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20 ore fa, angeloben scrive:

 

Bella, foto interessante.

Dovremmo essere intorno al 1961-62, sviluppo dei modelli per il progetto 123.

I modellini in scala, sui tavoli, non so esattamente cosa siano, ma hanno un'aria molto 1300/1500, appunto il modello che il progetto 123 doveva rimpiazzare. Parzialmente, ad essere precisi; perché 123 doveva ridefinire la gamma FIAT, sostituendo in parte la 1100 e in parte la 1300.

La storia è conosciutissima, grazie al libro di Dante Giacosa. Intanto una sintesi grafica degli sviluppi più noti del progetto 123, con i quattro modelli indicati come E1, E2, E3 e E4 (dall'alto verso il basso):

 

 

Passando ai modelli in scala reale nella foto postata da @LNA:

  • il più vicino, circondato da quattro persone, sembra proprio quella che viene generalmente indicata come 123 E3, cioè quella a motore e trazione posteriore; soluzioni meccaniche tradizionali, con motore derivato dal 1200 della 103 (la 1100 dell'epoca):

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....

 

Questa sembra una via di mezzo tra una Simca 1000 allungata e una Renault 10. Insomma, una scelta più che conservatrice e che esteticamente non era neppure originale (anche se perfidamente potrei ipotizzare che la Simca 1000 ha avuto origine da questa.)

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20 ore fa, stev66 scrive:

E2 che motore aveva? 

 

Ps notare che dopo tutto questo tripudio di progettazione, alla Fiat si scelse la soluzione "Ragioner Pautasso" di Fiat 124. 😁

Anche se E4 almeno si reincarnera' in Autobianchi A111. 

 

Molto meglio che sia andata così, secondo me. Il progetto 123 in queste varianti faceva apparire ultramoderna la 1300/1500 che andava a sostituire. Direi che ha rappresentato alla perfezione l'ala ultraconservatrice dell'ufficio progetti.
L'A111 beh...sappiamo bene che era progressista, molto progressista. Forse troppo. Non si poteva rischiare mettendoci su un badge Fiat. Se non altro la strada l'ha vista.

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26 minuti fa, Abarth03 scrive:

 

Molto meglio che sia andata così, secondo me. Il progetto 123 in queste varianti faceva apparire ultramoderna la 1300/1500 che andava a sostituire. Direi che ha rappresentato alla perfezione l'ala ultraconservatrice dell'ufficio progetti.
L'A111 beh...sappiamo bene che era progressista, molto progressista. Forse troppo. Non si poteva rischiare mettendoci su un badge Fiat. Se non altro la strada l'ha vista.

Non sono molto d'accordo. 

La E1 col motore a sbalzo anteriore ( motore corto, in Fiat avevano capito nel 1961 quello che in Audi non hanno capito ancora ora) e la E2 con un boxer direi raffreddato ad acqua erano abbastanza moderne per l'epoca. 

Già del 1940 si sapeva che L'architettura tradizionale per le medio piccole comportava aggravi di peso ed abitabilità inaccettabili. 

Aveva solo il pregio di essere economica e consolidata. 

Proprio ciò che desiderava il Ragioner Pautasso, che la cassa la, riservava agli sfizi del signorino Gianni 😜

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Per rispondere a @stev66

 

On 8/4/2024 at 13:49, stev66 scrive:

E2 che motore aveva? 

 

Ps notare che dopo tutto questo tripudio di progettazione, alla Fiat si scelse la soluzione "Ragioner Pautasso" di Fiat 124. 😁

Anche se E4 almeno si reincarnera' in Autobianchi A111. 

 

La 123 E2 era dotata di un motore anch'esso a 3 cilindri - come la E1- ma disposti orizzontalmente, per una configurazione "piatta".  Tanto che pur essendo pensata come "tutto dietro", aveva comunque un portellone posteriore, perché era previsto un vano bagagli anche nel volume di coda (oltre a quello nel cofano anteriore libero), dato che il gruppo motopropulsore lasciava spazio abbastanza sopra di sé.

Interessante come fosse avanti Giacosa in questa idea di sviluppo di un motore a tre cilindri, che lui però vedeva più come vantaggio per ingombri e masse, anziché nell'efficienza energetica e produttiva che in questi ultimi decenni ha visto il motivo del suo successo.

Sempre dal solito libro, ecco la tavola di questo motore (1962):

image.png.f8b8b33ce5c8097cff0f603b73db9472.png

 

Questi 3 cilindri avevano una cilindrata di 1157 cc e la particolarità del raffreddamento delle canne cilindri ad olio, mentre la sola testata rimaneva raffreddata ad aria.  Come si vede dallo schema sopra, la distribuzione era con un albero a camme in testa e valvole disposte a V, comandate da bilancieri.

A differenza del semiautomatico della E1, il cambio previsto per la E2 era un più convenzionale 4 marce meccanico, simile a quello della 600.

 

 

 

On 9/4/2024 at 10:17, Abarth03 scrive:

Questa sembra una via di mezzo tra una Simca 1000 allungata e una Renault 10. Insomma, una scelta più che conservatrice e che esteticamente non era neppure originale (anche se perfidamente potrei ipotizzare che la Simca 1000 ha avuto origine da questa.)

 

A noi piacciono le ipotesi "perfide" :D, ma la tua non sembra reggere alla prova dei fatti :asp: : la prima maquette in gesso della 123 E3 è dell'ottobre 1962, quando la Simca 1000 era già in produzione da oltre un anno...

Quindi magari il contrario, ma... be' - la storia anche qui è già stata detta altre volte :saggio - Giacosa stesso ha scritto che la carrozzeria di Simca 1000 derivava da una delle proposte di stile per un'altro progetto FIAT, il 122. Il quale era stato avviato un paio di anni prima, ma che infine venne accantonato a favore della semplice evoluzione di 600 in 850.  Questa la maquette in questione (stessa fonte):

image.png.ae0a812c809df0a1055b8ad4f555e9c9.png

 

 

Comunque sia, in effetti la E3 non si può definire stilisticamente originale, ma sul fatto che potesse essere una scelta "conservatrice" ci possiamo riflettere un poco. 

Ricalandosi in quei periodi, la disposizione "tutto dietro" non appariva una architettura "classica", anzi.  Magari era caratteristica di alcuni modelli specifici (Auto del Popolo, Auto del Popolo "with mustard up its bottom" (cit.), Tatra, Renault 4CV e Dauphine, Fiat 600 e 500, le piccole NSU e poche altre...), ma la soluzione di riferimento più consolidata era quella con motore anteriore e trazione posteriore.

Le alternative a questa, che fossero "tutto avanti" o "tutto dietro", non erano rivoluzioni - visto che entrambe già da tempo erano in uso - ma neppure "conservazione". Erano semplicemente alternative possibili, in una varietà di soluzioni che in quegli anni consideravano con una libertà di approccio che poi si è progressivamente ridotta.

 

Tra l'altro, se a metà anni '50 iniziò a diffondersi la scelta tutto-dietro per vetture piccole, con Fiat 600 (1955), 500 (1957), BMW 600 (1957) e NSU Prinz I (1957), Subaru 360 (1958), è poi esattamente dal 1960 in poi che si vede arrivare sul mercato una serie di novità con l'architettura tutto dietro anche su vetture più grandi e segmenti superiori, dalla famosa Chevrolet Corvair (1960) alla citata Simca 1000 (1961), la VW Typ 3 (1961), poi la Renault 8 (1962), la Illman Imp (1963), la Prinz IV (1964), la Fiat 850 (1964), la Skoda 1000 (1964), la R10 (1965).   Dopodiché, le novità vere con questa architettura spariscono, rimangono alcuni di questi modelli e i loro eventuali aggiornamenti, ma sul finire degli anni '60 la stagione delle berline tutto-dietro è già passata...

 

 

On 9/4/2024 at 10:36, Abarth03 scrive:

 

Molto meglio che sia andata così, secondo me. Il progetto 123 in queste varianti faceva apparire ultramoderna la 1300/1500 che andava a sostituire. Direi che ha rappresentato alla perfezione l'ala ultraconservatrice dell'ufficio progetti.
L'A111 beh...sappiamo bene che era progressista, molto progressista. Forse troppo. Non si poteva rischiare mettendoci su un badge Fiat. Se non altro la strada l'ha vista.

 

Anche qui, non vorrei sembrare quello che smorza gli animi, ma che A111 fosse "molto progressista" mi pare esagerato.

La verità è che A111 non aveva quasi nulla di nuovo rispetto alla precedente Primula (109) uscita 5 anni prima. A parte il motore, ripreso dalla Fiat 124, la "novità" è che si passava da una carrozzeria con portellone ad una tradizionale 3 volumi; quindi forse si tornava indietro...  

La questione era che Fiat era in procinto di far uscire 128, con la sua meccanica effettivamente innovativa, ma pur sempre evoluzione di Primula, e quindi meglio sbarazzare il campo anche da questa possibile concorrente interna, che pure era sul mercato da soli 5 anni. E che fare di Autobianchi allora?  In attesa della futura A112, be', trovarono una pezza con A111, vale a dire meccaniche già esistenti e carrozzeria ripresa da un progetto cassato anni prima.  

Che in FIAT fossero già certi dell'acquisizione di Lancia è difficile a dirsi, ma in fin dei conti A111 rimase schiacciata anche da questa congiuntura, determinandone la rapida uscita di produzione.

 

 

On 9/4/2024 at 11:07, stev66 scrive:

Non sono molto d'accordo. 

La E1 col motore a sbalzo anteriore ( motore corto, in Fiat avevano capito nel 1961 quello che in Audi non hanno capito ancora ora) e la E2 con un boxer direi raffreddato ad acqua erano abbastanza moderne per l'epoca. 

Già del 1940 si sapeva che L'architettura tradizionale per le medio piccole comportava aggravi di peso ed abitabilità inaccettabili. 

Aveva solo il pregio di essere economica e consolidata. 

Proprio ciò che desiderava il Ragioner Pautasso, che la cassa la, riservava agli sfizi del signorino Gianni 😜

 

Credo Abarth03 si riferisse alle sole varianti E2 ed E3, quelle a motore posteriore, che lui vede come soluzione conservatrice.

Invece, sulla battuta che la cassa FIAT fosse riservata al giovane Avvocato, mi permetto di dissentire... e non certo per deferenza nei confronti del soggetto o della sua azienda! :angry:

Seriamente parlando, la prudenza e una dinamica di adattamento piuttosto rapido all'evoluzione del mercato ha sempre caratterizzato l'approccio industriale di FIAT, anziché lavorare su piani di lungo termine assecondando visioni strategiche più difficili da accertare. La scelta pagava, tanto che la cosa che mi colpì leggendo libri e interviste sulla storia industriale di FIAT, è che fino alla fine degli anni Sessanta il gruppo aveva una liquidità impressionante, poteva finanziare autonomamente progetti, acquisizioni, espansioni in ogni angolo del globo. Poi molte cose cambiarono. Dall'uscita di Valletta, alla svolta sociale del '68, e soprattutto al mercato comune europeo sempre del '68, poi la crisi petrolifera del 1973 e gli anni di Piombo... in quei pochi anni FIAT perse leadership, capacità di adattamento, nonché evidentemente il controllo delle proprie finanze.    Sarà leggenda, ma Romiti disse che al suo arrivo a fine 1974, le casse erano vuote. E per la prima volta FIAT doveva andare a chiedere liquidità alle banche per pagare le tredicesime...

 

Modificato da angeloben
aggiunta foto maquette progetto 122
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20 ore fa, j scrive:

124SpiderGT4.thumb.jpg.4e8af213d9f92acb3c79d9129476e826.jpg

 

la 124 Spider GT4, sviluppata nel 2015 per correre nella formula GT4 


Sarebbe ora che ad Heritage Hub iniziassero ad allestire delle aree con tutto ciò che si ritrovano in magazzino oltre alle auto, come fatto ad Arese con modellini, trofei e memorabilia varia. Lo spazio c’è in abbondanza…

Modificato da Indav
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UN FOGLIO BIANCO, L'ISPIRAZIONE PER CREARE QUALCOSA DI COMPLETAMENTE NUOVO.

"Gli uomini amano sì le donne, ma più d'ogni altra cosa, gli uomini amano le auto" (Rush, 2013)

Facebook page: https://www.facebook.com/indavdesign

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On 13/4/2024 at 11:18, Indav scrive:


Sarebbe ora che ad Heritage Hub iniziassero ad allestire delle aree con tutto ciò che si ritrovano in magazzino oltre alle auto, come fatto ad Arese con modellini, trofei e memorabilia varia. Lo spazio c’è in abbondanza…

 

Se nella visita guidata non riescono nemmeno a farti vedere tutte le auto attualmente esposte....

Modificato da AndreaB
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365GT-4BB.jpg.d8eec3919186d3fdfc3eb116bcf4f0e6.jpg "Ovunque andrai ci sarà sempre un Pandino guidato da un anziano che ti taglierà la strada..."

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