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Addio Auto Oggi


Messaggi Raccomandati:

Volenti o nolenti cosi è. :roll:

In tutti i settori dell’editoria, che sia carta, radio , TV o anche il finto verginello Internet. :pen:

Senza mamma pubblicità nessuno può vivere; due eccezioni ci sono: Radio Radicale e Altroconsumo.

Però la prima si becca i soldi pubblici e la seconda è col c%%o a terra…..

…si poi esiste una terza: Autopareri ….ma questa vive coi soldi di Fulvio. :D

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Il problema è l'annos storia del conflitto d'interessi.

Allora voi parleste male di chi:

- con le sponsorizzazioni mandano avanti la baracca?

- chi magari con la scusa della presentazione di un nuovo modello, vi paga un viaggio di una settimana in una meta esotica , tutto pagato???

siamo tutti umani e ognuno ha un prezzo.

Guidatore medio di S.w. mi piacciono le auto , fumatore Light e AD INTERIM convivente... questo è nicogiraldi....

875kg - 260+ cv i numeri del mio piacere

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  • 3 settimane fa...

Non fate caso, il Paolino ha fatto uno dei suoi papiri nostalgici. Sappiatelo :D

In questi giorni di vacanza, contraddistinti dal cazzeggio più totale senza grandi programmi, ne ho approfittato per sistemare un poco di archivio (ma poco, perchè ci vorrebbe un mese altro che qualche giorno libero).

Non sapendo da che parte cominciare, così a caso ho scelto di cominciare a riordinare gli Auto Oggi, partendo dal primo numero; decisione presa sull'onda della notizia della sua scomparsa dalle edicole.

Mi metto lì, comincio una sera a tirar fuori scatole scatoloni e pacchi di riviste, e parto dal N.1 sistemando in ordine cronologico e separando doppioni per ammucchiarli nel blocco di riviste che porto ai raduni di AP in omaggio :) (e chi non viene ai raduni di AP cavoli suoi :D).

Il lavoro di risistemazione è durato poco. Dopo qualche minuto stavo leggendo i numeri 2,3,4 e via dicendo. E sono giunto ad una conclusione.

Porcaccia la miseria. Era un bel settimanale quando è nato.

Ho letto tanti commenti non molto positivi, basati sull'acquisto e lettura dei numeri di questi ultimi anni... ed è tutto vero.

Non era più quello di un tempo, io stesso condivido quel parere poco positivo sugli ultimi anni di pubblicazione.

Ma com'era partito bene... non so quanti di voi che leggete abbiano l'età per ricordarlo (nacque nell'86 come detto) e abbiano conservato dei numeri da rivedere per constatare la cosa.

Basandosi sugli ultimi anni di pubblicazione, ci si trova davanti ad un prodotto che non è un granchè e sono plausibili dei pareri di indifferenza su di esso, che portano a dire "vabbè non lo fan più... non è una gran perdita".

Vero. Il fatto è che... era già un qualche anno che "non lo facevan più".

Erano nati con il piglio e la passione di chi ci credeva davvero. Come ho scritto qualche tempo fa da qualche parte, negli ultimi anni ero diventato amico "di lettere" di Alessandro Ferrari, uno dei capi redazione, e sono state diverse le chiaccherate basate su ricordi, opinioni e considerazioni.

Mi raccontò lui stesso tante cose che poi ho riletto nel suo ultimo articolo, quello di commiato sull'ultimo numero uscito.

Il fatto che fossero davvero in pochi in redazione alla realizzazione del primo numero, di quanto avessero faticato per crearlo, di come avessero avuto a disposizione dalla Mondadori una redazione in cui "non c'erano neanche le scrivanie per tutti quando siamo entrati il primo giorno".

Tuttavia, la storia di questo settimanale cominciò, col primo numero "ufficiale", con in copertina la foto spia della Ferrari 348 e della 126 "col portellone", che veniva dopo alcuni numeri di prova (i cosiddetti numeri "zero") distribuiti in alcune grandi città.

Numeri che purtroppo mi mancano, cosa che feci notare al buon Alessandro nelle nostre prime chiaccherate, il quale gentilmente mi disse che ben poco si era salvato di loro, ma che lui li teneva in un prezioso volume riguardante la storia della rivista, e che al nostro primo incontro avrei potuto fotocopiare per averli in archivio.

Purtroppo, per mille vicende, questo incontro non siamo mai riusciti ad organizzarlo.

Auto Oggi, dicevamo, comunque arrivò in edicola alla fine del 1986, in concomitanza con un grande lancio al Motor Show di quell'anno. Nelle edicole arrivò accompagnato dalle bandierine fuori dai chioschi che annunciavano il suo arrivo, e col costo di 300 lire (che era il resto che si riceveva all'epoca comprando con 1000 lire un quotidiano... ottima mossa per farsi conoscere).

Poteva sembrare una cosa da poco, e chi ha letto solo i numeri degli ultimi anni, può pensare che lo sia sempre stata. E invece no.

Era "solo" un settimanale che per la prima sessantina di numeri non aveva nemmeno le graffe per tenere insieme le pagine, ma gli articoli e le notizie erano di tutto rispetto, soprattutto per la passione con cui erano scritti.

Ne ho riletti diversi in questi giorni. Chi scriveva, fosse Ferrari, o Gianfranco Cozzi, o Andrea Silvuni o altri ancora, non era stringato nella descrizione delle cose, e anche nelle anticipazioni, non c'erano mica tante baggianate come capita di leggere oggi.

A parte la freschezza degli scoop garantita dal fatto di essere settimanale anzichè mensile e dall'inesistenza del web (ergo le foto erano sempre una novità) lo scritto non era affatto campato in aria.

Volendo citare alcuni esempi, ho letto tante indiscrezioni su vari progetti italiani che col senno di poi si sono rivelate fondate, conoscendo oggi come sono andate le cose.

Il primo che mi viene in mente... l'articolo sulla Thema Ferrari che doveva diventare 4x4, corredato dalla foto della 8.32 con cerchi Deltone... articolo che terminava raccontando che... "purtroppo questo è un modello di cui non si è sicuri dell'arrivo, perchè a quanto pare in Fiat si starebbe puntando sull'Alfa 164, per far nascere una super ammiraglia a quattro ruote motrici".

Cosa che noi oggi conosciamo come vera, e loro nel 1989 la scrivevano. Che fosse il segreto di Pulcinella o no... io so solo che loro lo scrivevano, altri no.

Ricordo dai racconti di Alessandro Ferrari (sempre cose riportate poi nel suo saluto) le liti con Fiat quando nel confronto Panda-Marbella consigliavano la Seat per la differenza di prezzo, cosa che a Torino non piacque affatto e si fecero sentire...

Giusto oggi mi è capitato in mano un servizio (altro esempio a caso) sulla Saab 900... non ricordo che versione, comunque un'auto da 27 milioni che veniva bocciata già dal titolo per le sue finiture in rapporto al prezzo.

Le due pagine si aprivano con una gigantografia della plancia e il titolone "Ma questo cruscotto vale 27 milioni??" e l'occhiello che chiariva meglio il perchè del titolo.

Leggiamo cose del genere sui giornali di oggi?

Ricordo i viaggi in giro per l'Italia a cercare le officine in gamba e quelle "furbe", con tanto di nomi e indirizzi; una volta a cambiare la mascherina della Uno (che ad ogni giro spaccavano con l'accetta :D), una volta a chiedere aiuto perchè l'auto non andava avendo staccato un cavetto.

Ricordo i giri delle carrozzerie, sempre con nome e indirizzo, a raccontare di chi per un parafango bollato e una portiera strisciata si dimostrava onesto e chiedeva 400 mila lire, e chi faceva il furbo dicendo "noooo è un casino bisogna rimetterla in dimaaa" e chiedeva un milione e mezzo.

Ricordo anche viaggi "ruspanti" dal Brennero al Sud dello Stivale con la Croma Td.i.d. per vedere cosa faceva davvero con un pieno.

Poesia? Salamelecchi? Beh, può essere, o magari no.

Più volte li ho visti e li rivedo, in quegli anni, non mandarle mica tanto a dire le cose.

Poi certo, era un altro periodo, c'era un'altra economia e le vendite delle riviste erano di altro livello. Decisero di regalare un milione a chi mandava foto di prototipi in prova, di fare altrettanto a chi scriveva una bella storia da raccontare nella pagina de "L'Automobilista Gentiluomo", misero in palio nei primi anni addirittura due Lancia Thema (assieme) e una Ferrari 328 GTS.

Mi piaceva il dettaglio in cui si volevano insinuare a volte. Ieri ho pescato un numero col poster della Range Rover e quattro pagine di articolo con la sua storia.

Beh ragazzi, gli articoli di oggi, quando una rivista decide di raccontare (si fa per dire) la storia di una vettura, gli fanno una pippa.

C'era voglia di scrivere... forse perchè c'era voglia di leggere.

Certo loro non potevano permettersi di fare dei rilevamenti come fanno oggi le grandi riviste (che poi ogni cinque minuti si possono contestare perchè sappiamo come "funziona").

Questo voleva essere il mio modo di salutare Auto Oggi, da parte mia un doveroso complimento perchè chi conosce la sua storia editoriale per intero, sa che non è sempre stato ciò che era negli ultimi mesi.

Ciao settimanale da 300 lire! :):(

  • Wow! 1

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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Sono stato lettore di autooggi per tanti anni (anche abbonato). Poi 6 o 7 anni fa non riuscivo a stargli più appresso per via di altri impegni e ho smesso di comprarlo, ma da 3 o 4 anni avevo già iniziato a comprare Auto Tecnica, cosa che continuo a fare tuttora.

Auto Oggi RIP

Xwang

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...CUT...

Riassumibile in una sola parola: PASSIONE

Quella che hanno strenuamente, ostinatamente, ottusamente cercato (e per molti versi ci sono riusciti) di eliminare dall'editoria e dall'auto in generale.

I primi sono diventate brochure ufficiali, sennò copia-incolla di quello che trovi in rete (che se lo trovo in rete....per qualche stupido motivo pensi che debba spendere soldi per comprare la versione cartacea?), la seconda....un elettrodomestico con un marchio sempre più grande (sennò mica capisci più se è Audi o...Seat :§....o un domani se guidi Saab o Geely)....perchè tanto, qualche Bocconiano McKinsey ha decretato che basta solo quello per intortare l'acquirente...

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Guest EC2277

Ed io ho fanculizzato i bocchiniani acquistandomi una premiunissima Opel usata e continuerò a fanculizzarli strafottendomene del marchio. :lol:

Tanto, elettrodomestico per elettrodomestico, allora è meglio spendere 25'000 euro per una Mazda 6 2.0 CD Executive da 140 cavalli che 29'000 euro per un'A4 TDI Start con 20 cavalli in meno.

Modificato da EC2277
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