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Urbanistica Lagunare Veneta


J-Gian

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che ci sia ancora troppa divisione fra ingegneri e "architetti, artisti (insomma gente dall'animo sensibile....e bello).

Ecco, qua mi metti il piede in fallo e si spiega perchè oggi c'è la divisione tra ingegneri e architetti, molto più che in passato.

Perchè si ritiene che l'ingegnere sia solo una persona rozza che "limita" la fantasia dell'architetto nell'uso del "design".

"design" però non significa "estetica", significa "progettazione", e in mezzo ci passa il mondo......ma molti "artisti" si dimenticano della cosa, proponendo cose magari belle da vedere, ma improducibili e inusabili.

E, dall'altra parte, una cosa funzionale e razionale non è necessariamente brutta. Anzi.

Volete un esempio? la abusata Fiat "Nuova 500" citata come esempio di design come estetica.

Peccato che sia stato design in cui l'estetica è stato l'ultimo parametro che Giacosa ha preso in considerazione......

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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La risata continua

Calatrava e l'allarme

per le cadute sul ponte

«Segnaletica per il gradino-trappola»

DAL NOSTRO INVIATO

VENEZIA — Finirà (forse) come sulla metropolitana di Londra: con una voce che ricorda ai viaggiatori «mind the gap», non cascate tra la piattaforma e il vagone, please. Solo che qui siamo sul Canal Grande, e il problema non è il vuoto, ma semmai un «pieno» inaspettato. Inaugurato da sole due settimane, il ponte della Costituzione firmato Santiago Calatrava non riesce proprio a scivolare, silenzioso e bellissimo, nella routine quotidiana. E all'architetto è toccato intervenire, su richiesta del Comune, per arginare la querelle. In una lotta all'ultimo adesivo.

Questa volta — dopo i ritardi nei lavori, le polemiche sui costi, le perplessità sul progetto — il testimone è passato ai pedoni. Che, banalmente, su quei gradini hanno iniziato a scivolare; già in parecchi sono finiti al pronto soccorso, dopo un passo falso sull'ultimo arrivato dei ponti veneziani. Il primario Paolo Pennarelli, venerdì, ridimensionava l'allarme: «Ci sono arrivate meno di una decina di persone, e comunque di casi di questo tipo ne abbiamo sempre diversi in una settimana. A Venezia, queste cadute sono naturali». Ma il problema c'è. Tra i gradini dell'opera di Calatrava, alcuni hanno larghezza («pedata», in gergo) doppia rispetto a quelli che precedono e seguono. In questo modo fungono da «area di sosta» per chi sale con borse a carico, ma obbligano anche a cambiare ritmo della falcata. Inoltre, in quel punto il pavimento è diviso in tre «corsie»: vetro opaco (e ruvido) ai lati, pietra al centro. Le lastre di vetro sono tagliate orizzontalmente da una linea di giuntura, che replica il profilo dei gradini. Risultato: un passante distratto rischia di scambiarlo per un dislivello «normale», e l'attimo di smarrimento è garantito.

Problemi minori, si dirà, controbilanciati dalla funzionalità: flussi rivoluzionati tra Ferrovia e Piazzale Roma, il trolley che non è più un fardello ingestibile. E ieri, sul Corriere del Veneto, la mamma di una ragazza disabile difendeva l'opera: «I gradini sono lunghi e bassi, perfetti per la sedia a rotelle». Le cadute, però, ci sono. E la presenza dei vigili 24 ore su 24 le rende più visibili: «Ci hanno messi qui per evitare atti di vandalismo; ma è vero che la gente a volte "manca" un gradino e, quando ci vede, si lamenta con noi». È per farla finita con le critiche (Pietro Bortoluzzi, capogruppo di An alla municipalità, ha fondato il «Comitato vittime del ponte») che il Comune ha scritto all'architetto. «Abbiamo fatto vari sopralluoghi, e lui ci ha fornito alcune indicazioni — racconta il direttore dei lavori, Salvatore Vento —; le linee "in più" sono necessarie per questioni strutturali, ma interverremo con qualche segnaletica per i distratti; forse degli sticker a terra…». Mind the gap, appunto. Purché si non rovini la visione d'insieme. Ché «è vero, quel gradino trae in inganno — commenta una coppia — ma ha visto quanto è bello? Sembra una foglia…». Chissà, forse è per questo che si inciampa: incantati da troppa bellezza.

Gabriela Jacomella

28 settembre 2008

Siamo difronte al peggior disastro della tecnica degli ultimi 10 anni al pari della Smart :roll:

Come potete ancora giustificare il lavoro come "tanto è bello?"

 

花は桜木人は武士

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Ares invece ha un assetto più "artistico"

A me urta l'architettura scenografica, quella che non serve a una mazza se non a far dire "ooooooh!" a qualche fesso. In facoltà c'è pieno di sti deficenti che vanno in giro sacramentando di arte e roba varia, e poi cascano sulle bucce di banana (esempio: ho un'immagine di un quadro di Klee e mi fanno "bello, l'hai dipinto tu?"), gente che blatera di grandi sistemi e non sa progettare neanche un cesso che funzioni come si deve, semplice e funzionale.

Gli studenti di architettura che conosco per la stragrande maggioranza si sentono un elite di chissà cosa, se gli si chiede un bagno, tirano fuori una spa con tanto di sauna, se gli si chiede un'edificio residenziale per studenti ci infilano un teatro all'aperto e altre puttanate tanto per "esprimere la propria emotività".

Il bello conta, ma non è necessario far vedere a tutti i costi che si è dei grandi esteti, una nuotata nel mare dell'umiltà non fa mai male. Progettare un edificio semplice, senza forme strane (perchè magari il contesto un'identità già ce l'ha) non vuol dire essere dei fessi... ma nella società della mercificazione dell'immagine non è facile lavorare così, purtroppo...

Sinceramente mi sono un po' rotto di tutti sti architetti che progettano estensioni del loro pisello in giro per le città. Anche perchè poi mi ci mettono in mezzo, visto che rientro nella categoria... sembrerà strano ma io con i miei genitali ho un rapporto sereno, non ho bisogno di spiattellarli in giro sotto forma di musei strani (che vengono vissuti con esperienze assolutamente banali e normali, vedi museo della scienza di valencia...) e opere faraoniche...

La maggior parte degli "architetti" non sa dove sta di casa il senso pratico... che si manifesta dalla scelta delle misure di alzata e pedata di uno scalino, al materiale usato, alle previsioni sulla manutenzione e anche al senso che l'intervento ha nel contesto in cui si trova...

Modificato da Ares

Se parli con Dio, sei religioso.

Se ti risponde pure... sei psicotico!

http://www.flickr.com/photos/valentinodanilo/

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Bellli gli sticker a terra!! Degni di un opera d'arte!!! :):)

Penso che tra 10 anni, allo IUAV di Venezia (Architettura) ci sarà una materia intitolata:"incollaggio degli adesivi"

E che animo sensibile quel Calatrava!!! Happy Se ne fotte dei disabili, ma decide di mettere il gradino lungo per le sedie a rotelle!!!! Happy Che genio!! Che artista!!!

Quasi quasi gli affido la progettazione di casa mia.... non sia mai che decida di fare le stanze senza porte d'accesso... ;);) Si sa!! le porte rovinano l'estetica del muro..;)

.... che testa di...... :evil:

http://it.youtube.com/watch?v=q7_4j_hrqNo

http://it.youtube.com/watch?v=KylDEAGsxJw

http://it.youtube.com/watch?v=hfcZQsI74kU

Modificato da Tommitel

http://dl.dropbox.com/u/1126539/nexus_s_boot_animation.gif

 

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Ecco, qua mi metti il piede in fallo e si spiega perchè oggi c'è la divisione tra ingegneri e architetti, molto più che in passato.

Perchè si ritiene che l'ingegnere sia solo una persona rozza che "limita" la fantasia dell'architetto nell'uso del "design".

scusa, ma questo discorso penso valga in ambienti diversi da quello puramente architettonico.

io faccio edilizia (architettura è una parola un po' grossa nel mio caso),progettazione e direzione lavori, quindi mi prendo in prima persona i nomi da impresari e manovali, cui tocca pagare il caffè 8-), sono tutti i giorni almeno mezza giornata in cantiere e ti assicuro che senza l'aiuto di almeno un ing. non lavoro. Costruire un edificio moderno (non la solita casetta) richiede ormai conoscenze interdisciplinari che nessun professionista possiede da solo. Poi sei razzista! :lol: Ti dimentichi di una terza razza importantissima: i periti

Mah.. io parlo del fatto che è costruito MALE, e mi si risponde che è bello.. :roll:

Il ponte prima di tutto deve essere funzionale, poi bello.

Se io affermo che è una CAZZATA fare un ponte con 3 tipi di scalini diversi, non mi si può rispondere che vista la pendenza del ponte non poteva esser fatto diversamente.. perchè la pendenza del ponte è stata decisa a progetto. Quindi non mi si può giustificare un errore, con un errore che sta alla BASE del progetto stesso.

Me ne fotto se piace (a me no). BISOGNA FINIRLA CON GLI ARCHITETTI CHE PRIMA PENSANO ALLA FORMA DEGLI OGGETTI E POI ALL'UTILITA'!!!! Questi architetti hanno veramente rotto il cazzo!!!!!!

completamente d'accordo con la prima frase.

Anche a me gli arghitetti da vernissage nstanno simpaticamente sulle palle, soprattutto quando vengono a vedere il mio cantierino con la puzza sotto il naso e senza caschetto. Ti volevo solo far notare che il buon santiago si anche è laureato all'ETH di zurigo in ing civile.8-):redd

Tommitel sicuro di non essere un ingegnere in incognito :lol: ? Così tanto astio verso l'architettura pensavo di trovarlo solo tra le mura di camera mia ;)

Ci sarà sempre cmq un'eterna lotta tra la funzionalità e l'armonia...quello che dovrebbe fare riflettere è che io guardo cupole di chiese rinascimentali che sono li da 500 anni e coniugano bellezza e funzionalità..

QUando vedo scemenze del calibro di questo ponte mi rendo conto che stiamo usando male gli strumenti che la scienza ci ha fornito per risolvere problemi di costruzione

ellamadonna quanto astio!:shock: ehm.. quelle cupole le hanno fatte architetti :lol: gli ing. ai tempi neppure esistevano come categoria, diciamo che i nostri nonni erano tuttofare 8-), ti faccio solo un esempio: a torino c'è una chiesa molto strana, (non ha neppure la facciate perchè è inglobata nel palazzo reale) la cui caratteristica principale è la cupola, di cui agevolo una foto:

618San_Lorenzo_-_Torino.jpg

come puoi vedere tutta la cupola è retta da qui meravigliosi archi che si incrociano tra loro (.. e creando figure leggermente inquietanti, alcuni dicono siano esoteriche, ma vabbè...) sui quali a sua volta insiste anche una luminosissima lanterna,creando architettonicamente (quindi senza artifici come la pittura cfr. Sigfried Giedion o come si chiamava..) il senso di infinito. Ebbene ancora adesso non si riesce bene a capire come regga lo schema strutturale. Guarini probabilmente senza aver visto la moschea di cordova (che un po le assomiglia) non avrebbe concepito una piccola meriviglia del genere. Ecco per me questa è la perfetta sintesi dell'architettura. Chi era guarini? Archietetto? Ingegnere? era una frate. Studioso ma frate.. Come Juvarra e altri.

per il resto tutto d'accordo

IMHO avrei usato del "bruttissimo" Cor-Ten che unisce ottima resistenza alla corrosione ad altrettanto ottime prestazioni in campo meccanico

il Cor Ten lo avrei usato anche io. In finlandia ho visto una passerella del genre con assito ligneo e l'ho trovata molto bella e inserita. Ma lì, quando non si ammazzano nelle scuole, pensano molto alla natura e al contesto

L'unica controindicazione del corten è che fa letteralmente schifo..

usato bene fa la sua porca figura: con i mattoni vecchi, con il rame ossidato, con alcune fetrate strutturali fa la sua porca figura

Ecco, solamente una cosa, mi sta a cuore da dire ( e dopo, vi lascio a briglia sciolte, per "sporconarmi" anche dietro :lol:): mi sembra ( e voi siete più giovani del sottoscritto di circa una quindicina d'anni.....io ne ho 38....), che ci sia ancora troppa divisione fra ingegneri e "architetti, artisti (insomma gente dall'animo sensibile....e bello). Al giorno d'oggi, le esperienze che ho visto per il mondo (sopratutto UK e Stati Uniti nelle grosse metropoli), impongono un lavoro in team.

Non abbiate "troppi" sospetti sui vari colleghi. Personalmente senza l'idea o il concepimento di un bravo architetto, difficilmente trovo nelle realizazzioni di un ingegnere pure qualcosa che possa destare interesse. Al contrario, bisogna ogni tanto stoppare la fantasia di architetti, e portarli sulla carreggiata della razionalità (pur sposando molte delle loro idee.....).

Probabilmente troverete molte falle in ciò che ho scritto (bisognerebbe farne un libro intero con parecchi contributi (compreso il vostro).

Nel frattempo vi saluto, in quanto nei prox giorni sono impegnato.

Ciao! :)

E' un discorso che mi sento di condividere. Io lavoro in edilizia dal '98 (az.. il secolo scorso:lol:) e garantisco che alzare barricata è il modo più veloce per prenderso nel culo. Ormai purtroppo la tecnica offre miriadi di soluzioni che hanno un solo grandissimo difetto: nemmeno chi le vende sa come funzionino. Per cui il motto è che, se c'è un'intento comune, si lavora insieme e due, tre quattro teste son meglio di una. L'epoca dell'ing. che salva la situazione, se c'è mai stata, è finita. Siamo tutti inermi di fronte alla complessità

Es: la scorsa settimana ho fatto delle prove austiche per la parete esterna di un edificio in classe B. Per ottemperare ai requisiti richiesti l'esimio ing. mi ha chiesto di intonacare entrambe le pareti interne della cassavuota. Io sono di corsa andato a cercare dei piccoli muratori in scala Ho che potessero entrare nella parete interna della cassavuota e intonacarmela! Vedi, tutti in ediliza diciamo cazzate, anche i più buoni. Ti garantisco che gli atteggiamenti da savonarola in un ambiente ancora molto "macho" dell'edilizia servono a poco. La regola aurea è che si sta zitti e si impara da chi sa fare il lavoro sul campo poi, se interpellati, si da la propria opinione e la si difende.

A quei tempi il design era funzione della tecnica, oggi è la tecnica ad essere in funzione del design ;)

il buon design è sempre funzone della tecnica. il resto è gadget ;)

A me urta l'architettura scenografica, quella che non serve a una mazza se non a far dire "ooooooh!" a qualche fesso. In facoltà c'è pieno di sti deficenti che vanno in giro sacramentando di arte e roba varia, e poi cascano sulle bucce di banana (esempio: ho un'immagine di un quadro di Klee e mi fanno "bello, l'hai dipinto tu?"), gente che blatera di grandi sistemi e non sa progettare neanche un cesso che funzioni come si deve, semplice e funzionale.

Gli studenti di architettura che conosco per la stragrande maggioranza si sentono un elite di chissà cosa, se gli si chiede un bagno, tirano fuori una spa con tanto di sauna, se gli si chiede un'edificio residenziale per studenti ci infilano un teatro all'aperto e altre puttanate tanto per "esprimere la propria emotività".

Sinceramente mi sono un po' rotto di tutti sti architetti che progettano estensioni del loro pisello in giro per le città. Anche perchè poi mi ci mettono in mezzo, visto che rientro nella categoria... sembrerà strano ma io con i miei genitali ho un rapporto sereno, non ho bisogno di spiattellarli in giro sotto forma di musei strani (che vengono vissuti con esperienze assolutamente banali e normali, vedi museo della scienza di valencia...) e opere faraoniche...

La maggior parte degli "architetti" non sa dove sta di casa il senso pratico... che si manifesta dalla scelta delle misure di alzata e pedata di uno scalino, al materiale usato, alle previsioni sulla manutenzione e anche al senso che l'intervento ha nel contesto in cui si trova...

quoto , per quanto riguarda i tuoi colleghi con la puzzetta sotto il naso, tranquillo: se hanno il grano finiranno a batterla alla segretaria negli studi di papà, se gli va male li incotrerai al bar dove ti parleranno dei lor 3mila progetti r i v o l u z i o n a r i (! !) per cambiare il corso di questa stanca città, ma ti assicuro che difficilmente costruiranno qualcosa, Quindi sei salvo:lol:

Per il discorso delle grandi opere concordo, soprattutto, hai notato che NESSUNA archistar ne gli ultimi 20 anni ha progettato una casa popolare? Solo opere feticcio autoreferenziali conpletamente slegate dal contesto.

Scherzi ma quando abiamo fatto rifare il bagno in camera mia avevamo chiesto la consulenza di un architetto nostro amico...aveva messo in testa ai miei di fare tutto integrato nel muro a scomparsa, io invece mi sono impuntato per avere la vasca in vetroresina a pannelli e lo scatolotto del cesso esterno al muro, molto anti-estetico ma pratico.

Guarda caso in 2 anni abbiamo avuto 2 piccoli problemini allo scolo della vasca e con un tubo che ricarica il cesso...risolto in 3 minuti perchè tutto è in vista e sostituibile con 2 bulloni,se ascoltavamo il luminare ci saremmo ritrovati con il dover buttare giù dei muri :evil:

Dio bono è il mio cesso :evil: ...mica deve venire AD a fare le foto (purtroppo mia mamma legge questa rivistaccia) e sfoggiarlo atutto il mondo

Mi fa piacere che esista qualche architetto come te, Ares ;)

tutto integrato nel muro? e chi era, quello che ha progettato questo?

http://it.youtube.com/watch?v=W2YAYstGWmI&feature=related

Anche io preferisco non mettere lo sciacquone intregrato. Cmq per quel tipo di problemi, incazzati con l'idraulico che si è dimenticato l'o-ring piuttosto 8-)

p.s. AD NON è una rivista di architettura.

Scusate la prolissita, ma ho scoperto la magia del MULTIQUOTE :b35

(con un anno di ritardo, ma capirete, sono architetto :lol:)

prima di lasciarvi solo uno spunto di riflessione anzi due8-):

questo dibattito acceso nasce da un problema di fondo dell'architettura contemporanea che sta facendo molta fatica ad emergere in italia.

All'estero grandi testa se ne sono già occupate, ma da noi come al solito non si è approfondito.

Mi rifrisco al fatto che ormai i più grandi architetti si sono ormai ridotti a fare da foglia di fico a grosse speculazioni immobiliari.

La tecnica solitamente è questa: lo speculatore, d'accordo con la municipalità, ottiene deroghe sui piani regolatori facendo atterrare sul costruendo sito il classico oggetto feticcio di cui parlavamo prima... la municipalità parla di riqualificazione e tutti felici e contenti.

Teniamo conto di una cosa: l'archistar prende la penna in mano per lo schizzo. Al resto pensa lo studio (mica come i nostri: se son meno di 70 tra ing e arch son pezzenti..), in alcuni casi si subappalta anche quello.

secondo spunto:

architetti (e ing., ci sono anche loro) e regimi.

due esempi:

-Foster e l'Azerbaigian ( a proposito la mitica hadid ha personalmente posto dei fiori sulla tomba dell'ex governatore Heydar, noto membro del KGB :lol:, sarà perchè deve realizzarne il milionario mausoleo?8-))

-rem Koolas e la russia

-tutti in cina

a me la cosa da da pensare :

se speer è stato condannato alla damnatio memoriae, di questi come li devo giudicare?

a proposito, suo figlio ha fato il masterplan di pechino 2008...

in tutta questa caccosità vi do un nome che potrebbe essere utile al dibattito:

Elemental Alejandro Aravena

controverso ma faccio il tifo per lui..

fatemi sapere;)

Modificato da Cosimo

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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A quei tempi il design era funzione della tecnica, oggi è la tecnica ad essere in funzione del design ;)
Modificato da TonyH

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Tengo nel cassetto della scrivania proiettili d'argento.......8-)

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