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Il futuro dell'Alfa Romeo: trattative di vendita (?)


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Alfa oggi non vende oltre il c non perché non ha l'elica o i quattro anelli, ma perché nell'immaginario collettivo è comunque una fiat... Tra parentesi non capisco perché abbiano deciso di gettare alle ortiche il pianale di 939... Visto che è recente, è predisposto per motori sia trasversali che longitudinali, e che può montare la trazione integrale, che potrebbe essere spalmato anche su chrysler... Quanto costerebbe farci su la tp?

...e guardo il mondo da un Doblò/Mi annoio un pò...

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Alfa oggi non vende oltre il c non perché non ha l'elica o i quattro anelli, ma perché nell'immaginario collettivo è comunque una fiat... Tra parentesi non capisco perché abbiano deciso di gettare alle ortiche il pianale di 939... Visto che è recente, è predisposto per motori sia trasversali che longitudinali, e che può montare la trazione integrale, che potrebbe essere spalmato anche su chrysler... Quanto costerebbe farci su la tp?
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Alfa oggi non vende oltre il c non perché non ha l'elica o i quattro anelli, ma perché nell'immaginario collettivo è comunque una fiat... Tra parentesi non capisco perché abbiano deciso di gettare alle ortiche il pianale di 939... Visto che è recente, è predisposto per motori sia trasversali che longitudinali, e che può montare la trazione integrale, che potrebbe essere spalmato anche su chrysler... Quanto costerebbe farci su la tp?
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Per riprendere il discorso sulla gestione dei marchi (ossia Alfa più o meno viva dentro l'orbita Fiat) ho letto un'intervista interessante all' AD di Ford Alan Mulally sull'ultimo Quattroruote.

Sono interessanti un paio di passaggi che rendono bene la sua visione:

1) parlando della necessità di prendere decisioni e adattarle velocemente al mutare del mercato l'intervistatore paragona Mulally a Marchionne. Mulally però afferma:

<<A volte può essere più facile o rassicurante cercare di fare di tutto piuttosto che scegliere. Invece bisogna prendere decisioni nette, chiare. E poi coinvolgere tutti i livelli nel perseguirle>>.

E ancora:

<<Quando sono arrivato (dalla Boing - ndr), Ford era ciò che si può definire una casa multimarca, con Ford, Aston Martin, Jaguar, Volvo...Dunque, abbiamo deciso che per prosperare avremmo dovuto concentrare le nostre risorse sul marchio Ford. E un'altra decisione, correlata, è stata di avere una famiglia completa di veicoli, ultrapiccoli, piccoli, medi, grandi, Suv...Sembra scontato, ma non lo è>>.

Più avanti nell'intervista, tornando sulla cessione dei marchi di lusso da parte di Ford, Mulally afferma:

<<Siamo convinti che la chiarezza del marchio agli occhi dei consumatori diventerà sempre più importante. I consumatori si chiedono: -Che cosa rappresenta questo marchio?Che cosa sto comprando?- Una cosa è andare sul mercato come una casa multimarca (che solleva nel consumatore la domanda: perché dovrei comprare da un'azienda che pare una holding?) e ben altra è la strada che abbiamo scelto ora: un solo marchio Ford, sotto il quale offrire qualsiasi prodotto il consumatore desideri: auto piccole, grandi, Suv, pick-up... E' questione di trasparenza: sarebbe meglio presentarsi con un ventaglio di marchi, cercare a tutti i costi sinergie perché li hai assieme e poi chiedere al cliente un "premium price" per alcuni brand soltanto perché hanno un nome più prestigioso?>>

Poi parlando del sistema di dialogo interno fra le varie divisioni a livello globale, fornitori, gruppi di lavoro ecc., parla di un sistema di rilevazione interna dei problemi (di qualsiasi tipo dal commerciale al produttivo) mediante codici a colori Verde-giallo-rosso. Afferma che al suo arrivo erano tutti cartellini verdi (nessun problema), ma in realtà i problemi c'erano e lui si aspetta che ci siano sempre dei rossi e che i problemi vadano affrontati insieme. Inoltre sostiene che se un manager che rende noto un problema relativo alla sua area di competenza si prendesse una lavata di capo e fosse umiliato per questo i problemi non salterebbero mai fuori e si trascinerebbero all'infinito.

Paragonare Fiat a Ford non è possibile, perché oggettivamente sono realtà dissimili e legate a contesti differenti (per lo meno in parte). Si può, tuttavia, fare un paragone all'approccio dei due AD, alla loro forma mentis, che mi sembra piuttosto diversa. Leggendo l'articolo, per lo meno nelle prime parti, può sembrare che le mutate condizioni del settore automotive abbiano costretto tutti alla medesima strategia, ma in breve Mulally riesce a rendere l'idea di come le risposte ai problemi siano quanto mai differenti. E di come in Ford si siano presi la briga di guardare al prodotto e a chi lo acquista.

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Per riprendere il discorso sulla gestione dei marchi (ossia Alfa più o meno viva dentro l'orbita Fiat) ho letto un'intervista interessante all' AD di Ford Alan Mulally sull'ultimo Quattroruote.

Sono interessanti un paio di passaggi che rendono bene la sua visione:

1) parlando della necessità di prendere decisioni e adattarle velocemente al mutare del mercato l'intervistatore paragona Mulally a Marchionne. Mulally però afferma:

<<A volte può essere più facile o rassicurante cercare di fare di tutto piuttosto che scegliere. Invece bisogna prendere decisioni nette, chiare. E poi coinvolgere tutti i livelli nel perseguirle>>.

E ancora:

<<Quando sono arrivato (dalla Boing - ndr), Ford era ciò che si può definire una casa multimarca, con Ford, Aston Martin, Jaguar, Volvo...Dunque, abbiamo deciso che per prosperare avremmo dovuto concentrare le nostre risorse sul marchio Ford. E un'altra decisione, correlata, è stata di avere una famiglia completa di veicoli, ultrapiccoli, piccoli, medi, grandi, Suv...Sembra scontato, ma non lo è>>.

Più avanti nell'intervista, tornando sulla cessione dei marchi di lusso da parte di Ford, Mulally afferma:

<<Siamo convinti che la chiarezza del marchio agli occhi dei consumatori diventerà sempre più importante. I consumatori si chiedono: -Che cosa rappresenta questo marchio?Che cosa sto comprando?- Una cosa è andare sul mercato come una casa multimarca (che solleva nel consumatore la domanda: perché dovrei comprare da un'azienda che pare una holding?) e ben altra è la strada che abbiamo scelto ora: un solo marchio Ford, sotto il quale offrire qualsiasi prodotto il consumatore desideri: auto piccole, grandi, Suv, pick-up... E' questione di trasparenza: sarebbe meglio presentarsi con un ventaglio di marchi, cercare a tutti i costi sinergie perché li hai assieme e poi chiedere al cliente un "premium price" per alcuni brand soltanto perché hanno un nome più prestigioso?>>

Poi parlando del sistema di dialogo interno fra le varie divisioni a livello globale, fornitori, gruppi di lavoro ecc., parla di un sistema di rilevazione interna dei problemi (di qualsiasi tipo dal commerciale al produttivo) mediante codici a colori Verde-giallo-rosso. Afferma che al suo arrivo erano tutti cartellini verdi (nessun problema), ma in realtà i problemi c'erano e lui si aspetta che ci siano sempre dei rossi e che i problemi vadano affrontati insieme. Inoltre sostiene che se un manager che rende noto un problema relativo alla sua area di competenza si prendesse una lavata di capo e fosse umiliato per questo i problemi non salterebbero mai fuori e si trascinerebbero all'infinito.

Paragonare Fiat a Ford non è possibile, perché oggettivamente sono realtà dissimili e legate a contesti differenti (per lo meno in parte). Si può, tuttavia, fare un paragone all'approccio dei due AD, alla loro forma mentis, che mi sembra piuttosto diversa. Leggendo l'articolo, per lo meno nelle prime parti, può sembrare che le mutate condizioni del settore automotive abbiano costretto tutti alla medesima strategia, ma in breve Mulally riesce a rendere l'idea di come le risposte ai problemi siano quanto mai differenti. E di come in Ford si siano presi la briga di guardare al prodotto e a chi lo acquista.

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Ford i suoi brand di lusso non li ha comunque cagati di striscio nel senso di lasciarli vegetare.

La forma mentis sta tutta lì: non riesco a essere "all'altezza della clientela" (intendendo, con questo, sia il fatto di non saperli soddisfare sia il fatto di non vendere prodotto in modo sufficiente) per cui cedo.

Ergo, vendo.

In Fiat, no.

Inoltre le lavate di testa han coinciso talvolta con il licenziamento in tronco.

Non è sistema.

La Ford, non dimentichiamocelo, pur essendo in crisi, ha detto "faccio da me". Non è andata a prendere cadaveri a giro per il globo o nel suo stesso continente.

Ed offre, non dimentichiamocelo, un ventaglio di prodotti amplissimo. Quello che dice il loro AD è lapalissiano: invece di rimarchiare, fare e brigare, mi son tenuto il brand che da il nome all'azienda e ho prodotto una amplissima gamma di prodotto.

In Fiat, nonostante tutto, non vi è manco l'amplissima gamma di prodotto a marchio Fiat. Le mutate condizioni del settore automotive, quelle imprevedibili ma anche quelle prevedibili vista la ciclicità, avrebbero ben consigliato (c'è chi l'ha fatto) di arrivare con tanti prodotti in gamma, che in caso di "riduzione degli investimenti in R&D", avrebbero comunque consentito il ventaglio di prodotti ed il mantenimento + a lungo di qualcosa di esistente.

Non dimentichiamoci che, relazionata proprio da zioFester a settembre, la situazione R&D di Fiat è tutto fuorchè brillante, dato che con tanto di grafici si vede come Fiat da anni stia via via diminuendo l'importo relativo alla ricerca, come se questo fosse un vanto.

La mediocrità dell'azienda è quindi evidente, e non c'entra che produca roba economica o meno.

Modificato da il FUSI

firmaboh.jpg

'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

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Praticamente Ford ha venduto i marchi di lusso per fare cassa ed aggiustare i conti, ora l'AD la dipinge come una scelta ponderata e strategica..... ahhh... il marketing... :lol: :lol:

Non vedo perchè stigmatizzare. Non mi pare che Ford abbia detto che son dei coglioni coloro i quali volevano delle "migliori Jaguar" che loro probabilmente non erano in grado di produrre. Hanno venduto i marchi, han fatto soldi.

Meglio tenere i marchi e farli vegetare, dando dell'imbecille a chi ti dice che stai producendo roba "sotto le aspettative"?

firmaboh.jpg

'80 Alfasud 1.2 5m 4p --- '09 147 JTDm Moving

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Perfetta sintesi di come NON si ragiona in c.so Agnelli. O meglio, di come ci si racconta che si vorrebbe ragionare ma poi alla fine la cultura aziendale e soprattutto la pochezza di certi uomini che vogliono solo mantenere la sedia anche a causa dell'elevata voltatilità dei risultati (figlia della strategia del non-prodotto), creano esattamente l'opposto risultato.

Correva l'anno 1983, Pietro aveva da qualche anno ceduto al suo animo integralista, mentre Michele ed Antonio si sono fidati di Filippo per un nuovo corso che avrebbe dato eccellenti frutti :mrgreen:

Just as I thought it was going all right

I find out I'm wrong, when I thought I was right

It's always the same, it's just a shame, that's all

I could say day, and you'd say night

Tell me it's black when I know that it's white

Always the same, it's just a shame, that's all

I could leave but I won't go

Though my heart might tell me so

I can't feel a thing from my head down to my toes

Why does it always seem to be

Me looking at you, you looking at me

Turning me on, turning me off

Making me feel like I want too much

Living with you's just putting me through it all of the time

Running around, staying out all night

Taking it all instead of taking one bite

Living with you's just putting me through it all of the time

It's always the same, it's just a shame, that's all

Sembra la sintesi del rapporto Alfa-fiat...:(r:(r:disag::disag::(((:(((
Praticamente Ford ha venduto i marchi di lusso per fare cassa ed aggiustare i conti, ora l'AD la dipinge come una scelta ponderata e strategica..... ahhh... il marketing... :lol: :lol:

aaahh com'è bello il mondo... perchè è avariato...

Non mi pare che ford abbia di fatto annichilito 2 dei più prestigiosi marchi, compreso il proprio volendo anche, con una gamma degna di una coreana anni 80 ridotta all'osso e soprattutto continuando a sbagliare investimenti anno dopo anno per 20 anni.

Anzi, se ha potuto vendere e realizzare è proprio perchè ha fatto le cose al meglio delle proprie possibilità.

Vorrei ricordare che Ford, non aveva bisogno di vendere, visti i risultati di bilancio 2009. Ed infatti NON ha svenduto. Ha fatto una scelta strategica anticipata, per non doversi EVENTUALMENTE trovare nella necessità di svendere in un ipotico scenario apocalittico.

Ed alla fine ha venduto bene, ma soprattutto ha venduto.

Questi non solo scempiano, non solo non investono, ma manco vendono...

Modificato da ACS

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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