fatto i contestatori di Siena. E se Vendola giustifica tali comportamenti si mette anche lui dalla parte del torto.
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g8uarda che vendola è un cattolico peso..ha detto bene :

la contestazione a siene è stat non giusta, ma giustissima...ruini ci ha offeso e la chiesa deve rimanere fuori dalla politica italiana che è uno stato laico...e la contestazione a siene era giustissima...per quale motivo non lo era? sentiamo..

Le contestazioni civili si fanno parlando ed eponendo fatti e ragioni.

Non si fanno togliendo la parola a chi sta parlando in un consesso fatto per parlare. Tutto quà.

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Il Vescovo contro Vendo la(coscienza):

sei cattolico solo quando vuoi

L'arcivescovo di Lecce e presidente dei vescovi pugliesi, monsignor Cosmo Francesco Ruppi, non usa mezzi termini e risponde in modo netto al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola…

«Non si può essere cattolici a metà, quando ci conviene»; e poi ancora: «O si è cattolici o non lo si è»: l'arcivescovo di Lecce, monsignor Cosmo Francesco Ruppi, non usa mezzi termini e risponde in modo netto al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

Proprio lui, il governatore eletto nelle file di Rifondazione comunista che da sempre si dichiara fervente cattolico, il giorno prima aveva infatti sferrato un attacco frontale al cardinale Camillo Ruini affrontando la questione dei Pacs nel corso di un intervento a Napoli per la cerimonia della festa di Liberazione. «Attenzione, qui si spezza la corda», aveva detto Vendola.

La risposta di Ruppi, presidente dei vescovi pugliesi, è arrivata nel giro di 24 ore: «Non è nostra intenzione - sostiene l'arcivescovo - entrare in polemica con chi, pur dichiarandosi cattolico, si scosta visibilmente dall'insegnamento della Chiesa in materia di famiglia, di etica e di costumi sessuali, ma non è possibile essere cattolici e disattendere il magistero».

Nel suo intervento l'arcivescovo di Lecce si sofferma poi sulle esigenze della comunità pugliese: «La nostra gente - afferma - ha bisogno di lavoro, di sviluppo, di onestà, di interventi sociali, volti ai poveri e ai disoccupati e non ha invece alcun bisogno di polemiche pseudo-religiose che producono solo confusione e disdoro».

Insomma, più che polemica è un vero e proprio scontro innescato dalle parole pronunciate da Vendola a Napoli, dove peraltro il governatore ha precisato di parlare «da cattolico» ma si è prodotto in una serie di pesanti accuse al presidente della Conferenza episcopale italiana: «L'ingerenza di Ruini nel recinto dello Stato di diritto del pluralismo culturale - ha dichiarato il presidente della Regione Puglia - produce anche un effetto di interdizione all'esercizio dei diritti per le persone. Qui la Chiesa, quella della Curia, rischia di farsi male», ha tuonato. Secondo Vendola «la posizione incarnata dai vertici della Cei fa male alla Chiesa esponendo il magistero su un terreno improprio». Ma non è tutto, perché per il governatore «non si vede molto la Chiesa universale indicata dalla profezia cristiana, ma quella romana che interferisce nella legislazione nazionale, pesantemente». Un severo atto d'accusa, quello del presidente della Regione Puglia, concluso con l'augurio che «il Vangelo non diventi mai uno strumento di lotta e un corpo contundente da poter usare contro i diritti delle persone». Vendola nel suo intervento napoletano ha anche ricordato di essere stato il promotore della prima proposta su coppie di fatto e unioni civili, e ha rincarato la dose nei confronti della Cei dichiarando che «l'atteggiamento assunto a proposito dei Pacs scortica l'integrità del messaggio evangelico perché diventa troppo un pezzo della politica».

Ma Ruppi risponde anche su questo punto: «La Chiesa - dice l'arcivescovo di Lecce - è lontana dalle polemiche partitiche, ma non per questo deve stare zitta di fronte a problemi morali o deve impaurirsi di fronte alla crescente ostilità di chi vorrebbe relegarla nell'ambito strettamente privatistico». L'arcivescovo di Lecce chiarisce che non c'è stata alcuna ingerenza e precisa che «la Chiesa ha il dovere di insegnare ai fedeli la verità e di difendere anche pubblicamente il matrimonio e la famiglia, senza per questo ignorare il problema dei figli nati fuori dal matrimonio che hanno il diritto di essere difesi e tutelati».

di Bepi Castellaneta

Il Giornale n. 233 del 01-10-2005

ma dove sta Vendola...che gli devo da un bacio...:rolleyes:

ruppi invece di criticare e polemizzare a sua volta...pensasse a questioni ben più importanti...ma d'altronde tra papi e vescovi ormai nn si fa altro che pensare ai pacs, a dio che deve far parte della vita di tutti obbligatoriamente e se dare o no la comunione ai divorziati ::~ !!! ma andassero a zappà....chissa perchè sulla guerra in iraq nn spendono mai una parola...ma si sa tra amici (bush:drinkjosef) nn ci si sputt***...

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beh sarebbe come se durante un convegno tenuto da Grillini (presidente dell'arcigay se non erro) arrivassero dei papaboys a gridare "peccatori peccatori finirete all'inferno"...ti parrebbe giusto?Cioè Tizio non può neanche esprimere la propria opinione in luogo riservato e prenotato per una determinata manifestazione?A me non sembra corretto...bisogno rispettare tutti...

Intanto grillini è il presidente onorario e il presidente arcigay è Lo giudice sergio..

inoltre no la cosa sarebbe che se loro vengono a dire queste cose mi offendono..mentre loro verso ruini hanno detto la realtà dei fatti..

Ruini deve stare fuori dai meandri POLITICI

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