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Auto a idrogeno e diffusione di massa - Prospettive e limiti


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In effetti su un autobus ci sarebbero meno problemi di stoccaggio. Resta il problema della distribuzione dell'idrogeno, però. IMO è questo il suo grande limite.

In realtà il vantaggio degli autobus stava proprio nella distribuzione, dato che li rifornisci tutti alla stessa stazione.

Il fatto è che produrre l'idrogeno necessita di investimenti talmente elevati che a quel punto non puoi limitarti ad usarlo per la mobilità.

In California, dove gli IGCC (Gassificatori Integrati al Ciclo Combinato) sono una realtà, mi sembra siano riusciti a mettere qualche "pompa" di H2 senza sforzi sovrumani. Per lo meno c'è un attore famoso (tanto che non mi ricordo chi :) ) di Hollywood che ha una Serie7 ad H2: da qualche parte la rifornirà.

Alfa Romeo MiTo 1.4 MultiAir TB 135 CV TCT Distinctive, 2012

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Riguardo al prototipo di Marangoni, non mi è ancora chiara la fonte di energia che a bordo dovrebbe scindere l'idrogeno e l'ossigeno dell'acqua.

Perchè a conti fatti, l'energia necessaria alla scissione è pari (in realtà inevitabilmente superiore) a quella poi fornita dalla combustione dei due gas nel motore.

Quindi questa fonte di energia deve arrivare dall'esterno della vettura, altrimenti il risparmio sui consumi di carburante sarebbe solo fittizio.

Da quel che ho potuto vedere tutte queste "mirabolanti trovate" capaci di raddoppiare le prestazioni, triplicare l'economia d'esercizio ed affrancarci dalla dipendenza dal petrolio siano in realtà un misto (in percentuali variabili da caso a caso) di creduloneria, ignoranza, opportunismo e, spesso, demagogia.

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In realtà il vantaggio degli autobus stava proprio nella distribuzione, dato che li rifornisci tutti alla stessa stazione.

Il fatto è che produrre l'idrogeno necessita di investimenti talmente elevati che a quel punto non puoi limitarti ad usarlo per la mobilità.

In California, dove gli IGCC (Gassificatori Integrati al Ciclo Combinato) sono una realtà, mi sembra siano riusciti a mettere qualche "pompa" di H2 senza sforzi sovrumani. Per lo meno c'è un attore famoso (tanto che non mi ricordo chi :) ) di Hollywood che ha una Serie7 ad H2: da qualche parte la rifornirà.

In effetti più che distribuzione avrei fatto meglio a parlare di trasporto. Tempo fa studiai alcune problematiche riguardo l'energia e l'idrogeno, tra i vari problemi presenta anche quello dei costi di trasporto.

Sotto i 6000rpm è un mezzo agricolo.

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In effetti più che distribuzione avrei fatto meglio a parlare di trasporto. Tempo fa studiai alcune problematiche riguardo l'energia e l'idrogeno, tra i vari problemi presenta anche quello dei costi di trasporto.

Effettivamente, dopo la produzione, già molto costosa di per sé, viene stoccato e liquefatto intorno ai 300 bar, con notevoli costi energetici e impiantistici associati.

Alfa Romeo MiTo 1.4 MultiAir TB 135 CV TCT Distinctive, 2012

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  • 11 mesi fa...

questa non è fuffa...sono ricerche il cui ambito è noto da tempo.

si bloccherà tutto finchè le multinazionali dell'energia non troveranno il modo di farcelo pagare 1,5 euro a lt.

la POSSIBILITA' c'è e le industrie dell'auto che ci lavorano sopra (alle auto intendo) non buttano denari

da corriere.it

Idrogeno, con le nanotecnologie

passi avanti per sostituire la benzina

Stoccato a temperatura ambiente e pressione normale in minuscole gocce incapsulate in un polimero poroso

MILANO - Potrebbe costare solo tre centesimi di euro al litro e, di sicuro, non produrrà nocive emissioni di carbonio ma solo acqua. Dopo quattro anni di studi top-secret nel prestigioso laboratorio di Rutherford Appleton vicino a Oxford, la britannica Cella Energy è pronta a rivelare la sua scoperta che si basa su un rivoluzionario uso della tecnologia dell’idrogeno.

INNOVAZIONE - Finora si poteva stoccare l’idrogeno solo a bassissime temperature o a una pressione molto alta e ciò era costoso e rischioso. Ma grazie agli studi sulle nanotecnologie, Cella è riuscita a stoccare l’idrogeno a temperatura ambiente e a una pressione normale in forma di minuscole gocce incapsulate in una sorta di tessuto di polimero poroso che lo protegge dall’ossigeno presente nell’aria. La nuova «benzina» liquida all’idrogeno è formata da microcelle di borano di ammoniaca (borazano-H3NBH3), circondate da polimeri e potrà essere inserita nei serbatoi degli autoveicoli e degli aeroplani con minime modifiche ai motori e a costi ridottissimi. Quando i borani vengono scaldati a una temperatura di circa 80 gradi, liberano l’idrogeno contenuto in breve tempo.

POLIMERI - Per produrre le microcelle circondate da polimeri porosi, gli scienziati di Cella hanno utilizzato la tecnica dell’elettrospinning coassiale. Il rivestimento di polimeri, inoltre, può filtrare materiali quali l’ammoniaca che potrebbero danneggiare le microcelle di idrogeno. Stephen Voller, amministratore delegato di Cella Energy non ha dubbi: «Il nostro combustibile basato sull’idrogeno potrebbe essere il primo passo verso un sistema di trasporti non più influenzato dalle oscillazioni del prezzo del petrolio. La nostra tecnologia è la benzina sintetica del futuro e sarà chiamata New oil oppure Oil 2.0».

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da corriere.it

[...]La nuova «benzina» liquida all’idrogeno è formata da microcelle di borano di ammoniaca (borazano-H3NBH3), circondate da polimeri e potrà essere inserita nei serbatoi degli autoveicoli e degli aeroplani con minime modifiche ai motori e a costi ridottissimi. Quando i borani vengono scaldati a una temperatura di circa 80 gradi, liberano l’idrogeno contenuto in breve tempo.

Qui si sta parlando quindi di utilizzare l'idrogeno in motori a combustione interna e non nelle PEMFC. Magari, ma non è una cosa facile, di certo non richiede minime modifiche ai motori a costi ridottissimi come scrive l'articolo: sia la camera di combustione che il gruppo turbocompressore hanno bisogno di sostanziali modifiche.

Inoltre non capisco come pensano di renderlo economicamente competitivo visto che il nodo cruciale resta la produzione.

Lo stoccaggio con soluzioni diverse dai serbatoi in pressione è un'idea che esiste già da anni e su cui si sta lavorano. L'ENEA per esempio sta studiando lo stoccaggio all'interno di materiali metallici come il palladio sfruttando il principio inverso dell'attacco corrosivo da idrogeno.

Alfa Romeo MiTo 1.4 MultiAir TB 135 CV TCT Distinctive, 2012

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IMHO 200.000 volte meglio questo di tante belle auto elettriche con batterie costosissime e la cui bio-disponibilità (dei materiali) è tutta da dimostrare.

Comunque, sempre IMHO, il vero mega-problema non sono tanto le auto dove appunto tra metano/elettrico/fuel cells la ricerca non manca...il problemone sono gli aerei :roll: ne volano a migliaia ogni giorno in tutti i cieli e bruciano svariati e svariati litri di kerosene e fino ad oggi l'unica proposta è stata miscelare il jet-b con alcuni oli vegetali per diminuire un pò le emissioni :roll: ma prima o poi anche lì bisognerà parlare di nuovi carburanti

 

花は桜木人は武士

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Comunque, sempre IMHO, il vero mega-problema non sono tanto le auto dove appunto tra metano/elettrico/fuel cells la ricerca non manca...il problemone sono gli aerei :roll: ne volano a migliaia ogni giorno in tutti i cieli e bruciano svariati e svariati litri di kerosene e fino ad oggi l'unica proposta è stata miscelare il jet-b con alcuni oli vegetali per diminuire un pò le emissioni :roll: ma prima o poi anche lì bisognerà parlare di nuovi carburanti

pare che l'unico sistema (per ragioni di potenza peso) sia L'idrogeno.

comunque possono essere gli ultimi mezzi di trasporto a rimanere sui fossili nel corso del tempo

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Qui si sta parlando quindi di utilizzare l'idrogeno in motori a combustione interna e non nelle PEMFC.

si può rigirare sulle F-cell IMHO. (la rx-8 a idrogeno comq con un sebatoio inglese funzionerebbe IMHO :mrgreen:, già adesso va a gassoso e non a liquido)

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