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Scelte strategiche FCA (Piano industriale 2018 da pag 97)


Messaggi Raccomandati:

1 ora fa, Flanker scrive:

La presenza dello stato nelle aziende?

Allora non abbiamo capito nulla dell'efficienza dello stato e dei fini che ne fa la politica.

L'unica cosa che lo stato deve fare è creare le condizioni affinché i privati riescano a investire e ad avere i ritorni dagli investimenti.

Per il resto, meno stato è meglio: meno tasse e meno burocrazia.

 

Si vabbè mi sembra una enunciazione lontana dalla realtà del settore automotive. 

Land tedesco azionista di Volkwagen.

Stato francese azionista in Reanult e PSA

Le loro aziende crescono.... la VW è passata da 4 milioni di auto alla leadership mondiale. 

FCA deve essere come ENI e ENEL azienda strategica nazionale, per l'impatto che ha su economia, ricerca sviluppo ed export.

La CDP è intervenuta in Telecom che è praticamente decotta, spolpata viva dai "liberisti" senza capitali che l'anno divorata, spezzettata e caricata di un debito mostruoso... adesso vogliono vendere anche la restante provincia Brasiliana e poi ce la siamo giocata definitivamente.

FCA adesso garantisce un 5% di ritorno con gli utili, sarebbe un investimento giusto con doppio fine strategico e un ritorno economico.

 

41 minuti fa, AndreaB scrive:

 

Dici? Io la vedo più come un passaggio "interno" da Geely a Geely.....

 

Comunque fossero stati così "furbi" non avrebbero i cinesi in casa....

 

Mercedes non ha una famiglia dietro o lo stato.... C'erano gli arabi ma con quote ristrette....

i cinesi (il proprietario di Geely) sono stati solo furbi e lungimiranti.

Strano che gli Agnelli/elkann non abbiano mai pensato a fare la cosa più semplice....entrare in Mercedes per avere un colosso mondiale di fatturato, utili, tecnologia e immagine. 

Si entra sempre con un 10% iniziale...

Hanno comprato Partner RE che si è rivelata una bufala.... è in perdita per via delle catastrofi/uragani/incendi in USA...

se avessero speso la stessa cifra (6mld Euro) in Daimler, considerando gli utili stratosferici che fa, avrebbero avuto un ritorno molto superiore (ha un ritorno del 9,5% sugli investimenti).

Modificato da HF integrale
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Gruppo Volkswagen Diess: non siamo interessati a FCA, avanti con Ford

 

Il gruppo Volkswagen non è interessato alla Fiat Chrysler Automobiles, né, nello specifico, a uno dei marchi premium degli italo-statunitensi. "Le nostre priorità adesso sono altre", ha spiegato Herbert Diess, numero uno del conglomerato tedesco, nel corso di un colloquio con il Sole 24 Ore.

Fca al centro di varie ipotesi. Diess allontana la raffica di indiscrezioni che hanno recentemente interessato il gruppo Fca. Dall'inizio di marzo, la società nata dalla fusione tra la Fiat e la Chrysler è infatti finita al centro di diversi ipotesi di aggregazione: prima, sono emerse le voci sull'interesse dei francesi di Psa, parzialmente confermate dall'ad Carlos Tavares e rafforzate dalle dichiarazioni di Robert Peugeot; quindi, sono spuntati i contatti con aziende coreane e cinesi; infine, è trapelata l'attenzione della Renault-Nissan. D'altra parte, i vertici della stessa Fca si sono detti disponibili a valutare eventuali operazioni di fusione e in Borsa gli investitori stanno scommettendo sulla possibilità di un accorpamento o di una vendita, anche a pezzi, del gruppo italo-statunitense.

Lo shopping dei tedeschi. I vertici della Volkswagen hanno, invece, deciso di seguire strade diverse da quelle percorse a partire dagli anni '80 e fino al 2012 con le acquisizioni di numerosi marchi esteri, tra cui la Seat, la Skoda, la Bentley, la Bugatti,  la Lamborghini, la Porsche e perfino la Ducati. E questo senza considerare gli acquisti dei produttori di camion Man e Scania e le voci circolate in passato su un interesse per l'Alfa Romeo, il grande sogno dell'ex capo Ferdinand Piëch. Lo shopping si è però fermato con il dieselgate e gli elevati oneri legati allo scandalo che hanno spinto i vertici aziendali a ripensare e a rivedere l'intera struttura e le procedure interne con l'obiettivo di abbattere i costi, migliorare la redditività e generare internamente le risorse da destinare al massiccio programma di elettrificazione della gamma. Anche per questi motivi, Diess sottolinea come siano altre le priorità del gruppo rispetto a qualsiasi ipotesi di consolidamento del settore. 

Avanti con la Ford. Il manager tedesco non ha comunque fatto mistero della sua disponibilità a valutare collaborazioni con altri operatori pur di ridurre costi di sviluppo o investimenti in nuove tecnologie. Su queste basi è nata l'alleanza con la Ford, per ora limitata ai veicoli commerciali ma in predicato di essere estesa ad altri campi come la guida autonoma o le auto elettriche. Di acquisizioni, invece, non si parla: troppo costose e impegnative. "Il consolidamento nel settore dell’auto continuerà. Quelle operazioni richiedono troppe energie. E, adesso, le nostre energie sono rivolte tutte all’interno", afferma Diess riferendosi al piano di riassetto lanciato quasi in contemporanea con la sua nomina quale amministratore delegato. "Noi proseguiamo con l’alleanza con Ford, che ha una componente soprattutto commerciale e che non evolverà sul piano dell’equity (del capitale, ndr)".  

Nessun interesse per Alfa e Maserati. Per rincarare la dose, Diess esclude anche l'interesse per singoli marchi del gruppo Fca, come l'Alfa o la Maserati, in passato oggetto del desiderio dei cinesi della Geely. "Se possiamo essere interessati anche soltanto ad Alfa Romeo o alla Maserati? Avevo una Alfa GTV sei cilindri. Era bellissimo guidarla. Ma, davvero, noi i marchi del lusso li abbiamo già".

Nella classifica delle fantafusioni la mia preferita sarebbe FCA-BMW (ma non accadrà mai).

 

 

La più intelligente sarebbe con un gruppo cinese, è lì il nuovo mercato.

Modificato da A.Masera
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1 ora fa, jameson scrive:

Vallo a spiegare a Renault, Peugeot, VAG, ZF... Ho dimenticato qualcuno?

Mi pare però che le proprietà pubbliche mettano anche bocca, oltre al denaro, sulle scelte strategiche delle suddette aziende. Noi qui abbiamo già sperimentato delle ingerenze politiche in Fiat, non mi pare sia andata benissimo, e non credo ci siano i presupposti perchè le cose vadano diversamente stavolta.

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vorrei comunque ricordare che le ingerenze politiche dei governi democristi degli anni 60 sono responsabili della "plebeizzazione" dei marchi alfa e lancia

 

credevano che a abbassando il livello e i prezzi in puro stile francescano/democristianosi sarebbe aumentato al max l'ccupazione

 

poi invece i tedeschi hanno dimostrato che si poteva aumentare l'occpazione anche con auto di prezzo elevato, ovviamente in italia a partire dal governo non ci aveva pensato nessuno...

 

comunque anche a ferrari avevano chiesto di abbassare il livello e popolarizzare la produzione

per fortuna che il vecchio enzo non ha mai ascoltato i consigli di nessuno...

 

 

monarca assoluto a casa sua..

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30 minuti fa, shadow_line scrive:

vorrei comunque ricordare che le ingerenze politiche dei governi democristi degli anni 60 sono responsabili della "plebeizzazione" dei marchi alfa e lancia

 

credevano che a abbassando il livello e i prezzi in puro stile francescano/democristianosi sarebbe aumentato al max l'ccupazione

 

poi invece i tedeschi hanno dimostrato che si poteva aumentare l'occpazione anche con auto di prezzo elevato, ovviamente in italia a partire dal governo non ci aveva pensato nessuno...

 

comunque anche a ferrari avevano chiesto di abbassare il livello e popolarizzare la produzione

per fortuna che il vecchio enzo non ha mai ascoltato i consigli di nessuno...

 

 

monarca assoluto a casa sua..

 

Ni.

Semplicemente Lancia ed Alfa, ma soprattutto Lancia, costavano troppo per quello che offrivano.

Guarda l'interessante comparativa dei prezzi di lancia Appia

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Lancia_Appia_berlina

 

 

Tant'è che lancia all'estero vendeva poco.

Le norme anti grossa cilindrata arriveranno molto dopo, nel 1972 , a frittata ormai fatta.

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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4 minuti fa, stev66 scrive:

 

Ni.

Semplicemente Lancia ed Alfa, ma soprattutto Lancia, costavano troppo per quello che offrivano.

Guarda l'interessante comparativa dei prezzi di lancia Appia

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Lancia_Appia_berlina

 

 

Tant'è che lancia all'estero vendeva poco.

Le norme anti grossa cilindrata arriveranno molto dopo, nel 1972 , a frittata ormai fatta.

 

 

quello e' vero ma prima ancora ci sono stati degli incontri privati tra rappresentanti el governo di allora e singoli industriali per convincerli, ma era quasi un ordine, a popolarizzare la produzione in ogni ambito

 

i tedeschi all'esatto contrario hanno iniziato la loro fortuna progettando auto a prezzo elevato per l'esportazione in primis americana che era il mercato piu ricco

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1 ora fa, HF integrale scrive:

Strano che gli Agnelli/elkann non abbiano mai pensato a fare la cosa più semplice....entrare in Mercedes per avere un colosso mondiale di fatturato, utili, tecnologia e immagine. 

Si entra sempre con un 10% iniziale...

Rimetteresti assieme Daimler e Chrysler? :shock:

Disastro assicurato!

  • Grazie! 1

R: "Papà cosa è successo alla macchina?"

J: "Ho investito un uomo che attraversava la strada senza guardare"

R: "Ma è molto molto rovinata papà"

J: "Continuava a rialzarsi"

Rat-boy e Janus Valker, da Rat-Man

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