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Mercato del lavoro o mercato delle prese per il sedere?


TonyH

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però non può andare a sfondarsi di Mojito con il Legendario (cit.) da mezzanotte alle 3 del mattino :mrgreen::§

sfigato.....:§:mrgreen:

OT: la V-rod a 130 in autostrada fa i 10 (fonte:barista proprietario) :mrgreen::§

Una volta lo faceva, ormai invecchia pure lui :mrgreen:

OT. lui dice che consuma un chezz :lol: il problema è che sui tornati deve far manovra :§

tornando IT

solito discorso: siamo (mi ci metto pure io) una generazione allevata con il massimo obbiettivo della scrivania. Tutto il resto è quasi offensivo..

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Che io sappia, dalle parti di Matteo-san si fatica a trovare ragazzi disposti ad andare a raccogliere il latte dalle varie cascine per portarlo in caseificio...lavoro da mattina presto, ma retribuito 2500 Euro/mese ( stipendio di un quadro a Genova )

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Che io sappia, dalle parti di Matteo-san si fatica a trovare ragazzi disposti ad andare a raccogliere il latte dalle varie cascine per portarlo in caseificio...lavoro da mattina presto, ma retribuito 2500 Euro/mese ( stipendio di un quadro a Genova )

non fanno solo quello (riva DX del Po rigorosamente però). alla mattina -dopo il ritiro del latte-fanno anche il formaggio. la rottura di cazzo più grossa è andare a ritirare il latte al pomeriggio (che andrà lavorato la mattina dopo).

2500 è il posto senza responabilità, quello con responsabilità* è +1000 almeno, se non di più ,dipende dalle dimensioni del caseificio

*resa e riuscita del formaggio.

il casino per il ritiro è la regola (IMHO talebana) delle 2 munte separate del Parmigiano reggiano. pratica costosissima (tempo e gasolio)

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non fanno solo quello (riva DX del Po rigorosamente però). alla mattina -dopo il ritiro del latte-fanno anche il formaggio. la rottura di cazzo più grossa è andare a ritirare il latte al pomeriggio (che andrà lavorato la mattina dopo).

2500 è il posto senza responabilità, quello con responsabilità* è +1000 almeno, se non di più ,dipende dalle dimensioni del caseificio

*resa e riuscita del formaggio.

il casino per il ritiro è la regola (IMHO talebana) delle 2 munte separate del Parmigiano reggiano. pratica costosissima (tempo e gasolio)

foto di matteo quando gira per caseifici:

india---amritsar---ouwe-sik.jpg

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Che io sappia, dalle parti di Matteo-san si fatica a trovare ragazzi disposti ad andare a raccogliere il latte dalle varie cascine per portarlo in caseificio...lavoro da mattina presto, ma retribuito 2500 Euro/mese ( stipendio di un quadro a Genova )

 

Guido ergo sum!

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'orcocane...a 'ste cose ci sarebbe arrivato pure mio nonno del '14 che non aveva fatto le scuole!!! :shock:

Io non sono laureato, e qualcuno più saggio di me mi ha sempre ricordato che "la laurea non fa l'uomo". Sicuramente è così. Peccato che il mondo del lavoro è bastardo, schizzinoso, se la tira, guarda il titolo, non lo so fate voi: fatto sta che nell'esperienza che ho avuto in fatto di ricerca del lavoro, a seguito di perdita della precedente occupazione, mi sono imbattuto in tante, troppe realtà che mettevano nei requisiti indispensabili la laurea. Ora, un'azienda può scegliere i parametri che vuole, capite pero' che quando siete in fase di ricerca perchè "dovete campare" e vi vedete esclusi da un'opportunità solo per la mancanza della laurea, le palle vi girano un pelino.

Comunque vabbè. Così va. Colpa mia sicuramente che non ho avuto la costanza per laurearmi, chiaro.

Stessa situazione per me, vista la mia incostanza nello studio ho lasciato stare e ho scelto scientemente una strada diversa. Mi va bene perché lavoro in un'azienda molto piccola il cui amministratore è una persona obiettiva; è anche un caro amico, ma proprio per l'obiettività questo non ha contato molto. Mi sto specializzando come tecnico del mio settore, ma ciò non toglie che l'amico spesso mi ripeta quanto è importante avere la cartaccia in mano, in ottica futura. La mia fortuna non è stata farmi assumere da un amico, ma trovare una persona disposta a capire le mie capacità reali.

Anche a me ha sempre fatto irritare la richiesta pedante di una laurea, tanto più che spesso se ne richiede una qualsiasi, non importa il settore di studi.

Credo anche che questa inflazione di laureati stia svalutando il valore del titolo... essendo un vincolo visto come obbligatorio, ci si entra come si può. Come la patente di guida.

Io non mi sogno di mettermi sullo stesso piano di un medico o di pensare di firmare un progetto come può fare un ingegnere, ma tra questo e l'essere al massimo braccia da magazzino ci passa un mondo.

Io invito alla riflessione sul modello tedesco di mercato del lavoro.

A grandi linee, nel mercato tedesco si comincia a "fare gavetta" molto giovani (noterete che cassieri/pulitori/inservienti/impiegati di base sono dei ragazzini), in modo da prendere da subito abitudine al concetto di impiego; tanto a 20 anni ti puoi permettere di essere pagato poco e con contratti incerti, mediamente non hai da farti una famiglia o mantenere una bella casa, spesso vivi con i tuoi o con degli amici.

Dopodiché è molto comune specializzarsi per gradi, anche con una laurea in età più avanzata (30-40), quando inizi a volere di più e ti devi mantere in tutto e per tutto.

Inoltre c'è una pesante specializzazione professionale fin dalle scuole superiori, per cui un ragazzo può studiare in un istituto tecnico ed essere assunto immediatamente come tecnico di base, perché le competenze per cominciare le ha già. Poi potrà crescere oppure no, dipende dalle sue capacità sul campo.

Da noi si è instaurato il modello per cui BISOGNA fare il liceo e poi laurearsi, mentre le ragionerie o peggio gli ITIS sono considerate scelte di ripiego per la feccia che proprio non ce la fa. In un colpo solo si sono starati verso il basso tutti i tipi di scuola superiore: il liceo è un posto "di passaggio" senza fine proprio, ragioneria e istituto tecnico hanno valore tecnico zero perché frequentati da gente che di specializzarsi come professionista non ha nessuna voglia.

Il tutto, in un Paese con tassi di natalità ridotti e una spesa previdenziale fuori controllo, fotte dalla forza lavoro una grossa fetta della popolazione attiva 16-25, proprio nella fase in cui sarebbe più produttiva e flessibile. Poi la gente arriva a 25 anni, dopo 10 che si sbatte, e scopre che nessuno li valuta un granché.

Altra tragedia, a mio avviso, è che stare fino ai 25 anni solo a scuola fa sì che un numero elevato di adulti si ritrovi d'improvviso nel mondo del lavoro magari con valide competenze scientifiche, ma senza il minimo indizio su come stare al mondo. Ne ho visti parecchi cadere dal pero, è preoccupante vedere adulti che pare che la mamma non li abbia ancora svezzati... :(r fortunatamente non sono tutti così.

Facendo un paragone con la formazione automobilistica: io ho passato il periodo 10-19 a guardare il guidatore, la strada, i cartelli... magari senza sapere il perché di certe cose, ma intanto accumulando confidenza con le operazioni della guida dei veicoli. Quando ho iniziato scuola guida non dico che sapessi guidare, ma trovare il rapporto con l'auto, la strada e il traffico è stato veloce, e da lì a raffinarmi e diventare davvero bravo non è stato difficile.

Mia sorella al contrario non si è mai minimamente interessata, è arrivata a 18 anni con competenza personale zero, e adesso sta facendo una fatica pazzesca, perché tutta l'esperienza la deve accumulare mentre sta guidando. Nel momento in cui ho iniziato a spiegarle come si guida ho dovuto io stesso fare mille passi indietro per spiegarle i fondamentali, trovandomi a ragionare su processi basilari che io ho sempre dato per scontati (della serie: se freni fino all'arresto completo e non mandi giù la frizione, il motore si spegne).

Tirando acqua al mio mulino, io ho seguito più o meno questo percorso: finito lo scientifico, ho perso tempo inutilmente all'università, mi sono trovato un lavoro da impiegato di base a contratto interinale dove ho accumulato esperienza non tecnica ma nel capire come gira il mondo; ora sono passato ad un lavoro più specializzato in quanto a competenze necessarie, e continuo a migliorare la mia formazione attorno a questo campo (corsi di lingue, specializzazioni tecniche). Non è affatto escluso, sempre per modello tedesco di formazione progressiva, che un domani io l'università la faccia davvero, foss'anche una laurea breve.

A me, tolto l'errore universitario, sembra di aver percorso una strada di crescita organica e costante, e un valore economico sento di averlo raggiunto; ma secondo il mercato il mio valore è prossimo allo zero :(

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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