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Quando l'orologio era più famoso del contagiri


Maggio80

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Ciao a tutti, sono un nuovo utente, ma ho il piacere di conoscere Nick for Speed.

Ho letto con interesse questo topic e vorrei dare il mio personale contributo, oltre che avere un vostro parere.

Nel 1984 mio padre comprò una Fiat Panda 30 Bordeaux "pastello", con appoggiatesta e tergilunotto.

DOMANDE:

1) non trovo il bordeaux "pastello" su nessuna cartella colori, eppure è sulla copertina del libretto di uso e manutenzione;

2) i due accessori erano già di serie (me lo ricordo perchè ho accompagnato papà in concessionaria e comunque lui ha sempre preso versioni "base" per la teoria che quello che non c'è non si può rompere), ma su tutte le riviste, come sulla monografia di Quattroruote, per la Panda 30 erano accessori a richiesta (e mio papà non ha preso la macchina in pronta consegna...optional obbligatori??);

3) nel quadro strumenti c'era la spia per le quattro frecce, ma la nostra non aveva il relativo pulsante (come da immagine allegata);

internopanda301983.th.jpg

4) in tutti i disegni il tergilavalunotto (come riportato sul libretto uso e manutenzione) era a pompetta sul piantone dello sterzo, ma sulla nostra lì c'era la manetta dell'aria e il tergilavalunotto si azionava col comando a bilancere vicino alla bocchetta dell'aria (vedi immagine allegata);

5) sempre sulla monografia Quattroruote (allegata alla quattroruote collection) il rivestimento dell'imperiale appare diviso in due, ma la nostra lo aveva in pezzo unico...me lo ricordo perchè si era deformato e all'improvviso mi cadde in testa quando ero piccolo...

6) la nostra Panda era del 1984 ma sul fascicolo Quattroruote, sul sito Fiat Panda! e pure su Wikipedia forniscono dei dati che non coincidono.

Ad esempio cito wikipedia:"Piccole modifiche nel novembre 1984 videro gli allestimenti rinominati “L”, “CL” e “S” tutti con modifiche dei dettagli che includevano l’adozione della nuova calandra, con le cinque barre diagonali, su tutte le versioni eccetto le versioni Panda 45 CL e 34". Ma la nostra aveva la calandra in lamiera e non era una "L"...

AIUTATEMI a svelare l'arcano...non può essere un fondo di magazzino perchè la ordinammo nuova...oppure la Fiat a quei tempi faceva quello che voleva con allestimenti, model year e optional obbligatori?

Non mi cambia la vita, però mi piacerebbe sapere qualcosa di questa vetturetta che mi ha accompagnato per 15 anni e con cui ho imparato a guidare...

el Nino

Credo che le differenze fossero dovute in parte a optional obbligatori e in parte al fatto che era un model year 83-84, quando introdussero le Super

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Confermo che la Tipo degli esordi (febbraio 1988) non aveva i cerchi in lega leggera nemmeno come optional, e vi dirò di più: stranamente i fendinebbia erano disponibili a richiesta soltanto sulla 1900 Tds, che aveva il paraurti anteriore diverso, con le prese d'aria allargate e gli alloggiamenti per i faretti supplementari, al contrario delle altre Digit, che avevano il paraurti liscio...

Soltanto col primo restyling del 1991 tutte le SX (ex Digit, poi trasformata in DGT) avevano il paraurti predisposto per i fendinebbia, che comunque restavano tra gli optional (credo anche sulla sportiva GT).

Tra gli optional poco visti sulla Tipo ricordo i poggiatesta posteriori, che furono disponibili dopo il 1993, ma che quasi nessuno acquistava a parte (l'unica ad averli di serie era la HSD).

Fin dal 1982, tutte le Prisma potevano essere equipaggiate con gli alzacristalli elettrici posteriori, che sulla 1300-1500 erano offerti in pacchetto con quelli anteriori (i quali si potevano comunque avere separatamente), soluzione, quella dei quattro vetri elettrici insieme, già sperimentata in precedenza sulla 2000 del '71, sulla Beta dal 1975 e poi sulla Trevi 1600.

Con il restyling del 1986, le versioni base 1300 e 1500 non poterono più avere gli alzacristalli elettrici posteriori, probabilmente perchè l'esborso del pacchetto completo era piuttosto impegnativo e nessuno lo acquistava, considerando anche che non tutti spendevano per i soli anteriori (non erano infrequenti le Prisma con i vetri anteriori a manovella).

Credo che fossero disponibili in after market (Lineaccesori): cosa inspiegabile...Sul fatto dei fendinebbia non saprei dire....

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La Fiat Panda ricevette un micro restyling a fine 1982, quando fu presentata la 45 Super: in quell'occasione la 30 e la 45 modificarono la gamma colori, nella quale fece il suo ingresso il rosso scuro, e sulla 30 la selleria non era più in tela Pirelli ma in finta pelle fantasia in grigio o beige. Quest'ultima poteva finalmente avere a richiesta il tergilunotto, che non era prima disponibile.

Appoggiatesta, lunotto termico e tergilunotto erano optional, ma spesso erano obbligatori, perchè un gran numero di esemplari ne erano provvisti fin dalla fabbrica: tuttavia il comando del tergilunotto era a interruttore sulla plancia, da non confondere con la pompetta manuale che comandava il lavaparabrezza.

Nel novembre del 1984 la gamma Panda fu razionalizzata: esordirono la 30 L e la 30 CL, mentre non era più disponibilie la 45 base.

Tra le modifiche più importanti di questa serie, la calandra in plastica nera con il nuovo logo a cinque barre oblique, già introdotto sulla 45 S dell'82.

La 30 L aveva in più, di serie e rispetto alla precedente 30, il lunotto termico e le luci di emergenza, la CL aggiungeva selleria in stoffa a righe fantasia, cappelliera posteriore, tergilunotto, appoggiatesta regolabili, sedili reclinabili.

Curiosità sul bizzarro logo posteriore Fiat a sinistra e FiatPanda a destra: nel 1979, quando Fiat scelse il nome per la sua nuova utilitaria, prima conosciuta col nome di progetto Zero, Opel diffidò Torino dall'uso di Panda, ritenendolo troppo simile a Manta.

Ma il richiamo all'orsacchiotto era troppo simpatico per gettare la spugna, e così Fiat ottenne di poterlo utilizzare soltanto se legato al marchio, da qui nacque il nome FiatPanda, tutto attaccato.

Ovviamente dopo qualche tempo la questione cadde nel dimenticatoio (anche perchè la Manta uscì di scena proprio in quegli anni), quindi anche sul portellone la scritta si trasformò semplicemente in Panda.

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La Fiat Panda ricevette un micro restyling a fine 1982, quando fu presentata la 45 Super: in quell'occasione la 30 e la 45 modificarono la gamma colori, nella quale fece il suo ingresso il rosso scuro, e sulla 30 la selleria non era più in tela Pirelli ma in finta pelle fantasia in grigio o beige. Quest'ultima poteva finalmente avere a richiesta il tergilunotto, che non era prima disponibile.

Appoggiatesta, lunotto termico e tergilunotto erano optional, ma spesso erano obbligatori, perchè un gran numero di esemplari ne erano provvisti fin dalla fabbrica: tuttavia il comando del tergilunotto era a interruttore sulla plancia, da non confondere con la pompetta manuale che comandava il lavaparabrezza.

Nel novembre del 1984 la gamma Panda fu razionalizzata: esordirono la 30 L e la 30 CL, mentre non era più disponibilie la 45 base.

Tra le modifiche più importanti di questa serie, la calandra in plastica nera con il nuovo logo a cinque barre oblique, già introdotto sulla 45 S dell'82.

La 30 L aveva in più, di serie e rispetto alla precedente 30, il lunotto termico e le luci di emergenza, la CL aggiungeva selleria in stoffa a righe fantasia, cappelliera posteriore, tergilunotto, appoggiatesta regolabili, sedili reclinabili.

Curiosità sul bizzarro logo posteriore Fiat a sinistra e FiatPanda a destra: nel 1979, quando Fiat scelse il nome per la sua nuova utilitaria, prima conosciuta col nome di progetto Zero, Opel diffidò Torino dall'uso di Panda, ritenendolo troppo simile a Manta.

Ma il richiamo all'orsacchiotto era troppo simpatico per gettare la spugna, e così Fiat ottenne di poterlo utilizzare soltanto se legato al marchio, da qui nacque il nome FiatPanda, tutto attaccato.

Ovviamente dopo qualche tempo la questione cadde nel dimenticatoio (anche perchè la Manta uscì di scena proprio in quegli anni), quindi anche sul portellone la scritta si trasformò semplicemente in Panda.

Forte:razz:...Questa non la sapevo...Un pò come successe all'attuale Panda, chiamata prima Gingo, diffidata da Renault...Decisamente meglio Panda:mrgreen:

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La Fiat Panda ricevette un micro restyling a fine 1982, quando fu presentata la 45 Super: in quell'occasione la 30 e la 45 modificarono la gamma colori, nella quale fece il suo ingresso il rosso scuro, e sulla 30 la selleria non era più in tela Pirelli ma in finta pelle fantasia in grigio o beige. Quest'ultima poteva finalmente avere a richiesta il tergilunotto, che non era prima disponibile.

Appoggiatesta, lunotto termico e tergilunotto erano optional, ma spesso erano obbligatori, perchè un gran numero di esemplari ne erano provvisti fin dalla fabbrica: tuttavia il comando del tergilunotto era a interruttore sulla plancia, da non confondere con la pompetta manuale che comandava il lavaparabrezza.

Grazie Quattroanelli, quindi il mio Pandino era già un "restyling"...sempre avanti il babbo!

Infatti non mi tornava nemmeno il discorso di Quattroruote riguardo la tela Pirelli. La nostra Panda aveva una plastica beige chiaro con puntini marroni che imitava il tessuto e non quella "cosa" color cammello della prova di Quattroruote.

Noi comunque non avevamo il lavaparabrezza a pompetta, bastava tirare verso il volante la levetta dei tergicristalli.

...quando fu presentata la 45 Super...

panda30super.jpg

Io volevo questa Panda, la Super color testa di moro/canna di fucile...ma parlerò del Pandino in un altro thread per non andare off topic.

...Fiat ottenne di poterlo utilizzare soltanto se legato al marchio, da qui nacque il nome FiatPanda, tutto attaccato.

Grazie per aver svelato l'arcano!

Qualcuno ha notizie pure sull'imperiale in pezzo unico e sull'interruttore delle frecce d'emergenza?

el Nino

[sIGPIC][/sIGPIC] I sogni a volte si avverano. Tu sei il mio.

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Il discorso delle luci di emergenza è abbastanza complesso e bizzarro (come non esserlo in Italia???): infatti nel nostro paese questo utilissimo dispositivo era vietato dalle disposizioni di legge fino ai primi anni 80!!!

Ovvio che all'estero le cose non stavano così, e infatti molte vetture straniere importate in Italia ne erano provviste già dopo la metà degli anni '70, penso ad esempio alle Renault, alle Volvo, alle BMW, alle Mercedes...

La maggior parte delle vetture di produzione nazionale costruite dalla fine del decennio ne erano predisposte, inclusi l' alloggiamento dell'interruttore sulla plancia e l'ideogramma nel quadro strumenti, ma l'hazard era effettivamente montato solo sugli esemplari per l'esportazione!

Succedeva questo, ad esempio, intorno al 1978, sulle Fiat Ritmo, 131 e 132, Autobianchi A112, Lancia Beta, Alfa Romeo Alfasud e Giulietta...

Tuttavia, già a partire dal 1979/1980, i nostri costruttori cominciarono a disattendere la normativa del codice della strada, e le luci di emergenza apparvero di serie anche sulle vetture destinate al mercato italiano, anche se stranamente in modo disordinato e disomogeneo: ne erano dotate Fiat Ritmo, Lancia Delta, Beta, Gamma, Alfa Romeo Alfasud, Giulietta, Alfetta, Alfa 6, persino la piccola Innocenti Mini, mentre ne erano sprovviste Fiat 126, Panda, 127, 128, 131 (fino al 1981), 132 e l'Autobianchi A112.

L'hazard fu adottato ufficialmente su queste ultime vetture soltanto dal 1981 su Fiat 127, 131 e 132 ( poi Argenta), dal 1982 sulla Autobianchi A112, dal 1984 sulla Panda e solo dal 1985 sulla 126 FSM. La 128 forse non ebbe mai questo dispositivo di serie, sebbene prodotta fino all'85.

Siamo stati decisamente gli ultimi anche in questo...

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Forte:razz:...Questa non la sapevo...Un pò come successe all'attuale Panda, chiamata prima Gingo, diffidata da Renault...Decisamente meglio Panda:mrgreen:

Concordo. Assolutamente meglio Panda che è un po' come un marchio nel marchio, come ad esempio lo è Golf per VW.

Per quanto concerne la presunta similitudine tra Panda e Manta, non capisco quale assonanza possa esserci tra i due nomi...:confused: Mi sa tanto di pretesto sciocco ed infondato, tra l'altro tra due vetture assolutamente in antitesi tra loro, che nulla avevano da spartire sul mercato (diverso era il discorso tra Gingo e Twingo...).

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Il discorso delle luci di emergenza è abbastanza complesso e bizzarro (come non esserlo in Italia???): infatti nel nostro paese questo utilissimo dispositivo era vietato dalle disposizioni di legge fino ai primi anni 80!!!

Ovvio che all'estero le cose non stavano così, e infatti molte vetture straniere importate in Italia ne erano provviste già dopo la metà degli anni '70, penso ad esempio alle Renault, alle Volvo, alle BMW, alle Mercedes...

La maggior parte delle vetture di produzione nazionale costruite dalla fine del decennio ne erano predisposte, inclusi l' alloggiamento dell'interruttore sulla plancia e l'ideogramma nel quadro strumenti, ma l'hazard era effettivamente montato solo sugli esemplari per l'esportazione!

Succedeva questo, ad esempio, intorno al 1978, sulle Fiat Ritmo, 131 e 132, Autobianchi A112, Lancia Beta, Alfa Romeo Alfasud e Giulietta...

Tuttavia, già a partire dal 1979/1980, i nostri costruttori cominciarono a disattendere la normativa del codice della strada, e le luci di emergenza apparvero di serie anche sulle vetture destinate al mercato italiano, anche se stranamente in modo disordinato e disomogeneo: ne erano dotate Fiat Ritmo, Lancia Delta, Beta, Gamma, Alfa Romeo Alfasud, Giulietta, Alfetta, Alfa 6, persino la piccola Innocenti Mini, mentre ne erano sprovviste Fiat 126, Panda, 127, 128, 131 (fino al 1981), 132 e l'Autobianchi A112.

L'hazard fu adottato ufficialmente su queste ultime vetture soltanto dal 1981 su Fiat 127, 131 e 132 ( poi Argenta), dal 1982 sulla Autobianchi A112, dal 1984 sulla Panda e solo dal 1985 sulla 126 FSM. La 128 forse non ebbe mai questo dispositivo di serie, sebbene prodotta fino all'85.

Siamo stati decisamente gli ultimi anche in questo...

Ma perchè vietato?!

Ma... la 128 fino all'85... qui in Italia?

"Ci sono persone che amano circondarsi di cose il cui valore concreto si esprime anche nel valore formale. Molto probabilmente una Lancia fa parte del loro mondo."

dsarygf.jpg

"Il successo non si improvvisa, ma al contrario è sempre frutto di fantasia, applicazione, dedizione e tenacia." (Vittorio Ghidella)

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Concordo. Assolutamente meglio Panda che è un po' come un marchio nel marchio, come ad esempio lo è Golf per VW.

Per quanto concerne la presunta similitudine tra Panda e Manta, non capisco quale assonanza possa esserci tra i due nomi...:confused: Mi sa tanto di pretesto sciocco ed infondato, tra l'altro tra due vetture assolutamente in antitesi tra loro, che nulla avevano da spartire sul mercato (diverso era il discorso tra Gingo e Twingo...).

Si va beh, però poi Peugeot chiama un suo modello 308 (anche se sarebbe 3o8) come la Ferrari più famosa in assoluto.

VW si fa dare da FIAT i diritti per Bora..............

Questi mi sembrano casi più gravi delle semplici assonanze.

ST_G_02_04_000_1.jpgduetto14yg.jpg
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