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On 27/1/2022 at 16:01, angeloben scrive:

Non sono mai state molto popolari in generale, e in Italia ancor meno, ma in molti qui sapranno comunque che taaaanto tempo fa Opel aveva le sue ammiraglie di lusso.

Di quelle serie intendo, da rivaleggiare con i grossi calibri di Mercedes e Jaguar, i riferimenti di quegli anni Sessanta-Settanta.

Allora erano meno diffuse certe terminologie commerciali, ma adesso si parlerebbe proprio di Segmento F; berlinoni da 5 metri e passa, accessori esclusivi, cambi automatici, motori 6 o 8 cilindri, anche oltre 5 litri...   (quindi non le "semplici" ammiraglie di Segmento E che tanti marchi - incluso Opel - hanno avuto e manutenuto almeno fino agli anni Novanta).

Per un marchio che oggi deve trovare la sua posizione in un mercato in profonda evoluzione, peraltro all'interno di un gruppo in cui pare rivestire un ruolo di secondo piano, forse sembrerà ancora più strano che avesse non solo una ammiraglia di lusso, ma addirittura che fossero tre!

 

Insomma, sto parlando di Kapitan, Admiral e Diplomat, quelle che tra gli anni Sessanta e Settanta formavano una sorta di sotto-gamma, spesso indicata come "KAD", dalle loro iniziali.

La realtà è che erano sostanzialmente la stessa vettura e i nomi diversi potrebbero essere più onestamente presi come versioni, piuttosto che modelli davvero autonomi.

Ma tant'è, tale era il mercato di allora e la posizione di Opel - leader in Germania fino agli anni Settanta, non dimentichiamolo... - che si poteva permettere di commercializzare la stessa auto con tre nomi diversi!

Certamente in Germania - mercato di casa e più ricco del nostro - ebbero un qualche spazio, ma il successo è ben altra cosa. Io, tanto per dire, non ricordo di averne mai viste una in vita mia, né qui in Italia né altrove.

Il marchio non aiutava, ma lo stile fu forse il problema principale. La prima serie del 1964 era piacevole, ma ancora cercava di imporre in Europa uno stile decisamente troppo americano. Motivo di successo nei decenni precedenti, ma non più in quel periodo. E infatti dopo soli cinque anni, già nel '69 arrivò la seconda serie: cercarono di dare una sterzata soprattutto allo stile, reinterpretandolo in modo più europeo, ma il risultato fu deprimente... immaginate un barcone americano in salsa teutonica e il disastro è fatto.

Con la seconda serie tentarono anche di differenziare in modo più visibile la Diplomat, il modello di vertice, con qualche ispirazione Mercedes-Benz.

Ma non bastò, nel 1977 le KAD chiusero la loro carriera e Opel le sostituì con la Senator, abbandonando di fatto il segmento delle grandi auto di lusso.

 

Terminata la noiosa premessa, ecco la questione: il destino delle ammiraglie Opel avrebbe potuto essere diverso, almeno secondo l'Opel Design Studio.

Siamo a cavallo del 1970, infatti, e un gruppetto di designer Opel inizia già a lavorare ad alcune idee per un'eventuale sostituta dell'ammiraglia Diplomat da poco rinnovata.

Il fatto è che non si tratta di un ordine di lavoro proveniente dai manager di prodotto, per lo sviluppo di un modello approvato. E' piuttosto un esercizio autonomo di immaginazione da parte del Design Studio per fornire prospettive alla direzione aziendale.

L'idea è sganciarsi in modo chiaro dallo stile americaneggiante importato (imposto?) dai designer GM e cominciare a ispirarsi più chiaramente ad uno stile europeo, nei fatti fortemente influenzato da quello italiano a quei tempi.

Herbert Killmer butta giù disegni di questo genere, dove il dinamismo e l'eleganza si staccano decisamente dalle origini e il tratto caratteristico diventa un frontale affusolato e sportiveggiante.

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Più che Mercedes, il team sta mettendo nel mirino Jaguar.

E non è una frase tanto per dire; quando traducono i bozzetti in maquette a scala reale, nel febbraio 1972, le mettono direttamente e fisicamente a confronto con una vera Jaguar XJ!

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Quello che interessa ai designer Opel in questo confronto, non è ovviamente somigliare realmente ad una Jaguar, ma coglierne lo spirito, verificare che la loro creatura possa essere percepita come una concorrente dell'inglese. E al di là dello stile radicalmente diverso (e anni luce più moderno...), devo dire che per me avevano colpito nel segno!

Uno dei punti fondamentali di sviluppo di questa idea era il frontale e il suo profilo. L'obiettivo era mantenere quell'effetto dinamico che solo Jaguar aveva nel segmento di lusso, con la caratteristica del cofano motore affusolato, il cui segreto era semplicemente l'altezza ridotta sopra il parafango della ruota anteriore.

Un risultato raggiunto in queste maquette totalmente prive di meccanica, ma che avrebbe richiesto l'abbandono dell'avantreno delle KAD, inadatto per ragioni di ingombro.

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Tutto il disegno del frontale è comunque concentrato sull'obiettivo di ottenere un profilo il più basso possibile, fino addirittura allo spostamento completo della calandra sotto al paraurti: roba da coupé!

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Un frontale sportivo e moderno, che i designer avevano interpretato in più forme, realizzate e messe a confronto già un mese dopo, nel marzo del 1972:

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Foto interessante per due aspetti. 

Il primo è la possibilità di apprezzare come cambia radicalmente lo spirito della stessa auto adottando un frontale diverso (seppur pulito e moderno per quei tempi) come quello della maquette a destra.

Il secondo è vedere insieme, già nel '72, due idee di frontali che verranno concretamente sviluppati e poi introdotti su modelli successivi di Opel: quello di sinistra - sportivo e privo di calandra - su Manta B del '75 (e coeva Vauxhall Cavalier) e quella di destra su Rekord E del '77.

 

E' ovvio che purtroppo una Opel così non è mai arrivata sul mercato; ne possiamo facilmente intuire i motivi, sia per la crisi petrolifera che arrivò poco dopo, ma soprattutto per i rischi di portare sul mercato un auto che dirazzava così tanto sia dai canoni del mercato delle berline di lusso, sia da quelli del marchio Opel. La clientela di allora era assai più conservatrice di quello che possiamo pensare oggi.

Peccato, sarebbe stato un bel vedere!

 

 

N.B. Info da Der Zuverlässige (Alt-Opel), foto da Opel Archiv.

 

Complimenti davvero per l'articolo, Opel Diplomat era decisamente un progetto molto interessante.., come del resto lo era presentata nel '69 a Francoforte, una coupé basata sull'ammiraglia del tempo che Erich Bitter produsse in una piccola serie..

 

 

Alla prima nel 1969, Opel descrisse la Coupé Diplomat come "La visione dell'auto della generazione che esplora lo spazio" - chiaro riferimento allo sbarco sulla luna avvenuto solo poche settimane prima. "Perché mai si è scelto di sviluppare un modello del genere?" chiese all'epoca il giornale dei dipendenti, "Opel Post". La risposta è: "Perché voleva usare la CD come esempio per mostrare come noi di Opel immaginiamo il futuro".

Già nel 1964 Opel aveva un proprio studio di design in cui spiccava un reparto speciale chiamato "Studio avanzato" guidato da Charles M. Jordan, responsabile dell'aspetto della CD, sotto la cui direzione furono create la Opel GT e la prima Manta. Lì, i designer della casa del fulmine potevano dare libero sfogo alle loro idee..

 

"Ho chiesto a Bob Lutz, che ora era Direttore delle vendite Opel, se potevo convertire la Diplomat Opel. L’ho fatto perché ero convinto che la Diplomat con il V8 fosse veramente un'ottima macchina. Lutz pensava che l'idea fosse buona e ha deciso di vendermela. Abbiamo così iniziato lo sviluppo della Bitter CD, presentata all’IAA nel 1973, affidando la produzione vera e propria alla società Baur di Stoccarda".

Purtroppo, in quel periodo abbiamo perso molti ordini a causa della crisi petrolifera. Poi, fortunatamente per l'intero settore, la crisi è passata. Da quel momento abbiamo deciso di vendere le auto noi stessi. Alcune di queste sono andate a celebrità come Paul Breitner, Karl-Heinz Rummenigge, Rosi Mittermaier o Heino.

"Alla fine, abbiamo realizzato esattamente 395 esemplari" - ha affermato Bitter - "e quando Opel ha interrotto la produzione della Diplomat nell'estate del 1977, avevamo fatto scorta di pezzi e siamo stati in grado di produrre la CD per circa due anni in più. Nel frattempo abbiamo dovuto sviluppare una nuova auto basata su un modello Opel diverso. Abbiamo scelto la Senator A costruendoci sopra la nostra Bitter SC di inizio Anni '80 ".

SCHEDA TECNICA Opel Coupé Diplomat

  • Motore: V8 cilindrata 5.453 cc
  • Potenza: 230 CV
  • Coppia 435 Nm di coppia
  • Velocità massima oltre 200 km/h 
  • Trasmissione: automatica a tre velocità
  • Lunghezza: 4,57 metri
  • Larghezza: 1,83 metri
  • Altezza: 1,11 metri
  • Passo: 2,54 metri

 

 

 
 

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La felicità è quando ciò che pensi, ciò che dici e ciò che fai sono in armonia.

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On 17/5/2023 at 18:04, PaoloGTC scrive:

Ai tempi della presentazione Tigra A veniva definita come una grande intuizione di Kodama, che stava inaugurando una nuova generazione di design Opel con Corsa B e Tigra appunto, dopo la precedente (Vectra A, Calibra) che se non ricordo male era attribuita ad Hans Seer.

 

 

mi intrometto nel discorso: la Calibra non era stata disegnata da Wayne Cherry, o ricordo male io?

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9 ore fa, Nocte favente scrive:

mi intrometto nel discorso: la Calibra non era stata disegnata da Wayne Cherry, o ricordo male io?

 

Hai ragione, ho fatto confusione. Seer e Cherry erano i due capoccioni.

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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  • 2 settimane fa...

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Oltre al progetto interno x Corsa cabrio chiamata Portofino...anche Heuliez studiava la cabrio con tetto rigido su base Corsa in sostituzione della Tigra.

 

 

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Modificato da DOssi
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  • 1 mese fa...
  • 2 settimane fa...
1 ora fa, KimKardashian scrive:

Interni così pratici e flessibili non li vedremo più su un Opel

 

 

Concordo 😉

 

 

 

 

il confronto tra abitacolo Meriva e Mokka II e' veramente imbarazzante.

 

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Ok la Meriva  era una monovolume e non un suv ..ma si nota l'attenzione alla migliore ergonomia contro Mokka II dove lo studio e' molto piu basilare con attenzione solo allo schermo, ma poi pochissima attenzione al resto dell'abitacolo. 

 

In primis : la stupidita della bocchetta unica centrale posta cosi' in basso.

Guidandola in qst giorni di caldo era impossibile indirizzare aria in alto e ancora piu stupido dover scegliere se verso il guidatore o verso il passeggero.

( ciò' spiega perche non e' possibile avere il clima bizona...!!!)

 

Il cruscotto di Mokka II con prevalenza la parte orizzontale dello schermo , riduce la sensazione di spazio al passeggero dove davanti a lui si trova un pezzo di plastica duro simil cheap carbonio. 

 

Una sensazione paragonabile soltanto al cruscotto della Alfa 145 !!!😬

 

 

Su Meriva, vuoi per la pancia bassa, con parte superiore a mensolone e materiale morbido+ cambio su consolle alta+ bracciolo scorrevole + schermo navi posizionato in profondita era veramente la perfezione in fatto di ergonomia.

Modificato da DOssi
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44 minuti fa, DOssi scrive:

...

 

Una sensazione paragonabile soltanto al cruscotto della Alfa 145 !!!😬

 

...

 

Ueh, non toccarmi troppo la 145 :D il grande scavo nel cruscotto davanti al passeggero la rendeva comoda per certi cicli ginnici :mrgreen: 

  • Ahah! 1

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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